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Autore: rora02L    22/03/2015    6 recensioni
Hinata ormai è stanca di rimanere in panchina, mentre guarda il suo Naruto sorridere e corteggiare un altra, più bella ed intelligente di lei. Non vuole rimanere ancora una volta inerme, senza reagire. Vuole fare qualcosa, perché l'idea di perderlo senza combattere la lacera dentro.
In fondo, Naruto le ha insegnato proprio questo: combattere per i propri sogni con tutte le proprie forze, senza mai arrendersi o rassegnarsi.
Sakura decide di aiutarla, a modo suo ...
Riuscirà Hinata a conquistare l'amore della sua vita ? Scopriamolo ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Epilogo ... !

 “MAMMAAA ! Stai diventando sempre più cicciona, dovresti mangiare meno cioccolata !” esclamò una bimbetta di cinque anni dai lunghi capelli rossi e dagli occhi perlacei, rimproverando la sua mamma, seduta sul divano color panna di casa loro.
La donna sorrise divertita e arruffò i capelli alla sua figliola, dicendole che non doveva preoccuparsi per lei. La rossa sbuffò contrariata, insistendo: “Mamma, se diventerai una balena papà non ti vorrà più ! E poi inizierai a rotolare per casa invece che camminare !”
La porta del soggiorno si aprì di botto. Un uomo biondo sulla trentina fece la sua apparizione, rimproverando la figlia: “Insomma, Kushina ! Si può sapere che vai dicendo ! Tua madre non diventerà una balena, né rotolerà per casa o altro … ed io vorrò sempre bene alla tua mamma e a te, peste ! Vedi … la tua mamma ha dentro di sé il tuo fratellino. O la tua sorellina …”
La bambina lo guardò come se avesse detto una stupidaggine: “Mamma non può aver mangiato il mio fratellino !”
Naruto si diede una manata in faccia, mentre Hinata rideva di nuovo. Kushina era la degna figlia di suo padre ed assomigliava terribilmente alla madre di Naruto, deceduta il giorno del terzo compleanno della piccola per un infarto fulminante.
“La smetti di dire stupidaggini, tua madre non ha mangiato nessuno. Hinata, tesoro… spiegaglielo tu, io non sono bravo con queste cose …” disse Naruto, sospirando. La mora annuì e avvicinò il viso della bambina al suo pancione.La piccola poté così ascoltare i calcetti che il suo fratellino o sorellina faceva nel pancione della madre e ne fu entusiasta, tanto che se ne vantò a scuola il giorno dopo.
Kushina era un uragano, una bambina piena di vita. Era molto intraprendente ed orgogliosa dei suoi capelli vermigli e dei suoi occhi da Hyuga.Ammirava molto il lavoro del suo papà: Naruto, infatti, era diventato un militare. Insieme ai suoi due amici, Shikamaru e Sasuke.Kushina diceva sempre che il suo papà era il suo eroe, il suo guerriero, pronto a difenderla dai cattivi.La verità era che, da quando era nata quella bambina così vivace ed allegra, nonostante i brutti momenti, Naruto era diventato più forte per lei. Per proteggerla, per starle sempre accanto. Amava sua figlia più di qualsiasi cosa al mondo.
Lo stesso valeva per Hinata. Quella piccola aveva donato alla mora una gioia indescrivibile, era stata un dono dal cielo.Aveva finalmente trovato un lavoro che la gratificava molto, anche se non pensava che sarebbe davvero successo: ora era una professoressa di lettere delle superiori.
I suoi studenti erano sempre molto vivaci e chiassosi, ma da quando aveva sposato Naruto ci si era abituata e sapeva bene come riportare la pace nella propria classe. Gli studenti la rispettavano e amavano il suo modo appassionato di insegnare.
