Anime & Manga > Naruto
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Autore: mewmewdrake03    22/03/2015    2 recensioni
< < Ciò che viene dopo è di massima importanza, ma soprattutto è di massima segretezza, per cui badate bene di non lasciarvi sfuggire nessuna informazione per nessun motivo al mondo, con nessuno. Sarete condotti dai suddetti ninja fino al villaggio che conosciamo con il nome di Villaggio delle Anime > >
Sakura sussultò < < K-kakashi Sensei non intenderà... > >
..............................................................................................
Sakura si troverà catapultata in un'avventura che porta con se l'impronta della magia... conoscerà nuovi personaggi legati al passato di persone per lei importanti... diventerà ancora più forte e infine imparerà a gestire i sentimenti delicati che prova nei confronti di un certo girovago... Amore chiama sempre altro amore...
Spero di avervi almeno un po' incuriosito!!!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Salve a tutti, cari lettori!!!
Da ora in poi la storia comincerà ad entrare nel vivo, e ad ingranare sul serio!!!!!
Scopriremo cose moooolto interessanti sulla misteriosa Città delle Anime, e vedremo la nostra protagonista alle prese con... ma basta parlare, sennò vi spoilero tutto!
Buona lettura ^___^
 
 
 
 
 
La mattina dopo si svegliò con quello che avrebbe ricordato come uno dei peggiori dopo sbronza di tutta la sua vita.
Il sole era alto in cielo, ma doveva essere ancora presto. La ragazza guardò la sveglia poggiata sopra il comodino: le 8.30.
Sakura si stava ancora chiedendo per quale motivo si fosse improvvisata così mattiniera quando sentì qualcuno bussare energicamente alla porta.
Un urlo di guerra per la sua povera testa, ma soprattutto incessante!
< < Arrivo arrivo! Maledizione! Presentarsi alla porta di qualcuno così presto! Sai, se sei tu ti avverto: comincia a corr- > >
< < Buongiorno Confettino! Vedo che siamo di ottimo umore stamani! Per non parlare dell'aspetto! > > Quello sul volto di Kuma poteva essere descritto come lo sguardo ammiccante per eccellenza
< < K-Kuma?!?! Ma che ci fai qui?!?! > > Disse la rosa chiudendosi meglio i baveri della vestaglia, imbarazzata.
< < Come, non ti ricordi? Ti porto alla foresta stamani! Se ti sbrighi però, più tardi devo presentarmi al palazzo del consiglio. Perciò ti concedo dieci minuti, dolce fatina!! > >
< < O-ok! Faccio in un lampo! > >
“Maledetto grado misero di tolleranza alcolica! Perchè non mi ricordo quasi nulla!?! Ma chi l'ha distillato quel sakè, il demonio?!?!”
Doccia-razzo, vestiti infilati alla velocità della luce, colazione scansata a piè pari, e Sakura era pronta a seguire lo sciacallo per le affollate vie della città: sembrava che anche di prima mattina gli abitanti del luogo fossero indaffarati e pieni di energie.
Lei NO. PER NIENTE. Dovette pregare Kuma di aspettarla solo due minuti,mentre entrava in un negozio di erbe e comprava il necessario per farsi un rimedio contro l'emicrania che le torturava il cervello.
“Mai più! Giuro MAI PIU' berrò quello stramaledetto Sakè!”
Una ventina di minuti dopo erano arrivati: di fronte a loro si apriva un mondo di verde dipinto, abitato da chiome di smeraldo e antichi tronchi secolari.
< < Bene ragazzina, io ti ho portato dove volevi, ma non mi addosso alcuna responsabilità! Da qui in poi sei sola; per incontrare Miko devi inoltrarti nel fitto della foresta, e non è detto che si farà vedere! Fa attenzione però: non è un semplice bosco. Ricordati dove sei adesso Sakura, e forse questo ti aiuterà a non cacciarti nei guai. Te la senti di affrontare tutto in solitaria? > >
Un viaggio in solitaria? Sakura se la sentiva eccome; dopotutto c'era chi IN SOLITARIA se ne andava in giro per il mondo; quello che stava per fare lei, a confronto, sembrava una passeggiata rilassante!
Annuì risolutamente e lo salutò con un cenno della mano < < Ti ringrazio Kuma > >
< < Uff... testarda! Proprio il genere di ragazza che preferisco! > > E strizzandole l'occhio, sparì con un agile balzo.
“Mi domando perché fa tutte quelle scene! Che marpione manipolatore!” Si disse la ragazza gonfiando le guance in segno di disapprovazione.
Poi si gettò tra le grinfie di quel mare di giada.
 
