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Autore: KiarettaScrittrice92    22/03/2015    8 recensioni
- Buona notte fanciulla...
- Buona notte mio Angelo...
- Ladri per sempre...
- ...bianchi e liberi!
- We can...
- ...do magic!
Questa storia è molto importante per me, ci ho messo tutta me stessa a scriverla parecchio tempo fa ed ho deciso solo ora di pubblicarla qui, per questo motivo sarà strutturata in modo diverso dalle mie altre fanfiction.
Innanzi tutto sarà divisa in tre parti (ossia tre grandi storie) che ovviamente avranno un filo conduttore che le unisce come se fossero una il sequel dell'altra.
Poi per ogni capitolo metterò l'angolo dell'autore (di solito non lo faccio con le long, ma con questa ci tengo a farlo) e lo metterò ad inizio capitolo non alla fine, pregherei tutti di leggerlo (ma se non volete pazienza).
P.S. Tutto quello che leggerete qui è strettamente collegato alle trame di Gosho, ma non sempre le seguirà alla lettera. Quindi se vedete delle incongruenze sono volute apposta (soprattutto nella storia del passato di Kaito), inoltre tutti gli spoiler della saga di Bourbon non esistono.
Per concludere il raiting giallo è messo solo per un singolo capitolo, quasi alla fine della storia, ma è tranquillamente raiting verde.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Kaito & Kiaretta'
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Angolo dell'autrice:
Beh basta... Direi che vi ho fatto penare abbastanza.
Mi avete dato delle ottime risposte provando a capire cosa fosse successo a Kaito. Davvero belle!! 
Siamo agli sgoccioli di questa saga. Questo infatti è il terzultimo capitolo di "Due imprendibili amici", dopodiché inizierà la seconda saga.
Piccolo appunto, in questo capitolo ci sarà un personaggio di comparsa, ossia Sole, non è un personaggio importante, ma ci tenevo a dire che il nome è stato scelto in onore di Sole The Kid che è stata la mia prima lettrice quando mi misi 11 anni fa a scrivere fanfic.
Inoltre per quanto riguarda la scelta dell'immagine, Kaito non dovrebbe avere i vestiti da Kid, ma purtroppo ho trovato solo questa che poteva rappresentare la situazione.
Vi rangrazio ancora tutti, sia per gli auguri che mi avete fatto sia per le recensioni.
Buona lettura ^-^

Due imprendibili amici



Angelo custode
 

Passò un’altra settimana prima che mi decidessi a riprendere una vita normale. Finalmente presi coraggio e mi alzai, decisa a tornare a scuola. Non potevo chiudermi in me stessa. Mi ero trasferita a Tokyo per realizzare il mio sogno di studiare in Giappone e non per rimanere in casa a deprimermi.
Nel tragitto verso la scuola finalmente mi sentii più tranquilla, quasi felice.
«Ehi, Kia-chan, come mai sei rimasta a casa tutto il tempo?»
Mi voltai, notando Sole, una delle due amiche che mi ero fatta lì in Giappone e che veniva nella mia stessa classe.
«Ah, niente d’importante. Qualche problema da risolvere, tutto qui!»
«Capisco…» rispose lei, ma ero sicura che avesse capito che c’era qualcosa che non andava.
Per tutto il tragitto parlammo di ciò che avevano fatto a scuola durante il periodo in cui ero stata assente.
Seguii le lezioni prendendo un sacco di appunti, come se impegnarmi con dedizione in ciò che stavo facendo mi potesse distrarre da qualsiasi brutto pensiero.
All’intervallo decisi di scendere in cortile per prendere un po’ d’aria fresca e mi sedetti nella solita panchina, vicino al platano del giardino. 
Ero lì da qualche minuto, quando sentì un ragazzo urlare.
«Così non vale! Ridammi quel bracciale Kaito!»
Io mi voltai di colpo e per un attimo strabuzzai gli occhi. Là, in fondo al giardino vicino al ciliegio, Kaito Kuroba si stava divertendo un mondo con un gruppo di ragazzi. 
Rimasi a bocca aperta, a fissarlo, per svariati secondi, poi lui si girò verso di me sorridendo. Quel suo maledetto sorriso abbagliante che avrebbe sciolto qualsiasi ragazza. A quella sua espressione arrossii e abbassai lo sguardo. Quando lo rialzai lui era di fianco a me, seduto sulla panchina.
«Kaito pensavo fossi…» mi mise un dito sulla bocca, come quella fatidica sera di capodanno.
«Non lo sono, è questo l’importante.» disse con un sorriso.
«Lo so, ma io…»
«Non ci pensare più! – fece una pausa e poi riprese a parlare – Li hai visti i miei disegni?»
«Sì... e ho letto pure la lettera... Fino alla fine! – questa volta fu lui ad abbassare lo sguardo – Ti amo anch’io, mio Angelo custode!» gli dissi con un sorriso.
Lui lo ricambiò e poi mi diede un bacio sulla guancia.
Proprio in quel momento suonò la campanella decretando il riprendere delle lezioni. Un po’ a malincuore dovetti salutare Kaito, promettendoci che ci saremmo rincontrati nel pomeriggio, dopo la scuola, alla grotta.

