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Autore: NaruG    15/12/2008    5 recensioni
"Non sai quanto mi renda felice sentire la tua voce attraverso questa stupida cornetta.
Sento che sentirti è tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice in questo stupido posto [...]
Me ne sono andato perché convinto di non essere felice, ma ora non vorrei altro che essere li a guardarti mentre mi parli"
Kyubi Kon,  ritorno a casa, finalmente ce l'ho fatta!! xdxd ^^
[ SasuNaru - ShikaTema - KibaIno - Itachi ??]
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi, Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E alloraaa!
Si avvicinano le vacanze di Natale, eh?
Io personalmente non vedo l'ora...Tombola, Lenticchie, tanto Pandoro con  nutella a colazione...
Mmmm mamma mia, Natale!
Beh basta dai, chiedo scusa, come ormai ad ogni aggiornamento, per il ritardo, ma purtroppo la scuola non mi da tanta libertà, e questi sono i miei tempi.
In questo capitolo, introdotto dal Saggio Kiba, parte la vera storia di Kyubi Kon - Ritorno a Casa, e finalmente si comincia a fare sul serio.
Leggete e Commentate, mi raccomando! XDXD

Kyubi Kon-Ritorno a casa


Kiba_____Sono famoso.
Cioè, potrebbe sembrare un concetto semplice e diretto per chiunque no, ma non per me!
Fidatevi, sognare di esserlo e molto ben diverso che esserlo davvero.
Ora, non dico che non mi piaccia la vita che faccio, anzi l'adoro, ma man mano che la carriera va avanti cominci a renderti conto che oltre a suonare la tua musica c'è molto più che una star può fare, per far stare bene se stessi e i propri fan.
Ammetto che all'inizio mi spaventava la fama, ma poi ho cominciato a prenderci confidenza e le interviste, le richieste di autografi, le mie foto e ogni mi parola in Rete o su un giornale non mi spaventano più, tutt'altro. La nostra Band si è guadagnata molti meriti in questi 6 anni, sia come "Exchange Band" sia per progetti umanistici a cui non ci siamo mai sottratti.
Se sei coscienzioso di avere possibilità di aiutare gli altri, se sei umile e resti umile anche essendo famoso in tutto il mondo, fai tutto ciò che è in tuo potere per aiutare, con la beneficenza, occupando prima te stesso nel volontariato e stando attento prima tu a ciò che fai per la società. Perché non c'è dubbio che essere una persona umile sia eccezionale, ma se sei conosciuto e la gente ti ammira le tue azioni vengono viste sotto un'altra luce, e possono dare ispirazione a molti.
Ho provato questa sensazione sulla mia pelle facendo volontariato al canile di Konoha e a quello di Suna.
Io e Akamaru abbiamo passato tantissimo tra quelle creature abbandonate, maltrattate, facendo tutto per essere un po' d'aiuto e, immediatamente, tanta altra gente ha seguito il nostro atto.
Ora quei cagnolini ricevono molte più attenzioni, e sono contento di aver potuto fare altro oltre che suonare la chitarra e fare il corista.
Si, perché Kiba Inuzuka e il suo Akamaru non si tirano indietro, nossignore, e credetemi se si sopravvive ad Ino, si sopravvive a qualsiasi sfida, parola Mia!
Ino...già, Ino. La più grande novità della mia vita e, anche se forse non sembra, la più bella.
E' normale che agli occhi di tutti risultiamo ostili e aggressivi l'uno con l'altro, o meglio lei è aggressiva..io subisco...Mmm, comunque, la verità è che siamo tremendamente diversi l'uno dall'altra, ma forse è proprio per questo che ci completiamo.
Un po' come Temari e Shika, o Sasuke e Naruto, poli opposti, e con che risultati?
Sono contento della scelta che ho fatto e ogni giorno trascorso con Ino mi convince sempre più che è lei quella giusta e che, anche se è così frivola e insopportabile, è  una donna eccezionale e continuerà a fare molto nella mia e nella sua vita.
La notte dell'incidente ricordo che siamo stati molto uniti, tutti insieme per una perdita che ha fatto male a tutti, davvero.
Eppure, a ben pensarci, nonostante i magnifici anni passati insieme ci eravamo già tutti un po' separati da te, anche se non per una scelta diretta, era meglio per tutti e soprattutto per te.
Quella notte ci sono stati svelati segreti della tua vita che non avremmo mai immaginato, eppure non siamo riusciti a pensare ad altro se non che ti avevamo perso, perché, neanche a farlo apposta, la Kyubi Kon quella notte ha perso te, ha perso moltissimo ed una persona eccezionale, ma sei riuscito a lasciarci qualcosa di importante anche andandotene, e guardaci ora... Siamo felici.
Lo dobbiamo a te, e un po' lo dobbiamo anche alla persona che hai sempre amato...
Dirti addio non è stato facile, non sarà facile per me dirti ora che... ci  manchi, ma non dimenticheremo mai quello che sei stato e che sarai sempre per tutti noi.

***Capitolo 3: Il ritorno di Itachi***

Shikamaru strofinò le mani sulle fredde spalle del ragazzo pirata, conducendolo poi verso l'interno.
Shin sorrise alla premura, esclamando
-Shikamaru-kun...grazie ancora per le parole che mi hai detto.
Ma soprattutto scusami per tutto questo-
Shikamaru esibì una semplice scrollata di spalle, esordendo ironico
-Non scusarti. Quello strano sono io. Molti pagherebbero oro per essere al mio posto-
Shin fece un broncetto, mormorando -Non è degli altri che mi importa-
Shikamaru annuì nel suo piccolo, dopotutto altro non poteva fare.
-Però sono felice- esclamò il ragazzino, fermandosi all'improvviso e voltandosi pimpante verso il più grande -Shisui-kun aveva ragione...hai saputo dirmi no con dolcezza.
Non sbaglio quando penso che oltre ad essere strano tu sia anche eccezionale-
Shikamaru fece una smorfia, borbottò enigmatico -Dipende dai punti di vista-
Shin si bloccò un istante a osservare il viso illuminato dalla luce lunare  dell'altro, rapito, con le gote rosse riprese poi a camminare
-Torniamo dentro-
Shikamaru annuì, continuando a tenere le mani sulle sue spalle per scaldarle.

Shisui fissò un ultima volta il Display del suo cellulare, con la testa ancora a vagare in quella conversazione.
Itachi non gli aveva mai parlato così, o meglio, mai con parole così dolci.
Persino il suo tono di voce ebbe il potere di mandare Shisui in confusione.
Gli mancava davvero così tanto?
-Arrogante- si disse, sbuffando "mica gli manchi solo tu" terminò l'insulto verso se stesso.
Eppure Itachi aveva bisogno di lui almeno quanto lui aveva bisogno di Itachi, e la distanza non erano mai riuscita a vincerla. Atteggiamento frustrante si, ma che potevano farci?
Erano cresciuti insieme ed erano troppo diversi per non prenderla allo stesso modo.
Shisui voleva sentire Itachi perché era un sentimentlaone, Itachi non era così stupido da rifiutare la bontà del cugino. Orgoglioso si, ma mica fesso.
Shisui fermò lo scorrere veloce dei suoi pensieri scuotendo il capo e cercando di tornare alla realtà.
Una realtà in cui Itachi era lontano e la sua vita continuava nella normalità
-Ah, che mal di testa-
Si portò una mano alla testa dolorante, tendendo poi l'orecchio per rendersi conto che, senza nememno che lui se ne fosse accorto, la musica dalla Sala principale era cessata.
Rimettendo Itachi in quell'angolo della sua testa dove sempre stava, curioso, si avviò verso l'uscita di quella saletta.