 
Il paesaggio era sicuramente straordinario;
La foresta era molto antica, e di conseguenza le chiome degli alberi millenari si erano inspessite col tempo, non lasciando filtrare a terra la luce.
Così il terreno era ricoperto solo da foglie morte e muschi sparsi, in una semioscurità piuttosto inquietante.
Gli alberi erano enormi sequoie dall'aspetto burbero, e per scalarne una Sakura ci mise un po': sembrava che la dentro il suo controllo del chakra fosse in qualche modo disturbato, più debole ed incerto.
Alla fine giunse in cima ad uno di quei giganti, e cominciò a saltare di ramo in ramo.
Improvvisamente dalla vegetazione alla sua sinistra apparve un enorme volatile grigio, un rapace.
Sakura lo osservò meglio, mentre si appollaiava dieci metri più avanti.
Era un grosso gufo dalle dimensioni di un aquila, con grossi artigli scuri e... tre occhi!?!?!?
Alla rosa prese un colpo e dovette afferrarsi saldamente ad un ramo per evitare di cadere a terra.
Quel coso infernale era addirittura dotato di un becco pieno di denti affilati!
“M-ma che cavolo-!”
La strana creatura si alzò pesantemente in volo e, guardandola un ultima volta prima di sparire tra i rami scuri, emise uno stridio basso e raccapricciante.
“... Questo me lo voglio dimenticare prima possibile, grazie!”
 
