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Autore: LittleHeart    19/03/2015    2 recensioni
New Moon. Edward lascia Bella. Solita storia? No, se Bella scopre che la sua vita non è proprio quella che immaginava e che lei non è assolutamente la persona che credeva di essere. In questa storia Bella diventa forte, combattente e sicura di sè e chissà se perdonerà tanto facilmente un certo vampiro di nostra conoscenza...Nuovi e vecchi amori, nuove e vecchie famiglie, nuove e vecchie amicizie e una natura tutta nuova costituiscono questa mia prima storia su efp. Spero che siate almeno un po' curiose di sapere cosa succederà a questa nuova Bella e che mi direte che ne pensate. Buona lettura a tutte/i!!!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Più libri/film
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capitolo 2 Avevo caldo.  Molto caldo. E questo era strano. A Forks potevi trovare pioggia, umidità, nebbia ma non certo calore e, di sicuro, non questa afa soffocante. Camminavo senza vedere dove andavo,era tutto buio. Intorno a me udivo solo lamenti e grida di dolore...ma dove ero finita???Continuai ad andare avanti finchè dovetti fermarmi perchè comparve davanti a me una folta schiera di uomini incappucciati. I loro abiti erano più neri della notte e procedevano a passo di marcia verso di me. Non si intravedeva altro che i loro nasi di un bianco quasi cadaverico che riflettevano la luce dei fuochi appiccati lì attorno. Nell'aria si sentiva odore di morte ed ero sicura che presto qualcosa di brutto sarebbe successo anche a me. Dovevo scappare! Iniziai a correre, correre, correre, non sapevo dove stessi andando, non sapevo neanche se ci fosse un'uscita da quel posto, sapevo solo che dovevo mettermi in salvo, andare il più lontano possibile da quell'esercito nero che incombeva su di me. Non so da quanto stessi andando avanti così, non sentivo più le gambe, non avevo più fiato e gli uomini incappucciati erano sempre più vicini. Corsi, corsi ancora finchè la mia solita imbranataggine non colpì e caddi rovinosamente a terra, sentii un forte bruciore alle ginocchia e alla fronte ma non me ne curai, raccogliendo le ultime forze che mi erano rimaste mi alzai e ricominciai a correre ma era troppo tardi, mi sentii afferrare da dietro da due mani che sembravano due artigli, provai a divincolarmi ma riuscii solo a voltarmi e a vedere il viso di quello che, ero sicura, fosse il mio carnefice. Due occhi rossi come il sangue mi si pararono davanti, non riuscii però a notare altro che tutta la mia attenzione fu catturata dalla voce di quell'essere -Isabella, finalmente!- una voca bassa, roca, cattiva...una voca che sapeva di morte, dolore e sofferenza.....Bella,Bella,Bella...


-Bella, Bella dai svegliati...stai facendo tardi a scuola- aprii gli occhi e mi ritrovai davanti il viso di Charlie, corrucciato e anche un po' scocciato
-Papà, ma che ore sono?-chiesi stordita, rendendomi conto che avevo solo fatto un incubo
-Sono le 8:00 e se non ti alzi subito non arriverai in tempo a scuola. Ma ti senti bene?- chiese preoccupato
-Si, si sto bene, non preoccuparti- lo rassicurai
-Ok! Allora io vado a lavoro. Mi trovi in centrale se hai bisogno-
-Va bene, buon lavoro. A stasera-
Appena uscì dalla mia camera, mi alzai in fretta e furia per prepararmi per la scuola ma fui colta da un forte capogiro e i ricordi della sera prima si affacciarono alla mia mente...