Kushina decise di alzare un pochino il maglione blu notte che la madre portava per vedere meglio il pancione di Hinata. Lo toccò delicatamente con la piccola manina chiara e sorrise, esclamando alla donna: “Mamma, voglio avere anche io un bambino nella pancia da grande !”Hinata la guardò sorpresa, ma poi sorrise. Le accarezzò i capelli e disse: “Ma certo, tesoro. Sono sicura che avrai un bambino bellissimo …”
La piccola ampliò il suo sorriso e aggiunse arrossendo: “Magari con Itachi-kun …”
“COSAAA !?” gridò Naruto, avvicinandosi alla figlia, preoccupato a morte. “NOO NON FARMI QUESTO ! NON CON  UN UCHIHAA ! NO! La mia bambina non starà con uno spocchioso Uchiha. Resta ancora con il tuo papà, Kushina-chan !”Prese la rossa tra le braccia, abbracciandola stretta a sé.Itachi era il figlio di Sakura e Sasuke, nato un anno prima di Kushina. Assomigliava molto al padre: capelli neri, occhi da Uchiha e carattere glaciale. In compenso, era più umile del padre e con una spiccata propensione alla medicina, come la madre.Infatti Sakura era riuscita a diventare una infermiera a tutti gli effetti, un anno era persino partita con il marito come crocerossina per i militari del campo. Spesso si trovavano per parlare e ritornare con la mente al passato, quante cose erano accadute da allora !
I loro due figli giocavano sempre insieme, anche se erano rivali giurati e litigavano molto spesso. Anche perché erano gelosi l’uno dell’altro, ma non lo avrebbero mai confessato.Kushina faceva finta di nulla quando lo vedeva giocare con un’altra bambina, ma la cosa la irritava moltissimo.Lo stesso valeva per il piccolo Uchiha, che a volte faceva il prepotente solo per attirare l’attenzione della rossa. La stronzaggine l’aveva presa dal padre, purtroppo.Ma, dopo essersi pestati un po’, facevano sempre la pace.Il loro rapporto era molto simile a quello che i loro genitori avevano avuto: una profonda amicizia, condividevano tutto insieme.Era comprensibile che Kushina iniziasse a provare una “simpatia” particolare per il giovane Uchiha, che aveva preso il nome del fratello di Sasuke.
Infatti, pochi mesi prima della nascita del pargoletto, Itachi era morto di cancro ai polmoni. Un durissimo colpo per Sasuke, che aveva reagito malissimo, fuggendo da casa.Non chiamò Sakura né Naruto per giorni, mentre i due erano terribilmente in ansia per lui e lo cercavano ovunque. Sasuke non sapeva più che cosa fare né dove andare, così impiegò tutte le sue energie in missione, cercando di non pensare alla morte prematura del fratello.
Ma quando, una volta tornato a casa (costretto a forza da Naruto, che lo aveva beccato grazie ad un collega che era in missione con l’Uchiha), vide per la prima volta suo figlio, nato da un paio di settimane mentre lui era via, il mondo smise di girare ed il suo centro diventò quel piccolo bambino che assomigliava terribilmente al suo fratello defunto.Non ci fu bisogno di discutere sul nome da dargli, il suo viso parlava chiaro: il suo nome non poteva essere altro che Itachi.
                                                        * 
“La lezione per oggi è finita, ci vediamo lunedì. Passate un buon fine settimana.”
Hinata salutò i suoi studenti, mentre i maschietti già uscivano di corsa dall’aula.Uno di loro urtò accidentalmente Naruto fuori dall’aula. Il biondo lo guardò incuriosito: aveva spesso sentito parlare di quei ragazzi dalla moglie ed era la prima volta che ne incontrava uno.Il ragazzino, invece, impallidì per via della divisa che Naruto ancora indossava e chiese scusa educatamente, per poi defilarsi insieme ai suoi compari.Naruto sorrise, ripensando a quando lui era giovane e scorrazzava come loro per i corridoi di quella stessa scuola. Ne aveva fatte di stupidaggini da giovane. Lì era dove aveva conosciuto Hinata, anni prima.
Bussò educatamente alla porta prima di entrare. Hinata lo guardò sorpresa, rimanendo dietro alla cattedra a sistemare la sua cartella, piena di temi e di libri di letteratura. Il biondo le sorrise, avvicinandosi: “Ciao, amore.”