Dopo una mezz'oretta di cammino, il paesaggio cambiò.
Adesso si trovava in una faggeta dai colori caldi e vivaci; la luce, sebbene ancora molto ridotta, penetrava meglio tra le chiome, e a terra si vedevano sparsi soffici tappeti verdi.
In quel tratto di foresta apparivano, sbucando dal suolo come pinne dal mare, grossi massi di pietra grigia e lucente, ricoperta di licheni e cosparsa di striature calcaree; quel tipo di roccia apparteneva ad uno strato inferiore del mantello terrestre, ed in genere era quella in cui era più probabile trovare fossili. Sakura si chiedeva come fosse finita lì.
Ad un tratto la sua corsa si arrestò bruscamente;
Da dietro uno di quei massi apparve un cervo dorato con un palco enorme sulla nobile testa, e accanto a lui si presentò una bellissima femmina dello stesso colore. La ragazza si sporse per godersi meglio lo spettacolo: il cervo somigliava molto a quello che aveva visto scolpito lungo il corridoio del palazzo del Governo. Non volendo, scorticò con il piede un pezzo di corteccia, e il rumore risuonò lungo tutta l'area. Entrambi si voltarono verso di lei, ma dopo un attimo non le diedero più importanza, proseguendo lungo la loro strada.
E anche Sakura riprese il suo viaggio.
Erano passate due ore, ma ancora non era riuscita a trovare il cuore di quella che le sembrava sempre di più un infinita voragine verde smeraldo.
Ad un tratto il paesaggio mutò ancora: un'estesa e melmosa palude si allargava sotto i suoi piedi; Enormi alberi dalle foglie gialle, che sakura non riconobbe, emergevano da quelle acque scure, coperte da una lieve grigia foschia.
“Che posto è questo?” Si chiese la rosa, saltando su uno dei bassi alberi color miele.
Guardò le acque nere e provò un senso di disagio, ma se lo scrollò di dosso, convincendosi di essersi lasciata suggestionare dall'ambiente.
Così poggiò un piede sulla superficie liquida, cominciando a camminare in equilibrio sul chakra. Non si accorse del movimento che increspò il pelo dell'acqua alle sue spalle.
La ragazza proseguiva con passo deciso verso nord, concentrandosi per mantenere saldo il controllo sul suo chakra, per evitare di finire con il posteriore a mollo.
Si fermò per tergersi il sudore dalla fronte: nonostante la temperatura non fosse alta, i raggi del sole diretti su di lei e la densa foschia che avvolgeva l'ambiente rendevano quel luogo estremamente soffocante.
Successe in un attimo;
dagli alberi intorno a lei si alzarono all'improvviso stormi di uccelli dorati che non aveva neppure notato, scambiandoli per foglie. Non aveva fatto rumore, e allora perch-
Attirata da un riflesso provvidenziale, guardò vero il basso: due enormi fauci aperte come la bocca dell'inferno la stavano puntando dalle profondità di quella torbida palude.
Fece appena in tempo a saltare in alto, che una bestia orribile uscì fuori dal pelo dell'acqua: pelle cosparsa di squame nere, lunghe pinne terminanti in artigli e un muso allungato che ricordava quello di un alligatore.
Era grande quanto un'orca e doveva avere la forza di un treno merci: saltò ad almeno tre metri dal pelo dell'acqua, contorcendosi come una balena nell'oceano, per sprofondare di nuovo nelle acque oscure e silenti della palude.
Sakura faticava a regolarizzare il respiro, aveva ancora il cuore a mille; la cosa che più l'aveva terrorizzata erano stati i suoi occhi: enormi ovali d'ambra attraversati da una pupilla felina.
E si erano fissati su di lei. Volevano LEI.
“Oddio, e ora che faccio? Salto da un albero all'altro, d'accordo, ma quell'affare può arrivarmi facilmente con un balzo! Lo stenderei con un colpo, ma... > > La ragazza si guardò il pugno; in quel posto il chakra sembrava non rispondere bene ai suoi comandi. E se fosse venuto meno proprio nel momento cruciale, mentre lei si preparava ad abbattere il mostro!?!? La conclusione sarebbe stata ovvia, e si vide trascinata nelle profondità di quella tomba fangosa...
La rosa scrollò il capo “NO NO NO Sakura! Forza! Ce la puoi fare, maledizione! Hai affrontato di peggio, nella tua miserabile vita! Salterò da un albero all'altro, e se il Diavoldrillo – Così nella sua fantasia si figurava l'incrocio bastardo tra un diavolo e un coccodrillo - spunterà ancora per provare ad assaggiarmi, allora dovrà fare i conti con il mio micidiale pugno! SHANNAROOOOO!”
E si lanciò rapidamente verso l'albero vicino; proseguì pacificamente per un po', tanto che pensò che il suo assalitore avesse lasciato perdere per dedicarsi a prede più arrendevoli; ma all'improvviso, proprio mentre era a metà di un salto, ecco di nuovo l'enorme muso nero sbucare dalle acque, aprendosi in un perfido luccichio di zanne affilate. Sakura fu veloce: si girò e lo affrontò faccia-faccia < < PRENDI QUESTO BASTARDOOOO > > Il pugno lo colpì dritto sul muso, e sebbene non fosse stato potente come aveva sperato, sembrò sortire il suo effetto: il diavildrillo si ritirò nell'oscurità emettendo un gemito profondo e gutturale.
< < AAAhhhh!!!! E' così che si fa! Shannaroooo > > Si complimentò con se stessa la ragazza, agitando il pugno verso l'alto.
Un rumore improvviso dietro di lei, però, la convinse ad interrompere i festeggiamenti e a proseguire il più in fretta possibile.
Per fortuna quella palude infernale si interruppe, cedendo il passo ad una fitta distesa di chiari salici piangenti.
Sembrava il Paradiso dopo l'Inferno.
Al centro della vallata scorreva un fiume dall'acqua cristallina, e Sakura decise di riposarsi un attimo, approfittando dell'occasione per prepararsi l'infuso contro il mal di testa, che dopo la disavventura era tornato più prepotente e bastardo di prima.
E già che c'era, decise di vedere se riusciva a prendere qualche pesce: ormai doveva essere ora di pranzo.
 
