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Autore: Carlo Di Addario    14/03/2015    1 recensioni
AVVISO: Storia sospesa e destinata a restare incompiuta.
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"Questa ezzere krande forza che è... SCIENZA, MUAH AH AH!!!"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 24: Green Thumb
 
"Mmm..."
Willow si rigirò, aggrottando lo sguardo.
"Mmn...?"
C' era qualcosa che le gravava sul seno.
Lentamente aprì gli occhi e iniziò a mettere a fuoco l' ambiente circostante.
"Zzz... ronfz..."
Voltò il viso e vide appiccicato a lei un russante Wilson, che bellamente la stava abbracciando poggiandole il braccio sulle tette.
Pensò divertita: "Ma guarda un po' te che libertà si prende ora questo, solo perchè ci siamo fidanzati!" e sorridendo spostò il braccio dello scienziato, mettendosi a sedere.
"Auf..."
Sospirò e iniziò a guardarsi attorno... la tenda era molto illuminata e dall' entrata entravano caldi i raggi del sole, segno che era già mattinata inoltrata.
E a mezzo metro da loro Wolfgang stava russando ancor più forte del pachiderma accanto a lei, solo che stordita com' era non c' aveva fatto caso.
Che strano però... come mai stavan ancora tutti dormendo, nonostante fosse già giorno da un pezzo?
"!"
All' improvviso la nera rimembrò i fattaci della sera prima.
Si voltò di scatto per cercare Wendy con lo sguardo... non c' era! E neanche Webber! Ma che...
Subito s' alzò seria e s' indirizzò di scatto verso l' uscita del tendaggio, senza neanche darsi il tempo di stiracchiarsi un momento o di sistemarsi un minimo i capelli.
"!!"
La luce del sole l' accecò e la ragazza dovette ripararsi con il braccio.
Battè un paio di volte le palpebre e ben presto si abituò alla luce. Alzò lo sguardo al cielo, di un limpido azzurro, senza una nuova neanche a pagarla.
Era una giornata davvero splendida... peccato che non avesse tempo da perdere ammirando il cielo!
Subito si guardò intorno: il fuoco era spento, i tronchi dove sedersi, le varie attrezzature, gli zaini, tutto era al proprio posto.
Ma della bionda, del ragnetto e del coso saltellante neanche l' ombra!
"Numi...!"
La nera si mise le mani davanti alla bocca, atterrita dal pensiero che le era balenato in testa: e se fosse scappata dopo la sfuriata che le aveva fatto al sera prima? E se avesse avuto paura che le avrebbe fatto del male?
Squadrò nuovamente gli zaini... un, due, tre, quattro, cinque! No, c' erano tutti, riconobbe infatti le cianfrusaglie dell' amica.
"Pfiuuuuu..."
Tirò un sospirò di sollievo.
Poi però aggrottò nuovamente lo sguardo... dov' è che si era cacciata allora? E anche quell' altro...
Il suo sguardo si posò nuovamente sulla roba della bionda... ripensò a quello scoperto  la sera prima... diamine... possibile che la loro Wendy fosse davvero la sorella di... di Maxwell?! Di quel bastardo figlio di puttana che aveva deciso così, d' amblè, di rovinargli la già sua triste esistenza...?
Ripensò alla cura con la quale l' aveva trattata non appena era uscita viva per miracolo dalla trappola nella savana... l' aveva delicatamente stesa sullo zaino e poi trasportata fino a casa... e poi quando aveva riaperto gli occhi l' aveva subito abbracciata, felice come una pasqua che stesse bene... possibile, possibile che una tanto brava e splendida ragazza fosse la sorella del mostro che gli aveva intrappolati l'ha con l' inganno?!
Guardò amareggiata il terreno... lo era, lo era perfettamente possibile, a quanto pareva... 
"D' altro canto anch' io sono un' assassina..."
La nera mormorò con un filo di voce, ripensando ai suoi genitori...
Poi scosse la testa, decisa: non era quello il momento di pensare al suo passato, ora si stava discutendo di quello dell' amica! Chi era veramente?! Che legame c' era davvero tra lei, quel posto infernale e Maxwell?! Chi era questa fantomatica Charlie, cos' era questa fantomatica entità che voleva ucciderli tutti?! Era arrivato il momento di chiarire bene tutto e appena la bionda sarebbe tornata l'ha e nulla le avrebbe evitato un terzo grado in piena regola!
Nuovamente lo sguardo della nera finì sullo zaino della bionda... chissà cosa conteneva di tanto importante... ora che ci pensava non aveva mai visto bene cosa si portasse dietro l' amica, anche perchè non gli era mai veramente interessato. Ma ora le cose erano diverse.
E una perquisizione a quel punto era più che legittima.
Così la ragazza, coi capelli mossi e spettinati, s' indirizzò verso lo zaino e...
Gbrrrrrrl...
"!"
Willow si bloccò di colpo, sentendo lo stomaco brontolare. Realizzò solo in quel momento che stava morendo di fame... umm, forse era il caso di mangiare qualcosa prima di mettersi a frugare tra le cose altrui.
Così si diresse verso lo zainone di Wolfgang, promosso a congelatore d' emergenza, e tirò fuori un paio di pannocchie congelate. Abbozzò un sorriso: cosa c' era meglio di mais congelato, la mattina? Si, sorrideva per non piangere.
"Gnam!"
E senza troppi complimenti diede un morso alla pannocchia, tornando verso lo zaino della bionda e preparandosi a rivoltarlo ben bene.