Miki camminò come un automa verso la Sala.
Era al dir poco sconvolta.
Il pensiero che Shisui potesse tradirla con qualcuno non l'attrversò neanche per un attimo, eppure...quelle parole...
Se ci fossero stati amici a cui Shisui teneva almeno quanto teneva a Sasuke o Naruto, lei lo avrebbe saputo...o no?
Perché delle parole così confortanti, dolci... Shisui era così solo con chi voleva immensamente bene.
E Shisui voleva bene a molti, anche troppi, ma immensamente bene a decisamente pochi.
-No, basta- brontolò la ragazza, scuotendo il capo
"Mi fido troppo di Shisui per essere così preoccupata di una telefonata...
Tra noi c'è sempre stata fiducia e continuerà ad esserci, sempre"
Ma solo quella?
E ora quella sottile, irritante vocina da dove veniva fuori?
Miki si fermò di botto, alzano gli occhi come per osservare la sua stessa testa, con una smorfia in viso
-Come sarebbe a dire solo quella?- chiese come convinta di ricevere risposta
"In una relazione è la fiducia la cosa più importante no? Che altro dovrebbe esserci?"
Nel momento in cui la ragazza arrivò alla conclusione di starsi interrogando da sola, scosse energicamente il capo riprendendo a camminare, leggermente irritata, quando ecco che la vocina dentro se stessa tornò a parlare.
L'amore.
Miki rallentò il passo, tornando a guardare in alto con uno sguardo decisamente  poco convincente
-Che significa?-
Ma prima che quella vocina potesse risponderle, un'altra voce proveniente da dietro le sue spalle la precedette
-Miki...- Era Shisui, con in faccia stampata un'espressine perplessa.
Miki saltò, voltandosi di scatto verso il suo ragazzo, decisamente colta in contropiede.
Shisui la fissò con un sopracciglio alzato, continuando -Stai parlando da sola?-
Miki mandò al diavolo quell'arrogante vocina, sbuffando e subito dopo rassicurando il suo ragazzo
-Eh, beh si. Ogni tanto mi capita- sorrise con naturalezza mentre lo raggiungeva
-Ah, buono a sapersi- esclamò lui non molto convinto -Che ci fai da queste parti?- chiese poi
Miki scrollò le spalle -Ti cercavo-
-Ah- fece lui -Scusa se sono sparito ma, sono uscito con principio di mal di testa, poi ho incontrato Shin e ho scambiato due chiacchiere con lui e infine una telefonata-
Miki si fece attenta all'istante, domandando -E' successo qualcosa?-
-Oh,no no. Sono una telefonata di lavoro- la rassicurò lui con viso sereno
Miki annuì distratta, decisa a non indagare oltre.
Se Shisui voleva dirle qualcosa lo avrebbe fatto, era sempre stato così tra loro.
Anche se...
-Ma perché hanno fermato la musica?- domandò poi Shisui, mettendole una mano sul fianco e prendendo a camminare verso la sala.
Miki si lasciò portare, scuotendo le spalle
-Non lo so. Stavo già cercando te quando me ne sono resa conto-
Shisui si fece pensieroso
-Mi auguro non sia successo niente di ciò che penso sia successo-
Miki inarcò un sopracciglio
-E sarebbe?-
-Sasuke-