Mentre stava seduta placidamente sulla riva del fiume, pulendo il magnifico salmone argentato che era riuscita a procurarsi, da dietro il tronco di un albero fecero capolino due soffici bianche orecchie, seguite da un becco giallo e appuntito e da due splendidi occhi blu. Sakura rimase immobile, e lentamente una piccola figura delle dimensioni di un cane sbucò fuori dal suo nascondiglio.
Aveva il corpo ricoperto di piume nella metà anteriore, con zampe da rapace e ali da falco, e la parte posteriore sembrava propri quella di un leone.
“Oh Kami! Un grifone! Me li sono sempre immaginata più grandi! Invece questo è così... Carino!!!! Awwww!”
< < Vieni piccino! Non avere paura: non ti farò del male > > Disse la ragazza, con voce dolce e rassicurante.
Piano piano la figura le si avvicinò,la annusò e le toccò un braccio con il becco;
Sakura allora si azzardò ad andare oltre, e gli tocco la testa col palmo della mano.
Il suo ospite sembrò gradire, e presto le lievi carezze si trasformarono in coccole più decise e in grattini sparsi per tutto il corpo; e quel ruffiano faceva le fusa!
“ Dio com'è morbido! E guarda che musino! Mi verrebbe voglia di mangiarlo di baci!”
Ma all'improvviso si raddrizzò, fissando un punto preciso alle sue spalle e... con un balzo la superò, afferrò il pesce ormai pronto per la cottura e se la svigno in grande stile.
< < MA-MALEDETTO! Torna indietro! Quello è il mio pranzo!!! > > Urlò esasperata, lasciandosi cadere a terra e sospirando sonoramente.
Era inutile, ormai il pranzo era andato e decise di proseguire il viaggio: non voleva rischiare di rimanere intrappolata in quella foresta diabolica durante la notte! Per nessun motivo al mondo!
Ferita nell'orgoglio ed irritata per la fame, si rimise in marcia verso la sua ignota mèta.
Dopo qualche tempo (ormai dovevano essere passate le tre) ,si ritrovò ancora una volta in un ambiente diverso dal precedente, ma qualcosa le diceva che era giunta alla fine della sua corsa;
Tutto intorno a lei sorgeva un antico bosco di querce bianche.
La parte centrale dell'ambiente presentava un ampio spiazzo rivestito di un verde manto erbaceo, da cui si sollevava un enorme albero chiaro dalle foglie color del cielo.
Sakura si avvicinò lentamente e vide che al centro di quel gigante giaceva un corpo di donna, come scolpito nel tronco secolare.
Gli occhi erano chiusi, le membra allungate e delicate, le mani unite in preghiera sul petto, la pelle color del legno.
Sembrava intagliata da un angelo, e lei stessa di stirpe divina.
Si stava ancora domandando cosa avesse davanti agli occhi, quando il frenetico flusso dei suoi pensieri fu interrotto da una voce profonda e melodiosa alle sue spalle
< < E dunque chi sei tu, che osi presentarti nella casa della Dea della Foresta? Nessun mortale è ammesso al suo cospetto, tanto meno un miscredente straniero > >
Sakura si voltò lentamente, battendo le palpebre stordita da quell'improvvisa intromissione.
La donna dietro di lei era simile ad un demone dei boschi: alta, magra, con capelli ed occhi d'ebano che ardevano di un'antica follia.
< < Scu-scusi, non era mia intenzione disturbare! Non pensavo che ci fosse qualcuno qui! C-cioè,sono venuta qui per trovare qualcuno, ma- > >
< < Ssssshhh! Zitta, Piccola Ninfea; le urla in questo sacro luogo non sono gradite. Dimmi perché ti sei inoltrata nella foresta, oppure paga il prezzo della tua arroganza > >
La rosa prese un profondo respiro < < Sono arrivata qui, al vostro villaggio, in missione insieme ad un mio compagno. Abbiamo riportato un rotolo che era stato rubato molto tempo fa e ritrovato solo recentemente in uno dei villaggi caduti in rovina durante la guerra. In verità, però, mi ha inviato da voi, in questa foresta, la mia maestra, affinché possiate farmi l'onore di accettarmi come allieva, seppur per un breve lasso di tempo. > > Lo disse tutto d'un fiato e a capo chino, cercando di sembrare il più risoluta e ossequiosa possibile.
< < E chi sarebbe questa allieva che tu tanto decanti? > >
< < Tsunade-Sama, signora > >
La donna non si mosse, ma la ragazza vide nei suoi occhi passare un lampo.
< < Capisco. Ma ciò che NON capisco è perché Tsunade crede che io possa essere interessata a te, ragazzina. Non mi servono altri impiastri in giro per il bosco; ho già troppo da fare senza che una mocciosa straniera si metta a frugare tra le mie foglie giocando a fare la ricercatrice botanica. > > La donna alzò il mento risoluta.
“I-impiastri in giro peri il bosco? Mocciosa straniera che gioca con le foglie???? RICERCATRICE BOTANICAAAAA???????... Capisco da dove la mia Sannin abbia preso il suo carattere..”
Sakura si fece coraggio < < La mia Sannin ha detto che sapreste insegnarmi tecniche che lei non conosce, che sapreste migliorarmi anche come persona, e non solo come ninja. E per questo ci terrei molto a che voi mi accettiate come allieva! > >
La donna sembrò divertita < < E così pensi di essere degna di questa foresta e delle sue conoscenze? > >
< < Penso di essere degna almeno di un'occasione. > >
< < Bene. Se così credi, presentati come si deve all'Albero Divino, e vedremo se verrai accettata. > >
La giovane jonin si girò verso il gigante boschivo e si inginocchiò, in segno di rispetto.
< < Oh Grande Albero Sacro, ti imploro di ascoltare la mia preghiera: sono Haruno Sakura, un ninja medico di Konoha. Vengo innanzi a te con la speranza di poter diventare creta nelle tue mani, discepola della tua saggezza. > >
“Ringrazio tutti gli dei celesti che non ci sia nessuno qui a guardarmi! Mi rinchiuderebbero in un manicomio e butterebbero via la chiave! Naruto mi prenderebbe in giro per i restanti giorni della mia esistenza, infischiandosene dei miei pugni! Mi sono ridotta a supplicare le piante! Pazza! PAZZA furiosa!”
< < Ecco, ho fatto que- > > La ragazza si voltò, ma dietro di lei non c'era più nessuno.
La donna era scomparsa, lasciandola sola in quella selva oscura, tra cruda realtà ed antica magia.
 
