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Autore: LittleDreamer90    20/03/2015    6 recensioni
Non abbiamo bisogno di giorni migliori, ma di persone che rendono migliori i nostri giorni..
Dalla storia: ".. [..] Non ti pare che i Kami siano dispettosi,a volte?... Sembra che abbiano fatto di tutto per far incrociare le nostre strade..[..]"
- Il destino ti aspetta sulla strada che hai scelto per evitarlo- (proverbio arabo)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 4   Non tutto il male viene per nuocere!

 

 

Le persone non cambiano;

Imparano a fingere, ma è diverso.

I cuori infranti si riconoscono

dal loro essere convinti di non aver bisogno di un abbraccio

anche se costruiscono una corazza, per essere preparati,

per difendersi.

E quando arriva una carezza neanche se ne accorgono […]

 

 

“No! No! Non può essere vero! Non di nuovo!!!” pensò sgomentata Kagome, mentre desiderava ardentemente avere con sé una pala per scavarsi una fossa e sotterrarsi.

Facendo appello alla poca dignità che le era rimasta, tentò di rialzarsi il più elegantemente possibile. Peccato che, nella caduta, il manubrio della bici le si fosse piantato nella schiena e si fosse sbucciata entrambe le ginocchia.

- Ahio! Eccheccavolo! – sbuffò, tentando di trattenere le lacrime; era più forte di lei, odiava farsi male ed anche un innocuo taglietto le provocava un’agitazione ed un piagnisteo tale da rasentare il ridicolo! Grazie ai Kami, fino ad ora non le era mai capitato un infortunio grave, una gamba o un braccio rotto ad esempio, altrimenti sarebbe stata davvero la fine! *

Ovviamente le sue tragedie personali agli occhi degli altri erano un qualcosa di assolutamente esilarante! Come dimenticare la volta in cui il piccolo Shippo si era fatto un tagliettino in un dito: Kagome stava per andare in panico mentre lui, come se niente fosse, aveva fermato il sangue con un fazzoletto e poi era andato in casa a cercare un cerotto.

Tornando al presente, in quel momento Kagome, più che per la botta, stava per piangere dalla vergogna. Nel giro di un quarto d’ora o poco più non ne aveva combinata una giusta! E pensare che non era mai stata di carattere collerico, arrabbiato o scortese. Da sempre era una ragazza positiva, solare, allegra e un po’ vergognosa.

Ma con Koga era cambiato tutto! Aveva iniziato a costruirsi quella maschera aggressiva proprio a seguito della rottura con il demone lupo, dopo che lui l’aveva lasciata.

Brutto smidollato! Era anche abbastanza comprensibile il suo essere fin troppo appiccicosa nei suoi confronti, aveva solo una folle paura che lui la stesse prendendo in giro, come aveva fatto Byakuya prima di lui!

E anche per il fatto che non si fosse concessa all’affascinante Mr Yoro, come biasimarla? Dopo essere stata trattata praticamente alla stregua di un fazzoletto usa e getta da Byakuya, era anche ovvio che Kagome se la volesse prendere con calma a riguardo, no? Voleva rendere la sua relazione con Koga solida, stabile, conoscerlo a fondo, prima di … beh, avete capito!

Va bene farsi fregare una volta, essendo stata troppo sprovveduta, ma passare per fessa due volte di fila, quello proprio no! Peccato che il tutto le si fosse ritorto contro e che il demone lupo l’avesse additata come ossessiva e frigida! E con Naraku non era certo andata meglio, purtroppo.

Ora però cominciava a non poterne più; quella barriera da dura che era solita mettere tra lei e gli uomini era difficile da tenere in piedi costantemente!

In fondo non chiedeva altro se non un po’ di amore ed una persona che la capisse, che rispettasse i suoi tempi, che le volesse bene per come era, con i suoi pregi e i suoi difetti, senza finzione.