Quando Miki e Shisui rientrarono in sala, la prima cosa che videro fu una folla concentrata in un unico punto, tesa in un silenzio tombale.
-Brutto segno- mormorò Shisui, prendendo Miki per mano e camminando velocemente verso la massa.
-Naruto- urlò Miki, cercando di capire dove fosse la Kyubi Kon quando Shisui le disse
-Vedo il cappello di Kiba- un urlò giunse alle loro orecchie -e sento qualcuno urlare-
Contemporaneamente, anche Shin e Shikamaru rientrarono in sala e anche loro notarono immediatamente la folla
-Che succede?- fece Shin,curioso
Shikamaru inarcò un sopracciglio, borbottando
-Spero non c'entri niente chi credo che c'entri-
-Che intendi dire?-
Il più grande ignorò la domanda, avanzando invece il passo verso la folla dove Shikamaru riconobbe il cappello di Kiba.
Man mano che la folla si faceva più vicina, i due ragazzi poterono sentire distintamente una voce gridare
-Sei orribile!-
Shin sbiancò
-Ma questo è Ryuki...-
Il ragazzino corse come una saetta, facendosi spazio prepotentemente tra tutta quella gente, mentre Riuki continuava a urlare
-Non ti avvicinare mai più a noi, capito?-
-Ryuki...- Naruto provò a parlare, ma il castano non gli diede possibilità di continuare
-I Cluster sono finiti, contento? Vaffanculo Sai!!-
Miki e Shisui, impreparati a quella scena, osservarono come il castano prese in braccio la povera Eliza, per poi allontanarsi con occhi di fuoco dal moro, diretto all'uscita
-Ryuki!- Shin arrivò a lui, restando attontito alla scena che gli si presentava davanti:
Sai era per terra al centro della folla, pieno di lividi e con un labbro fratturato, lo sguardo vagamene perso; Eliza era tra le braccia di un Ryuki davvero irato, apparentemente svenuta; Tutti i presenti non facevano altro che fissare preoccupati i suoi compagni, bisbigliando parole vane.
Ryuki fissò per un secondo il moretto, scosso, ma la rabbia non si fermò neanche di fronte a lui
-I Cluster non esistono più- sibillò secco
Shikamaru e Shin restarono di sasso
-Cosa?- mormorò Shin
-Io qui non ci sto più, e nenache lei -indicò con il capo Eliza, addormentata tra le sue braccia -e neanche tu-
Shin scosse il capo, pregando -Calmati ti prego, dimmi cosa è successo, per favore!-
Ryuki distolse lo sguardo da quel viso impaurito e confuso, si morse un labbro e, guardando nuovamente alla mora tra le sue braccia,disse
-Voglio farla stendere, ha bevuto molto. Saluta i tuoi ospiti e vieni in auto, ti aspetterò li-
Shin fissò impotente Ryuki allontanarsi con Eliza, si voltò allora verso Sai e corse da lui.
-Sai!-
Si inginocchiò per guardarlo meglio in viso e con le mani prese a tastare le ferite sul volto del compagno, ma Sai se lo scostò di dosso con un gesto secco, incapace di guardarlo in faccia
-Che cosa è successo?- chiese Shin
Alla mancata risposta da parte di Sai, Shisui decise finalmente di prendere parola.
Guardò verso Sasuke e con severità chiese
-Sasuke, che cosa hai fatto?-
Sasuke aprì la bocca per rispondere, ma Naruto s'intromise e dichiarò
-Non ha fatto niente, sono stato io-
Miki, Shisui e Shikamaru fissarono sconcrtati il biondo
Sasuke inarcò un sopracciglio, posò una mano sul braccio del ragazzo in cerca di spiegazioni.
Shin ascoltò vagamente la dichiarazione del biondo, ma si preoccupò di più dello stato di mutismo e rifiuto in cui era Sai
-Sai, smettila di cacciarmi!-
-Lasciami stare- mormorò allora Sai, sottraendosi ancora una volta dalle attenzioni del moretto e alzandosi in piedi, barcollante -E' colpa mia.
Scusa,Shin-
Shin si alzò in piedi anche lui, offrendo per l'ennesima volta aiuto al ragazzo, ma venne bruscamente rifiutato
-Temari- sussurrò intanto Shikamaru verso la donna.
Temari guardò a lui, scrollando poi le spalle
Shikamaru fece due più due con semplicità
-Occupati di Sai- le mormorò -Scusate- urlò poi, attirando l'attenzione di tutti i presenti
-Credo che la festa sia finita-
Come se Shikamaru li avesse cacciati via tutti, immediatamente tutta la gente si avviò verso l'uscita passando, se possibile per Shin per esprmere il loro dispiacere e le più varie parole di conforto.
Shin si sentì estraneo a tutti quei "mi dispiace", "Vedrai che si sistema tutto" eccetera perché in tutto ciò lui ancora non aveva capito niente.
Anche Temari eseguì l'ordine di Shikamaru e con decisione afferrò Sai per un  braccio
-Vieni con me, e smetti di fare quella faccia, Idiota- esclamò dura
Sai la seguì inerme, qaundo Sumire e Ino corsero dietro la bionda
-Aspetta Temari-San, vengo con te!-
-Si, anche io-
Shikamaru si avvicinò piano a Shin, attontito come non mai e, menrte gli posava le mani sulle spalle disse a Kiba
-Cerca Jiraya-
Il castano annuì ed eseguì anch'egli l'ordine.
-Ora raccontateci immediatamente cosa è successo- fu l'ultimo ordine del Nara -Nel dettaglio-
Naruto e Sasuke si scambiarono uno sguardo d'intesa, mentre Miki e Shisui tennero gli occhi incollati a loro in attesa di quelle spiegazioni.
Shin osservò vagamente Sai allontanarsi con Temari, ma appena Sasuke cominciò a parlare rivolse lui tutte le attenzioni
-Ho attaccato Sai- cominciò -L'ho osservato tutta la sera e Shin, anche se mi dispiace dirtelo così, l'ho fatto perché Sai ha fatto volontariamente bere Eliza per poi approfittare di lei davanti a tutti, senza scrupoli come fosse un giocattolo-
-E solo nel tentativo di attirare in modo anche troppo discutibile la mia attenzione- s'intromise Naruto
Sasuke annuì, poi continuò -Sono stato violento perché non tollero certi comportamenti, e come non tollero che qualcuno tocchi Naruto non tollero nemmeno chi approfitta in modo così spregevole dei suoi amici-
Lo sguardo vagamente perso di Shin portò contemporaneamente Naruto e Sasuke a mondersi un labbro
-Ma è stata anche colpa mia perché...mi sono sentito colpevole di ciò che Sai ha fatto ad Eliza.
Ryuki credo abbia assistito a tutto e...ha perso il controllo- disse il biondo
-Non volevamo arrivare a tanto-
-Però...-
Le parole gli morirono in gola quando sentirono un singhiozzo sfuggire al controllo di Shin.
Per lui, così innocente e solare, tutto quel "peccato" da parte delle persone a lui più vicine era stato uno Shok.
Miki avanzò subito verso di lui, così come Shisui, ma Shikamaru precedette tutti e con un gesto delicato rigirò Shin per abbracciarlo.
Il ragazzo a quel punto non disse nulla, solo pianse silenziosamente sul petto del moro.
Shikamaru cullò Shin nel suo abbraccio, cercò di confortarlo per quanto fosse in suo potere e contemporaneamente lanciò un'occhiata verso Miki e Shisui come per dire "E' tutto ok, ci penso io", che stupì non poco i due.
Sasuke e Naruto si presero la mano stringendole forte. Gli occhi di Naruto cercarono quelli dell'Uchiha, colpevoli. Sasuke strinse più forte la sua mano, accarezzando il suo viso con quella libera.
Lo guardò intensamente, tanto che Naruto capì immediatamente cosa lui volesse dirgli.
La colpa non è nostra, ma neanche sua.
Gli regalò un sorriso dolce, muovendo poi pochi passi verso Shin.
Le loro mani non si lasciarono un secondo, strette tra loro.
Shin non ci mise molto per riprendersi, tra le braccia di Shikamaru si sentiva sicuro, e le sue parole così profonde e allo stesso tempo dolci lo aiutarono.
Il sapere che non sarebbe stato mai più tra quelle braccia dopo quella sera, gli regalò come una forza del tutto nuova. Non doveva approfittare di quel calore, non doveva assolutamente.
Se per lui era amore, per Shikamaru probabilmente era solo buon cuore, consapevolezza di essere importante per lui, ma nient'altro.
Si staccò piano da lui, asciugandosi le lacrime con un gesto deciso.
-Scusatemi-
-Non scusarti- sorrise Shisui -E' giusto piangere.
Ma ora credo che tu sia l'unico che possa agire nel modo migliore.
Parla con i tuoi compagni-
-Sarai capace di risolvere il problema nel modo giusto- concluse Miki, anche lei con un sorriso di una forza straordinaria
-Non ne sono così certo- fece Shin -Ciò che ha fatto Sai è molto grave, l'atteggiamento di Ryuki più che comprensibile. Ma non sono io a dover risolvere questo problema-
Il morettino mise su una posa pensosa, palesemente ironica, che fece incuriosire e sorridere i presenti allo stesso tempo
-Non è mio compito, ne di Ryuki decidere della sorte dei Cluster, indefferentemente da ciò che vogliamo, o che vuole Sai.
Sarà Eliza a scegliere-
Miki sorrise comprensiva, annuendo.
-Spetta solo a lei, perché è lei quelle che ha subito le azioni di Sai.
Tutto ciò che posso fare io, è fare in modo che Ryuki e Sai accettino la sua scelta, qualunque essa sia, senza permettersi di dire nulla. Rispettare la sua scelta e rispettare lei-
-Sarà un compito arduo- disse Naruto, più come conforto che per altro -Molto arduo-
-Già...-
Shin tenne stampata in viso un'espressione decisa, coraggiosa e impertubabile, come quella degli Eroi.
Lo guardarono tutti ammirati
-Allora vai, Eroe- disse Shisui, facendo l'occhiolino al ragazzo
Shin sorrise smagliante, annuendo e incamminandosi nella stessa direzione in cui Ryuki era andato poco prima.
Sorrise apertamente ai presenti e si inchinò apertamente verso Sasuke e Naruto
-Grazie per il vostro gesto. Avete difeso Eliza e ve ne sono grato-
I due spalancaono gli occhi colpiti, specie Sasuke che decisamnete non si aspettava ringraziamenti
-Non c'è di che...- borbottarono all'unisono, barcollanti
Shin riprese a camminare, si voltò d'improvviso verso Shikamaru, con un sorriso davvero meraviglioso, come se tutti gli avvenimenti di quella sera non pesassero nulla su di lui.
Ma Shikamaru sapeva che non era così, ma semplicemente i sorrisi di Shin erano indisensabili anche a Shin stesso per andare avanti con quel candore unico.
-Grazie-
E per Shikamaru quello speciale ringraziamento, quel mormorio così flebile ma così forte, fu carico di significati.
Shisui a quel punto ebbe una grande illuminazione.
Il suo sguardo vagava colpito da Shikamaru a Shin e viceversa, e quasi faticava a credere che il piccoletto avesse preso tanto a cuore il suo consiglio tanto da muoversi quella stessa sera.
Camminò complice verso Shikamaru
-Te l'ha detto- mormorò l'Uchiha
Shikamaru annuì distratto, osservando Shin sparire dietro la porta dell'uscita secondaria
-Tu lo sapevi-
-Solo per intuizione... solo stasera l'ho smascherato.
Non credevo che sarebbe stato tanto rapido-
Shikamaru inarcò un sopracciglio -vi ho sentiti chiacchierare- disse schietto
Shisui spalancò gli occhi, spiazzato
-Ah...- imbarazzatissimo, il moro si portò una mano alla testa
-ma non ti preoccupare. Stavo indagando per conto mio, dopotutto.
Probabilmente se non fossi stato io a coglierlo in flagrante non mi avrebbe detto niente-
-Lo penso anche io- osservò Shisui -Ma tu...come l'hai presa, cioè...-
-Mi sento in colpa- lo precedette Shikamaru -Terribilmente.
Non è un ragazzo normale, è speciale...-
-E ha scelto te-
-Ma io non sono la persona giusta. Mi sento io in errore-
Shisui sorrise, posando una mano sulla spalla dell'amico
-E' normale, trattandosi di Disney. Ma non preoccuparti, Shikamaru, Shin sapeva che sarebbe andata così-
-Lui, così legato alle favole, non ha avuto il suo lieto fine-
Shisui fece un sorrisetto, prendendo a dare pacche amichevoli sulla spalla del Nara
-Ma sei stato fondamentale, questa sera, per far ripartire l'Eroe in quarta.
Non ne sei contento?-
Shikamaru sbuffò ironico -Immagino dovrei esserlo...-
-Si, dovresti davvero-
-Ehi, voi due!- esclamò Miki avvicinandosi -che avete da confabulare?-
-Nulla- risposero i due complici
La ragazza li squadrò curiosa, quando Sasuke si avvicinò loro
-Torniamo a casa, per favore- disse
-Si, per favore- appoggiò Naruto
Shisui li osservò con occhio critico e severo
-Non fate gli spossati, voi due. Capisco le vostre ragioni, e non vi nascondo che l'atteggiamento di Sai avrebbe indotto molti alle mani, ma voi due ne siete troppo coinvolti.
Dovevate pensare a ciò che sarebbe successo dopo, Con Ryuki e con gli altri.
Siete troppo coinvolti, ve lo ripeto-
Miki e Shikamaru annuirono in appoggio dell'Uchiha più grande.
Naruto e Sasuke si scambiarono un'occhiata colpevole
-Pardon- brontolarono -Ora però andiamo a casa??-