Boing, boing, boing, boing...
Otto saltellava bello bello, al passo con il padroncino e Wendy.
Il trietto stava marciando nella piccola raduna limitrofa al campo, fatta per lo più da latifoglie sempreverdi, raccogliendo qua e l' ha bacche.
Strip!
Webber strappò un altro bastoncino e commentò sorridendo: "Mi sono sempre chiesto come fanno a riprodursi questi alberi, dato che non lasciano pigne!"
Wendy parve sorpresa: "No?"
Il ragnetto annuì: "Già, strano vero? Probabilmente quando un ramo cade a terra inizia a svilupparsi autonomamente, anche se non ho mai visto un latifoglie riprodursi in questo modo!"
Wendy ripetè: "No?"
Webber scosse la testa: "No! E' proprio questo che rende la cosa così entusiasmante! Forse si tratta di un tipo di pianta sconosciuta!"
La bionda abbozzò un sorriso, divertita dall' entusiasmo dell' amico. Sogghignando commentò: "Embè? Anch' io posso riprodurmi, ma mica qualcuno mi trova entusiasmante!"
Webber rise: "Ahahahahahahahah, già!"
I due continuarono a camminare.
Poi il ragnetto domandò: "Allora, ti sei un po' rasserenata?"
La bionda fece spallucce, sospirando: "C'è poco da rasserenarsi... ora mi odieranno tutti... singh..."
Webber la rassicurò festoso: "Ma va, non hanno odiato me, perchè dovrebbero odiare te?"
Otto annuì, ansimando: "Arf, arf!" 
Un ragionamento semplice e impeccabile.
Wendy sospirò nuovamente, sempre più amareggiata: "Perchè tu non hai mentito spudoratamente sul tuo conto e non hai nascosto nulla di importante come... boh, che so, un demone che sta' per ucciderci tutti! Sob..."
Gli occhi della bionda iniziarono a diventare rossi.
Webber si ammutolì, senza sapere cosa replicare, e Otto con lui.
I due continuarono a camminare silenziosi.
Boing, boing, boing...
Strip!
Wendy strappò un altro rametto di bacche.
Ad un certo punto Webber mormorò: "Non credere di essere l' unica ad avere dei problemi..."
"?"
La riccioluta guardò perplessa il compare: "Cosa... cosa vuoi dire...?"
Webber sospirò: "Nulla, nulla..." immediatamente si pentì amaramente di essersi lasciato andare.
La bionda insistette: "Mi stai... ci stai nascondendo qualcosa?!"
Il ragnetto sospirò nuovamente, maledicendosi mentalmente: "Auf... io... io niente, ok?! Son cose mie, non... non vi riguardano..."
Wendy guardò il compare negl' occhi, non l' aveva mai visto così.
Silenzio...
I due si fermarono, in mezzo agl' alberi.
Anche Otto aveva smesso di saltare e stava lì, a osservare, silenzioso.
La bionda provò a dire dolcemente: "Forse... forse posso aiutarti!"
Il ragnetto scosse la testa, sempre più nervoso: "Nono, non ho bisogno di aiuto! Basta, basta che mi lasciate stare, ok?"
Durante quei pochi minuti di conversazione la situazione si era invertita, ora era Webber quello da tranquillizzare.
Otto saltò vicino al padroncino per calmarlo: "Arf arf!!"
Webber abbozzò un sorriso, accarezzandolo.
Poi guardò timoroso Wendy. Perchè, perchè aveva parlato?
Ma il sorriso che le riservò la bionda lo tranquillizzò, così come le sue conclusioni:
"E va bene, non parliamone più, va bene? Tutti abbiamo diritto a dei segreti e io sono l' ultima che ha diritto di parlare in questo campo!"
Webber abbozzò un sorriso, divertito.
Otto ansimò contento, vedendo che gli animi di tutti si erano rasserenati: "Arf, arf!!"
Poi Webber propose: "Senti, sono un po' stanco, torniamo al campo?"
Wendy annuì: "Idem! Ottima idea!"
E anche Otto saltò su se stesso, approvando l' idea dei due: "Arf!"
Così il terzetto fece per fare dietro-front e...
STUND!
[
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"!"
I tre si guardarono, paonazzi,
Cos' era stato quel tonfo assordant...
STUND!!
RI-STUND!!!

Il tonfo si ripetè, e si ripetè ancora, sempre più forte, quasi si stesse avvicinando.
Otto ansimò preoccupato: "Arf!!"
Wendy domandò terrorizzata: "C-cosa... c-cos'è?!"
Webber deglutì: "S-sembrano quasi d-dei pass..."
SFRASH!
STUND!!!
"!?"
Davanti ai tre, emergendo rumorosamente dalle fronde degl' alberi, sbattè a terra un gigantesco tronco ricoperto di aghi di pino, che ricordava vagamente la forma di un piede.
Webber finì la frase con un un filo di voce: "...i..."

RI-SFRASH!!!
"!!!"
Dalle fronde emerse finalmente tutta la mostruosa creatura, un gigantesco pino semovente con tanto di braccia artigliate, occhi e bocca.
Il gruppetto era semplicemente atterrito, pietrificato davanti a quella surreale e spaventosa visione.
La bionda guardò col cuore in gola il ragnetto, più spaventato di lei.