Nei meandri del suo cuore esisteva ancora quella ragazza ventenne innamorata dell’amore e alla ricerca di quella sensazione di pace e completezza derivante dal trovare, finalmente, la persona che la stava aspettando all’altro capo del filo rosso del destino.

Ma, ancora una volta, anche con il da poco conosciuto mezzodemone, aveva fatto una pessima figura! Bisognava ammettere che però quel tipo riusciva proprio a tirare fuori il peggio dal carattere di Kagome: tutte quelle frasi da sbruffone la mandavano davvero in bestia!

E poi, che cavolo gli era passato per la testa di sbirciarle le mutande, si può sapere?!? Neanche avesse avuto indosso uno di quegli scomodissimi perizoma che Jakotsu tentava in tutti i modi di convincerla a portare, non riuscendo nel suo intento (tanto per la cronaca).

Persa com’era nell’auto commiserazione, Kagome si rese conto che le era stata tolta di dosso la bicicletta solo quando, nella sua visuale, comparve una mano artigliata, tesa davanti al suo viso. Istintivamente la afferrò e si stupì della facilità con cui venne ritirata in piedi, neanche pesasse quanto una piuma! Davvero niente male quel mezzodemone in quanto a prestanza fisica!

Ma l’ennesimo commento sarcastico riportò la sua mente, già partita per la tangente, alla realtà.

- Accidenti, guarda che roba! Solo i bambini riescono a ridursi le ginocchia in questa maniera! – disse Inuyasha, osservando in basso, attirato dal lieve odore di sangue.

Già con una risposta acida pronta sulla punta della lingua, Kagome si trattenne vedendo il giovane inginocchiarsi per esaminarle le sbucciature; istintivamente si irrigidì;

“Che vergogna!” pensò la ragazza. In effetti lui non aveva tutti i torti, si sentiva davvero una bambina in quel momento!

Notando la reazione corporea di lei e fraintendendola, il mezzodemone commentò :

- Tranquilla, non ti sbircio sotto la gonna, giuro! E, se anche fosse, tanto ormai non potrei vedere niente di nuovo! – sogghignò.

Kagome boccheggiò strabuzzando gli occhi:  - Razza di … - ringhiò offesa.

Ma non fece in tempo a finire la frase, perché un brivido la colse. Com’era caldo il fiato del ragazzo che le stava soffiando sulle ferite per togliere i residui di polvere e terriccio!

Quei nuovi pensieri, non proprio opportuni, furono interrotti da una vocetta proveniente dall’alto:

- Kagome! Ho sentito un PUM! – disse Shippo, affacciato ad una delle finestre dell’appartamento in cui lui e Kaede vivevano, situato sopra il negozio.

- Shippo! È tutto a posto, tranquillo.- gli rispose Kagome con fare rassicurante.

Tuttavia qualcosa non quadrava: come faceva il bambino ad affacciarsi alla finestra se, in altezza, di solito non arrivava neanche al davanzale?

- Shippo-chan non sarai mica salito su una sedia per guardare fuori, vero??- gli chiese quindi la ragazza con tono minaccioso.

Il piccolo, colto in flagrante, arrossì.

- Kami è pericoloso! Scendi subito da lì !!- lo sgridò Kagome, preoccupata che il bambino si sporgesse troppo e cadesse inavvertitamente di sotto.

Shippo aveva già sfoderato la sua tipica faccia da cane bastonato con gli occhioni da cucciolo, quando si sentì apostrofare:

- Ehi moccioso! Invece di tentare il suicidio scendi, possibilmente passando dalla porta, e portami del disinfettante e del cotone.- gli ordinò Inuyasha senza neanche voltarsi a guardarlo.

- Non chiamarmi moccioso! – rispose Shippo, offendendosi, facendogli una linguaccia; tuttavia sparì subito dentro casa.

Kagome sospirò sollevata e volse lo sguardo verso il basso al giovane, ammirata dalla sua prontezza di spirito.

