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Autore: Giulia 96    15/03/2015    4 recensioni
Erano le 8:00 del mattino e solitamente a quell'ora al Navi Yard la squadra era al completo, anche Tony a quell'ora era abitualmente presente, perché l’orario di lavoro cominciava per le 7:00 quindi anche se a volte in ritardo, per le 8:00 c’erano tutti, eppure quella mattina mancava un membro della squadra.
I hope you will enjoy this story :D
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
 

 
“Ziva, ehi, si può sapere che ti succede? Zee!”
“Mm?! Sono sveglia Tony, dimmi…”
“Beh, sai che sono andati tutti a casa, vero? Non pensi sia ora di andare anche per te? O hai deciso di arrivare prima di tutti gli altri domani mattina restando qua? Così recuperi l’ora persa oggi?”
“Non è male come idea, così posso continuare a dormire…”
“Dai Ziva, ti porto a casa io, o rischi di fare un incidente, anche se a dirla tutta con il tuo modo di fare prima o poi ne farai uno sicuro…”
“No Tony, vado a casa da sola, grazie, non ho bisogno di un passaggio.”
 
Una volta a casa Ziva si buttò sul divano senza nemmeno cambiarsi o mangiare e si addormentò, erano ormai le dieci di sera passate quando Tony bussò alla sua porta.
 
 “Zee, sono io, aprimi!”
 
Non aveva voglia di compagnia, aveva dormito male la sera prima e tutta la giornata si era rivelata un disastro,  non per il caso, ma per la sua “salute”, non capiva cosa le stesse succedendo, anche se qualcosa lo sospettava…
La luce del salotto si accese e Ziva fu obbligata a coprirsi gli occhi per il fastidio.
 
“Tony! Lasciami in pace, stavo dormendo!”
“Si, vedo, infatti hai il pigiama e sei nel tuo letto!”
“Spegni la luce!” Borbottai.
“Tu prima fatti una doccia e cambiati, poi ti spengo la luce Ziva.”
“Si può sapere che cosa ci fai qui?” Sbuffò alzandosi dal divano.
“Controllo che tu vada a letto, se invece intendi che ci faccio in casa tua, beh, ho usato le chiavi che mi avevi dato in caso di bisogno ancora tempo addietro.”
“Mm… ok, farò questa doccia, poi però te ne vai e mi lasci dormire…”
“Si può sapere Zee cos’hai? Non ti ho mai visto così, così…”
“Stanca?”
“Distrutta è il termine più corretto…”
“Magari perché lo sono? Vado a farmi la doccia.”
 
Passarono 15 minuti buoni dopo che Ziva ebbe finito di prepararsi, con pigiama e doccia fatta, Tony nel frattempo si era messo alle prese con la TV alla ricerca di un film decente per passare il tempo.
 
“Trovato nulla?”
“Ehi Zee, già finito?”
“Si…ora vado a letto, se tu vuoi puoi restare, ma non sarò di compagnia e fa piano, notte.”
“Non mi hai mai invitato a passare la notte qui, sicura che vuoi che resta? Vuoi che ti scaldi il letto?”
“Non farmi pentire di averti invitato a restare, o sarà la prima e ultima volta.” Sorrise e si recò verso la sua stanza, dove una volta raggiunto il letto si buttò sopra e si addormentò come un sasso.
 
Tony rimase con la TV accesa ancora per qualche ora, poi a mezzanotte decise di spegnere tutto e andare a dormire, si svegliò di soprassalto per sentire Ziva in camera sua lamentarsi, corse in suo aiuto e la trovò nel suo letto con le braccia incrociate sulla pancia, la svegliò e appena aprì gli occhi corse in bagno sbattendo la porta una volta entrata...
Uscì come nulla fosse successo, sembrava un’altra persona, tanto che Tony stava per paragonare la scena a una di un film ma si trattenne.
 
“Zee, tu non hai preso freddo…”
“Sai a volte penso che tu sia un genio…”
“Non fare così, sono preoccupato!”
“Allora non esserlo!”
 