 

Appena suonò la campanella che annunciava la fine delle lezioni schizzai fuori dall’aula, non vedendo l’ora di stare nuovamente con lui, solo noi due.
Arrivai alla grotta un sacco di tempo prima, ma non me ne preoccupai. Anzi, rimasi davanti all’ingresso della grotta tutto il tempo, tesa e agitata per quel piccolo appuntamento che ci eravamo dati.
Dopo una ventina di minuti arrivò. Quel suo solito sorriso beffardo e abbagliante mi perforò per l’ennesima volta il cuore, arrivando fin dentro l’anima. 
«Buonasera Fanciulla…»
«Non sai quanto sono contenta che tu sia ancora vivo!» dissi con un sorriso, rimanendo però ferma dov’ero.
Non riuscivo a muovere neanche un muscolo, l’unica cosa che sembrava muoversi in me era il cuore che batteva a mille.
«Anch’io sono contento di essere qui con te.» disse, per poi avvicinarsi a me e prendermi per le spalle. 
Mi tirò a sé e mi abbracciò. Fu la prima volta che mi abbracciò di sua spontanea volontà, senza che io gli gettassi le braccia al collo.
Io rimasi paralizzata da quel gesto. Ero contenta, perché sapevo che lui mi amava e che quello era il suo modo per dimostrarlo, ma allo stesso tempo avevo paura di quel nuovo sentimento che in quel momento più che mai mi divorava il cuore.
Ormai non potevo più tornare indietro. L’amore era scoppiato, ma cosa sarebbe successo quando sarebbe finito l’anno scolastico? Cercai di scacciare quei pensieri dalla testa e ricambiai l’abbraccio. Ora ero con lui e l’importante era quello.
Ci staccammo l’uno dall’altra poco dopo, ed entrammo nella grotta, sedendoci comodi sulle due sedie. Kaito fece due coccole a Laila e mentre sfiorava con il dorso del dito indice la testolina bianca del volatile glielo chiesi.
«Che cosa è successo?»
Era da quando l’avevo rivisto che trattenevo quella domanda. La curiosità oramai mi stava divorando e, probabilmente, non sarei riuscita a tenerla oltre.
Lui abbasso la testa, continuando ad accarezzare la colomba. Sembrava che gli pesasse ricordare o solo pensare alla risposta e, per un attimo, mi pentii di averglielo chiesto.
«È stato un inferno là, per la prima volta nella mia vita ho avuto paura, una paura folle di morire, di perdere ciò a cui tenevo... di perdere te…»
Vidi la sua mano staccarsi tremante dal piccolo corpo bianco di Laila e istintivamente lo abbracciai.
«Ora non ci pensare più, l’importante è che stiamo insieme! Dopo tutto quello che hai fatto per me adesso è il mio turno essere il tuo angelo custode, ti prometto che non ti lascerò mai.»

  
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