- Tsè! Mocciosi! L’unico modo per impedire loro di farsi male o di mettersi in situazioni potenzialmente pericolose, sarebbe legarli.- bofonchiò tra sé il mezzodemone.

Sentendosi osservato alzò lievemente lo sguardo verso la ragazza, che lo fissava dall’alto con un’espressione … riconoscente??

Colta in flagrante, quella deviò lo sguardo, mentre le gote le si coloravano di un tenue rosa.

Kagome si sentiva strana,  quel mezzodemone aveva proprio un caratteraccio, però... Era rimasta come ipnotizzata dal suo viso:  quegli occhi così particolari,  luminosi più dell'oro, a guardarli troppo a lungo aveva quasi paura di rimanerci intrappolata;  le ciglia nere, talmente lunghe che sfioravano quasi la frangia argentea; la mascella squadrata e virile; le labbra, che erano passate, in un lampo, da un'espressione concentrata e corrucciata ad una di scherno e poi... Quelle orecchiette meravigliose che si erano mosse nervose, non appena avevano percepito il suono della voce del bambino e la preoccupazione insita nel tono di voce di lei.

 

Lo scatto della serratura della porta del negozio la riscosse nuovamente e le fece voltare il capo.

Mentre osservava il piccolo Shippo correre verso di loro con in mano la bottiglia di alcool e l’ovatta, percepì ancora su di sé lo sguardo dell’uomo inginocchiato davanti a lei.

 “Kami no! Smettila di guardarmi, ti prego! È come se con quegli occhi, possa leggermi fin dentro l’anima!” pensò con una strana sensazione all’altezza del petto.

- Eccomi qui! – disse Shippo, porgendo ad Inuyasha ciò che gli era stato chiesto. – Ma come mai non stai piangendo, Kagome? Ti esce il sangue e tu di solito fai un sacco di scene! – continuò poi il bambino, osservando le ginocchia sbucciate di lei.

- SHIPPO! – sbottò la ragazza, a disagio.

Alle sue orecchie arrivò appena uno sbuffo sogghignante proveniente dal basso, prima di percepire il batuffolo di cotone impregnato di disinfettante che veniva passato delicatamente sulla pelle lesa.

- Ahi! Brucia!! – si lamentò Kagome, ritraendosi istintivamente; ma una mano grande e calda la tenne ferma, stringendole delicatamente l’incavo del ginocchio.

- Ferma! Ho quasi fatto. – bisbigliò Inuyasha – Certo che neanche i bambini fanno più tante scene al giorno d’oggi! – commentò ancora, mentre passava ad occuparsi dell’altro ginocchio, ma con un mezzo sorriso sulle labbra.

“Ma si sta divertendo a darmi della bambina o sbaglio? Kami, ma perché mi volete così male!!! ” pensò la ragazza alzando gli occhi al cielo tra il frustrato e l’imbarazzato.

- Io glielo dico sempre! – rincarò la dose Shippo, con un faccino alquanto supponente.

“Razza di monello! Peste! Ma sentitelo! Ah, se lo prendo!! ” si arrabbiò Kagome nella propria testa. Già faceva figuracce di suo, ci mancava solo Shippo a mettere ancora di più il dito nella piaga!

- Shippo, lo spettacolo è finito! In casa, ORA! -.

Il tono usato dalla ragazza fece sì che il bambino ubbidisse all’istante. Poco ci mancò che travolgesse sua nonna, scesa a controllare cosa fosse tutto quel trambusto.

- Shippo! Che modi! Ah, non c’è più rispetto per gli anziano al giorno d’oggi!! – si lamentò la dolce vecchina, scuotendo la testa. – Ma cosa!?! Kagome! Cos’è capitato, figliola? – chiese, perplessa;

poi, vedendo la bicicletta a terra, aggiunse: - Oh! Sei caduta, nevvero? Te l’avevo detto io che quella bici era una trappola -.