"Gnam!"
Wolfgang diede un' altro morso alla sua porzione di lattuga congelata. L' espressione del russo non era delle più sveglie e pareva ancora traumatizzato per quanto successo la sera prima. Infatti a parte un apatico "'giorno" appena svegliato non aveva detto altro: non un' insulto a Wilson, non una presa in giro su qualcosa, non un commento sarcastico, nessun dolce ricordo della Russia, niente.
Lo scienziato in questione invece era abbastanza preoccupato. Domandò alla compare: "Willow, sei sicura che non sia il caso di andarli a cercare?"
La nera scosse la testa, mentre stava, letteralmente, rovesciando lo zaino della bionda: "Na... se sono usciti poco prima che mi svegliassi non sono via da neanche mezz' ora"
Lo scienziato insistette: "Uff... sai bene quanto me quant'è pericoloso questo posto! Secondo me dovremmo cercarli!"
Willow sospirò e annuì. Doveva ammettere che i timori dell' amico erano fondati: "D'accordo... fammi finire giusto un momento di perquisire lo zaino della nostra cara amica bionduta e poi andiamo a vedere dove si son cacciati"
Wilson annuì a sua volta: "Vabbene..."
Poi aggiunse: "Comunque rimango dell' idea che dovremmo parlare con lei invece che frugare tra la sua roba"
La scout annuì, mentre tirava fuori l' ombrello di fortuna costruito giusto il giorno prima dalla compare: "Convengo anch' io con te, e infatti appena possibile le faremo un bel terzo grado! Ma se mi permetti, vorrei assicurarmi che non ci stia nascondendo altro..."
E posò l' oggetto insieme a tutte le altre cianfrusaglie della bionda.
Wilson fece spallucce: "Bah, che vuoi trovare nel suo zainetto di oscuro e pericolos..."
"Ulp!!"
"?!"
La nera sussultò di colpo.
Wolfgang si girò perplesso e lo scienziato esclamò: "Willow! Che è successo?!"
La nera era impallidita e, tremolante, tirò fuori dallo zaino quella che sembrava una grossa gemma viola.
"!!!"
Il russo impallidì: "Ulp... ma quella è..."
Willow: "...una gemma viola!!"
"..."
"Ahahahahahahahah!!!"
"?!"
I due si girarono stupefatti verso Wilson, che da preoccupato era scoppiato a ridere in una goliardica risata.
Wolfgang sbottò: "Che minchia ridi, scienziatucolo?!"
Il ragazzo, sghignazzando, si spiegò: "Ahahahah, che imbecilli che siete, ahahahah! E' solo uno stupido sasso colorato, ecco cos'è! Che sono tutti sti' drammi?!"
Willow esclamò: "Dove diamine l'ha trovato?!"
Wilson la corresse: "Dove l' abbiamo trovato, semmai! Era tra i resti di uno dei robot assassini trovati in quello strano tempio di marmo! A Wendy piacevano i colori sgargianti e l'ha raccolta come souvenir, tutto qua!"
Wolfgang a quel punto, brandendo il libro di Wickerbottom, sbraitò: "Razza di idiota! Quello non è un sasso, è una rarissima gemma viola, una delle più potenti! Serve a costruire un manipolatore di ombre!!"
E sbattè le pagine del libro che trattavano l' argomento sul muso dello scienziato.
Questi si spostò le pagine dalla faccia e si mise sulle difensive: "Primo, non potevo saperlo, a me sembrava solo uno stupido sasso! Secondo, questo libro potrebbe essere benissimo un concentrato di stronzate alla quale stiamo arbitrariamente credendo!"
Willow constatò: "Però la staffa funzionava! E se sta gemma era dentro il robot vuol dire che serviva a farlo muovere! Senza contare che chi ci ha intrappolati qua è una specie di mago dai poteri demoniaci, o che è da circa un mese che non vediamo altro che cose assurde! Ti bastano come prove, queste, Wilson?!"
Lo scienziato sbuffò. Doveva ammettere che la compare aveva ragione: "E va bene, ammetto che potrebbe esserci un fondo di verità dietro questa... questa cosa violacea! Embè, cosa volete farci, adesso?!"
Willow annuì, tendendo sempre ben salda la piccola pietra dai riflessi violacei in mano: "Eh già, che ne facciamo adesso, Wolfgang?"
Il russo fece spallucce, con un mezzo sorriso a metà fra l' esaltato e il preoccupato: "Ebbeh, ve l' ho detto no? Proviamo a costruire un Manipolatore di Ombre! La gemma ce l' abbiamo, il legno vivo pure e sicuramente lo scienziatucolo qua presente avrà un po' d' oro!"
Wilson a quel punto esclamò: "Momento, momento! Non sappiamo neanche cosa sia sto' affare... e se fosse n'a roba pericolosa?! Non dimentichiamoci che fa parte del Codex Umbra,  a che minchia serve?!"
Wolfgang replicò: "A costruire staffe e altre robe dai poteri incredibili! Qui si parla di medaglioni che congelano, scettri che fanno cadere fulmini e teletrasportano e..."
