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Autore: Nerys    11/03/2015    3 recensioni
Quante volte ad ognuno di noi è successo di sognare in modo talmente vivido da sembrare reale? Almeno una volta nella vita, giusto? Beh, se è questo il vostro caso dovreste ritenervi fortunati, perché io ormai sono settimane che sogno senza sognare. Avete capito bene, non è un errore di battitura… I miei sogni non sono invenzioni del mio subconscio, sono avvenimenti successi realmente in un altro tempo…
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’Ignoto

Il sentimento più forte e più antico dell’animo umano è la paura,

e la pura più grande è quella dell’ignoto.

H. Philips Lovecraft

 

Stavo dormendo.

Ne ero certa questa volta, nessun dubbio a tal proposito.

Perché mi trovavo in piedi davanti ad una finestra, di un posto che non conoscevo, ad osservare la notte che avanzava sul bosco circostante la villetta in cui mi trovavo, un paesaggio totalmente differente rispetto a quello che avrei visto da casa mia, dove si estendevano per chilometri palazzi, condomini e strade, niente a che vedere con la natura di quel posto.

Abbassai lo sguardo e vidi una sagoma avvolta in un cappotto pesante che usciva dall’ingresso principale e si inoltrava tra gli alberi, lanciando di tanto in tanto qualche occhiata alle sue spalle. Chi era? Ora che ci riflettevo, ero rimasta immobile a guardare fuori dalla finestra persa nei miei pensieri senza dare uno sguardo al posto in cui mi trovavo e se fossi sola o in compagnia.

Nonostante i sogni frequenti, non mi era mai capitato di trovarmi in un luogo per così tanto tempo senza che Lei facesse la sua comparsa.

Questo sogno era diverso dai precedenti.

«Cosa guardi Denise?» mi domandò una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare e voltare di scatto. Ed ecco che la bionda fece la sua apparizione. Le labbra piegate in un sorriso allegro, tanto da farmi chiedere se conoscesse la tristezza o per lei fosse soltanto un concetto astratto, mai provato.

Il suo sguardo indugiò per qualche minuto sul paesaggio al di là del vetro, prima di individuare la sagoma che si allontanava nel bosco; immediatamente il sorriso abbandonò il suo viso per lasciar posto ad un’espressione seria e preoccupata. La fissai per tutto il tempo, studiandola e cercando di capire cosa le passasse per la testa, ma senza riuscirci.

Chi sei?, provai a chiederle, ma quello che dissi fu altro. «Cosa c’è?»

L’attenzione della ragazza, perché in questo momento non poteva avere più di diciassette anni, si spostò di nuovo su di me tornando a sorridere, come se niente fosse successo. «Cosa ci fa fuori? A quest’ora nel bosco!» domandai ancora una volta con un tono allarmato.

Sentii i brividi risalirmi lungo la schiena. Come avevo potuto non accorgermene fino ad ora? La voce era la mia ed erano state le mie labbra a muoversi, ma non ero stata io a deciderlo…

Non avevo alcun controllo sul mio corpo! Non ero mai stata io a guardare fuori dalla finestra, non ero io a parlare con Lei… Era qualcun altro! Ma chi?

Non ebbi modo di scoprirlo perché mi stavo svegliando. La bionda era già sparita, mentre il corridoio in cui mi trovavo si stava dissolvendo, tutto ciò che rimaneva era uno specchio in stile barocco a qualche metro da me. Mi avvicinai e…

 

Mi svegliai di colpo spaesata ed aggrovigliata tra le lenzuola del mio letto con un senso di vuoto nel petto. Mi sedetti sul materasso e con una mano mi portai indietro le ciocche castane che mi erano finite davanti al viso durante il sonno agitato. Avevo voglia di ridere, ridere per tutta questa situazione assurda ed inspiegabile, però se lo avessi fatto sarei sembrata ancora più pazza, così mi trattenni.

Ormai era diventata questa la mia routine delle ultime settimane. Mi addormentavo, sognavo quella donna e mi svegliavo nel bel mezzo della notte con le lacrime agli occhi ed una strana sensazione di vuoto addosso. La protagonista di quei sogni era sempre Lei, poco importava che cambiasse aspetto, passando da bambina a donna, riuscivo sempre a riconoscerla, come se lo avesse scritto in fronte. Avrei potuto chiamarlo istinto, ma avrei mentito; non sapevo nemmeno io come definirlo… Lo sapevo e basta.