Kagome non riuscì a trattenere un sospiro sconfortato ed Inuyasha l’ennesimo sogghigno.

Accorgendosi della presenza del mezzodemone, l’anziana continuò:

- Oh salve bel giovanotto! Lei deve essere il ragazzo di cui mi ha parlato ieri sera mio nipote Shippo, vero? A quanto pare ogni volta che capita in zona da noi le tocca fare gli straordinari, eh!!?- ridacchiò, riferendosi alle ginocchia di Kagome.

-Ma… Ehi!! Vi siete coalizzati tutti contro di me oggi??! Uffa! – brontolò la ragazza; notando poi che Inuyasha aveva finito con la medicazione, continuò: - Beh, io vado a casa allora! A domani, Kaede! – e si voltò, incamminandosi senza aggiungere altro.

Peccato che la prospettiva di dover camminare per chilometri con le ginocchia sbucciate non fosse proprio allettante!

 

Inuyasha fissò sempre più perplesso la giovane che si stava allontanando zoppicando.

- Senta, giovanotto! – si sentì apostrofare dalla vecchia – Lei mi sembra una persona gentile e a modo. Me lo farebbe un favore?-.

Lui la guardò con fare interrogativo;

- La segua, e si assicuri che arrivi a casa sana e salva! –

- Ma… Io… - iniziò incerto il mezzodemone.

- Niente storie, su! Non è consigliabile, per una signorina per bene, tornare tutta sola a quest’ora! Potrebbe essere aggredita da qualche malintenzionato – affermò Kaede, bloccando sul nascere le proteste del giovane.

Inuyasha stava per replicare che anche lui avrebbe potuto essere tranquillamente un malintenzionato, ma l’anziana non gliene diede il tempo. Senza aspettare risposta infatti, si era già avviata verso il proprio negozio; salutò con un cenno il giovane e disse, passando dal “lei” al “tu”:

- Mi raccomando, conto su di te! – “Potresti essere quello giusto per lei” pensò inoltre, prima di sparire, chiudendosi la porta alle spalle.

- Ma perché le persone strambe le incontro tutte io!?! – si chiese il mezzodemone, borbottando a mezza voce.

Con uno sbuffo lanciò un’occhiata alla ragazza che arrancava, ormai quasi giunta al termine della via.

“Bravo ragazzo! Certo, come no! Se ispiro davvero tanta fiducia come mai quasi nessuno mi vuole o si preoccupa per me?? ” si chiese con una punta di rammarico.

Scuotendo la testa, si decise quindi ad inseguire quella strana femmina;

- Ehi tu! Kagome! Sicura di farcela a camminare così, ragazzina?? – le urlò, quando ormai era a pochi passi dal raggiungerla.

Sentendosi chiamare per nome, Kagome si voltò, aggrottando però le sopracciglia; in realtà, al di sotto della espressione fintamente accigliata, pensava: “NO no no!!!! Perché mi segui??? Lasciami da sola!! Ho già fatto abbastanza figure con te, oggi! Va via!!! ”.

Ciò che invece le uscì dalle labbra fu la solita risposta di auto difesa:

- Che vuoi ancora?? Non sarai mica uno stalker, vero? -.

Inuyasha alzò gli occhi al cielo:

- Tzè! Figurarti se qualcuno potrebbe mai ossessionarsi ad una spostata come te! È stata la vecchia ad ordinarmi di accompagnarti! – le rispose lui, beffardamente.

“Una spostata! Ecco!! Ovvio che la pensi così.” constatò tristemente Kagome.

- Oh allora sei un bravo cagnolino ubbidiente, vedo! Beh, mi dispiace per te ma non sono solita intrattenermi con gli sconosciuti e nessuno ti ha obbligato a farmi da balia! – gli rispose la ragazza. Era stata malefica, lo sapeva bene; ma spesso l’attacco è la migliore tattica di difesa.