Naruto non aveva neanche voglia di farsi una doccia, a quell'ora di notte.
Era stanco, e voleva solo riposare.
Uscì dal bagno dopo aver lavato solo i denti, e trovò Sasuke, ancora completamente vestito da vampiro, steso sul letto a contemplare il soffitto
-Teme, ho finito in bagno- avvisò avvicinandosi al letto
Sasuke gli lanciò un'occhiatina stanca, esclamando poi
-Sei stato profondo stasera-
Naruto si sedette anch'egli sul letto, guardandolo curioso
-Non è mica la prima volta-
-No, però... Mi fa piacere che a ogni difficoltà ti vedo sempre più forte, e più maturo-
Naruto sorrise, avvicinò un mano al viso pallido del compagno e vi lasciò una delicata carezza
-Indovina di chi è il merito?-
Sasuke afferrò la mano che lo stava accarezzando, stringendola
-Vediamo...mia?-
Naruto sbuffò -Presuntuoso-
-Stupido-
Distolsero lo sguardo l'uno dall'altro, con le mani ancora strette.
Sasuke si mise a sedere, alzandosi poi con un movimento stanco dal morbido letto
-Non ho nemmeno tolto il trucco- osservò guardandosi nello specchio della camera da letto -Avrò l'aspetto del vampiro, stanotte-
Naruto ridacchiò, raggiungendolo e abbracciandolo da dietro
-Io sono ancora il cacciatore, non dimenticarlo-
-Sembri solo un Dobe, in questo momento-
-Ma Sasuke!- brontolò il Biondo -credevo ti piacesse il costume da cacciatore-
Sasuke abbozzò un sorrisino di scherno, asserendo ironico -Diciamo così, Naruto, sei solo la metà del cacciatore che eri prima-
Naruto assottigliò gli occhi, arricciò il naso e si guardò attentamente.
Del costume da cacciatore, effettivamente, gli era rimasto solo il pantalone e la stretta canottiera nera.
Guardò poi Sasuke che, al suo contrario, non aveva ancora rimosso nulla del suo costume, se non i denti finti.
Sasuke fissò lo sguardo corrucciato del biondo, avvicinandosi concesse, con voce roca
-Ammetto però che così sarebbe più facile sconfiggerti...-
Naruto sussultò quando sentì un dito leggero andare a sfiorargli i fianchi e il viso di Sasuke in procinto di avvicinarsi al suo
-No!- urlò, allontanandosi e lasciando di stucco il moro.
-Dobe?-
-Non vale, così- spiegò Naruto.
Con attenzione il biondo riprese il portarmi riposto sul Comò, rimettendoseli con cura.
Seguì poi il paletto di legno che Naruto vi mise dentro e, per ultimo, i numerosi ciondoli a forma di croce che leggeri scendevano lungo il petto fasciato del ragazzo.
Sasuke sorrise quando capì le sue intenzioni, avvicinandosi con passo leggero
-Devo essere pronto ad affrontare il mio nemico- sostenne il biondo con voce divertita, tenendo sempre le spalle al moro
-Vediamo se il vampiro riesce a sconfiggere il cacciatore, ora-
Sasuke accettò quella sfida di buon grado, facendosi sempre più vicino al biondo con un passo inudibile.
Focalizzò la sua attenzione sulla schiena robusta di Naruto, così stretta in quel succinto pezzo di stoffa nera, salì sul collo scoperto, invitante come una mela dopo giorni e giorni di digiuno e proseguì sulle spalle seminude, bellissime.
Respirò più a fondo, ormai del tutto dietro al biondo, posò le sue mani sui fianchi stretti e sentì Naruto sussultare, nonostante sapesse quale sarebbe stata la sua mossa, un po' come se stessero recitando una parte.
Sasuke sollevò di poco la canottiera, accarezzando prima i fianchi bollenti del biondo poi la pancia, con movimenti continui. Avvicinò la bocca al collo del compagno, mordendolo con fame.
Poté sentire i muscoli del biondo tendersi a quel morso. Passò la lingua sulla parte lesa, soffiandoci sopra con leggerezza mentre con le mani esplorava ancora il torace del ragazzo, fino ad arrivare alla parte superiore dell'inguine.
Naruto boccheggiò quando le labbra di Sasuke sfiorarono il suo orecchio
-Sono al sicuro dalle tue croci, qui dietro. Sei mio- soffiò Sasuke, dedicandosi poi ai capelli soffici di Naruto, accarezzandoli con il proprio viso.
Naruto appoggiò una mano a quella che l'accarezzava, la strinse e la guidò perché stuzzicasse maggiormente la sensibile pelle dietro l'elastico dei pantaloni, scendendo sempre più.
Sasuke lo fece girare di scatto verso di lui e lo strinse forte a se. I Ciondoli di Naruto pizzicarono il suo petto e non aspettò per toglierli e gettarli chissà dove.
Si guardarono intensamente negli occhi, fino a che Sasuke sfiorò le labbra piene del biondo con le sue
-Sei la preda più bella che un predatore potesse mai desiderare, amore mio-
Naruto sorrise
-Sei il predatore più dolce che una preda potesse mai desiderare, Teme-
Sasuke sorrise sulle sue labbra, dando poi il via a un bacio intenso.
Le mani di Naruto andarono subito al costume di Sasuke, sbottonò la camicia, mentre le loro lingue danzavano insieme e i loro corpi erano sempre più vicini.
Sasuke lasciò che il biondo gli togliesse la camicia e la maglia blu al di sotto di essa, poi fu lui a spogliare il biondo della canottiera nera.
Si guardarono ansimanti, rapiti l'uno dall'altro.
Naruto portò le mani al petto candido di Sasuke, lo accarezzò intensamente in tutta la sua grandezza facendo maggior pressione sui capezzoli fino a che, con rapidità spinse Sasuke sul letto, mettendosi a cavalcioni sul suo bacino
-Non hai ancora vinto- sussurrò sulle sue labbra il biondo, impossessandone subito dopo mentre con il bacino sfiorava l'eccitazione di Sasuke.
Sasuke si mise comodo lungo il letto, le sue mani che vagavano dal petto brunito del biondo fino a massaggiare la sua schiena lunga, su e giù, giungendo alle natiche che prese a massaggiare con intensità sempre crescente, il bacino di Naruto sempre più forte contro il suo.
Naruto scese dalle sue labbra giù verso il collo, le spalle, fino al petto.
Sasuke fremette quando la lingua di Naruto leccò il suo ventre, proprio mentre con le mani si occupava di spogliarlo dei pantaloni. Con un dito percorse il cammino dai polpacci sottili del moro, risalendo alle cosce forti fino a sfiorare con delicatezza il membro gonfio del ragazzo.
Sasuke gemette il suo nome, Naruto sorrise. Sfiorò nuovamente l'eccitazione del compagno, stuzzicandolo ancora, prima di chinarsi su di essa. Il moro sentì un brivido attraversargli tutto il corpo quando il respiro di Naruto solleticò la sua durezza, gridò il nome dell'amato quando si sentì circondare dalla sua bocca calda. Le mani di Sasuke strinsero forte il lenzuolo, ansimava incontrollato mentre Naruto leccava il suo membro, lo massaggiava con le proprie labbra, succhiava avidamente ogni centimetro del suo organo.
-Ah..Na..Naruto!-
Naruto sorrise sul suo membro, si allontanò da esso con lentezza e posò un ultimo bacio prima di mettersi seduto sulle ginocchia, sbottonando i pantaloni marroni.
Sasuke sentì ogni fibra del suo essere gridare a quella sensazione di abbandono così improvvisa, ansimò pesantemente in cerca d'aria. I suoi fianchi si mossero incontrollati verso il calore di cui Naruto lo aveva negato. Guardò su al biondo con occhi offuscati, ancora ansimante, e automaticamente le sue braccia si mossero verso di lui. Lo tirò a se così che i loro petti fossero premuti assieme
-Il predatore..- prese fiato -Torna al suo posto-
Naruto ebbe giusto il tempo di sorridergli, prima che Sasuke capovolgesse la situazione tra loro, sovrastando il biondo con il suo corpo.
Sentiva un bisogno incontrollato di prenderlo subito, si mosse velocemente lungo le gambe del ragazzo per spogliarlo degli abiti mentre il suo membro pulsava insistente, insistente di avere quello che voleva.
Naruto respirò forte quando gurardò a come l'eccitazione di Sasuke si faceva sempre più vicina alla sua ormai libera e bisognosa, quasi urlò quando lo sentì sfiorare delicatamente per poi strofinare con forza le loro erezioni. Naruto gemette forte alla sensazione, inconsciamente aprì le gambe quando sentì anch'egli il bisogno di essere preso. Sasuke grugnì quando vide quelle gambe spalancarsi per lui, si mosse più velocemente verso le natiche del biondo e afferrò i suoi fianchi per sollevarli
-Sasu..ke- gemette Naruto -T...ti prego-
Il moro si spinse attento, ma deciso dentro Naruto, si sentì trascinare dai respiri sempre più frenetici del biondo e cominciò a muoversi dentro e fuori, deciso, bisognoso di quel calore.
Naruto gemette il suo nome più volte, mentre assecondava le sue spinte, sempre più forti, sempre più frenetiche. Tutto intorno perse di significato, di colore e di consistenza.
Restavano solo loro e la loro passione, contenitrice di quell'amore così profondo e irrangiungibile.
Sasuke lasciò che i suoi capelli andassero a coprirgli il viso corrucciato, grugnì affondando forte dentro Naruto, mentre lui gridava vicino all'orgasmo.
Ancora poche spinte, decisive spinte erratiche e i due vvennero quasi contemporaneamente, liberando con un urlo appagato il loro piacere.
Sasuke si accasciò su Naruto, trovandosi a sfiorare la sua bocca aperta, in cerca d'aria.
Il biondo guardo con occhi appannati il viso vicino del suo Teme
-Ti amo-
-Si- ansimò Sasuke, dopo un bacio leggero e un sorriso dolce -Mi ami e sei solo mio-
Naruto sorrise anch'egli, spingendo il capo nel cuscino e ridacchiando mentre Sasuke si metteva comodo sul suo petto, stanco.
-Ahimè, si-