La mora arrossì un poco e gli chiese: “N-Naruto … tesoro, cosa ci fai qui ?” Lui ridacchio, contento della sua reazione: voleva sorprenderla e ci era riuscito.Si mise dietro di lei e la abbracciò per i fianchi, stringendola a sé. Poi le sussurrò all’orecchio: “Ho delle belle notizie per te, tesoro mio … è un maschietto. Sono appena stato da Sakura-chan per gli esiti delle analisi …"
La mora esclamò felicissima: “Davvero ?! Oh, che bello … un maschietto … scommetto che sarà uguale a te, Naruto … Kushina lo voleva tanto un nipotino, diceva di averlo sognato: biondo, con gli occhi azzurri e le guance rigate. Uguale a te.”Lui fece un sorriso amaro, ricordando con nostalgia la ormai defunta madre. “Ne sono certo …”bisbigliò all’orecchio della moglie, dandole poi un bacio sulla guancia.
“Ti ricordi quando studiavamo qua ? Questa è la nostra classe dell’ultimo anno !” disse Naruto, ritrovando il sorriso.Iniziò ad indicare i banchi: “Qui eri seduta tu, me lo ricordo bene. Dietro di te eravamo io e Shikamaru … più avanti c’era Kiba e a destra, in prima fila, Sakura …. Sempre la solita secchiona, non è cambiata per niente !”
La mora rise, ricordando i vecchi tempi. Le tornarono alla mente tutti i bei momenti passati col marito, quando erano dei giovani fidanzatini. Quanto lo aveva amato anche da ragazzina. Adesso stentava a crederci: il suo sogno si era avverato, aveva una famiglia coll’uomo che amava. E adesso aspettava il suo secondo genito.Si accarezzo il pancione, sorridendo, e domandò al marito se aveva già in mente un nome per il pargoletto. “Mmh no … tu ne hai, Hinata ?”
La donna rispose: “Beh … visto che la nostra piccola si chiama Kushina, potremmo chiamarlo Minato, come tuo padre … no ? Ti … ti piace ?”
Naruto sobbalzò, non si aspettava una risposta pronta. Poi sorrise, dicendosi tra sé e sé: “Questa donna mi ama davvero alla follia … ed è la migliore, non vorrei nessun’altra accanto …” 
Le prese teneramente la mano, sollevandola dal pancione. La guardò negli occhi perlacei e le chiese: “Ne sei davvero sicura, Hinata ? Non pensi sia eccessivo … i miei figli, oltre ad avere il mio cognome, avranno anche i nomi di entrambi i miei genitori così. Voglio che abbiano anche qualcosa di tuo, Hinata …”
Lei sorrise intenerita: “Sono la loro mamma, avranno sempre qualcosa di mio. Ci penseremo ancora un po’ su, è ancora presto …” Lui annuì: “Hai ragione, amore … - le diede un bacio sulla guancia- lo sai … sei sempre più bella.” La donna arrossì, facendo intenerire suo marito.Gli piaceva da morire vedere sua moglie ancora così innamorata di lui, esattamente come quando erano ragazzi. Anche se gli anni erano passati, il loro amore non era mai tramontato, anzi: si era reso più forte, ormai tra i due c’era una sintonia perfetta.
Il biondo prese il volto di Hinata tra le mani, avvicinandolo al proprio: “Eheh … arrossisci ancora per me, Hinata … - lei arrossì ancora di più, senza però distogliere lo sguardo dagli occhi azzurri e adoranti del marito- Ti prego, non smettere mai di farlo. Non smettere mai di amarmi come se fosse il primo giorno. Non smettere. Perché io ti voglio accanto a me, per sempre.”
Annullò la distanza che lo separava dalle rosee labbra della corvina, baciandola dolcemente. Aveva imparato il sapore di quei petali di rosa, ma ogni volta sentiva sempre la stessa emozione. Come se ogni volta fosse il loro primo bacio. Lo stesso valeva per Hinata.
Amava scoprire sempre qualche dettaglio del corpo del marito, amava baciarlo per scoprire sempre qualche increspatura nuova o un particolare che magari le era sfuggito. Lo adorava e voleva sapere sempre qualcosa di nuovo su di lui, anche se ora erano sposati.
Il bacio divenne sempre più focoso, Naruto aveva introdotto la lingua nella bocca della sua amata e stava giocando con la gemella. Hinata aveva abbracciato il marito, gettandogli le braccia al collo, stando comunque attenta al suo pancione.Continuarono così finché non sentirono il rumore della porta dell’aula che si apriva: una studentessa aveva dimenticato un quaderno sotto il suo banco ed era venuta a riprenderlo.