- Che cosa??? Senti un po’, razza di befana cresciuta a succo di limone!! Va bene che sono un mezzodemone cane, ma non ti permetto di insultarmi! Si può sapere dove pensi di poter andare, a piedi, con le ginocchia conciate in quel modo?? Ti faranno un male cane di sicuro! Ma fatti tuoi, allora! – alzò la voce il ragazzo. Stava davvero iniziando a perdere la pazienza. – Volevo solo essere gentile, per una volta tanto! Tra parentesi, almeno potresti ringraziarmi, dopo tutto ho dedicato del tempo a… -.

Ma Kagome non lo stava più ascoltando. Quelle parole messe in una frase… "Ringraziarmi.. dedicato del tempo.. Potresti ringraziarmi... per il tempo… " Naraku!!! Il riaffiorare improvviso di un ricordo che la ragazza ormai riteneva acqua passata fu come ricevere una pugnalata: “Dovresti almeno degnarti di ringraziarmi per il tempo che ho dedicato ad una povera  sciacquetta come te!”.

 Così le aveva detto, con un sorriso di scherno, quando l’aveva lasciata!

Sentendo odore di lacrime, Inuyasha interruppe la sua filippica; allarmato, fissò quegli occhi castani diventati improvvisamente lucidi:

- Ehi! No! Che… che succede?? – mormorò dispiaciuto. “Forse ho esagerato. Accidenti! Non volevo farla piangere!!” pensò “Lei sarà pure un po’ strana, ma anche io non scherzo, nel rispondere in malo modo!”.

Un sorriso triste e rassegnato ornò le labbra di Kagome:

- Tanto ormai ci sono abituata, a sentirmi denigrare, uno in più o uno in meno non fa molta differenza. – considerò mesta a mezza voce. Poi, asciugandosi una lacrima dispettosa, aggiunse: - Comunque hai ragione! Ti ringrazio, non eri tenuto ad occuparti di me; avresti potuto benissimo andartene e lasciarmi lì stesa! -.

“ Ok Kagome! Sii te stessa e basta! Chi se ne importa se poi verrai giudicata male! Non ha senso continuare a fare la zitella inacidita.” pensò.

Un improvviso ed immotivato senso di disagio colse il mezzodemone.

La ragazza sorrise, notando che lui era rimasto un po’ imbambolato, e continuò:

- Inoltre non mi sarei dovuta permettere di chiamarti “cagnolino”; solo che... – si interruppe ridacchiando – Quelle orecchiette sono così carine!!!- concluse, fissandole con occhi sognanti.

Inuyasha le rivolse uno sguardo sbalordito. Le sue orecchie CARINE??! Non è che nella caduta aveva battuto anche la testa???

- Gra-grazie? – le rispose incerto.

- Grazie a te! Ed ora facciamo le presentazioni come si deve: io sono Kagome, Kagome Higurashi. Molto piacere. – si presentò con un inchino.

- Inuyasha; Inuyasha No Taisho -.

A quella rivelazione Kagome desiderò che una voragine le si aprisse sotto i piedi. Ecco! L’ennesima figuraccia!!! Lei lo aveva chiamato spregiativamente cagnolino e lui si chiamava demone cane??? Ovvio che si fosse alterato. Ma perché non ne faceva mai una giusta, accidenti??

Avvampando e chinando la testa in totale imbarazzo, la ragazza balbettò:

- Oddio! Scusami! Scusami, davvero!! Io.. io non sapevo! Non era voluto che… -.

Ma il lieve sbuffo del ragazzo la sorprese e le fece rialzare gli occhi.

- Tzè, lascia perdere i salamelecchi! Sei la prima persona che sento definire questi obbrobri di orecchie “carine”- commentò il mezzodemone. Quella ragazza gli faceva quasi tenerezza quando si imbarazzava.

