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Autore: cherubina    11/03/2015    1 recensioni
Fantasticando con le poche anticipazioni della seconda serie ho provato ad immaginarmi una nuova storia.
Attenzione: possibili spoiler e tono decisamente drammatico
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Leo era stato risoluto e categorico: quando erano arrivati vicino al blocco operatorio aveva intimato a Toni di tornare indietro, da Vale.

Lui se la sarebbe saputa cavare anche se eludere il gruppetto ansioso formato dai genitori di Cris, da sua sorella e da alcuni ragazzi (probabilmente compagni di scuola) era un problema di cui tener conto. Leo ci avrebbe pensato a tempo debito: adesso gli premeva avvicinarsi, magari a Carola, ed assicurarsi che la sua Cris stesse bene.

Toni aveva esitato, diviso tra gli amici, ma alla fine la presenza di Rocco lo aveva convinto a tornare sui suoi passi.

Era deciso a tornare nella sala-risveglio per stare vicino a Vale, perché fosse lui a metterlo a corrente del fatto che uno di loro fosse in bilico tra la vita e la morte, perché avere un amico vicino è sempre un bene.

Restò fermo sulla soglia e scartò indietro quando si accorse che Vale non era da solo. Nina era nella stanza, china su di lui ad ascoltarne il respiro, esitante nello sfiorarlo.

Alla fine si era spinta a fargli una carezza e lo aveva salutato con un bacio a fior di labbra. Toni aveva sorriso sornione quando si era accorto che la ragazza, finalmente, lo aveva notato.

Nina aveva portato un dito sul naso come a fargli promettere di mantenere quel segreto e Toni aveva annuito soddisfatto lasciando che lei lo sorpassasse e corresse via leggera.

Aveva avvicinato uno sgabello vicino al letto di Vale, ormai sveglio e aveva sorriso in maniera esplicita.

"Buon giorno, Toni!"

Lo aveva salutato Vale, con la voce ancora impastata, stropicciandosi gli occhi.

"Sarebbe corretto dire Buona sera ormai! Comunque sembra che le sale-operatorie ti portino fortuna..."

Osservò vago mentre l'altro cercava, inutilmente, di tirarsi su.

"Ma che dici!"

"Intendevo che ti portano fortuna in amore! Vieni sempre risvegliato da un bacio da belle ragazze...Quasi fossi il bello addormentato!"

Vale si poggiò contro il cuscino. Non lo aveva sognato, lo aveva sentito nettamente quel bacio.

"Mi sta scoppiando la testa e non sono in grado di tenerti testa in questo momento! Mia madre è di là?"

Toni raccontò che Nora era scesa un momento al bar a mangiare un boccone.

"Leo?"

Questa volta il Furo esitò ma, alla fine, decise di essere sincero.

"Leo è con Cris!"

"Finalmente è venuta!"

"Si è venuta ma non nel modo che tutti speravamo. Vale, Cris è in pericolo!"

Anche Vale, com'era stato per Leo qualche ora prima, restò sordo ai consigli dell'amico e ignorò il dolore cercando di rimettersi in piedi.


Carola era stata la prima a notarlo ma Leo era titubante al pensiero di affrontare lei e la mamma di Cris. Tuttavia si fece coraggio e si avvicinò quando il dottore uscì fuori.

Avevano fatto una lavanda gastrica, il peggio era passato, ma Cris non stava bene. Il suo era un male più profondo, molto più radicato, e non sarebbe bastata la medicina a combatterlo.

"Ha bisogno di stimoli. Ha bisogno di una ragione per vivere!"

A suo tempo lo aveva detto anche la psicologa.

"Qualcuno vuole andare da lei?"

La mamma di Cris si fece avanti ma Carola la bloccò.

"No aspetta! Meglio se va lui...Lui può essere l'unica ragione di vita per Cris in questo momento!"

Additò quel ragazzo sulla sedia a rotelle. La mamma di Cris ribollì di rabbia nel constatare che quello era Leo ma poi il buon senso e l'amore che verso sua figlia, vinsero sull'orgoglio.

"Che vada lui!"

Sentenziò risedendosi sulla panca.


Cris era girata con la testa verso il muro. Ignorò i rumori della stanza, concentrata solo sulle sue lacrime.

Ebbe un brivido quando si sentì carezzare i capelli e si voltò di scatto.

Non c'era bisogno di parole tra lei e Leo. Sicurissima di essere, finalmente, con l'unica persona di cui potersi fidare ciecamente gli si buttò tra le braccia lasciandosi consolare.

"Ci sono io Cris. Ci sono io, non ti lascio!"

Lei singhiozzava senza ritegno.

"Sono successe così tante cose nelle ultime settimane, anche brutte. Io volevo stare con te, non volevo pensassi che non ti volevo più bene. Sono una stupida..."

"Zitta, zitta. Si risolverà tutto, siamo insieme adesso!"

Per quella sera non voleva sapere altro. Si erano ritrovati e questo bastava. Scostò Cris, le asciugò il viso rigato di lacrime e alla fine la bacio.

Quando si staccarono, senza fiato, lei sorrise.

"Baciami ancora!"

  
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