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Autore: princess_sweet_94    18/03/2015    1 recensioni
Un regno perduto, una principessa scomparsa, una perla cambiata dal tempo e dalle emozioni… una nuova vita.
La nostra storia comincia diciotto anni dopo gli eventi che conosciamo: dopo che le principesse sirene Lucia, Hanon, Rina, Seira, Noelle, Coco e Karen sono state catturate e sigillate negli abissi dell’oceano, nuove principesse sono nate con l’unico scopo di prendere il loro posto… ma cosa succede quando una di loro scopre la verità e si mette alla ricerca delle loro predecessore coinvolgendo anche le altre, calpestando ogni regola?
Avventure, scoperte, emozioni e tanta ma tanta musica vi aspetta in questa storia!
{Ringrazio la mia Beta, nonché migliore amica, bambolinarossa98 per avermi aiutato sia con i personaggi sia a migliorare ed aggiustare la storia.}
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La scogliera di Tokyo era la più grande costa del Giappone, situata nelle vicinanze dell’albergo “Pitchi Pitchi Pearl”. Era per questo motivo che Kyoko l’aveva scelto come punto di incontro.
Arrivarono sulla spiaggia alle 17.55, a meno di cinque minuti dall’ora dell’appuntamento e si sedettero in attesa: alle 18.01 precise una figura spuntò dall’acqua, all’ombra del crepuscolo fecero fatica a individuarla ma quando un fascio di luce l’avvolse costringendoli a strizzare gli occhi ed una ragazza gli si avvicinò tutto fu più chiaro.
La ragazza in questione era sui diciotto anni, abbastanza alta e formosa, con lunghi capelli riccissimi rosa chiaro dalle punte castane, gli occhi erano castano chiaro e la carnagione pallida; soffiò sull’unico boccolo che le ricadeva sul viso di modo da scostarlo dagli occhi e li osservò con aria annoiata: “Sei tu Kyoko Nanami?” domandò ricevendo un segno d’assenso “Io sono Anne Toin, la principessa dell’Oceano Atlantico del Nord custode della Perla Verde” si presentò “Ho ricevuto il tuo messaggio e quindi eccomi qui” concluse guardando una stracontenta Kyoko, un’indecisa Nikora ed un imbarazzatissimo Hippo.
“Ehm…” tossì quest’ultimo guardando altrove “Non è il caso che indossi qualcosa?” domandò, rosso in viso alla nuova arrivata completamente nuda.
“Ah, sì! Ho portato dei vestiti per tutte!” si ricordò Kyoko trafficando nella borsa ed estraendo un impacco di vestiti “Indossa questi, dovrebbero andarti bene”.
Passarono sì e no dieci minuti mentre la ragazza indossava gli indumenti, aiutata da Kyoko che le spiegava in che verso infilare i jeans e le ballerine di pelle verdi, la maglia consisteva in un top verde prato smanicato tenuto su da un nastro che partiva dalla scollatura girando intorno al collo.
“Bene, ci stai benissimo!” esultò la ragazza.
“Ahm, se lo dici tu… però i colori li hai scelti bene” commentò Anne.
“Oh, però… sono le 18.10: le altre dove sono? Avevo scritto di venire qui alle 18 in punto”
“Non puoi pretendere che spacchino il minuto” disse Hippo e, proprio mentre finiva la frase altre tre figure spuntarono dall’acqua, un altro fascio di luce li illuminò e gli occhi del ragazzo si riempirono di rosata e morbida carne femminile. Si girò di bottò dal lato opposto mentre borbottava qualcosa di incomprensibile, scuro in viso.
“Salve! Come va? Io sono Arashi Aiiro la principessa dell’Oceano Artico custode della Perla Indaco. Molto piacere!” salutò tutta sorridente la prima ragazza che sembrava avere su per giù diciassette anni: minuta ma formosa, la carnagione era pallida, i capelli corti fin sotto la nuca con una frangetta piastrata erano celeste chiaro con gli occhi dello stesso colore.
“Io mi chiamo Kanzaki Aiiro, sono la principessa dell’Oceano Antartico custode della Perla Viola” si presentò apatica l’altra ragazza sui diciassette anni: alta, formosa e tutta curve, i capelli erano corti fin sotto la nuca con una frangetta piastrata di un castano/lilla, gli occhi color miele brillavano nel buio.
“Io sono Mikoto Hosho, la principessa dell’Oceano Atlantico del Sud custode della Perla Blu” un'altra ragazza dalla voce apatica si presentò: non poteva avere più di diciannove anni, alta, matura, con dei lunghi capelli blu scuro che le arrivavano alle cosce, la frangia le ricadeva sugli occhi color notte in contrasto con la carnagione pallida. Kyoko non ebbe nemmeno il tempo di aprire bocca che altre due figura sbucarono da dietro uno scoglio: “Chiediamo venia per il ritardo, siamo emerse qualche metro troppo in là” si scusò una delle due “Io sono Yume Azure, la principessa dell’Oceano Pacifico del Sud custode della perla gialla” si presentò la ragazza: aveva diciassette anni, i capelli erano biondissimi lunghi fino alla vita, la frangetta le ricadeva sugli occhi azzurri e la carnagione era abbastanza abbronzata.
“Io invece sono Aika Hikari, la principessa dell’Oceano Indiano custode della Perla Arancione” salutò sorridendo l’altra, sui sedici anni: i capelli arancioni erano lunghi fin sotto le spalle con una frangetta a coprirle gli occhi arancio, la carnagione abbronzata era in perfetta sintonia col colore dei suoi capelli.
“Noi siamo Kyoko Nanami e Anne Toin, le custodi delle Perle Rosa e Verde” disse Kyoko emozionata “Vi ho riunite per parlare di una cosa molto importante ma prima copritevi, vi ho portato dei vestiti”.
Mezz’ora dopo erano tutte, vestite di tutto punto, sedute nel salottino dell’albergo di Nikora: tutte con lo sguardo rivolto verso Kyoko, in piedi a capotavola.
I vestiti che aveva scelto per le sue nuove amiche/sorelle del mare sembravano fatti su misura per loro e non solo fisicamente:
  • Mikoto si era legata i capelli in una crocchia alta usando il fermaglio di brillanti che le aveva dato, con due piccole ciocche davanti le orecchie, i suoi indumenti consistevano in una camicia bianca di seta a maniche lunghe sbottonata ai polsi e ai primi tre bottoni, dei jeans lunghi e attillati e delle ballerine in pelle blu scuro.
  • Kanzaki aveva un fermaglino a forma di farfalla lilla a tirarle indietro la parte sinistra dei capelli, i suoi indumenti consistevano in una maglia lillà a maniche lunghe, un paio di jeans attillati e delle ballerine in pelle coordinate con la maglia.
  • Arashi aveva un fermaglio a forma di farfalla blu a tirarle indietro la parte destra dei capelli, i suoi indumenti consistevano in una maglia bianca a maniche lunghe, un paio di jeans azzurri e delle ballerine celesti.
  • Yume aveva i capelli tirati indietro e tenuti da un fermaglio di brillanti, i suoi indumenti consistevano in un top dalle spalline doppie color oro, un paio di jeans attillati e delle ballerine in pelle coordinate con il top.
  • Aika aveva un cerchietto semplice nei capelli arancio chiaro, i suoi indumenti consistevano in un top con le spalline sottili arancione, dei jeans attillati e delle ballerine in pelle coordinate al top.
 