Miki e Sasuke camminarono tranquillamente tra i giardini dell'Università di Konoha.
C'era chi li guardava e si nascondeva per chiacchierare, chi tentava in tutti i modi di attirare la loro attenzione e chi urlava incontrollato nel vederli.
Cose di tutti i giorni, insomma.
Miki salutò distrattamente un gruppo di Matricole a lei del tutto devote, mentre sasuke, con la maggior faccia imperturbabile del pianeta, filava dritto inghiottito nei suoi pensieri.
-Non fanno altro che parlarne, che fastidio- borbottò il moro stanco
-Di che parli?-
-Dei Cluster- rispose lui, indicando un gruppo di ragazzine che li precedevano -loro, come tutti ormai, non fanno altro che parlare della loro rottura-
Miki annuì -Mi dispiace così tanto-
-E per chi? Dopotutto seppure Eliza avesse scelto di perdonare quel microbo chi ti dice che Sai avesse avuto ancora il coraggio di guardare in faccia i Cluster e tutti quelli che lavorano con loro?
Tieni in considerazione che se io facessi una cosa del genere, non solo voi, ma anche Jiraya, i tecnici e il signor Kin dovrebbero prendere provvedimenti, non ti pare?-
Miki scrollò le spalle indecisa -Non che tu sia proprio nella condizione di parlare, istintivo come sei-
-Beh rispondo alle provocazioni e a ci mi infastidisce, non me la prendo con chi non se lo merita, non sfrutto nessuno e rimango fedele ai miei principi. Non sono poi tanto male,no?-
Miki ridacchiò, annuì sorridente
-Mi spiace soprattutto per Disney- disse poi la ragazza -Ha impiegato gli anni migliori della sua adolescenza nei Cluster, che cosa farà ora?-
-Disney è in gamba, può tranquillamente intraprendere una carriera da solista o con Eliza e Ryuki magari. Inoltre c'è l'ipotesi che prenda a studiare-
-Si, ci sono queste possibilità. Chissà-
-Se la caverà, dopotutto tutti noi abbiamo offerto a lui e i ragazzi il nostro appoggio-
Miki annuì, colta poi da un'idea, chiese a Sasuke
-Ehi,posso farti una domanda?-
-Certo-
-Beh, ecco...Per caso sai di qualcuno con cui Shisui potrebbe sentirsi telefonicamente, qualcuno di caro però, magari della famiglia o che ne so...una vecchia amica...
Sasuke la guardò con tanto di sopracciglio inarcato -Perché?-
-Tu rispondi-
-No. La vita di Shisui è tutta qui a Konoha, o meglio, le persone a lui care sono tutte qui. Ma perché?-
-No, niente- scosse le spalle lei -Così, per sapere-
Sasuke la fissò dubbioso ma non indagò oltre
-Ah, Miki-
-Si?-
Sasuke sorrise, dichiarò gioviale
-Ho saputo da Shisui che il mostro è nelle tue mani...-
In un primo momento, la ragazza si fece dubbiosa. Poi, come colta da un'illuminazione, sorrise felicemente prendendo a saltellare
-Non hai idea di come sia entusiasta!- quasi urlò -Ho sempre desiderato una moto, anzi no, quella moto!! Ed ora è mia, non posso ancora crederci!
Tu non l'hai ancora vista, vero?-
-No...- sorrise Sasuke
-Ah, sta pur certo che domani tornerò da casa dei tuoi in sella a quella meraviglia, Sasuke-
-Resti con Shisui stasera?-
-Si- rispose lei -Ho voglia di stare un po' da sola con lui-
Sasuke assunse un'aria riflessiva
-Miki- chiamò -Non è che per caso c'è qualcosa di cui vuoi parlare?-
-No- affermò lei sicura -Va tutto benissimo, Sasuke-
-Come vuoi...-

