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Autore: Hermione93    14/12/2008    8 recensioni
Songfiction dedicate alle coppie che più preferisco di Naruto:
1° [NejiTen] When You're Gone - Avril Lavigne
2° [SasuSaku] Girasole - Giorgia
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tenten
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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SasuSaku - Girasole Beh... ne sono successe tante... crisi depressiva... la scuola... la famiglia... gli amici...
Non mi sono più fatta sentire e mi scuso sempre con tutte le persone che mi chiedono di continuare le mie fiction.
Oggi ho un pò di tempo libero e stranamente mi è tornata la voglia di scrivere.
E' la mia prima SasuSaku. Spero vi piaccia.

Dedicata a celiane4ever, Fuyuki, BlackShining, Acquarello Blu (la mia sensei *_*), jè-chan (la mia alliva ^^) e  Rose Blood del forum NejiTen



Artista: Giorgia
Titolo: Girasole

Link Canzone: http://it.youtube.com/watch?v=bZ32nFFIUro




[E come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte]

Muovo passi veloci senza accorgermi che sei già dietro di me con quel tuo passo veloce e delicato. Come nei tuoi occhi la serietà della situazione si rispecchia nei miei ma nella mente qualcosa fa pressione per fermarmi. Ma non voglio cedere anche se so che lei tra poco si accorgerà del minimo particolare.
Ecco. I suoi occhi smeraldo scivolano sulla mia mascella indurita e serrata e risalgono il viso veloci per poi incatenarsi al mio sguardo muto.
“Che ti guardi?!” vorrei urlarle impacciato. Si sono teso da quando sto di nuovo con lei in squadra. Da quando sono tornato a Konoha. E da quando sono entrato col team 7 negli Anbu.

Abbozza un sorrisetto e mi mostra la fossetta sulla sua guancia destra con aria divertita. Chissà a che pensa. Sembra che si burli di me o che comunque i suoi pensieri a volte siano impenetrabili anche per un Uchiha.
Cosa pensi Sakura?

[tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai
con gli occhi neri e quelle labbra disegnate
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte]

“Sas’ke-kun tra poco le riserve di chakra finiranno; dovremmo fermarci.” Fa un salto e mi è vicina mentre ancora corriamo nel fitto bosco notturno. Forse era per la sua così naturale dote da medico ninja o forse semplicemente perché mi conosceva fin troppo bene ormai ma alla fine non dovetti più nascondere il respiro che mi si era fatto corto e dopo poco ci fermammo.
Appoggiai la schiena ad un tronco scivolando poi lentamente in basso fino che il sedere non toccò terra. Lei invece aprì una sacca che si era portata dietro e iniziò a frugarci dentro. Tirò fuori un piccolo barattolo di crema lenitiva e si avvicinò a me con quel sorriso che, ahimè, mi sapeva distruggere. Distolsi lo sguardo mentre si sedeva vicino a me.

[tu non mi basti mai prendimi l’anima]

“Avanti non fare il bambino Sas’ke-kun…” Rise appena e passò un dito freddo sulla mia guancia passando quella schifosa crema sul taglio che mi aveva inferto un nemico lanciando un kunai. Non aprii bocca puntando sempre lo sguardo sul mucchietto di legna davanti a noi. La spostai delicatamente con una mano e soffiai verso la legna che scoppiettò allegra ardendo nel fuoco.
“Oh ci voleva proprio un po’ di calore” I suoi occhi si illuminarono e poi tornarono sui miei mentre mi davo dell’idiota per essere così attento ad ogni particolare. Ma una cosa mi fece sobbalzare: di nuovo il suo tatto delicato sulla mano sinistra. La strinse appena e deglutii. Adesso ero di nuovo agitato. Leggevo nei suoi occhi troppe cose, quasi come leggessi nella sua anima.