Era proprio fiera delle sue scelte!
“Beh, cos’è questa cosa tanto importante di cui devi parlarci?” domandò Anne riscuotendo Kyoko dai suoi pensieri.
“Ahm, si! Come voi sapete noi facciamo parte della sesta dinastia delle principesse sirene da quando Aqua è diventata regina dei mari… o almeno è quello che hanno voluto farci credere” quelle ultime parole catturarono l’attenzione di tutti i presenti.
“Perché, non è così?” chiese Yume.
“No. Noi facciamo parte della settima dinastia di principesse sirene” rivelò Kyoko, rivelazione a cui seguirono alcuni secondi di silenzio.
“E allora?” il silenzio fu interrotto da Mikoto.
“Allora, non vi chiedete perché ci abbiano mentito per tutto questo tempo? Non volete sapere cos’è successo alla sesta dinastia?” insisté lei.
“E tu lo sai?” domandò Arashi.
“Si… si, lo so. La sesta dinastia di principesse era formata da: Lucia Nanami, Hanon Hosho, Rina Toin, Karen Aiiro, Noel Aiiro, Coco Azure e Sara Hikari. Loro furono le principesse sirene che si rifugiarono sulla terra in seguito alla distruzione dei Regni da parte di Gaito, un potente nemico che loro riuscirono a sconfiggere.
Ma, poco tempo dopo quello scontro, le principesse scomparvero misteriosamente” raccontò.
“E che fine hanno fatto?” domandò Aika spaventata.
“A quanto pare sono state catturate e sigillate negli abissi dell’Oceano da un entità misteriosa” rispose Hippo “Noi le abbiamo cercate in lungo e in largo negli ultimi diciotto anni, o poco più, ma non siamo riusciti a trovarle”.
“Voi le conoscevate?” chiese Kanzaki.
“Certo, io ero… uhm… il protettore di Lucia. Lei e le altre principesse hanno vissuto qui in quei tempi di minaccia” spiegò il ragazzo.
“Si, beh e ora che lo sappiamo che dobbiamo farci?” domandò Anne.
“Io, ecco, avevo pensato che… noi tutte… insomma avremmo potuto ritrovarle e scoprire chi e perché le aveva catturate” rispose Kyoko tutto d’un fiato e poi aspettò. Le ragazze si guardarono un attimo, perplesse.
“E perché?” chiese Kanzaki “Insomma, perché dovremmo cercarle?”
“Beh, sono comunque le nostre predecessore. Noi siamo nate a causa della loro scomparsa e avremmo anche potuto non nascere mai se la Regina non avesse pensato ai benefici dei regni e la loro necessità di nuove regnanti ma si fosse messa alla ricerca delle principesse!” sbottò furente “Io voglio cercarle, anzi trovarle! Voglio sapere chi le ha rapite e perché e poi… pensateci, se lo hanno fatto con loro perché non possono farlo anche con noi? Io lo farò e sono qui per chiedere il vostro aiuto… siete con me o no?” domandò poi. Altri attimi di silenzio, che venne spezzato da Anne:
“Io no. Spiacente” la ragazza si alzò “Non voglio avere a che fare con vecchie principesse ed entità sconosciute” e detto ciò uscì.
“Neanche io” informò Kanzaki uscendo seguita dalla sorella Arashi, di seguito anche Yume, Mikoto e Aika se ne andarono lasciando i tre soli e affranti all’interno della stanza.
 
