L’Esperimento
Capitolo 2°, la clonazione.
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= Pensieri
“”
= Parole
Tart
e Pai si rimaterializzarono nel laboratorio di quest’ ultimo. Paddy era ancora
sotto l’effetto del cloroformio. Pai la portò su quello che poteva essere un
comunissimo tavolo operatorio da ospedale, sopra al quale c’era uno strumento
con diversi bracci meccanici, a cui erano attaccate siringhe ed altri strumenti
medici. Dopo avercela adagiata, bloccò i polsi e le caviglie con delle manette.
“Allora…Come
prosegue il piano?” Chiese Tart.
“Semplice.
Appena si sarà ripresa, estrarremo da lei alcune cellule.”
“E
cosa ce ne facciamo delle sue cellule?”
“La
cloneremo!” Rispose Pai, freddo ed impassibile.
“C-Clonarla?!”
Balbettò Tart, incredulo. Non sapeva che Pai potesse fare certe cose.
“Esatto
Tart! Pensaci. Perché ci hanno sempre sconfitto? Per due motivi! Perché erano
più di noi e per via dei loro poteri! Se la cloniamo diverse volte, entrambi i
problemi saranno risolti.”
-Non
saprei…- Pensò Tart, che preferì tenere per se quella considerazione. “Bene.
Andiamo. Profondo Blu va informato.”
“No!”
Replicò Pai. “Lo informerò appena avremo il primo clone. Non voglio problemi
sta volta.”
I
due lasciarono la stanza. Dopo alcuni minuti, Paddy cominciò a riprendere
conoscenza…Aveva male alla testa…Ma non riusciva a toccarsela…Aveva le mani
legate!! E anche i piedi!! Ma cosa succedeva?…Poi si ricordò dell’incontro con
Tart e di come l’alieno l’aveva narcotizzata.
“EHI!!”
Gridò Paddy. “Si può sapere dove sono?! EHI!!” Andò avanti per circa dieci
minuti, prima che Tart si degnasse di darle ascolto, materializzandosi in sala.
“La
smetti di urlare!! Mi stai disfando i timpani!” Gridò il giovane alieno alla
ragazza.
“Tart!
Si può sapere dove mi hai portata? Non è stato affatto amichevole da parte tua
rapirmi!”
“Per
l’ultima volta: IO E TE NON SIAMO AMICI!!” Gridò Tart tirando fuori dalla tasca
un fazzoletto, che usò per imbavagliare Paddy.
“MMM!!MMNNF!!”
“Accidenti!
Sei proprio una selvaggia!”
Dal
nulla apparve anche Pai.
“Ah,
allora eri tu ad urlare. Ottima idea Tart.” Aggiunse poi, vedendo il bavaglio.
“Bene.
Prendiamo le cellule e andiamocene.” Disse Tart, che cominciava a stufarsi del
casino che faceva Paddy.
“Sì,
certo.” Assenti l’amico.
Andando
verso una console di comandi, Pai attivò uno dei bracci dello strumento medico,
quello con la siringa, e lo usò per prendere un po’ di sangue da Paddy. ( -Nd-
che, inutile dirlo, strillò ancora di più).
“Bene,
abbiamo le cellule. Andiamo Tart.”
“E
di lei che ne facciamo?” Domandò Tart, indicando Paddy.
“Oh,
ci servirà per un ultimo test.”
I
due alieni lasciarono la sala, mentre Paddy continuava ad urlare sotto il
bavaglio.
***
Paddy
rimase sola in quella camera ancora per diverse ore, prima che Tart tornasse a
trovarla.
“MMM!!”
Fu l’unico ‘Saluto’ che offrì all’ospite.
“Oh,
non sarai ancora arrabbiata, vero?” Domandò Tart, anche se la cosa non lo
interessava granché. Senza neppure aspettare una risposta, il giovane aliena
spruzzò in faccia a Paddy uno spray sonnifero, che la fece addormentare di
nuovo. Tart la slegò poi da letto e le tolse il bavaglio, poi si teleportò, con
il corpo di Paddy in braccio, in un’altra ala della base aliena.
***
Quando Paddy riprese conoscenza, si accorse di essere di nuovo libera di muoversi e parlare.
“E
ora dove sono?” Si domandò. Sembrava una sorta di arena. Poi, sopra di se, vide
Pai e Tart.
“Ciao
Paddy.” La salutò Pai. “Abbiamo bisogno di te per un piccolo test. ENTRA
PURE!!”
Al
comando dell’alieno, una porta sull’altro lato dell’arena si aprì ed entrò una
copia perfetta di Paddy.
“M-Ma
cosa…?” Chiese Paddy confusa.
“Semplice
piccola: ti abbiamo clonata.” Rispose Pai, pragmatico come sempre. “Il clone è
identico a te sotto ogni aspetto, tranne che è dieci volte più forte e
completamente privo di intelletto. Obbedirà solo a noi!”
“E
io a cosa vi servo?” Chiese Paddy.
“Semplice.
Devi combattere contro di lei. Sarà il test finale della sua forza.”
“MAI!
Non combatterò contro me stessa!” Si impuntò Paddy
“Bene…”
Rise Pai. “Allora puoi ucciderla 01!!”
Al
comando del suo creatore, il clone di Paddy compì la metamorfosi. Anche la
tenuta da combattimento era quella di Paddy, tranne per il fatto che era nero.
Senza indugi, il clone balzò addosso a Paddy, tempestandola di colpi.
-Accidenti!
E’ velocissima! Non posso resistere se non mi trasformo!!- Pensò Paddy.
“MewPaddy…Metamorfosi!”
Così anche Paddy ora era in tenuta da combattimento.
Le
due cominciarono una furiosa lotta, nella quale Paddy era nettamente inferiore.
Il clone era davvero più forte e veloce di lei e non le lasciava scampo. Dopo
neanche dieci minuti, MewPaddy era a terra piena di lividi, impossibilitata a
proseguire. Il clone si preparò a finirla.
“Fermo,
basta!” Gridò Pai. Immediatamente, il clone si fermò, a pochi millimetri dalla
testa di MewPaddy.
“Direi
che ha superato anche questo test.” Poi si rivolse a Tart. “Io riporto il clone
in laboratorio. Tu scaricala sulla Terra, in un luogo isolato.”
“Non
preoccuparti.” Rispose Tart dirigendosi verso il corpo svenuto di MewPaddy.
Quando
la guardò da vicino, si dispiaque un pochino per come il clone l’aveva
trattata, ma ignorò la sensazione, cominciando a legarle mani e piedi e
rimettendole il bavaglio, anche se, con quelle ferite, sarebbe rimasta svenuta
per un po’. Poi la prese in braccio e la riportò sulla Terra, scaricandola, senza
troppe cerimonie, su un cespuglio nel parco. Prima di andarsene le diede
un’ultima occhiata…Poi se ne andò. Presto sarebbe cominciata un’altra battaglia
e non c’era tempo per ripensamenti.
Fine
capitolo 2°. Alla prossima!! (Il prossimo sarà l’ultimo…Sto gia lavorando ad
altro…)