La coppia si staccò, cercando di riprendere un po’ di contegno. Hinata si sistemò i capelli, che Naruto aveva arruffato con le sue mani mentre si baciavano.La ragazzina intanto li guardava a bocca aperta e con gli occhi sgranati, non pensava che la sua insegnante fosse così passionale. Ed era anche molto imbarazzata, così disse con voce flebile: “Mi … mi sono di-dimenticata il quaderno … lo prendo e tolgo il disturbo.” Abbasso lo sguardo ed andò spedita verso il suo banco. Recuperò il quaderno e, prima di uscire dalla stanza, salutò la sua professoressa e suo marito educatamente.
Intanto i due erano rimasti fermi, imbambolati dietro alla cattedra. Non si aspettavano che qualcuno li vedesse lì. Hinata era rossissima in volto e pensava già a ciò che i suoi studenti avrebbero detto di lei.       Naruto, intuendo i pensieri della moglie, la abbracciò per rassicurarla: “ Amore, guarda che non abbiamo fatto nulla di male … ci stavamo solo baciando. Se ci avesse beccati a fare l’amore … quello sì che sarebbe stato imbarazzante ed inappropriato. Anche se devo ammettere che farlo sulla tua cattedra … ogni tanto ci ho pensato.” Si mise a ridacchiare vedendo la reazione della moglie, che aveva iniziato a balbettare frasi sconnesse per sgridarlo.
                                                            *
Kushina osservava con scrupolo quel bambino dalle guance paffutelle e rigate che tutti le indicavano come suo fratello minore. Era un po’ dispiaciuta per il fatto che fosse maschio, aveva chiesto alla mamma una femminuccia con cui giocare.Ma le andava bene anche se era maschio. Il piccino aveva degli occhioni azzurri e dei radi e sottilissimi capelli biondi che luccicavano sulla sua testolina rosea.
La rossa gli avvicinò un dito, come aveva visto fare dal padre qualche ora prima, per vedere se prendeva e stringeva anche il suo. Il piccino prontamente stinse con la sua manina paffuta il dito della sorella, che si illuminò in un sorriso soddisfatto.Si chinò leggermente verso il pargolo per congratularsi con lui: “Bravo, fratellino ! Bravo, Minato-kun !”Alla fine Hinata e Naruto avevano scelto quel nome per il piccolo, il nome del secondo uomo che Kushina amava di più nella sua vita (ovviamente il primo era suo figlio Naruto).Hinata sorvegliava i suoi due figlioli seduta sul divano. Aspettavano tutti l’imminente arrivo di Naruto , dato che lui era andato a lavoro. In quel momento, la porta di casa si aprì: “Sono tornato !!!”
Subito Kushina si allontanò dal fratellino per esclamare davanti al padre appena rientrato, con un sorrisone felice: “Bentornato a casa !” Lui le sorrise di rimandò, si chinò a scompigliarle i capelli e le chiese: “Tutto bene con Minato-kun ? E la mamma sta bene ?”La piccola annuì vigorosamente: “Sì, Minato-kun mi ha stretto il dito come ha fatto con te, papà ! Vuole bene anche a me, vero ?” L’uomo ridacchiò: “Certamente, Kushina-chan ! Tu sei la sua sorellona, lui ti vorrà sempre bene. Il tuo compito è proteggerlo quando io e la mamma non possiamo, aiutarlo quando ne avrà bisogno e fare da vice alla mamma. Ok ?”
Lei annuì ancora, prendendo il compito molto seriamente: “Sì, papà !” Il campanello di casa suonò, segno che stavano arrivando degli ospiti.Per festeggiare l’arrivo del nuovo membro della famiglia Uzumaki, Naruto ed Hinata avevano invitato i loro amici più stretti e le loro famiglie, compresi il padre di Hinata e la sorella con suo marito.    La prima famiglia ad entrare fu quella degli Uchiha: Sakura abbracciò con slancio la coppia e diede un bacetto affettuoso a Kushina, mentre Sasuke ed il figlio si limitarono ad entrare e salutare educatamente.