***

Una cosa del genere non se l’aspettava, possibile che fosse l’unica ad essere preoccupata per quelle povere sirene imprigionate chissà dove? A quanto pareva sì.
Sospirò, sedendosi sulla sabbia ad osservare la luna alta nel cielo: era triste, tanto triste ma non poteva fare nulla né costringere a collaborare né cercarle da sola.
Non le restava che tornare nel proprio regno… che quell’avventura fosse davvero finita?
Strinse nella mano la sua collana ed iniziò a canticchiare una canzoncina sottovoce ma si fermò subito dopo, interrotta da un'altra voce che cantava una canzone totalmente diversa dalla sua:
 
Otoginbanashi saigo no peeji wa
Kakikaerarete higaki ni kawari
Tatta hitotsu shinjiteta hito no
Kokoro sae mo miushinau
Ai mo yume mo maru de suna no
Oshiro mitai na no
Hakanaku kowarete yuku no yo
Sore wo nozomanakutatte
 
Dajedo ima mo wasurarenai no
Anata ga itsumo utatta merodii
Mune ni hibiku tabi itsuka
Modoreru ki ga suru no ano kokoni
Kitto kitto kaerareru no tasunagareta
Kusari furibarai
Futatsu no sekai ga masubareta aoi umi he
 
Zettai!
Ai dake wa subete wo norikoeru
Unmai kimeru seiza mo kaerareru
Kiete shimae okubyou no uso mo ima mo…
 
Si alzò di scatto e si guardò intorno cercando di capire da dove provenisse quella voce tanto bella quanto triste ma non scorse nulla, non c’era nessuno lì a parte lei e intanto la litania continuava…
 
Houseki no you no kirameku hahanaru umo no
Yasashisa to ai ni tsutsumare umareta nanatsu no
Inochi ga mitsumeru yume ga aru
Dakara watashi mo koko ni kita no
Mou jibun ni uso tsukanai
Mamoru hito ga te mamoru sekai ga aru kara
 
Kitto!
Mienakute utagau no wa yowasa
Katchi no nai ai wo shinjitetai
Yagate ai wo kono te ni kanjiru hi made
 
 
E finalmente la scorse, proprio di fronte a lei, in cima alla scogliera di Tokyo vi era una donna: aveva lunghi capelli nerissimi tagliati irregolari che terminavano a punta, indossava un lungo abito senza spalline, bianco sporco con una doppia fascia nera sotto il seno. Aveva gli occhi chiusi e le mani congiunte, come in preghiera: se ne stava in silenzio mentre la musica si faceva più lenta.
La guardò a lungo senza capire chi fosse ma qualcosa la folgorò quando notò l’oggetto che portava al collo…
 
 
Sazanami no beddo de mo wo samashita asa ni
Subete go owatte hajimaru no
Atatakaki shizuka na hikari ni tsutsumarete
Kibou ga michiteru umi ni kaeru no
 
Hora shiawase no kane ga natte
Nanatsu no umi ga kagayakidashitara
Ai no kiseki wo ichiban suki na
Anata to futari mitsumetai
 
Non c’era alcun dubbio, era proprio ciò che pensava… una collana custodente una perla.
 
Soshite sotto kisu wo shite ne
 
Deglutì a vuoto, incapace di pensare mentre la donna smetteva di cantare ed apriva gli occhi, nerissimi, puntandoli su di lei… chi era quella donna? Come faceva a custodire una perla? E perché quella perla era nera?
 
 
Angolino Autrice:
La canzone che canta la donna misteriosa è “Return to the Sea” di Sara Hikari, versione originale giapponese e sostituita in Italia da “Assoluto Amore”.
Tenderò ad usare spesso le versioni originali ma solo in occasioni particolari, in ogni caso specificherò di quale canzone si tratta
  
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