 
Sakura aspettava, non poteva fare altro.
Da più di tre ore non c'era traccia d'anima viva e ormai tutt'intorno a lei stava calando l'oscurità. Presto sarebbe scesa la notte, e si sarebbe trovata in guai seri.
Aveva cominciato a scendere una leggera pioggia dal cielo plumbeo.
Non era di certo un bene starsene da soli in un bosco incantato avvolti dalle tenebre: era decisamente una situazione da incubo!
Quanto tempo ancora si sarebbe potuta permettere di aspettare? Dovevano essere passate le 6 del pomeriggio...
Forse faceva meglio a tornare indietro, avrebbe riprovato la mattina successiva, con più tranquillità e meno rischi.
“Ma sì, è la decisione migliore” Pensò, ravvivandosi i capelli e tirandosi in piedi.
Mosse il primo passo “Infondo, non è necessario dare sempre il massimo, sputando sangue per ottenere ciò che si vuole! Ci sono anche altri modi... Non sono come Naruto...” Le venne in mente quella testa-quadra dal sorriso caloroso, quello sguardo combattivo e la sua vitalità... Era stato il suo sole così tante volte! Ormai aveva perso il conto! Era sempre pronto a rischiarare l'oscurità che albergava nel cuore degli altri, ma lei... lei non era come lui. Lei era una ragazza forte all'esterno, ma con il cuore fragile come il vetro... Vetro incrinato, crepato... corrotto... No-si disse-non era come Naruto.
“Non si può sempre riuscire alla prima occasione!” Ma d'altronde, lei quando mai ci era riuscita? Aveva fermato Sasuke, quella sera maledetta rischiarata dalla fredda luce della luna? No, non c'era riuscita; aveva tentato, certo, ma con la forza di un topolino; era stato Naruto ad affrontare Sasuke nella valle della fine e sempre Naruto era stato ferito e quasi ucciso quando aveva cercato di riportarlo indietro... E lei aveva tentato e ritentato più volte di fare qualcosa di concreto per il ragazzo che amava, ma alla fine, cos'era cambiato? Ah! Una novità ad un certo punto c'era stata! Aveva provato ad ucciderlo! Era arrivata dal dichiarargli il suo amore folle al cercare di assassinarlo con un kunai avvelenato...
E lui aveva ricambiato alla grande! Per ben due volte, o forse tre! Con la differenza che l'ultima volta l'aveva uccisa mille e mille volte, intrappolata in un'illusione, straziandole il cuore...
Non aveva importanza il fatto che lei lo avesse fatto credendo di liberarlo dal suo male e sperando di levare il peso di QUELLA promessa dalle spalle di Naruto...
La verità era che ad un certo punto si era arresa. Fine.
La cosa peggiore, in tutto questo? Non riusciva a smettere di pensare a Sasuke come all'uomo della sua vita; sapeva bene di aver provato a fargli accettare i suoi sentimenti in tutti i modi possibili, ma alla fine aveva dovuto aprire quegli occhi che continuava a tenere ostinatamente chiusi: lui non la voleva, non in quel senso; lei era una compagna, un'amica, addirittura una della famiglia, ma non la sua donna.
Non lo sarebbe mai stata, questo aveva cominciato a capirlo.