La piccola Uzumaki chiese subito ad Itachi se voleva andare a giocare fuori, dato che era una bellissima giornata estiva di Agosto. Il moretto di limitò ad annuire ed i due si incamminarono fuori a giocare col pallone in giardino. Sakura e Sasuke, intanto, guardavano il pargoletto biondo appena arrivato a casa: assomigliava incredibilmente al padre, ma aveva anche molto del nonno. In primis, un carattere calmo e docile, mentre Naruto da piccolo era stato come Kushina: un uragano che non smetteva mai di agitarsi.Il neonato Minato, invece, se ne stava buono nella culla e rispondeva agli sguardi che gli venivano dati. Sakura esclamò: “Che bel bambino, è proprio stupendo !”
Sasuke rimase un attimo spiazzato e poi commentò, rivolto a Naruto: “Assomiglia davvero molto a tuo padre …”
Anche l’Uchiha ricordava quanto era stata dolorosa quella perdita per Naruto. Il biondo rimase un attimo sorpreso ,per poi ghignare: “ Ihihi è vero, ma secondo me da grande sarà uguale a me !”La porta suonò nuovamente ed entrarono Kiba e Shion, felicemente sposati da circa tre anni.I due salutarono i padroni di casa ed il neonato. Kiba si perse a fargli svariate smorfie buffe, a cui il piccolo rispose con dei gridolini che dovevano essere risate. Teneva i pugnetti chiusi stretti al petto e le ginocchia piegate, ma non smetteva mai di guardarsi attorno. Forse tutta quella compagnia gli piaceva.
Shion disse ad Hinata: “Ho portato la macchina fotografica come mi avevi chiesto … quando vuoi, ne scattiamo una.” La mora si illuminò, aveva chiesto alla ormai amica di portare la fotocamera per fare una foto di gruppo con tutti i suoi amici e la sua famiglia. Hinata era davvero orgogliosa dei suoi figli e li amava moltissimo. Voleva un ricordo di quella giornata, quasi a voler fermare per un attimo il tempo e congelarlo in quell’istante felice.Tutti loro, chi più chi meno, avevano avuto periodi bui. Ma si erano rialzati. Ed ora, anche a distanza di anni, erano ancora amici. Tutti insieme.
Hinata si precipitò fuori a chiamare Kushina ed Itachi, che stavano ora giocando con due bastoni a fare i samurai. La donna li ammonì, dicendo loro che poteva essere pericoloso.La figlia fece un sorriso imbarazzato e si scusò, mentre il piccolo Uchiha abbassò il capo e chiese scusa subito.
Rientrati tutti, si misero in posa nel soggiorno, davanti al divano di casa Uzumaki. Lì le manine di Kushina, quando aveva tre anni, si erano aggrappate ai cuscini rossi per rimanere in piedi, mentre faceva i suoi primi passi.
Hinata ricordava le esclamazioni di gioia e le incitazioni del marito per la sua piccola. La bambina faceva delle smorfie per la concentrazione, era adorabile.Shion posizionò la macchina davanti al gruppo, alzò una mano ed attirò l’attenzione l’ attenzione dei presenti: “Tutti in posa ! Scatterà la foto tra tre secondi !"
Poi corse a posizionarsi affianco al marito. L’ordine era Shion, Kiba, Hinata con in braccio Minato, Naruto, Sakura, Sasuke e davanti a loro i due bambini, Kushina ed Itachi, che si tenevano per mano. Il giovane Uchiha arrossì per l’imbarazzo e stava per protestare, dato che era stata Kushina a prenderlo per mano. La rossa gli fece un sorrisone, non appena sentì il flash della fotocamera: ormai la foto era stata scattata.
 




Angolo autrice (me):
Ma saaaalve ! Spero che non vi arrabbite per la brevità del capitolo ... ma ho condensat anni ed anni in un epilogo. E poi ... mi sembra che questo lieto fine sia completo v.v
Per proteste, idee e quant'altro ... sapete dove trovarmi. Ed anche questa (?) è finita ! Spero che la storia vi sia piaciuta :)
Io mi sono divertita molto a scriverla ...
I nomi dei bambini li ho scelti io così perchè quelli che gli ha dato il grande Kishimoto ... mi fanno schifo e non ho capito da dove vengano fuori. I loro figli me li ero immagiati così, e così li ho fatti v.v 
Attendo con trepidazione i vostri commenti ! Siate buoni XD
A prestoo ! ;)
La vostra Rora-chan ! <3 

 
  
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