- Ma SONO carine! E sembrano morbidissime!!! – insistette Kagome, osservando le suddette con espressione affascinata, sospirando di sollievo tra sé : “Non si è offeso troppo, meno male!”.

- Senti, che si fa? Voglio dire, tu devi tornare a casa tua, giusto? Ma con quelle ginocchia la vedo dura – cambiò discorso Inuyasha.

- E che vorresti fare, sentiamo! C’è lo sciopero, quindi di mezzi pubblici non se ne parla; la bici del defunto signor Totosai la lascerei dov’è. Non mi pare ci siano opzioni diverse dal farsela a piedi! – rispose la ragazza con tono pratico.

Un ghigno inquietante si dipinse sulle labbra del mezzodemone:

- Beh, c’è sempre il modo in cui IO mi muovo quando ho fretta! – e, senza che Kagome ne percepisse il movimento, la prese in braccio ed iniziò a correre.

- AAAAAH FERMOO! Che fai??? – questa era la reazione che Inuyasha si aspettava da lei; rimase invece alquanto stupito e rallentò la sua corsa quando si rese conto che, invece, Kagome lo guardava tranquilla ed in silenzio.

Beh… tranquilla era un parolone! In realtà era arrossita ancora, data la presenza delle mani del ragazzo sulle sue gambe nude.

Nonostante ciò, Kagome riuscì ancora a ribattere con:

- Quindi?? Cos’è quella faccia da triglia? Mi spiace per te, signor mezzodemone, ma so come funziona! Un mio ex era un demone lupo; -.

- Ah! Certo che ne attiri parecchia tu, di gente strana! – commentò Inuyasha, riprendendo a correre e mascherando il proprio disappunto; si stupì inoltre della naturalezza con cui si stava divertendo a punzecchiare la ragazza che teneva tra le braccia.

 

                                                                                             ♣ٮ♥ٮ♣

 

Il mezzodemone l’aveva portata in braccio fino alla porta di casa** in neanche 20 minuti; e pensare che lei, di solito con i mezzi ce ne metteva almeno 40, di minuti, come minimo!

Durante il tragitto inoltre aveva avuto modo di chiacchierare un po’ con il ragazzo e , a dire la verità, la sua compagnia non le era nemmeno dispiaciuta! Certo, i battibecchi non erano cessati come per magia; con certe affermazioni del giovane, era quasi impossibile starsene zitti!

- Certo che ne attiri parecchia di gente strana tu! – sentenziò Inuyasha.

- Ehi! Cosa vorresti insinuare, sentiamo?!! Guarda che sei più strano tu di molti altri uomini che ho frequentato.- iniziò Kagome, stupendosi di come le venisse naturale rispondergli a tono.

Lui la fissò interrogativo.

Maledizione a lei e alla sua linguaccia! Sempre in certi discorsi doveva andare ad invischiarsi!  Che cavolo le era venuto in mente di accennare ai suoi ex?? Ora lui avrebbe pensato che lei fosse una facile, come Shiori!!

- Oh oh! A quanto pare ho tra le braccia una Femme Fatale! – commentò divertito Inuyasha.

Voleva punzecchiarla un po’ ma, di nuovo, la reazione della ragazza non fu quella sperata; come poco prima infatti un velo di tristezza adombrò lo sguardo di Kagome che rispose, mesta:

- Sì, certo! Fatale proprio… per le relazioni però! Per un motivo o per l’altro, tutte le persone che ho frequentato sono scappate via a gambe levate! – sospirò rassegnata.

Un inaspettato moto di tenerezza colpì Inuyasha di fronte a quel faccino triste.

- Bah! Sciocchezze!! Sì, forse sei un tantino collerica però non hai niente che non vada. – disse lui, salvo poi pentirsene di fronte all’espressione stupita di lei.

