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Autore: Sabira    22/03/2015    1 recensioni
c'è chi non crede alla magia, pensando ad essa come all'invenzione di qualcuno per dare spiegazioni a cose inspiegabili, avvenute nel corso del tempo. C'è chi pensa invece che si sia estinta o che esiste solo in poche piccole cose, come i sogni. Oggi siamo lontani dal poter credere che esista qualcosa che l'uomo non può controllare, capire, spiegare... ma questo qualcosa c'è e ci sarà sempre, anche se probabilmente le persone che non sono in grado di utilizzarlo lo assoceranno a miti, leggende, storie ormai dimenticate nei secoli.
Maya era una ragazzina allegra, dai folti e ricci capelli neri e scintillanti e i grandi occhi di un rosso acceso. Viveva in una grande metropoli con i suoi genitori, andava a scuola, rideva con le amiche...insomma, era una normalissima ragazza di tredici anni, o almeno così credeva, finché un giorno le cose cambiarono. Vi narrerò una storia, una storia ambientata ai “tempi nostri” una storia di magia, di amicizia, ma anche di dolore e frustrazione. La storia di Maya e di molti altri amici che, come lei, studiarono in una scuola fuori dall'ordinario, una scuola per persone “speciali”, da poteri soprannaturali.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Maya! Su Maya, svegliati! È ora di alzarti, ricordi? Oggi è il gran giorno!
-Oggi?- disse la ragazza rotolandosi nel letto, dando appena retta alla madre che cercava di strapparle via le lenzuola.
-Oggi è il 25 Giugno, Maya, buon compleanno- la madre le diede un bacio sulla fronte e, vedendo che la figlia aveva abbassato la guardia, con tutte le sue forze tirò a sé il lenzuolo, facendola cadere, con un gran tonfo, per terra.

-Ahi! Mamma quand'è che la finirai di approfittarti dei miei momenti deboli!

-Scusami, il fatto è che non c'è tempo da perdere, papà ci aspetta in macchina, vedi?!- spiegò indicando la finestra. La festeggiata allora si preparò in gran fretta, sapendo che se faceva ancora aspettare il padre,questi sarebbe ricorso al suo metodo micidiale: il solletico! Prima di partire chiese al padre dove fossero diretti e lui, con un gran sorriso rispose: -Dove ci porta il vento!
Era sempre stato così suo padre: non era esplicito su niente, amava scherzare e sorprenderti, era una vera forza della natura, possente come un drago, lo diceva persino il suo nome, Ryuu. Dopotutto era molto simile a sua madre (Melissa), certe volte: lei era molto sciolta, poteva essere una dolce e sincera amica, ma anche una buona ma severa madre, a cui piace tenere tutto sotto controllo. Maya era molto legata ai suoi genitori, nonostante non fosse abituata alla loro costante compagnia: ma, non si sapeva il perché, era da oltre una settimana che i genitori la portavano in gita fuori, attraversando tutta la regione, andando da nord a sud, senza ripetere mai la stessa strada, non si sapeva mai dove sarebbero andati, né come, né per quanto tempo, né perché. Stavolta sembrava stessero andando lontano, a giudicare dalla quantità di bagagli che aveva preparato Melissa.
Dopo qualche ora di viaggio Maya, che non aveva neppure fatto colazione, iniziò ad aver fame.
-Tesoro- chiese Ryuu alla moglie -hai portato, vero, qualcosa da mangiare?- dallo sguardo smarrito della donna capì che si era del tutto dimenticata della sezione “cibo” e dovette fermarsi davanti ad un carretto che vendeva gelato, mentre lui comprava del gelato e la madre che nel frattempo si era addormentata faceva un pisolino, la ragazzina scese dall'auto per stiracchiarsi un po' e vedendo delle aiuole poco distanti andò a dare un'occhiata, da quella breve distanza poteva vedere quando il padre tornava, ed aiutarlo col gelato. Incantata dalle viole di quelle aiuole, quando alzò gli occhi vide il padre che, davanti l'auto, si guardava intorno impaurito, lei allora iniziò ad avvicinarsi, ma successe qualcosa di tremendo: un'auto aveva perso il controllo e si dirigeva a tutta velocità verso i suoi genitori, che non si erano accorti di niente, provò a chiamarli ma non le usciva la voce, cercò di correre e raggiungerli, ma non le si muovevano le gambe, ormai era troppo tardi, la sua auto fu travolta insieme i suoi genitori, si senti mancare e svenne, ma un istante dopo si ritrovò di nuovo in quella che ormai era la sua casa.

N.D.A.
Scusate, ma i primi due capitoli sono un po' corti, ma dal terzo in poi se ne vedranno delle belle!!!
Mi raccomando recensite in molti, e scusatemi per la morte dei genitori ma era necessario...

   
 
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