Dancing Leaves
{ending theme.}
La conta dei giorni
era iniziata con un respiro – che poi quell’atto fosse composto da miliardi di ansiti congestionati, non contava. Naruto
sapeva che non contava il dolore come dolore, ma che importava solo respirare. E respirò a lungo, soffiando
via l’aria sul pugno chiuso.
[<< A trattenere cosa, maestro?
>>]
Quando quella
mattina aveva scaraventato via le lenzuola dal letto, solo a fatica si era reso
conto di quanto presto fosse. E svegliarsi all’alba gli metteva un nervoso
addosso che durava per tutta la giornata – quanto odiava l’Alba? Quella luce
fredda e pallida non era luce. E il mezzogiorno che scaldava era lontano,
lontano, lontano.
[<< Cosa maestro? Cosa è lontano?
>>]
Sempre quella
mattina, abbandonando il letto ancora tiepido, si era avvicinato alla persiana,
aprendola lentamente. E il sole senza raggi era davanti a lui, sfocato e pallido
come una luna inesistente. I palazzi bucavano la prospettiva che si godeva dalla
camera quanto il rumore del silenzio faceva con i suoi timpani.
Ma Naruto,
abbassando gli occhi aveva visto una cosa.
Stipata a margine
del campo visivo, scura, secca, bruciata dal freddo.
[<<…e dicono che ci sarà vento, oggi.
Un vento tiepido, maestro, un vento contrario.
>>]
Una foglia. Stretta
in mano, forte. Una foglia. Respira, Konoha ti sta guardando. Le foglie ti
stanno guardando. E ricordi? Devi, Naruto. Ricordare sempre e per sempre
l’eternità di quegli sguardi bruciati che sono ancora vivi sotto quella patina
scura. Konoha, Naruto. Proteggila per proteggere te stesso.Il dolore non è
dolore se fa animare le foglie – il dolore è un vento che brucia. Il dolore che
senti è vento che ti anima.E quando noi eravamo in vita, quando noi stavamo
morendo, prima delle lame e dei veleni, prima dei tradimenti e dei sacrifici,
prima della morte stessa questo vento di vita ci ha condotto fuori dalla ragione
e dai nostri corpi e ci ha fatto danzare. Naruto. Siamo vivi sempre, se sempre
sentiamo dolore, se sempre continuiamo a muoverci. C’è un vento che è in noi e
che anima ogni cosa, Hokage.
[<< Maestro, è ora di rientrare. La
riunione inizierà tra…>>]
La consapevolezza
di quel vento fatto di respiri e di pianti e di sorrisi e di pensieri e di
parole e di vita lo attraversò come –
lo avevano detto loro – quando si
muore. Alzò gli occhi al cielo, i capelli scomposti dal vento contrario che era
arrivato. E poi…e poi aprì il pugno bianco. La foglia calda abbandonò il suo
polso e si alzò in aria.
Naruto sorrise.
[<< …iri tutti
quei…>>
<<
Maestro?
<< …utti
tutti quanti ora respirano in me e danzano danzano
danzano…>>]
E le foglie danzano
danzano danzano.
Dove balla la
foglia arde il fuoco.
~
Signori, non ho fatto altro che procrastinare. Ho rimandato la fine di questa raccolta per mesi e mesi. Eppure, non credevo che una volta messa la parola fine alle DL, questo si sarebbe rivelato un fatto così naturale. È stato come prendere il respiro ed entrare in acqua. Un lungo respiro. Ora sono tornata su. Sono tornata su per molte ragioni – una di queste è che ormai il fandom di Naruto è un pantano. E io non so nuotare nelle sabbie mobili, sono una da mare aperto. Oddio, non-uscire-fuori-traccia. Questi sono i miei ringraziamenti. Tutti coloro che hanno commentato le DL in questi mesi sono diventati miei cari amici: tutti hanno avuto un peso notevole nell’evolversi della raccolta. Ringraziarvi per me significa guardare indietro, guardare ad una Chiara diversa.
Quindi grazie, grazie a tutti. E ricordatevi di danzare, sempre.
Chiara.