Miki lasciò la sua mano vagare per il serbatoio verde della sua nuova moto, ammirata.
-Quanto sei bella- sussurrò all'oggetto -Se potessi ti sposerei, meraviglia-
Shisui, accanto a lei, scosse il capo disturbato
-Seriamente Miki, non ti pare di esagerare un po' con questa storia della moto?
Se avessi saputo che averne una ti fa quest'effetto ti avrei regalato un triciclo!-
Miki gli lanciò un'occhiataccia
-Via le mani dalla mia Kawasaki, Uchiha!- esclamò protettiva
L'uomo rise avvicinandosi a lei e la aiutò a mettersi in piedi
-Questa moto è solo tua, facci tutto quello che vuoi, anzi se vai a rottamarla mi fai un enorme favore!-
Miki, rabbiosa, alzò una mano simulando uno schiaffo, che il moro mancò di striscio
-Stavo scherzando!- dichiarò sconfitto -Cavolo come sei tesa-
-Tu prova a non dire più scemenze- lo avvisò lei circospetta
Shisui la fissò perplesso
-Ma è mai possibile che tutto ciò che non sei quando c'è davvero da essere arrabbiati lo diventi se Io tocco la tua moto!?-
-Basta così- brontolò lei -Sei noioso-
-Come?-
-Sei noioso!- rise lei -Ci tengo alla mia moto, e allora? E' sempre stato un mio desiderio averne una, e questa qui me l'hai comprata tu. Scusami tanto se ci tengo particolarmente!-
L'Uchiha scosse il capo divertito
-E va bene, mi hai convinto. Scusami-
-Ecco bravo, chiedi scusa-
-Ah, farò di meglio- disse mentre la prendeva in braccio -Ti nomino mia piccola serva per stasera-
-Starai scherzando!!- urlò lei dimenandosi -L'ultima volta mi hai costretto a relazionare una di quelle assurde faccende di cui ti occupi in azienda. Non se ne parla!-
-Calmati, terremoto- la ammonì lui -Stasera mi accontento di un bagno caldo.
Sono molto stressato-
-Ah- esclamò lei ironica -E quello stressato saresti tu-