Tornò a letto ma la scena si ripeté per altre 2 volte, quella notte e né Ziva e né Tony riuscirono a riposare correttamente.
Il mattino fu ancora più difficile, Tony si era svegliato un po’ prima sperando di riuscire a preparare qualcosa di leggero per Ziva prima di andare al lavoro, ma con suo stupore anche Ziva si era alzata ed era in cucina già pronta e vestita con un the e dei biscotti in mano.
 
“Ti ho fatto un caffè Tony, e da magiare ho solo dei biscotti…”
“Non penserai di andare al lavoro, con la nottataccia che hai passato!”
“A me sembra che la nottataccia l’abbia passata anche tu a causa mia, ma tuo malgrado stai andando al lavoro! Non preoccuparti Tony, sto meglio, solo la notte sto così, poi durante il giorno sto bene…”
“Si ho visto ieri…”
“Ah che allora non ti meriti nessun caffè eh!”
“Ma aspetta Ziva, come fai ad avere il caffè in casa se tu il caffè non lo bevi mai?”
“Non rispondo in assenza del mio avvocato, Agente Speciale Anthony DiNozzo dovresti saperlo!”
 
La colazione si concluse e ognuno prese la propria auto per dirigersi al Navi Yard.
 
Tony continuava a domandarsi del perché Ziva avesse quel caffè, impossibile che avesse preso in anticipo il caffè per lui, anche perché era una visita inaspettata, aveva deciso di farselo dire il prima possibile o sarebbe morto di curiosità.
 
“Ehi, McGoo, sai che la nostra Ziva qui presente ha del caffè in casa eppure lei non lo beve? Come ti spieghi questa cosa?”
“Lo tengo per le persone di troppo che potrebbero farmi visita.”
“Quindi ammetti che non è per te, allora confessi! Per chi l’hai preso? Chi è il fortunato?”
“Non c’è più nessun fortunato, l’ho mandato a quella città ormai più di un anno fa Tony, soddisfatto?”
“No, non sarò mai soddisfatto del tuo lessico… si dice mandare a quel paese Ziva, non a quella città…”
“Ah Tony! Il concetto è sempre lo stesso, se hai capito perché mi torturi così?”
“Perché è il mio lavoro…”
“Qual è il tuo lavoro DiNozzo?” Interruppe Gibbs.
“Ehm, Buon giorno capo! Stavo dicendo a Ziva di lasciarmi stare che devo concentrarmi su ciò che ho qui perché è il mio lavoro…”
“Ok DiNozzo, cerca di concentrarti meglio e non torturare troppo l’agente David. Io sarò da Vance se avete bisogno di me.” Aggiungendo ciò s’incamminò per le scale e diede il solito scappellotto a Tony.
 
La mattinata passò velocemente quando all’improvviso Ziva si alzo bruscamente e corse al bagno.
 
“Ancora Zee? Non avevi detto che stavi meglio?” Urlò Tony alla Ziva in fuga.
“Cos’ha Tony?”
“Non so McGee, anche stanotte stava poco bene…”
“Sei stata da lei?!”
“Si, ma non farti strane idee, sono rimasto perché aveva bisogno d’aiuto anche se non gliene ho dato molto…mi aveva chiesto di restare per poi non farsi aiutare, la conosci…”
“Speriamo non sia contagiosa!”
“Il solito altruista McSano!”
“Non penso sia contagiosa ragazzi, vado un secondo da Ducky” Annunciò Ziva sbucando dal nulla.
“Vuoi che venga con te?”
“No Tony, grazie, hai già fatto molto restando ieri…”




ANGOLO AUTORE:
Ciao a tutti, purtroppo per il seguito dovrete aspettare una settimana circa perchè in questa settimana mi sarà impossibile entrare su EFP.
Vi saluto tutti e mi auguro che la storia fin qui vi piaccia ;)
Il tutto si concludera nel prossimo capitolo, secondo voi cos'ha la nostra Ziva?
Mi mancherete tutti :( 
Un abbraccio a tutti coloro che leggono le mie storie!
La vostra Giulia :*

 
   
 
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