“Era un complimento quello??” si ritrovò infatti a pensare Kagome. Poi però passò bene in rassegna le parole usate da lui: - Collerica io??! Ha parlato il mezzodemone burbero e cocciuto! – borbottò Kagome, guadagnandosi un’occhiataccia ed un – Tsk!- .

Ma infine Inuyasha ammise:

- Non sei la prima a dirmelo, sai? E per quanto riguarda il far fuggire la gente, forse stai parlando con il maestro in persona! -.

- Oh, non ci giurerei! Sai il demone di cui ti accennavo prima?? Mi ha dato della Frigida ossessiva; l’ultimo ragazzo che ho frequentato invece, dopo un improvviso colpo di fulmine per un’altra, se né andato senza troppi complimenti, dicendo che avrei anche dovuto ringraziarlo per il tempo che lui mi aveva dedicato! – gli raccontò, ripensando a Naraku.

Inuyasha la fissò sconcertato: “ringraziarlo per il tempo”?! Ecco perché prima, quando lui l’aveva rimproverata…!

- Scusa! Per prima, intendo! Non volevo riportare a galla brutti ricordi – mormorò il giovane, capendo l’origine della precedente tristezza di lei. – E comunque, se ti può consolare, anche Kikyo, la mia ex, mi ha mollato così, senza spiegazioni -.

Ma perché cavolo si stava scusando con lei, adesso?? Lui non chiedeva scusa praticamente mai!! E poi... cos'erano tutte quelle confidenze?! Lui non si confidava mai con nessuno!

- Oh davvero?? Beh, a quanto sembra abbiamo più cose in comune di quanto pensassimo! – ridacchiò la ragazza.

Le faceva davvero strano sentirsi capita in così poco tempo; sorrise senza neanche accorgersene.

Vedendo quel sorriso, ad Inuyasha sembrò come se gli fosse stato tolto un peso dallo stomaco; che cosa strana!

- Beh, allora? Dov’è che ti devo portare? – cambiò discorso il giovane.

Ricordandosi solo in quel momento di essergli in braccio, Kagome tentò di scendere, protestando imbarazzata:

- Ma no, non c’è alcun bisogno che mi porti! Sarò anche pesante poi! -.

- Bah, che scemenza! Per me saresti comunque una piuma anche se pesassi 100 kg; sono forzuto io! – si pavoneggiò Inuyasha, replicando con un pizzico di spavalderia nella voce.

Così, tra prese in giro, sbuffi e sorrisi trattenuti, l’aveva avuta vinta lui.

 

Ora l’aveva appena messa giù davanti all’indirizzo indicatogli, nel quartiere Bunkyō;

- Eccoci; mi raccomando, per il momento quelle ginocchia non bagnarle con acqua troppo calda e non metterti a togliere le crosticine, quando si formeranno! – le ordinò con tono professionale.

- Sissignore! – rispose Kagome, ricevendo in cambio il centesimo sbuffo della serata.

Il giovane stava per andarsene quando lei lo richiamò:

- Inuyasha? Grazie! – disse la ragazza, facendo poi per sporgersi verso il viso di lui;

Il mezzodemone si pietrificò all’istante:

“Non vorrà mica…” pensò, impacciato e con il cuore che, stranamente, aveva perso un battito, per poi iniziare ad andare più veloce del consueto.

Un momento! Perché cavolo lui… lui stava quasi sperando in… un bacio???

Vane illusioni! Sentì le piccole dita di lei carezzargli quelle sue stupide orecchie!

- Avevo ragione! Sembrano di seta! – esordì trionfante Kagome.

Era stata scortese, lo sapeva bene! Ma non aveva proprio potuto trattenersi, doveva accarezzare quei batuffoli! E al diavolo l’imbarazzo e il buon costume, tanto sicuramente non l’avrebbe incontrato di nuovo tanto presto, no?

Inuyasha si ritrasse subito, tuttavia un angolo del suo cervello rilevò quanto il tocco di quelle manine fosse delicato e piacevole :

- Ma che diavolo fai!! – sbottò imbarazzatissimo, anche a causa dei suoi stessi pensieri.

