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Autore: Giulia 96    14/03/2015    2 recensioni
Erano le 8:00 del mattino e solitamente a quell'ora al Navi Yard la squadra era al completo, anche Tony a quell'ora era abitualmente presente, perché l’orario di lavoro cominciava per le 7:00 quindi anche se a volte in ritardo, per le 8:00 c’erano tutti, eppure quella mattina mancava un membro della squadra.
I hope you will enjoy this story :D
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
 
McGee & Tony
 
“Ehi McGee, secondo te perché la moglie della vittima non si trova in casa?” domandò Tony continuando a picchiettare sulla porta d’ingresso.
“Perché la tua fama ti precede e non vuole conoscerti anche di persona!”
“Simpatico Pivello, tutta invidia!”
“Scusate, ma voi chi siete? Che ci fate davanti a casa mia?”
“Helen Camp?” Chiese McGee.
“Sono, io e voi chi siete?”
“Agenti speciali Tony DiNozzo e McGee, NCIS, deve seguirci, abbiamo domande su suo marito da farle”
“È nei guai?” Mormorò la donna.
“Ci segua, le spiegheremo una volta arrivati.”
 
Gibbs & Ducky
 
“Jethro! Cosa ti porta da me così presto?”
“Il caso, DucK, sono venuto a sentire cos’hai da dirmi a riguardo…”
“Beh, Jethro, non c’è molto di nuovo da dire, questo povero uomo non ha neanche avuto il tempo di poter dire di aver vissuto, povero, comunque, tornando a noi, è morto per il colpo di pistola alla testa, non ha altri segni sul corpo, ma come puoi notare, vedi qui, sotto le unghie, ho trovato tracce di pelle, le ho già mandate ad Abby per farle esaminare.”
 
Abby & Ziva
 
“Ciao Ziva!”
“Ehi Abby, trovato qualcosa di utile sul caso? Mi manda Gibbs.” Sorrise porgendole il solito Caf-Pow.
“Stavo proprio per chiamarvi, ho trovato sull’arma del delitto le impronti di Helen Camp, oltre a quelle del marito, quindi secondo questo risultato la colpevole sarebbe la moglie, ma il fatto strano è che sotto le unghie del sottoufficiale Ducky ha trovato dei residui di pelle, che non corrispondono né alla moglie né a Raily Mason!” Spiegò sorseggiando la sua bevanda.
“E a chi corrisponderebbero?”
“Ci sto ancora lavorando Ziva, appena so qualcosa ti chiamo.”
“Perfetto, a dopo allora.”
“Ciao!”
 
Uscendo dal laboratorio di Abby Ziva si sentì mancare, si appoggiò al muro ma questo non l’aiutò a rimanere in piedi, le si offuscò la vista e cadde a terra, il corridoio era vuoto, nessuno aveva visto ciò che era appena successo e tantomeno Abby se n’era accorta, aveva appena riacceso la musica a tutto volume, Ziva lentamente si rialzò, entrò in ascensore e una volta dentro si appoggiò alla parete mettendosi una mano sulla fronte per riprendere l’equilibrio.
Una volta arrivata alla sua scrivania si mise ad aggiornare il caso con i nuovi dati fornitegli dalla scienziata.
 
Dopo poco arrivarono Tony e McGee con la moglie del Marine, pronta per essere interrogata, Gibbs era già in sala interrogatori che aspettava i suoi agenti.
 
“Capo, posso occuparmi io della moglie? Sembra che non sappia nulla del marito...”
“No, se ne occuperà Ziva questa volta.”
“Ai suoi ordini!” Scherzò Tony.
 
“Buon giorno Helen Camp. Sono Ziva David.” Disse entrando nella stanza e appoggiando i file del caso sul tavolino di fronte alla donna.
“Salve, posso sapere perché sono qui?” Domandò preoccupata la donna.
 
La donna sembrava distrutta dal dolore dopo essere venuta a conoscenza della morte del marito, non smetteva di singhiozzare, e borbottava tra se e se cose incomprensibili tanto che Ziva dovette portarle un bicchiere d’acqua.
 