Sasuke aveva bisogno di liberarsi della sua oscurità, almeno in parte, per far spazio alla luce... Ma come poteva farlo, se non accettava nemmeno una scintilla di sole dentro di sé.
Ma lei lo amava, Kami quanto lo amava!
Lo amava tanto da augurargli di trovare l'amore, un giorno o l'altro... Mai avrebbe voluto vederlo solo per il resto della sua vita...anche se quella non era lei... anche se al solo pensiero le esplodeva il cuore...
“Basta, maledizione! Non ci riesco! Non ce la faccio, sono stanca!” Calde lacrime amare cominciarono a solcarle il viso.
“Perchè vengo lasciata sempre indietro? Perchè non sembro nemmeno degna di un'occasione? Perchè, anche se mi impegno,alla fine non riesco mai ad ottenere quello che voglio?” Ripensò a tutte le volte che Naruto, Kakashi e Sasuke le avevano salvato la vita, a tutte le volte che li aveva delusi, non dimostrandosi all'altezza del ruolo che le era stato assegnato. Ripensò alla guerra, a quanti pazienti non era riuscita a salvare, a quanti bambini non era riuscita a riportare la propria famiglia; quei bambini avrebbero vissuto un'infanzia triste, come l'aveva vissuta Naruto... come l'aveva vissuta l'uomo che amava... e ancora una volta, lei non aveva potuto fare niente per impedirlo.
Adesso piangeva a dirotto, scossa da fremiti profondi quanto profondo era il suo dolore.
Raggiunse il grande albero, si lasciò cadere in ginocchio, scivolando lentamente verso il basso, e scossa da singhiozzi laceranti iniziò a colpirlo ripetutamente gridando.
< < V-VUOI SAPERE CHI SONO!? S-sono una ragazza che ha più volte tradito l-la fiducia di coloro che aveva più a cuore! S-sono una pessima amica, p-perchè spesso non ho sostenuto l-l'unico ragazzo che abbia mai creduto in me! I-io sono una donna dal cuore spezzato così profondamente, da non credere più di avere il diritto di essere amata! M-mi sono umiliata... f-fatta umiliare... Sono caduta e a volte non ho avuto la forza di rialzarmi! So di non meritarmi alcuna occasione, credimi, lo so! Tutto ciò che vorrei, adesso... vorrei solo che questo dolore sparisse! V-vorrei avere la capacità di cancellarlo, di cancellarmi! Vo-voglio essere più di questo, per loro, per tutti quelli che mi circondano, per tutti quelli che mi vogliono bene e di cui so di non meritarmi l'affetto! M-maledizione! Fallo smettere! Se sei u-un albero divino, allora fallo smettere! QUESTA DISPERAZIONE MI LACERA L'ANIMA! > >
Rimase così, accasciata ai piedi di quel gigante silenzioso.
Intorno a lei, solo il rumore della pioggia che tamburellava sulle pallide foglie e strisciava dolcemente,come una vecchia amante,sui morbidi fili d'erba.
Fruscii... all'improvviso percepì dei fruscii ovattati, e una fredda pressione intorno al polso destro.
Si riscosse da quella specie di trance auto-imposta e vide che era stato circondato da un giovane viticcio verde.
Sentì la testa appesantirsi, e pian piano le cedettero le palpebre;
Cadde a terra, davanti al grande albero... cadde a terra e cominciò a sognare con occhi che non erano i suoi ...
 