Wilson concluse: "...e dei quali non sappiamo nulla apparte morte e distruzione! Stiamo iniziando a giocare con cose più grandi e pericolose di noi!"
Il russo restò zittito dalla conclusione del compare, senza sapere cosa replicare.
Willow però constatò: "Be', Wilson, se ci pensi però... non è da quando siamo finiti qua dentro che stiamo giocando con qualcosa di più grande di noi? Non l' hai detto proprio tu, fidanzatuccio mio? Antiche civiltà, poteri oscuri e millenari, conoscenze e tecniche perdute... hai definito tutto questo entusiasmante, se non ricordo male! Com'è che adesso ti spaventa?"
Wilson esclamò sempre più infervorato: "E da quando sono qua, che mi spaventa! Che mi spaventano tutti gli orrori che mi stanno intorno, le mostruosità e le follie che ci circondano! E tu sei stata l' unica cosa a non farmi impazzire, non voglio che ti faccia male giocando con cose queste... con queste cose oscure e pericolose, diamine!!"
"!"
Lo sguardo di Willow all' improvviso si ammorbidì, capendo come tutta l' ansia dello scienziato non fossero altro che logiche e sensate premure nei suoi confronti.
Mormorò dolcemente: "Oh, Wilson..."
A quel punto Wolfgang sbottò a braccia incrociate: "Ah, molto bello vedere che non te ne frega nulla se capita qualcosa di brutto a me!"
Wilson replicò sogghignando: "Mica siam fidanzati noi due!"
Wolfgang a sua volta replicò ridendo: "Grazie Iddio, ahahahah!"
Anche Willow rise: "Ahahahahah!"
Sbaf!
La nera ammollò la gemma per terra e si avvicinò allo scienziato: "Ma noi due si, mi pare!"
Smack!
E lo baciò.
Era bastata un po' di sana preoccupazione e qualche battuta di bassa lega a rasserenare gli animi. 
Finito lo slinguazzamento, un felice Wilson domandò: "Bene, ora che abbiamo nuovamente approfondito il nostro rapporto, che se fa?"
Willow, tornata seria, iniziò a riporre tutta la roba di Wendy nello zaino della suddetta: "Si va a cercare i nostri due compagni di sventura e il coso saltellante! Hai ragione, ormai è troppo che non sono qua! Sei d' accordo con noi, Wolfgang?"
Il russo fece spallucce: "D' accord..."
STUND!
[
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"?!"
Tutti sobbalzarono, udendo un tonfo assordante provenire dal boschetto limitrofo.
Wilson: "Ma che...?"
STUND!
STUND!!
RI-STUND!!
I tonfi iniziarono a susseguirsi, uno dopo l' altro, sempre più forti e vicini.
Gli sguardi, atterriti, erano tutti puntati sui latifoglie
SFRUSH... RI-SFRUSH...
Iniziò a sentirsi lo spostamento di fronde, tante fronde, come se qualcosa di gigantesco stesse passando, lento e inesorabile, attraverso i rami.
I tre indietreggiarono, terrorizzati. Wilson abbraccio di colpo Willow, che gli prese le mani. Erano tutti e tre pallidi e col cuore in gola. Nessuno riusciva a fiatare e tutti e tre non stavano altro che aspettando l' ennesimo orrore che quel posto aveva in serbo per lor...
SFRUSH!!
STUND!!!
"!!!"
Dalle fronde emerse la figura di un gigantesco pino umanoide con tanto di braccia artigliate, piedi, occhi e bocca. E sulle spalle aveva rispettivamente Wendy, Webber e Otto.
[Stoppate la musica]
Wendy esclamò: "Ahahahahahah, amici!! QUESTO COSO E' UNA FIGATA, YU-UUUUH!!!"
Webber annuì, ridendo: "Ahahahah, come direste voi... mitico!! Ahahahah!!"
E Otto ansimò tutto esaltato tra le braccia del padroncino: "Arf, arf!!"
[
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Stund!
Wolfgang svenne.
La nera andò in crash e le venne un tic nervo alla mano destra, iniziando a balbettare frasi senza senso: "M-ma... cos... c-ch... com... d-dov...!!"
Wilson invece era semplicemente sbalordito e osserva la mastodontica creatura con puro sbigottimento. Lasciò andare la fidanzata e fece un mezzo e tremolante passo avanti.
Wendy, continuando a dondolarsi sulla spalla del mostro esclamò nuovamente: "Ahahahahah, NON ABBIATE PAURA, E' NOSTRO AMICO!! Ahahahahahahah!!!"
Webber annuì: "Strano ma vero, ahahahahah!"
E Otto confermò: "Arf, arf!!"
Wilson si mise le mani tra i capelli, abbozzando un mezzo sorriso a metà fra l' isterico e quello di un bambino che scarta i regali di natale: "Dio..."
Willow invece si mise le mani sulla faccia, tentando di razionalizzare l' assurda visione che aveva davanti.
Fssssssshh...
"Ahahahahahahaha!!"
Sentiva perfettamente il profondo respirare del mostro e le risate di pura esaltazione dell' amica, le sembrava quasi fosse un sogno.
Biascicando, mormorò: "...Santa merda..."