“Signora Camp, mi dispiace per la sua perdita ma dovrei chiederle dove si trovava stamattina tra le 6 e le 7…”
“Sospettate di me? Era mio marito! Lo amavo! Aspettiamo un figlio!”
“Signora, devo insistere, è la prassi, dove si trovava stamattina? Perché non era raggiungibile? ”
“Ero all’ospedale per la mia prima ecografia, avevo spento il telefono, poi ho aspettato per un po’ di tempo Raily, ma nel vedere che non arrivava sono tornata a casa… oddio il mio povero Raily, come poteva venire, e io che non volevo neanche perdonarlo!!”
 
Ziva si alzò dalla sedia, ma nel farlo tornò il capogiro di prima, le gambe cedettero, riuscì ad appoggiarsi al tavolo ed entrò di corsa Tony.
 
“Zee, tutto ok?” corse per sorreggerla, ma lei lo respinse sorridendo.
“Mi sono alzata solo troppo in fretta, usciamo Tony.”
“Ma Ziva, l’abbiamo visto tutti che stavi per cadere a terra!”
 
Prima che Ziva potesse rispondergli il suo telefono squillò.
 
“Andiamo Tony, Abby ha trovato qualcosa d’importante.”
 
Da Abby
 
“Eccoti Ziva! Ah, ciao anche a te Tony, come mai qui?”
“Controllo che Ziva stia bene, ha appena avuto un mancamento!”
“Oddio Ziva, stai bene?”
“Si Abbs, è solo Tony che esagera, mi sono alzata troppo in fretta dalla sedia, tutto qui, parliamo del caso adesso.”
“Ok, ho esaminato il campione di pelle che mi ha dato Ducky e ho scoperto che è di una certa Wandy Lane, vi dice niente?”
“No, ma che ci faceva la pelle di questa donna sotto le sue unghie?” Domandò Tony incredulo…
“L’unica è domandarglielo, ho già rintracciato il suo cellulare, si trova al museo d’ arte.”
                                                                                                                                                                                 
Una volta ricevuta la notizia di Abby, Ziva e Tony andarono a prendere la donna in questione e la portarono in sala interrogatori per porle qualche domanda, la donna da subito sembrava molto nervosa e preoccupata, anche dopo averle dato la notizia del Marine morto non dava segni di tristezza, non che fosse strano, d’altro canto secondo quanto diceva questa donna non conosceva il sottoufficiale…
 
“Allora mi spieghi perché sotto le unghie di Mason abbiamo trovato il suo DNA?” Sbuffò Ziva scocciata.
“Ecco io…”
 
La donna sembrava sul punto di esplodere.
 
“Allora mi spieghi com’è possibile che dal video di una videosorveglianza la vediamo entrare in stanza con il soggetto in questione?” inventò Ziva sperando che la signora cadesse nel suo tranello.
“Impossibile! Ho cancellato ogni prova!”
“Bene, ha ammesso, ora ci dica perché…”
 
La donna era alquanto confusa, era caduta nella trappola tesagli, era troppo agitata per reggere alla tensione del momento.
 
“Lui voleva lasciarmi per stare con sua moglie! Io l’amavo! Ma lui non voleva chiedere il divorzio dalla moglie! Stavamo insieme ormai da qualche mese, e lui ha deciso di troncare quasi subito! Non potevo permetterglielo, dovevo fargliela pagare! O sarebbe stato mio o di nessuno! Era LEI a dover andare in carcere, mi sarei liberata di entrambi!”
 
Dopo questa deposizione il caso era risolto, Ziva poteva finalmente sedersi alla sua scrivania e compilare il rapporto, un caso molto veloce da risolvere, forse anche il più veloce mai risolto, in una giornata avevano già chiuso un caso.
 
Erano ormai le 18:00, tutti avevano compilato le scartoffie varie per definire il caso ufficialmente chiuso, si stavano avviando tutti verso casa eccetto Ziva che si era addormentata sulla scrivania.
 
   
 
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