[e non mi basti mai muoviti amore sopra di me
e come un girasole io ti seguirò]

“E’ una bella notte non trovi Sasuke” Avevo chiuso gli occhi e forse non se ne era neanche accorta come io non mi ero accorto del suffisso che non aveva usato chiamandomi. Sentivo le forze lasciarmi come l’acqua defluire nelle correnti di un fiume. Erano 24 ore che non dormivo e la sera prima ero stato io a tenere la guardia a Sakura, Naruto, Neji e Tenten. Poi ci eravamo divisi all’arrivo di nuovi Anbu e di nuovi nemici. L’importante era che nessuno si era fatto male.
Ok. Io mi sono fatto male. Al cervello. Ma come mi vengono in mente certe frasi sdolcinate?!
Sospirai e lei si appoggiò a me con la schiena. Le leggere forme adattarsi al mio busto. Sbarrai gli occhi sorpreso e osservai la sua chioma rosa. Alcune ciocche erano sporche di nero e rosso per via del sangue e delle esplosioni. Portai una mano sui suoi capelli e districai lentamente quelle ciocche scomposte mentre lei mi guardava a bocca aperta quasi avessi fatto chissà cosa.
“Sì, una bella serata.” Mi sorrise felice e appoggiò la testa al mio petto chiudendo del tutto gli occhi.

[e mille volte ancora ti sorprenderò
e come un girasole guardo solo te
quando sorridi tu mi lasci senza fiato]

Sentivo il suo respiro regolare raggiungermi le orecchie attente. Si era addormentata e non potevo permettermi di addormentarmi. Lei aveva dato molto di più di me nella battaglia nel quale avevamo combattuto insieme. Lei aveva anche curato la mia ferita all’avambraccio, per non parlare di quelle che hanno accompagnato l’esplosione.
Lo dovevo ammettere. Non era più così facile fare il ninja serio e composto. La mia vita era cambiata. E lei adesso ne era rientrata a far parte con la sua bravura e la sua testardaggine. E la sua bellezza.
Le passai un braccio intorno alle spalle esili e la strinsi a me promettendo che se anche un solo animale ci avesse visti me lo sarei mangiato per colazione. Sospirai tra i suoi capelli e la tenni con forza a me.
Una notte, di certo, diversa.

[e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
e metti le tue mani grandi su di me
mi tieni stretta così forte]

Si mosse su un fianco e la guardai alzando un sopracciglio in attesa che smettesse di cambiare posizione. Sorrise beata e schiuse le labbra pallide. Gli tolsi un ciuffo rosa da davanti un occhio.
“Arigatoo Sas’ke-kun…” Sorrise aprendo appena gli occhi e ricambiai con un sorriso sghembo scuotendo appena la testa contrariato. Chissà a cosa pensava. Non che mi interessasse ovvio ma… mi osservava mentre ero sicuro stesse fantasticando. Con gli occhi che si confondevano nella notte lei mi sorrideva come faceva con Naruto. No, che dico. In maniera ancora più splendida. Ma penso di non meritarmelo.

[tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai
con gli occhi neri e quelle labbra disegnate
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte]

Parlò durante la notte ma non le feci caso. Erano parole sconnesse e senza senso. E poi nomi, il mio lo avrà ripetuto almeno quattro volte. Ci svegliammo verso le sei di mattina. O meglio, mi alzai io a quell’ora non riuscendo più a sopportare la vampata di calore che avevo addosso. Quando aprii gli occhi però capii da dove provenisse. Ero sopra Sakura. Il viso sul suo collo e distanti dall’albero dove mi aveva curato. Lei dormiva ancora stanca e tranquilla con le mani strette alla mia maglia Anbu. Le sfiorai la guancia con la punta delle dita e sentii la pelle calda e non più fredda come la sera prima. Sulle sue labbra un sorriso pacifico.

[tu non mi basti mai prendimi l’anima
e non mi basti mai muoviti amore sopra di me
e come un girasole mi aprirò per te
chiedimi tutto anche quello che non c’e’]

Stranamente il sonno si stava prendendo gioco di me e osservandola le palpebre iniziavano lentamente a calare e il mio corpo a riappoggiarsi a lei finché, appoggiandomi un po’ su un fianco per non schiacciarla chiusi gli occhi sul suo collo nascondendo il desiderio di riscaldarla con quello di dormire ancora un altro po’.