Miki scese le scale per arrivare in cucina lentamente, brontolando sommessamente
-Ma tu guarda, ora devo pure scendere a prendere il telefonino che ha dimenticato nella giacca.
Roba da matti-
Giunse nella sala e vide le signore Uchiha chiacchierare, mentre il signor Fugaku guardava la TV in solitario, seduto comodamente su una delle due poltrone che lui e il fratello condividevano ogni sera.
-Buonasera- salutò lei allegramente -state passando una buona serata?-
-Oh certo, Miki cara. A voi di sopra come va?- domandò Mikoto
-Tutto bene. Sono scesa per prendere a Shisui il suo cellulare-
-Ma lui dov'è?- subito chiese la mamma, sospettosa
-Si sta preparando per un bagno-
-Oh, capisco-
-Con permesso- disse Miki, avviandosi in salotto
-Solo stasera, Fugaku-San?-
Fugaku si voltò a guardarla sorpreso, poi annuì stancamente -Pare che Shiro abbia delle faccende private da sbrigare in azienda. Cose che non mi riguardano-
-Oh capisco. E perché non ha fatto restare Shisui? Mi sembra che ormai preferisse lui ad occuparsi delle situazioni oltre l'orario-
L'uomo annuì, scrollando poi le spalle -E chi lo sa. Certe volte mi pare che mio fratello abbia dei segreti.
Ma non sono fatti miei-
-Ah, dei segreti- rise Miki -Dev'essere una questione di famiglia, allora-
-Come dici?-
-Oh, nulla- si corresse velocemente -Prendo il cellulare di Shisui e corro di sopra.
Buona serata, Fugaku-san-
-Anche a voi...-
Miki corse a prendere il cellulare dalla giacca di Shisui, poi si diresse velocemente al piano di sopra, sperando di trovare l'uomo in condizioni esemplari.
Improvvisamente, mentre saliva le scale, il cellulare di Shisui emise delle vibrazioni, attirando la sua attenzione.
Guardò lo schermo, e vide che era arrivato un nuovo messaggio.
Come un lampo la conversazione telefonica di Shisui con quel qualcuno di sconosciuto le piombò alla mente prepotentemente, come a ordinarle si leggere quello che poteva trovare risposte alle sue domande, alle sue piccole paure nascoste.
Immediatamente scosse il capo, e quando arrivò alla camera dell'uomo lo trovò angelicamente gettato sul letto, ancora completamente vestito.
-Shisui!- lo riprese -Sei ancora li?-
-Certo. Ti aspettavo-
Lei scosse il capo avvicinandosi e gettandogli addosso il telefono
-Ti è arrivato un messaggio mentre salivo le scale-
-Ah, grazie-
Miki andò a chiudere l'acqua che scorreva nella vasca del bagno, prima di tornare da lui, intento a leggere quel messaggio.
-Ho parlato con tuo zio, mentre ero disotto- informò lei osservandolo
-A..davvero?- rispose Shisui automaticamente, senza realmente prestarle attenzione
-Già... pare che tuo padre sia rimasto in azienda ad occuparsi di alcune faccende, siccome non è ancora tornato-
-Papà non è ancora tornato?-
-No...-
-Strano... di solito incarica me di provvedere a certe situazioni-
Miki vide come Shisui gettò il telefono sul materasso, con in faccia stampata un'espressione corrucciata
-Ma comunque non credo che sia grave, altrimenti te ne avrebbe parlato.
Forse ha solo ricevuto qualche visita-
Lu annuì, indeciso.
Si spogliò dei vestiti mentre Miki insaponava l'acqua.
-La cosa è frustrante- la sentì dire -Sembro una serva e tu un Pashà-
Lui la ignorò, entrando lentamente nell'acqua calda e rilassandosi completamente
-Che seccatura... oh, fantastico. Ora parlo anche come Shika.
Tutta colpa tua, sai?-
Miki si legò i capelli in una coda di cavallo, poi si sedette sul bordo della vasca, dietro Shisui, immergendo solo le gambe nude nell'acqua
-Shisui- chiamò -Ci sei?-
Shisui si sentì risucchiare in un mondo parallelo. Aveva Miki dietro di lui, pronta a prendersi cura di lui come aveva sempre fatto, mentre lui era immerso in acqua profumata, completamente inebriato.
Eppure aveva come l'impressione che la sua mente fosse rimasta a quel messaggio, così strano...così... non da lui.
"Se dovessi rivedermi ora, domani, tra una settimana o tra un mese, cosa faresti?
E' solo la distanza a tenerci uniti?"
"Che cosa hai voluto dirmi?"
Miki indurì lo sguardo, fissò seria il suo ragazzo
-Shisui-
Lui sembrò svegliarsi improvvisamente, e rivolse a Miki uno sguardo perso
-Oh, scusami. Mi sono incantato-
-Già- asserì lei -Shisui ascoltami-
-Si?-
Miki restò un attimo in silenzio, incerta su cosa dire
-Tu...sei sicuro di non dovermi dire nulla? Va tutto bene tra noi?
-Ma certo, scema. Cha domande fai?- domandò lui in tutta sincerità
-Non lo so... è solo che ultimamente...sei strano-
-Strano? Ma no, sono solo preoccupato per papà. Sta lavorando molto e il fatto che non mi dica cosa fa mi stressa. Non c'è nulla tra noi che non vada-
-Quindi non è la prima volta che tuo padre resta solo in azienda-
-No. E' solo questo è che mi preoccupa, credimi-
Miki scosse il capo con incredulità, portandosi una mano alla testa, neanche volesse schiaffeggiarsi.
Aveva davvero pensato che Shisui, il Suo Shisui, potesse nascondere una relazione?
Però... quella conversazione...
-Shisui, tu mi ami?-
Quella domanda uscì dalla sua bocca senza nemmeno darle il tempo di pensare.
Fu una domanda così spontanea che persino Miki se ne sorprese molto
Shisui la fissò stralunato.
-Miki... mi dici che ti prende? Non mi hai fatto queste domande in tutti questi anni.
Ho fatto qualcosa di male?-
-No!- rispose lei subito -No, è solo che... ogni tanto... forse anche io ho bisogno di sentirmi rassicurata-
-No, non tu- ribatté lui convinto
-Beh è invece si. E' così strano?- rispose lei, ora disturbata
-Si, certo che lo è! Non sei tu a dire che che se tra due persone tra le quali c'è una grande intesa non c'è bisogno di rivolgere certe domande? Com'è che ora, all'improvviso..-
-Si vede che non sono così forte come tutti vi aspettate!- scoppiò lei interrompendolo -Forse anche io, ogni tanto, ho bisogno di sentirmi rassicurata, e mi dispiace davvero se la cosa ti crea problemi!
La prossima volta vedrò di trattenermi, sta tranquillo.
-La prossima volta terrò ogni dubbio per me e non farò più richieste così assurde.
Mi dispiace- terminò amara.
Shisui scosse il capo, colpito.
Le prese la mano con decisione, baciandola
-E' giusto che tu esprima i tuoi dubbi, Miki.
Ma vorrei che i tuoi fossero dubbi fondati, capisci?
Se ho fatto qualcosa di male, sei libera, anzi Devi dirmelo, perché io possa rimediare.
Allora, ho fatto qualcosa che ti fa stare male?-
-No- rispose lei di getto -Non hai fatto nulla-
-Allora questa conversazione è stata inutile- terminò Shisui rilassandosi -Non mi piace discutere con te.
Mi fa sentire cattivo-
Miki si sentì ancora più confusa di quanto non lo fosse prima.
Shisui sembrava così... certo di essere nel giusto, tanto che i suoi dubbi gli apparivano solo delle sciocche bambinate.
Forse era davvero lei ad essere nel torto?
Shisui non avrebbe mai potuto mentirle così spudoratamente, non ne aveva la forza necessaria.
Il moro terminò il suo bagno avvolto in un silenzio totale.
Sapeva che quelle rare volte in cui Miki discuteva con qualcuno necessitava di un po' per riprendersi.
Quando uscì dalla vasca, la vide asciugarsi i piedi e le gambe, per poi andare a prendergli i vestiti.
Era davvero tesa.
-Ehi...- la abbracciò, posandole un bacio sulla fronte -Forse sei stanca per l'Università.
Perché non torni a casa e vai a riposarti per stasera? Potrai anche tornarci con il tuo nuovo tesorino, falli morire di invidia!-
Miki gli mostrò un sorriso tirato, annuendo
-Domattina devi scendere presto, vero?-
-Prestissimo- rispose Shisui -Sarà una giornata nera domani-
-Allora è meglio che vada.Buonanotte-
Si allungò per arrivare alle sue labbra e lo baciò delicatamente, per poi sorridergli e camminare verso la porta
-Miki...-
-Si?-
-Scusami...forse ho omesso di dirti qualcosa stasera-
Miki emise una bassa risata, risollevata
-Cosa?- domandò, complice
-Ti amo-