Il sorriso che ottenne in risposta fu un qualcosa di angelico.

- Ciao allora! Grazie ancora per l’orecchino, la medicazione ed il passaggio -.

Detto questo la ragazza sparì oltre il portone rivolgendogli un ultimo sorriso, un po’ timido ed imbarazzato.

Inuyasha restò per qualche secondo a fissare il vuoto; poi si riscosse e si incamminò verso la propria abitazione.

“Bah! Che strana quella Kagome!” pensò “Quando vuole sa essere dolce, allora! E poi, quella sua pelle delicata; gli occhi nocciola che cambiano quasi colore a seconda che sia arrabbiata, triste o felice; e quel sorriso, capace di illuminare perfino il buio! Sarebbe bello poterlo guardare tutti i giorni e … UN MOMENTO!!  Ma che razza di cose vado a pensare??? Io le ho semplicemente riportato quel dannato orecchino, niente di più!” – E perché cavolo sto parlando da solo con me stesso, adesso?? Tzè! La follia di quella ragazzina deve essere contagiosa, non c’è altra spiegazione! Roba da matti! -. Borbottò il mezzodemone, rivolto al cielo.

 

Ancora non sapeva quanto avrebbe dovuto ringraziare quell’orecchino ritrovato la sera precedente da un’inserviente nella sala d’aspetto del pronto soccorso, mentre lui passava di lì per tornare finalmente a casa e godersi un meritato riposo.

 

 

Ci sono persone speciali

che, come stelle,

fanno la differenza

nel buio della notte.

(Cit.)

 

 

 

 

 

 

 

* Ebbene, mi confesso! La descrizione del comportamento agli infortuni è un po’ la mia! Non così esagerata, sia chiaro! ^^’ Ma la frase “ per fortuna che non ti sei mai rotta niente” eccetera è la classica cosa che mi viene sempre detta quando comincio a lagnarmi un pochino per l’eventuale bua. XD

 

** Ho immaginato la casa di Kagome, Sango e Miroku situata nei pressi dell’Università imperiale di Tokyo (chiamata anche Todai) ; dopotutto avrebbe dovuto essere un alloggio temporaneo da studenti, anche se poi è rimasto definitivo ^^.                                  Grazie a Google Maps ho calcolato che tra il quartiere Bunkyō (dove appunto si trova la sede principale della Todai) e il quartiere Tsukiji la distanza è di circa 7,5 Km… un po’ tanti da farsi a piedi, mi direte voi! Concordo! (sempre google Maps diceva all’incirca 1 ora e mezza a piedi! XD). Però teniamo presente che Inuyasha è un mezzodemone! Quindi credo che per lui sia uno scherzo farsela a corse, mettendoci poco!!! XD ^^

 

 

Hello! Si, lo so! È passata ben più della settimana preventivata! ^^’ (è passato almeno il triplo del tempo!!). Ma questo capitolo, benché relativamente chiaro nella mia testa, proprio non aveva voglia di essere scritto!! Ho continuato a modificarlo ma alla fine sono abbastanza soddisfatta del risultato! Ed è anche più lungo del solito, no? XD

Ringrazio le solite persone che fra un po’ non mi sopporteranno davvero più ^^’ ma il loro costante spronarmi a migliorare e approfondire le mie idee mi fa solo tanto bene! Grazie! Spero di essere riuscita a dare maggior spessore e introspezione anche alla protagonista femminile!

Grazie poi a quanti leggono, commentano, seguono soltanto senza farsi sentire ma che ci sono comunque!. e davvero non credevo di ricevere tante recensioni con solo tre miseri capitoli! (Sì, per me quelle 15 recensioni sono tante e valgono tanto! ^^).

Per chiunque avrà la pazienza e il coraggio di seguirmi ancora,

Alla prossima ^_^

   
 
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