STUND!
STUND!!
RI-STUND!!!

Il pino gigante ad ogni passo faceva tremare il terreno e lasciava un profondo solco, a testimonianza del suo passaggio.
Wilson alzò le braccia al cielo e, con la zazzera di capelli che si ritrovava mossi dal vento, urlò: "SONO IL RE DEL MONDO, MUAH AH AH!!!"
Decisamente cavalcare un pino gigante aveva dato allo scienziato una grinta di tutto rispetto.
Wendy urlò: "E IO LA PADRONA DI TUTTO, ahahahahaha!!"
Ma mai quanto la loro amica bionduta, che aveva ritrovato così, d' amblè, tutta la sua gioiosa e festosa esuberanza. Curioso come un albero gigante semovente possa cambiarvi la giornata, n'è?
Willow invece si stava godendo l' arietta frizzante, che le stava facendo svolazzare da tutte le parti le codine a spirale: dopo lo sconcerto, la paura e lo shock iniziale, infatti, era stata piacevolmente accolta la sorpresa di avere come alleato un mostro di quelle dimensioni. 
Così in fretta e furia tutta la loro roba era stata caricata sulle possenti spalle del bestione e ora si stavano dirigendo verso la savana da dove erano scappati la sera prima. Una volta giunti l'ha avrebbero scelto cosa fare e dove andare.
Otto ansimò preoccupato: "Arf, arf!"
Webber lo accarezzò, tranquillizzandolo: "Tranquillo Otto, i guardiani sono amici dei ragni, non ci farà alcun male"
Willow si girò verso il ragnetto, che le stava proprio lì vicino: "Guardiano? E' questo che è, sto' coso?"
Webber annuì: "Si, sono i guardiani della foresta, delle piante. Quando qualcuno le minaccia o taglia qualche albero loro si risvegliano per ucciderlo. Penso che anche quello che avete incontrato all' inizio della vostro viaggio fosse un guardiano, anche se di una specie di albero diverso"
"!"
Willow esclamò: "Cosa?!" Ecco come mai quel mostro violaceo si era incazzato con loro...
Webber annuì: "Proprio così. E l' unico modo per calmarli è piantare pigne o pianticelle!"
La nera annuì, ancora sorpresa per la scoperta. Poi domandò: "E come mai questo qua ha scelto di stare al nostro servizio?"
Webber sorrise: "Lo stavo giusto per spiegare ad Otto!" E si girò verso l' animaletto cornuto che aveva sulle gambe, continuando il discorso: "Vedete, c'è una sorta di trattato di neutralità tra i ragni e i salvapiante. I primi tengono lontani dalle foreste le altre creature, potenzialmente pericolose per la flora, mentre i secondi acconsentono che essi facciano i loro nidi tra gli alberi, a patto che non li danneggino"
Willow annuì: "Capisco... indossando quindi tu una carcassa di ragno ti ha preso come suo padrone, insomma!"
Il ragnetto scosse la testa, sorridendo: "Nono, non mi ha preso proprio come nessuno. Gli ho chiesto io se poteva trasportarci e per ingraziarcelo ho pure piantato un paio di pigne, in segno di pace"
La nera parve sorpresa: "Ah..." pigne in segno di pace, questa ancora le mancava. 
Sorrise divertita, poi giustamente domandò: "...quindi sai parlare anche la loro lingua?"
Webber indicò Otto: "Lo sa fare lui, che capisce anche la mia"
Otto annuì, orgoglioso: "Arf, arf!!"
E fece il saluto militare, tutto impettito.
Webber sorrise divertito.
Willow invece era veramente sorpresa delle risorse dello strambo duo.
Accarezzò quindi la bestiola, sorridendo, e Otto scodinzolò tutto contento.
Poi però la scout tornò pensosa.
il ragnetto domandò: "Tutto chiaro, adesso?"
La nera fece un mezzo cenno di assenso e mormorò: "Si... solo, non mi torna una cosa!"
Il ragnetto piegò la testina di lato, così come il suo animaletto: "Ovvero?"
Willow spiegò: "Se questi cosi si svegliano soltanto quando qualcuno minaccia piante e alberi, com'è che lo avete trovato bello sveglio a pattugliare i boschi? Vuol dire che qualcuno ha minacciato la foresta! Qualcuno che non siamo noi!"
Webber fece spallucce: "Boh, non so dopo, dopo proverò a chiedergl..."
STUND!!
"?!!"
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!"
SBAM!!
Di colpo il mostro si bloccò, facendo sobbalzare tutti e facendo ruzzolare dalle proprie spalle Wilson.
Tutti si sporsero preoccupati.
Sull' erba secca, mezzo stecchito e dolorante, stava lo scienziato.
Willow urlò preoccupata: "Wilson, stai bene???"
Lo scienziato annuì con la faccia ancora spiaccicata sul terreno, alzando il braccio destro e facendo il segno dell' "OK"
Willow sospirò sollevata e abbozzò un sorriso divertita: "Il solito imbranato!"
Wendy rise: "Già, ahahahahah!"
Poi la nera esclamò: "Bon, siamo arrivati gente, scendiamo tutti e facciamo il punto della situazione!"
Tutti esclamarono: "Sissignora!"
E dall' alto del suo dormire, Wolfgang biascicò un secco e deciso: "ROnfz!... zzz..."
Così, in men che non si dica, tutti scesero dal grosso guardiano e in quattro e quattr' otto venne creato un piccolo campo base di fortuna, come sempre del resto.