La mattina successiva, mentre Shikamaru e Kiba costringevano un nervossissimo Naruto a seguirli nella palestra di Rock Lee per fare un po' d'esercizio, Sasuke si dirigeva all'Università per una ricerca e Miki andava a comprare un nuovo Casco per il suo nuovo acquisto, Shisui, chiuso in ufficio, con i nervi a fior di pelle tentava di estorcere informazioni agli assistenti di suo padre.
-Allora, che è successo ieri sera? Perché nessuno mi ha detto che mio padre è rimasto qui?-
-Ma signorino, il signore non mi ha detto nulla, le assicuro-
Shisui sospirò abbattuto
-Non so se preoccuparmi o meno, capisci no? Mi sembra che papà si stia dedicando a quaclosa senza interpellarmi, cosa che non ha mai fatto-
-Mi permetta, signorino. Ma se suo padre non vuole dirle nulla forse è perché non ne vede la necessità.
Le ricordo che quando quest'azienda ha avuto difficoltà suo padre ve ne ha subito parlato.
Non mi sembra il tipo da tenerle nascoste faccende d'affari-
-Ma anche lo zio non sa nulla-
-Motivazione in più per non preoccuparsi- insisté quello -Mi dia retta e si rilassi, signorino.
Il signor Shiro è sincero almeno la metà di quanto lo è lei-
Shisui sorrise divertito -Sei proprio bravo a far star meglio le persone tu. Grazie, puoi andare-
-Con permesso- si congedò l'uomo, sorridendo
Shisui continuò a sorridere, risollevato, ma nonostante tutto gli bastò gettare un occhio al suo cellulare per amareggiarsi.
Itachi non l'aveva chiamato, il giorno prima, quella notte, quella mattina...
E quel messaggio poi?!
Perché lo chiamava e il cellulare risultava spento?
"Non ti ci mettere pure tu, Itachi, ti prego"

-Arrivederci, Miki-chan!-
-Arrivederci!-
Quando Miki lasciò il negozio di abbigliamento motociclistico, uno dei suoi negozi preferiti tra l'altro, con in testa il suo nuovo stupendo casco Suomy personalizzato con una gigante volpe a nove code, si dieresse alla sua Kawasaki con la certezza di essere in un ritardo madornale.
-Cavolo!- imprecò mentre abbottonava il giubbino e si sedeva in sella -Sasuke mi ammazza stavolta-
Teoricamente, la ricerca da fare e per cui Sasuke si era avviato all'alba all'Università, dovevano farla insieme.
-Ah, sarò prudente- borbottò -Meglio subire Sasuke che fare un incidente.
Non oso immaginare se il giorno dopo aver messo piede sulla mia meraviglia dovessi farci un incidente.
I cinque uomini della mia vita ti porterebbero davvero a rottamare, sorella- esclamò dando piccole pacche sul serbatoio della moto.
Si sistemò meglio e mise in moto con fretta, come un fulmine schizzò verso la strada.
Il tragitto non durò molto, perché nonostante il forte vento e il casco a ovattare i rumori, sentì dalla tasca del suo Jeans il telefono vibrare
-Cavolo!- imprecò ancora fermandosi ai lati della strada e tirando velocemente via il telefono dalla tasca, mentre toglieva il casco
-Sumire!- esclamò esasperata, rispondendo alla chiamata
-Miki!- esclamò l'amica dall'altro capo del telefono -Stai bene? Dove sei?-
-Sumire, ti prego sono in ritardo,Sasuke si arrabbia, che c'è?-
-Sono in pena! Sei sulla moto vero?-
-Certo- sbuffò lei
-Oddio! Miki ti prego fai attenzione, ce l'hai solo da un giorno!-
-Sumire, per l'amor del cielo, sai che sono parecchio pratica nel guidare mezzi a due ruote, calmati!-
-Ma Miki...-
-Ti assicuro che manca poco all'Università, e sono ancora completamente intatta. Sta tranquilla-
-E va bene, ma appena arrivi devi chiamarmi, capito? Ti prego non sai quanto sono in pena!-
Miki scosse il capo divertito -E sia, devo chiamare praticamente tutti siccome avete molta fiducia in me, ma non ti preoccupare, sei in cima alla lista-
Sumire tirò un sospiro di sollievo -Fa attenzione, ti voglio bene!!-
-Te ne voglio anche io. Sta tranquilla. A tra poco-
Riattaccò il telefono velocemente e si risistemò, fece manovra per rientrare in strada. Non si accorse però di un auto nera che correva veloce nella sua direzione.
Rallentò per quel poco che poté,e per un attimo quell'auto nera le provocò un brivido di terrore, ma dopo un istante in cui sentì solo una forte frenata e il suono dei Clacson,si rese conto di essere ancora intatta, e che semplicemente lei e la sua Kawasaki erano cadute da ferme.
Si portò una mano a tenere la testa, l'altra a tenere il ginocchio che aveva sbattuto contro l'asfalto.
Si fece forza per alzarsi, mentre l'autista di quell'auto uscì dalla vettura per correre verso di lei.
-Merda!- urlò nel casco, facendo leva sui piedi per alzarsi e alzare la moto, che si rivelò molto più pesante di quello che pensasse.
Fortunatamente l'uomo la soccorse, e si occupò di tirare su la moto, chiedendo allarmato
-Stai bene? Mi dispiace, non ti ho proprio vista uscire, e che sono di fretta e...-
-La mia moto nuova, nuova! Dimmi che non ti sei fatta nulla ti prego!-
L'uomo fissò Miki perso per un istante, certo che quella tipa non l'avesse minimamente ascoltato, e che solo esaminava nervosamente lo stato della moto
-Pare non ci sia nulla, che sollievo-
-Scusami- ritentò lui posandogli una mano sul braccio -Lascia perdere la moto ora, tu stai bene?-
Miki alzò nervosa lo sguardo verso il suo "investitore", incredula del fatto che per colpa suo la sua meraviglia avesse corso il rischio di rovinarsi, e lei di fare il suo primo incidente un secondo dopo aver rassicurato un'ansiosa Sumire. Tuttavia, ciò che vide la pietrificò.
L'uomo davanti a lei era di parecchio più alto di lei e con un aspetto anche troppo, troppo familiare. Un viso delicato e niveo, con profondi occhi scuri e i capelli, lunghi e raccolti in una bassa coda, neri almeno quanto gli occhi.
Lesse su quel viso un'espressione preoccupata, seppur confusa, e quando quello ancora le parlò si sentì colpire da una secchiata d'acqua ghiacciata
-Itachi...-




 
























  
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