...Non è possibile, sto diventando pazza. Già il fatto che io mi sia rivolta ad un cane avrebbe dovuto farmi preoccupare ma il fatto che lui mi abbia risposto....il fatto che lui mi abbia risposto è davvero inverosimile...è...è...è da psicopatici, per la miseria! Il mio cervello aveva smesso di funzionare e stavo morendo oppure stavo sognando....era l'unica spiegazione possibile al fatto che io abbia parlato ad un cane e che lui mi abbia RISPOSTO!! Proprio ora che avevo deciso di andare avanti e di vivere davvero, non potevo morire così!! Subito mi misi a correre verso la porta del locale per recuperare Angela e scappare via da lì...forse erano allucinazioni causate dai drink che avevo bevuto...ma certo! Perchè non ci avevo pensato prima?? Doveva essere per forza così!! E fu proprio sulla scia di questa errata convinzione che quasi non feci caso quando sentii -Ragazza, dove corri? Ax vuole aiutarti!!-
Il resto del tempo fino al mio arrivo a casa era molto confuso, feci tutto di corsa senza dare alcuna spiegazione alla povera Angela che si vide trascinata via senza un perchè...

I flash riguardo alla sera prima terminarono e al loro posto rimase solo il gran mal di testa che avevo il giorno prima. Mi misi le dita sulle tempie, massaggiandole, sperando di trovare un po' di sollievo e.....Oh, no! Ero bollente!.."Brava Bella ti sei beccata anche la febbre, beh almeno ci godremo un po' di relax"...Vocina era tornata. Speravo che anche quella fosse un'allucinazione dovuta all'alcool ma a quanto pare mi sbagliavo.
- Senti tu, chiariamo le cose! Tu non piaci a me ed io non piaccio a te, quindi vedi di sparire così saremo entrambe contente- di male in peggio, adesso parlavo da sola...
"Non posso 'sparire'..io sono te...o meglio la parte coscenziosa, giudiziosa e, diciamocelo, intelligente di te!"
Grrrr...non fece altro che irritarmi così decisi di ignorarla sperando che sarebbe sparita...e così fu per tutto il resto della mattinata. Avvisai Charlie che non sarei andata a scuola perchè avevo la febbre, feci colazione e presi delle medicine poi mi buttai sul divano e guardai la tv fino ad ora di pranzo. Quando suonarono al campanello, Vocina tornò. La zittii e andai ad aprire. Un grande e luminoso sorriso mi si parò davanti.
-Ehi Bells, come stai?- Jacob Black, il ragazzino con cui da piccola facevo le torte di fango, era fuori la mia porta con una grande busta tra le mani.
-Jake, che bello vederti, ma che ci fai qui??-
-Pettegoli! Mio padre ha chiamato Charlie e lui gli ha detto che era preoccupato che fossi da sola a casa con la febbre, così, visto che anch'io non sono andato a scuola, ho pensato di passare a vedere come stavi e a rallegrare un po' la tua giornata- mi spiegò -e ti ho portato anche dell'ottimo brodo di pollo preparato da mia madre. Lei dice che fa miracoli contro la febbre!-
- Grazie mille Jake, avevo proprio bisogno di un po' di compagnia- dissi con un sorriso sincero. Da quando ero arrivata a Forks non avevo avuto molte occasioni per vedere Jake perchè....beh prima passavo tutto il mio tempo con Lui...e poi, quando se ne è andato, mi sono chiusa in casa senza voler vedere nessuno...ma durante le volte in cui veniva qui con Billy per guardare le partite in tv ho notato quanto fosse un ragazzo buono, il cui sorriso non può non farti sorridere...è...contagioso....ed io ne avevo proprio bisogno...
-Bene, mi fa piacere. Ultimamente non ti ho vista spesso in giro, non sei venuta neanche alla riserva con Charlie quindi ho pensato di controllare che fine avessi fatto-
-Si, beh...io...sono stata un po'....impegnata- risposi, in difficoltà
-Non importa, ora siamo qui. Allora che si fa? Maratona di film? Lotta libera? Scherzi telefonici?-
-Ahaha, vada per la maratona di film ma...dal momento che sono malata li scelgo io!-
-D'accordo, ma solo per stavolta!-
Il pomeriggio passò in un lampo e mi resi conto che non stavo così bene e ridevo così da molto, molto tempo. Jake era il sole nelle mie giornate di pioggia. L'unica nota stonata in tutto ciò fu la temperatura. Nonostante il riposo e le medicine non accennò a scendere anzi, sembrò addirittura aumentare. Il resto della settimana trascorse esattamente come quel giorno, la notte continuavo a fare sempre lo stesso incubo...quegli occhi rossi come il sangue, quelle mani come artigli e quella voce...quella voce che speravo di dover sentire solo nei miei incubi...la febbre rimaneva a 39 ma nonostante questo, stranamente, non mi sentivo molto fiacca anche se spesso sentivo dolore ai muscoli e alle ossa, come se qualcuno li stesse tirando ma non ci diedi molto peso, dando la colpa ai sintomi della febbre
. Jake continuò a venire a trovarmi tutti i pomeriggi subito dopo scuola e le ore che trascorrevamo insieme erano come un balsamo per me. Entrambi eravamo coscienti che la nostra fosse solo un'amicizia ma stavamo costruendo, in poco tempo, un legame profondo che difficilmente poteva essere spezzato.