STUND!
STUND!!
Wolfgang sbottò: "Ma sto' alberucolo di minchia non può starsene fermo?!"
Webber fece spallucce: "Eh, s' annoia Wolfgang, cammina per passare il tempo"
RI-STUND!!
Ennesimo passo del pino, che fece tremare il terreno.
Il russo sbottò: "Che s' andasse ad annoiare da qualche altra parte..."
Wilson sbottò a sua volta: "E che palle, scimmione, hai da ridire su ogni nostro aiutante!"
Il russo annuì irritato: "Si, se si tratta di un pino gigante semovente!!"
Wendy aggiunse sogghignando: "Senza contare che con Webber eri tu il primo a non volerlo"
Wilson si mise sulle difensive: "Ebbè? E' un ragno, e io odio i ragni. Capite che non per me non è stato facile accettarlo"
Wolfgang sbottò sempre più irritato: "Perchè, invece un mostro gigante sotto forma di albero è accettabile?!"
Lo scienziato annuì: "Molto! Mia madre è una botanica e mi ha trasmesso una grande passione per le piante, sopratutto i sempreverdi!"
"..."
Inutile far notare al genio del gruppo come fino a qualche giorno prima rivangasse ogni due per tre l' incidente avuto con il latifoglie un mese prima.
Wolfgang si limitò quindi a sbuffare e domandò: "Bah... piuttosto, perchè ci siamo fermati?"
Willow, che stava seduta a consultare la piantina del luogo, spiegò: "Per fare il punto della situazione... e chiarire un paio di cose con la nostra cara Wendy..."
"!" 
La bionda sbiancò di colpo, mentre tutti gli sguardi meno quello della nera puntarono su di lei.
Otto: "Arf!"
Perfino l' animaletto alzò la testina, curioso.
Wolfgang esclamò: "Già, è vero... quello, quello che ci hai detto ieri sera era tutto vero??" e fini la frase con un tono chiaramente inquieto.
Wendy, titubante, annuì: "S-si, purtroppo si..." ahi, ecco che l' ansia tornava...
Wolfgang deglutì.
Willow annuì: "Bene bene... dunque, prima domanda, ci stai nascondendo qualcos' altro?"
E alzò lo sguardo verso la bionda. Non era uno sguardo arrabbiato o minaccioso, ma serio, molto serio. Segno che il terzo grado della nera era iniziato.
Wendy scosse il faccino, tentando di tener testa allo sguardo dell' amica: "No, nulla, quello che vi ho detto ieri sera era tutto quello che sapevo" e si sforzò di rimanere calma e tranquilla, anche se si sentiva parecchio a disagio.
La nera annuì: "Bene. Seconda domanda: questa Charlie... mi pare fosse l' assistente di Maxwell, com'è che adesso ce la ritroviamo sotto forma di demone?"
"!!"
Wilson esclamò: "Già, è vero, Charlie era la donna che insieme a Maxwell ha incontrato Woodie!"
Wolfgang esclamò terrorizzato: "Com'è possibile che ora sia un mostro?! Che l' abbia trasformata il Codex Umbra?! Oddio, diventeremo dei mostri anche noi!!!" il russo stava già partendo per la tangente.
Willow s' affrettò a dire: "Calmo Wolfgang, nessuno ha detto tutto ciò, sono tutte cose che ti stai immaginando te! Lascia continuare Wendy, piuttosto, e forse ne sapremo qualcosa di più!"
Il russo tremolante annuì. Fece dunque un bel respirone e tentò di calmarsi.
Willow gli sorrise. Poi torno a fissare seria la bionda e le fece segno di continuare.
Wendy scosse la testa: "Non lo so, credetemi, non ne so nulla... so solo quello che la regina Carter ha detto a Re Pig! E basta! Forse si tratta si un semplice caso di omonimia, forse questo demone di nome Charlie è un entità a se stante, che non centra nulla con l' altra Charlie..."
Higgsbury scosse la testa: "Impossibile... evidentemente dev' essere stata rapita anche lei insieme a Maxwell col Codex Umbra... forse era proprio lei che Maxwell stava cercando! Vi ricordate cosa ci disse Re Pig? Che viaggiò per mesi alla ricerca di qualcosa, forse era proprio lei!"
Willow annuì: "Possibile..."
Wolfgang esclamò: "Si, ma com'è che è diventata un mostro?!" la crisi del russo era sempre più vicina.
Wilson fece spallucce.
La nera constatò: "Oh, be', ancora non conosciamo tutti gli orrori che può celare questo posto... Re Pig ti ha detto qualcosa a proposito?" e guardò la bionda.
Wendy scosse nuovamente la testa: "Niente, non mi ha detto nient' altro..."
Wolfgang si mise la mani sui pochi capelli che aveva in testa: "Dio..."
Chiuse gli occhi e inizio a respirare profondamente.
Mormorò tra se e se: "Va tutto bene, Wolfgang... sei a casa, in Russia, con sorelle, genitori e Vodka... tanta buona vodka..."
E un sorriso da ebete comparve sul faccione del campione di pesi massimi, che aveva iniziato a parlare in un incomprensibile misto tra inglese e russo.
"...?"
La perplessità regnava sovrana.
Webber domandò sconcertato: "Emm... ma fa sempre così?"
Otto: "Arf...?"
E i due guardarono Wilson.
Lo scienziato fece le più sincere spallucce, senza avere idea del perchè il loro compare si fosse messo a fare quel ridicolo teatrino.
Willow mormorò perplessa: "Vabbeeeeene..."
E si rigirò verso Wendy: "Se gli serve per calmarsi..."
La bionda annuì e disse dolcemente: "Lascialo tranquillizzarsi... poveretto, ne ha passate di ogni..." e osservò le bende sporche di sangue che gli coprivano tutto il torace e la pancia.
La scout annuì. Poi domandò: "Tornando a noi... per quanto riguarda il Nightmare Cicle, invece?"
Wendy scosse per l' ennesima volta la testina: "Non so niente neanche l'ha. So solo che Re Pig ignora quando avverrà, è stato Maxwell ad avvertirlo, tramite la regina Carter"
Willow si mise le mani sulla tempia: "Capisco... anzi, no... perchè Maxwell dovrebbe aiutarci...?" la nera iniziava ad esser confusa.
Wilson propose poco convinto: "Forse perchè nel nostro gruppo c'è sua sorella...?"
"!"
Willow alzò di scatto la testa: "Ah, già, che è sta storia della sorella?! Allora è vero, Maxwell in realtà è tuo fratello William?!"
La bionda annuì, sempre più nervosa. Ecco il tasto dolente della conversazione: "Credo... credo di si. Così almeno torna tutto, tornano le analogie con mio fratello, torna la mia conoscenza di questo posto..."
la scout esclamò: "Ecco, appunto, in che modo questo posto è collegato a tuo fratello?!"
Wendy provò a spiegarsi: "Ecco, sapete che mio fratello era un mago da palcoscenico, no? E quando diventò Maxwell continuò a svolgere la professione, col Codex Umbra a quanto pare..."
Wilson replicò: "Si, ma qual'è il nesso logico?"
Willow annuì: "Infatti!"
Wendy continuò: "Lasciatemi finire! Prima che prendesse il nome di Maxwell, prima della morte di mia sorella Abigail, andavo spesso a vedere i suoi spettacoli di magia! E molti degli elementi di scena, molti dei suoi trucchi o show sono presenti in questo mondo!"
"?!"
Wolfgang, che stava ascoltando distrattamente la conversazione, aprì un occhio e piegò la testa, confuso: "Ma che...?" e non era l' unico a iniziare a non capirci più nulla.
