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Autore: Sly thefc    17/03/2015    1 recensioni
"Arrivarono lettere d’infiniti dettagli sui luoghi, ma soprattutto dei loro abitanti. Descritti a volte come alati, a volte come enormi, ma sempre come paurosi e possenti, queste creature governavano le terre sconosciute.
I capi si armarono di forza e buona volontà e istituirono delle scuole per cacciatori esperti.
I più bravi erano scelti e mandati insieme sul campo, in missioni pericolose di pura caccia, mentre i più deboli erano scartati e mandati sul campo solo in ricognizione.
La conquista dei nuovi territori ebbe inizio."
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 3- La prova che zittisce

“Io voglio quel pazzo nella mia squadra ufficiale!”
Esordì Keura a suo padre.
Eppure Laodra era stato eccessivamente pazzo. Aveva rischiato la vita solo per la sua voglia di dimostrare cosa fosse veramente in grado di fare.
Fortunatamente, i medici sapevano come comportarsi di fronte alle lacerazioni di quel genere.
Il capo lo definì come troppo imprevedibile e ingestibile, due aggettivi che non andavano d’accordo con la parola “cacciatore”.
Tuttavia, sapeva anche che non sarebbe stata una punizione ulteriore a fermare il suo spirito intrepido.
Così, concesse lui un’ultima possibilità. Decise di spingersi oltre i limiti e di sottoporre Laodra alla prova finale dell’accademia, con un anno di anticipo, sicuro che egli non l’avrebbe superata.
Questa prova consisteva in una missione di caccia di alto livello.
Aveva già incontrato due mostri e non era la sua prima battaglia sul campo, come sarebbe dovuta essere per tutti i normali aspiranti cacciatori. In questo senso, doveva essere avvantaggiato, ma era l’ultimo anno quello in cui si affrontavano le caratteristiche del complesso mostro in questione e lui ancora non c’era arrivato.
Non sapeva a cosa andava in contro.
Gli era proibito elemosinare informazioni dai precedenti esaminati e dai ricognitori. Se fosse stato scoperto, sarebbe stato espulso dal mondo che tanto l’appassionava.

Non appena fu rimesso in sesto completamente, chiese maggiori informazioni organizzative riguardo alla missione.
I ricognitori avevano l’obbligo di localizzare la creatura e fornirne eventuali caratteristiche speciali. Se tutto era nella norma, l’aspirante cacciatore doveva fare da capogruppo ad altri tre cacciatori, per poi partire alla volta delle terre sconosciute.
Subito dopo che i ricognitori ebbero identificato la creatura come regolare, Laodra scelse i suoi tre compagni e salpò.
Prese i colleghi dell’improvvisata missione precedente, compreso Keura.
L’entusiasmo di quest’ultimo investì tutto il traghetto in un istante. Pareva essere appena tornato dalla taverna, luogo di riunione dei veri cacciatori, dove vino e birra regnavano sovrani, e forse era proprio così.
“Lao, se passi l’esame, sarai un membro onorario della mia squadra, non si discute.”
“Ci penserò.”
Lo liquidò, Laodra.
Spiegò al suo gruppo di voler adottare la tattica dell’attacco a sorpresa.
Dovevano cogliere impreparato il mostro e attaccarlo insieme. Niente toccata e fuga, puro combattimento di squadra.

Approdarono in un territorio estremamente caldo. Il panorama era diviso tra lava ed enormi vulcani.
Fortunatamente erano forniti di bevande fresche, per aumentare la resistenza al calore.
Girarono per delle ore senza trovarlo, pensando ad un possibile errore dei ricognitori, ma poi la creatura apparve in tutta la sua maestosità.
Era una viverna di colore rosso, con ali delicate e con dei segni simili a quelli tribali.
Laodra ne fu anzitutto affascinato, non provò paura, né ansia. La guardava aspettando il momento giusto per attaccare.
Con una palla di fuoco uccise una sua preda e subito le saltò sopra per mangiarla. Quella era l’occasione giusta per entrare in azione.
Keura caricò la sua freccia più potente, mentre gli altri tre si dirigevano silenziosi verso la viverna.
“Colpite le ali”
Sussurrò il capitano.
La bestia non si accorse di nulla, finché la freccia dell’arciere scoccò e la potenza di katana, spadone e martello si riversarono contro le ali del mostro.
Queste si ruppero come cartapesta e il resto è storia. Non ci volle che qualche minuto e la creatura era stata sconfitta.
In qualche istante, Laodra aveva capito il punto debole necessario ad atterrarlo, e adottò anche la giusta tattica.
Quando tornarono al villaggio, il comandante della missione chiamò uno dei capi del villaggio e mostrò lui la testa della viverna sputafuoco.
Keura annuiva fiero alle sue spalle.
Il giovane prodigio aveva superato la prova e zittito ogni possibile dubbio nei suoi confronti.
Il capo gli tese la mano.
“Benvenuto tra i cacciatori di Haus, Laodra.”
Tutto il gruppo esultò, ma adesso era il momento di divertirsi.

Andarono insieme alla taverna ad ubriacarsi e a non pensare a nulla.
C’era ogni tipo di persona: dai pazzi veri e propri a quelli che giocavano a braccio di ferro e che bevevano come auto-ricompensa per la vittoria, o come auto-punizione per la sconfitta.
Era veramente un posto strano per svagarsi, ma aveva il suo fascino.
Purtroppo la giornata finì e quando il giovanotto tornò a casa barcollante, si addormentò in davvero pochissimo tempo.
Il gallo cantò il buon mattino e Laodra si svegliò come in una poesia, che terminò non appena uscì di casa e si accorse che il paese era nel panico.
Missione urgente, missione urgente!
Urlava il postino, sventolando un foglio in mano per le strade, che il prodigio non esitò a prendere.
“I primi quattro cacciatori della graduatoria sono invitati alla gilda per una missione tutt’altro che pacifica. È stato avvistato un nuovo mostro!”
Questo c’era scritto.
Tuttavia lui non era tra i primi quattro della graduatoria, anzi, era l’ultimo essendo appena entrato nel mondo della caccia.
La graduatoria consisteva in una classifica dei migliori risultati ottenuti a caccia. Più il mostro era difficile e meno morti si riportavano in battaglia, maggiori erano i punti.
Per curiosità, comunque, Laodra andò alla gilda a guardare la classifica. Al primo posto c’era una certa Marina, al secondo c’era Keura, al terzo un qualche Zang e al quarto un tale Gusch.
Arrivò davanti al bancone e li vide tutti e quattro.
Gusch si ritirò, sotto la rabbia e le imprecazioni dell’addetta alla Gilda mentre Marina, Keura e Zang accettarono senza troppi ripensamenti.
Quando Keura vide Laodra, gli s’illuminarono gli occhi.
“Signorina, abbiamo un sostituto più che valido. Le presento Laodra, l’ultimo della lista, ma il secondo più valido cacciatore di Haus!”
Marina intervenne e si presentò:
“Poveretto, non riesce ad accettare di essere stato surclassato da una donna. Piacere, Laodra, io sono Marina e al momento, qui, la numero uno sono io.”

 
   
 
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