Sempre allegra e solare, così come lo erano le vicende che sognavo, anche se più di una volta li avevo trovati più simili a ricordi che vere e proprie creazioni della mia immaginazione. I luoghi erano troppo definiti e quasi tangibili, rispetto ai tipici posti sfocati che visitavi nel sonno e da sveglia ricordavo tutto, non soltanto flebili spezzoni, ma tutto quello che avevo visto e fatto. Com’era possibile?

Ma non erano finite qua le stranezze… C’erano anche le emozioni contrastanti che mi suscitava la sua sola presenza… Rimorso, tristezza e disperazione. Totalmente in disaccordo con quegli eventi felici che continuavo a vivere nel sonno. E adesso scoprivo anche di non aver nessun controllo sul mio corpo nel mio sogno…

Cosa mi stava succedendo?

Una volta avevo provato a discuterne con mia madre e lei si era subito avvicinata con uno sguardo preoccupato, mentre con gentilezza mi aveva portato una mano alla fronte. «Eppure non sembra tu abbia la febbre…» aveva borbottato. Da quel momento decisi di tenermi questi strani sogni per me. Non volevo che mi prendesse per pazza come nonna.

Mi rigirai tra le lenzuola, cercando di addormentarmi e cadere in un sonno profondo e privo di sogni.

C’ero quasi riuscita quando sentii qualcosa raschiare il vetro della finestra. Rimasi immobile con gli occhi spalancati e trattenendo il respiro.

Me lo sono immaginata. In realtà sto già dormendo e questo è solo un altro frutto della mia mente, stressata a causa degli ultimi esami.

Mi ero quasi convinta quando sentii di nuovo qualcosa graffiare alla finestra. Mi strinsi maggiormente tra le coperte, avvicinandole al volto e cercando di nascondermi il più possibile. Era una difesa inesistente se quella cosa dall’altra parte del vetro aveva davvero degli artigli o era armata, ma mi dava un minimo di sicurezza, come se riuscisse a rendermi invisibile.

I graffi continuarono per qualche minuto, facendomi sobbalzare ogni volta. Se era un incubo, volevo svegliarmi il più presto possibile!

Poi il rumore fu sostituito da un lungo ed assordante silenzio. Il solo battere forsennato del mio cuore sembrava rimbombare nella stanza. Cos’era successo? Se n’era andato? Ero al sicuro?

Rimasi ancora una volta immobile nel mio letto in attesa di qualcosa che mi facesse capire di potermi tranquillizzare, ma non successe nulla. Così tentai di riaddormentarmi, ma nemmeno quello funzionò. Dovevo essere assolutamente certa che quella cosa fosse sparita in modo permanente, quindi non avevo altra scelta che controllare di persona.

Con lentezza e in silenzio mi avvicinai al muro, lungo il quale strisciai fino ad arrivare alla finestra. Presi un respiro profondo e poi sbirciai, esponendomi il minimo indispensabile.

Il buio della notte accompagnato da qualche lampione che illuminava la strada sotto casa e qualche casa, ecco cosa avevo visto. Nulla di strano o di anormale. Con un sospiro di sollievo mi lasciai scivolare a terra, mentre un sorriso si delineava sulle mie labbra.

«De-ni-se… Deni-see… De-nise…» gracchiò una voce dall’altra parte del vetro seguito da uno stridio. Il sangue nelle vene si gelò ed iniziai a sudare freddo. Non è possibile, pensai sentendo che gli occhi cominciavano a pizzicarmi e bruciarmi.

 «De-ni-se… Deni-see… De-nise…» ripetè un’altra volta ed io non resistetti. Alla fine cosa poteva esserci peggiore dell’ignoto? La risposta fu fulminea, non appena i nostri occhi si incontrarono.

Lui!

Occhi privi di orbite ed una bocca grande piena di denti affilati, come quelli di uno squalo.

Un lungo artiglio graffiò il vetro della finestra, mentre quella cosa inclinava la testa per fissarmi meglio.

«Ti ho… Trovata… De-ni-se…»

Strinsi le gambe al petto e mi tappai le orecchie con le mani serrando gli occhi.

Non volevo vedere.

 

 

 

Ciao!!! Ed eccomi col secondo capitolo! :)

Vi lascio di nuovo con un altri interrogativi… Chi è Denise? Perché Diana continua a fare sogni con questa ragazza bionda? Chi è? Perché sono cominciati proprio ora? Cosa è la cosa che sta spaventando Diana? Ma soprattutto… Riuscirò a pubblicare anche il prossimo capitolo senza farvi aspettare troppo? Lo spero!!! XD

Comunque voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto il capitolo precedente e tutti coloro che leggeranno anche questo!!!

E continuate a farmi sapere cosa pensate dell’andamento della storia.

Nerys.

   
 
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