La bionda esclamò: "Lo so che sembra assurdo ma... ma avete presente l' uccellaccio con un occhio solo incontrato vicino al villaggio dei Pig? Non esiste nulla di simile in natura, ma una volta a uno spettacolo mio fratello con un gioco di specchi ha fatto sembrare di trasformare una gru in una bestia molto simile a quella!"
Wilson domandò sempre meno convinto: "Ovvero un mostro alto due metri con un occhio solo?"
Wendy annuì: "Si! Prima con un specchio lo ha ribaldato, facendo sembrare che avesse un unico grande occhio, e poi con altro lo ha riflesso dal basso, facendo sembrare che avesse della gambe lunghissime, proprio come il mostro che abbiamo visto noi! E questo e uno dei tanti esempi che posso farvi!"
Silenzio...
Wolfgang mormorò: "Incredibile... quindi questo posto non è altro che la trasposizione da incubo degli spettacoli di William...?"
Wilson biascicò perplesso: "A quanto pare..."
Willow di colpo esclamò nervosamente: "Nono, non torna, non torna... com'è possibile che ci siano i resti di una civiltà millenaria, allora?! Come fanno ad esistere cose che c'erano prima che tuo fratello nascesse se non sono altro che i suoi cazzo di spettacoli?!"
Wendy scosse la testa, sempre più esasperata: "Non lo so, non lo so!! Non so neanche come sia possibile una tale follia!! Vi rendete conto di cosa stiamo discutendo?! DI un tizio che rende i suoi spettacoli reali e ci teletrasporta in un mondo di mostri!!! MA DI COSA STIAMO DISCUTENDO?!"
"...!"
Silenzio.
Eh già. Stavano discutendo e facendo congetture su cose che già di per se non avevano senso.
Spaf!
Willow si buttò le mani sulla faccia, confusa e stressata come non mai. Biascicò con un filo di voce: "Dio..."
Wilson mormorò: "Stiamo diventando pazzi..."
E Wolfgang sussurrò: "Come Woodie e Wickerbottom, del resto..."
"!"
Tutti guardarono spaventati il russo. E già, non si poteva dire che quei due fossero troppo sani di menti, la seconda sopratutto. La cosa che inquietava tutti è che il campione di pesi massimi aveva ragione, stavano pian piano impazzendo. Ormai erano o nevrotici o pazzi esaltati, credevano praticamente ad ogni cosa gli fosse detta o vedessero, facevano riflessioni e congetture su cose assurde, si muovevano in un mondo di orrori e barbarie, la loro unica speranza di salvarsi era costruire una macchina infernale per raggiungere un mago dai poteri demoniaci e il tutto all' ombra di una specie di apocalisse. 
Era tutto semplicemente assurdo, folle, eppure, con sconcerto, tutti si erano resi conto in quel momento che ormai quella per loro era la normalità. Ci ridevano su, addirittura, quasi come se avessero dimenticato che quella non era vita, che c' era una società e un mondo civile al di là di quello squallido mondo nel quale erano stati imprigionati.
Silenzio...
Un silenzio carico di pensieri, di riflessioni. E di paura. La paura di esser consci che quello non era che il primo gradino di una scala che conduceva molto più in basso, in baratri di orrori e pazzie che ancora non riuscivano a concepire, per fortuna.
Wilson si guardò le mani. Tralasciando lesioni e ferite varie, tralasciando l' intorpidimento generale, quelle erano le mani di uno scienziato. Una persona di grande cultura, con l' amore per la tecnica, le arti e la conoscenza, con l' ideale del progresso e pienamente convinto delle proprie capacità, illuminista come filosofia di vita.
Ma da quando era in quelle lande desolate non capiva più niente... continuamente i principi che aveva appreso venivano negati, continuamente la ragione che lo guidava si dimostrava fugace o inesatta, continuamente era come se gli venisse detto in faccia: "Hey, imbecille, guarda un po' qua: eri con vinto che per inventare servisse metodo, razionalità, conoscenza, che le cose fossero quadrate e precise. E invece no, tutto è possibile, ma non per te, tu sei inferiore. Solo per i maghi tutto è possibile, ahahahahah!!"
La cosa lo inquietava. La cosa lo spaventava. Ma la cosa peggiore, la cosa che lo rendeva così refrattario ad accettare la magia, e che non sopportava l' idea che fosse effettivamente inferiore a qualcuno. Non poteva sopportare l' idea che ci fosse veramente qualcuno capace di fare tutto, di superiore. Che ci fosse un mago, che potesse cambiare a suo piacimento le regole del gioco. Perchè a quel punto davvero non poteva fare più niente... come puoi battere il creatore di un gioco al suo stesso gioco...?
Sennoncchè, depresso e demoralizzato dalle tristi conclusioni raggiunte, lo scienziato domandò secco: "...che se fa, ora?"
Willow fece spallucce: "A quanto pare sta' mezza apocalisse ci sarà per davvero, solo che non sappiamo quando. E questo rende ancora più importante non perdere tempo. Quindi io direi di continuare per il deserto sulle spalle del nostro amico. E una volta trovato il secondo pezzo della macchina tornare a fare quattro chiacchiere col nostro caro Re Pig..." e concluse la frase riponendo la cartina ed alzandosi.
Poi aggiunse: "Su, smontiamo tutto e ripartiamo, non so perchè ci siamo accampati con tenda e tutto se dovevamo solo parlare"
Tutti annuirono e si misero al lavoro.
Poi la nera si girò verso Webber e il suo animaletto: "Voi due chiamate quel bestione e ditegli di venire qua, che deve farci da trasporto pubblico"
Webber annui e Otto fece anche il saluto militare con la zampina: "Arf!"
E i due, camminando e...
...boing, boing, boing, boing...
...saltellando corsero a chiamare il salvapiante, che nel frattempo si era allontanato di un centinaio di metri dal campo, nel suo passegiare.
Così, mentre Wolfgang prendeva in spalla la tenda e Wilson riponeva il Motore Alchemico, Wendy si avvicinò a Willow.
La nera la guardò e domandò: "Cosa c'è?"
La bionda mormorò preoccupata e tentennante: "Allora... allora non sei arrabbiata con me...?"
La scout scosse la testa: "Non è mica colpa tua se sei imparentata con quello stronzo... e comprendo perfettamente cosa vuol dire aver timore del giudizio degl' altri, non ti biasimo per aver esitato a dirci tutto... del resto io sono un' assassina, no? Ahahahahahah!" e rise, divertita dal surreale paragone.
Wendy rimase interdetta... doveva ridere della tragica affermazione dell' amica?!
Pat!
Willow le diede n'a pacca sulla spalla, sorridendo serena: "Tranquilla, fai bene a non ridere. Sono io la matta, che ormai ride su tutto"
E la superò riaggrottando seria lo sguardo, facendo segno agl' altri di seguirla verso il guardiano, che Webber e Otto stavano riportando vicino.
Wendy mormorò: "Stiamo diventando tutti pazzi..."
E si girò anche lei, indirizzandosi verso il mostro di legna e foglie.