[e come un girasole io ti seguirò
e ancora ti dirò che non mi basti mai
non mi basti mai
e mille volte ancora io te lo direi]

Quando riaprii gli occhi un raggio di sole mi colpii in viso e li richiusi meccanicamente. Vicino a me dei leggeri movimenti. Il calore vicino a me era sparito; che fosse stato tutti un sogno? Mi alzai noncurante e sbadigliai portando la mano destra alla tempia che mi doleva. Lo sguardo cadde sulla brace spenta e ormai cenere, della sera prima. No, forse non era stato un sogno.
“Ohayo, Sasuke…” Appena mi voltai la vidi sorridermi con dolcezza. Chiuse la zip della sua sacca e si avvicinò porgendomi un recipiente chiuso di Ramen istantaneo. Mi sfiorò la mano accidentalmente e arrossì leggermente. Riusciva sempre a stupirmi. Ridacchiò senza motivo e rimasi zitto. Forse ero io o semplicemente l’atmosfera.
“Grazie per stanotte Sasuke…” Ok, aveva completamente tolto il suffisso dal mio nome. Ma non dico che mi desse fastidio, anzi forse senza accorgermene sorrisi. Era così vicina che potevo sentire il suo cuore andare a cento all’ora.
“Grazie a te Sakura…” Sorrisi piegandomi di poco verso di lei. Nella sua statura e nelle sue forme poco accentuate sembrava una bambolina graziosa anche se sporca di sangue e polvere.
“Per cosa?” Alzò lo sguardo stupita su di me e bloccò il respiro. Schiuse le labbra rosee e mi osservò aprendo meglio gli occhi verdi. Lasciai che il respiro non diventasse affannoso e la osservai brevemente. Pensai gli sarebbe preso un infarto di lì a poco e non andai oltre. Mi bloccai dove ero e poi feci un passo indietro voltandomi.
“Poi lo saprai.” Sorrisi tra me e me.
Il mio piccolo girasole tanto non sarebbe scappato e ci sarebbe stato un altro giorno per provarle che, in fondo, anch’io ero cambiato.

[che non c’e’ nessun altro al mondo che vorrei
e come un girasole io ti seguirò
e mille volte ancora mi innamorerò]



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Quando finimmo di riordinare le bende e le nostre borse si sedette a terra e mi porse un recipiente chiuso.
“Ramen istantaneo! Mi sono dimenticata di dirti che Naruto è passato stamattina e ha lasciato queste due porzioni.” Sorrise tesa e lo afferrai.
“Naruto è stato qui?” Chiesi aggrottando le sopracciglia sorpreso e scocciato. Invece di qualche ciotola di Ramen avrebbe potuto portarci qualcosa di più decente. Erano ormai giorni e giorni che andavamo avanti solo con quello.
“Si, ma non è rimasto. Ha lasciato solo un biglietto sul mangiare. Non l’ho neanche visto. Ora mangia però.” Mi ordinò e tirò su alcuni spaghetti con le sue bacchette in legno.
“Passo grazie…” Borbottai a denti stretti andando verso la brace e calciando un legnetto abbrustolito che non si era ridotto in cenere.
“Sas’ke-kun, il biglietto era per te” Mi voltai e mi porse un pezzo di carta stropicciato e sporco sul quale erano scritte parole che sembravano scarabocchi di un neonato. Lessi:

A casa facciamo i conti, bastardo!  

Una cosa era certa. Non era stato affatto un sogno.
“Tsk…” Scrollai le spalle in una risata non pensando alla reazione della mia compagna. Adesso c’era solo una cosa che mi divertiva.

Testa quadra, geloso?







Beh spero non sia stata tanto disastrosa come seconda song-fic... lascio a voi i commenti.
Baci la vostra Ten di quartiere. ^^

  
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