 
Calore... era circondata da calore e luce bianca.
C'erano suoni tutt'intorno, voci...
All'improvviso un'esplosione d'immagini e colori la investì: si ritrovò in una città, nel bel mezzo di una parata; tutti erano vestiti a festa ed individui con maschere dai piumaggi sgargianti avanzavano vorticando su se stessi . Uomini donne e bambini danzavano intorno ad un altare.
Al suo centro, una giovane donna dai capelli corvini innalzava preghiere verso il cielo; ed era amata! Dio, com'era amata! Sakura percepiva l'affetto delle persone che la circondavano: la veneravano, ma lo facevano con l'anima e col cuore. Quella città però le era familiare... ma dove- “Ah! Le rovine! Questa dev'essere la città di Hara prima del crollo!”
La donna adesso rideva e con passo lieve, scalza, si avvicinava all'albero che lei e Sai avevano visto al centro del tempio della città.
“Miko, Miko-sama!” Sentiva le invocazioni della folla.
Il ritmo delle preghiere e dei canti era cambiato: si era fatto frenetico.
Tutti avevano cominciato a danzare più velocemente, con più foga, quasi impazziti
“Un rito sciamanico?”
Appena toccata la corteccia dell'albero, la donna entrò in trance, e la sua pelle comincio a brillare di un verde chiarissimo... sembrava un prezioso smeraldo...
La visione cambiò: adesso si trovava al centro di un vero e proprio scontro;
era notte e le case della città avevano preso fuoco. In ogni angolo c'erano persone a terra, esanimi, e tante altre che urlavano e piangevano implorando per la propria vita.
Il grande Tempio era stato assalito da bande di razziatori che distruggevano e dissacravano i preziosi monumenti.
La giovane donna dai capelli d'ombra uscì dal Tempio correndo, ferendosi i piedi nudi sulla dura pietra, passando sopra ai cadaveri di molti di coloro che l'avevano venerata, che l'avevano amata.
“Presto, devo fare presto!”
Sakura, non sapeva come, percepiva i suoi pensieri, tutta la sua disperazione.
Voleva aiutarla, desiderava da morire farlo, ma non sapeva come.
Lei, dopotutto, era solo un ombra celata in quel ricordo.
La Miko di Hara era entrata nel fitto della foresta, quasi non sfiorando terra con i piedi.
“Devo farcela, io... devo farcela! Li proteggerò, a qualsiasi costo!”
Si fermò al centro di una radura lambita dal gelido vento del Nord.
Avanzò fino a trovarsi di fronte ad un pallido e piccolo arbusto dalle foglie di cobalto; lo accarezzò, lo baciò lievemente e infine lo abbracciò.
La sua pelle fu circondata da un alone di giada e le sue mani cominciarono a trasformarsi in lunghe ed affusolate radici, così come i suoi piedi.
Più la luce dentro di lei s'intensificava, più la ragazza mutava, diventando una cosa sola con l'albero .
E alla fine accadde: un enorme colosso dalle foglie di cielo e dal tronco color delle stelle apparve in quella piana desolata. Una forte energia si espanse per tutta l'area, fino a toccare ed attraversare Hara, spazzando via i nemici del suo popolo, polverizzando gli invasori che avevano distrutto la sua città.
Gli abitanti del villaggio si guardarono intorno spaesati, richiamati da una voce che vibrò profonda e piena di calore nei loro cuori < < Venite, venite da me. Io vi proteggerò e insieme ricostruiremo il nostro mondo; un mondo di pace, un mondo in cui nessuno potrà più favi del male. Venite da me, e io vi proteggerò per sempre. > >
E quella notte la foresta per un momento smise di sussurrare e di osservare il mondo, quella notte la foresta per un momento pianse, perché era morta una ragazza dai capelli d'ebano e dagli occhi pieni di stelle, ed era nata una giovane Dea della foresta. Forgiata dal dolore e dal sacrificio. Nata dal sangue delle molte vite che erano state spezzate.
Quella notte, anche gli astri volsero il loro infuocato sguardo alla ragazza il cui volto sarebbe rimasto raffigurato per i secoli avvenire in un pallido tronco di quercia bianca.
Sakura non si era accorta di piangere, almeno fin quando non si toccò il viso.
Quella ragazza... lei aveva sacrificato tutto quello che aveva per salvare le persone che amava, il suo popolo...
La visione cambiò di nuovo, e stavolta raffigurava... lei!?! Era proprio lei nella foresta, con le mani sul corpo inerme Kuma, mentre gli donava un po' del suo chakra, prima di stendersi quasi esausta accanto a lui, sulla fredda e dura pietra.
 