[Louis Armstrong - La vie en rose (Original Video) HD: https://www.youtube.com/watch?v=uJOxQEM3rXY]
"Cip cip!"
Gli uccellini cinguettavano, sull' alberello fiorito davanti al fiume di caramello. E lì, tra l' erbetta, le foglie e la natura, Wigfrid correva.
Aveva un bellissimo vestitino azzurro, che svolazzava al venticello, l' espressione serena e gioviale. Ed essa correva, correva sopra i fiorellini, tra gli arbusti, gioviale come non mai. Sembrava quasi come se fosse una tenera bambina.

Al suo passaggio i fiori sbocciavano, e qua e là delle bellissime caprettine la salutavano. Alcune iniziavano anche a correre con lei, a saltellare felici e festose al suo fianco, per poi stendersi delicatamente a terra per dormire un po', stanche dopo una giornata di giochi sotto il ridente sole di quel mondo meraviglioso, allegro e colorato.
E dietro la leggiadra vichinga stava, con una tromba gigante che sparava musica, dolci e felicità, un corpulento individuo con una grossa tuta ignifuga rossa. E anche lui saltellava, al passo della vichinga, sparando musica e colori a destra e a sinistra, riempendo di ancor più gioia quel mondo semplicemente stupendo.
Ad un certo punto la vichinga inciampò, ruzzolando pacioccosamente sulla tenera erbetta.
Il corpulento individuo si mise le mani davanti alla maschera, come se si stesse comprendo la bocca. Povera piccola, si sarà fatta male! 
"Weeeeeh!!!"
La piccola si mise a piangere, per terra.

Subito il corpulento individuo le corse incontro, per allietarne le sofferenze, mentre dietro la natura si addormentava al calar del sole, e anche l' uccellino si acquattava sul suo alberello, felice.
Una bella spruzzata della sua musica e alla bimba sarebbe tornato il sorriso, ne era certo!
Così la raggiunse e le sollevò il colorato e allegro trombone davanti alla faccia, preparandosi a soffiare forte forte.
Wigfrid, vedendolo, sorrise felice, e inizio a battere le mani, ridendo.
Anche il corpulento individuo piegò la testina, felice e ridente.


[
Danger! - Mario & Luigi: Superstar Saga Music Extended: https://www.youtube.com/watch?v=MadS-5Y-pRc]

SVROOOOOAAAAAAAAAAAAM!!!!

PLISH!!!

Le fiamme stavano distruggendo ogni cosa, nella piccola oasi!
SBRAF!!
Una palma cadde rovinosamente al suolo, in fiamme, mentre i corvi morivano stecchiti per terra, insieme ai cadaveri delle capre. E le poche supestriti stavano morendo soffocate, tentando di scappare.
"Coff, coff, crough!!"
Wigfrid, caduta rovinosamente a terra per via della gamba rotta, tossì rumorosamente con le lacrime agl' occhi per via del fumo.
"!"
All' improvviso, disperata e moribonda, strabuzzò gli occhi rossi e lacrimanti, ritrovandosi davanti al naso il lanciafiamme del pazzo omicida che stava causando tutto quell' orrore.
Questi piegò la testa, coperta da una grossa maschera ignifuga, di lato.
"CROUGHT, COFF, COFF!!"
La vichinga provò ad urlare, ma il fumo le provocò un devastante attacco di tosse e...


SVROOOOOOOAAAAAAAAAAM!!!

[Louis Armstrong - La vie en rose (Original Video) HD: https://www.youtube.com/watch?v=uJOxQEM3rXY]
Oh, anche la bimba si era addormentata! Oh, be', lasciamola ristorare serena e tranquilla, c' è ancora tanta felicità da portare in giro!
E saltellando, il corpulento individuo continuò a spargere musica, colori e sgargiante allegria in giro per quel bellissimo mondo fatato che lo circondava.

   
 
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