Trascorse così anche la settimana successiva e la presenza di Jake era diventata una costante nelle mie giornate da reclusa durante le quali progettammo tutte le cose che avremmo voluto fare insieme appena avrei potuto mettere il naso fuori di casa, ogni tanto poi vennero a trovarmi anche Angela e Jessica. La febbre da 2 giorni finalmente aveva iniziato a scendere e il giorno dopo sarei tornata a scuola così, dopo aver passato il pomeriggio con Jake, cenai velocemente e andai a letto presto. Per la maggior parte della notte fui tormentata dal solito incubo ma, stavolta, l'esercito nero mi aveva raggiunto prima del previsto e l'ultima cosa che vidi furono delle gigantesche zanne che si avventavano su di me....
Il giorno seguente, quando mi svegliai, avevo dolori lungo tutto il corpo come se l'assalto che avevo subito nel mio incubo fosse stato reale ma non mi feci abbattere da un brutto sogno, forte anche del fatto che non avevo più sentito nè Vocina nè, tantomeno, animali parlanti..."Beh certo, hai passato 14 giorni chiusa in casa, dove pensavi di trovare degli animali??"...Oh,no! Ma perchè avevo parlato? Rieccola, fastidiosa e petulante...
-Credevo che fossi andata via, sono stata così bene senza di te...-
"Come devo dirti che non posso 'andare via'?? Io sono te!! E comunque anche io sono stata bene senza le tue elucubrazioni mentali"...decisi ancora una volta di ignorarla e mi preparari ad affrontare questa giornata...se non altro ero sicura che non avrei mai più sentito animali parlanti!!
Mi avviai così verso scuola ma, nonostante il fatto che guidai a passo d'uomo, arrivai comunque in netto anticipo così decisi di sedermi su una panchina sotto un albero al limitare del bosco che attorniava la scuola, per godermi quella rara giornata di sole.
-Aaaah! I giovani d'oggi, sempre a far nulla. Si siedono di qua, si sdraiano di la. Ma poi dico io, ma perchè devono mettere le panchine proprio qui che mi si rovinano le radici!-
Aprii gli occhi di scatto, spaventata da quella voce apparsa improvvisamente.
-Chi c'è? Chi ha parlato?-chiesi al nulla intorno a me, perchè di nuovo, come quella sera, non c'era nessuno.
-Ma come, tu riesci a sentirmi??-chiese la voce, stupita
-Dimmi chi sei!-
-Piacere di conoscerti, sono Mortdecai- quella voce suonava...antica....
-Dove sei? Esci fuori-
-Ma come? Sono qui, dietro di te. Sono grande e grosso, come fai a non vedermi?-chiese, scocciato
Mi voltai ma al solito non vidi nessuno. Iniziavo a stancarmi di questa storia. Da dove provenivano quelle voci? E, soprattutto, perchè riuscivo a sentirle?
-Ragazza sono qui, guardami. Tronco, rami, foglie...è davvero difficile non notarmi, soprattutto perchè mi dicono che sono molto bello!-
Oh. Mio. Dio. Ti prego, non dirmi che è quello che penso. Ti prego non dirmi che sto parlando CON UN ALBERO!
E, dopo questa consapevolezza, ci fu solo il buio.
  
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