 
La rosa si svegliò con un sussulto, il viticcio sul suo polso era scomparso.
Che fosse stato tutto un sogno?
Si guardò intorno: una fitta nebbiolina avvolgeva il sottobosco e una fredda luce filtrava dai rami dell'alta quercia.
Era l'alba!?!? Ma quanto era rimasta priva di sensi???
< < Ce ne hai messo di tempo a svegliarti, piccola ninfea; spero che tu non sia abituata a dormire così tanto la mattina, perché altrimenti temo sarà davvero dura per te abituarti ai miei ritmi di vita. E dovrai farlo, bambina: ti sei gettata dritta dritta dentro la bocca del lupo, e quella ora si è richiusa intorno a te; quindi, ti do' il benvenuto; Sakura Haruno, ninja medico di Konoha, nonché mia nuova e sfortunata discepola > > La donna ammantata di scuro si esibì in un ghigno compiaciuto, allungando un braccio su cui si appollaiò... il brutto ed inquietante gufo grigio che aveva visto poco dopo essere entrata nella foresta?!?!
L'animale girò la testa a 360 gradi e... le sorrise mettendo in mostra i denti acuminati!
< < La parte difficile comincia adesso! > >
“... In che razza di guaio mi sono cacciata?!?!”

 

 


Ecco fatto!
Finito anche il nuovo capitolo!!!!
Povera Sakura, le sue fatiche sono appena cominciate!!!
Siete curiosi di vedere cosa avrà in serbo per lei la sua nuova maestra???
Bhè, io si ^____^

Ci tengo a precisare che in questo capitolo è apparsa la parte più fragile della nostra ninja preferita, quella che ancora soffre per i fallimenti passati e che tende a sottovalutarsi, perchè in realtà non si conosce così bene come crede! E non si rende conto di quanto sia diventata forte e coraggiosa! E' sicuramente più sicura rispetto a com'era un tempo, ma può diventare ancora più forte! E presto le cose cambieranno!
Spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile!!!
Benedetta ispirazione!!
Grazie mille a tutti coloro che seguono la mia storia, e a tutti coloro che la recensiscono dico: siete come benzina per il mio fuoco!!!!
A presto!!
Baci baci
Mew!!
 

 

  
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