Fanfic su attori > Robert Downey Jr
Segui la storia  |       
Autore: RoxyDowney    22/03/2015    3 recensioni
"Essere a Parigi per la premiere di questo film è un sogno. Un sogno che “sogno” oramai da troppo tempo. Mancano poche ore e lui arriverà, questo cielo coperto di nuvole non potrà influenzare il mio stato d’animo perché lui illuminerà con la sua energia questo posto e dentro di me sarà come se splendesse il sole." ... "E’ il mio compleanno tra qualche mese, vista la precarietà in cui vivo, visto che nessun regalo potrebbe essere più grande di questa giornata (in cui lo vedrò), ho deciso di regalarmi la possibilità di sorridergli, scattare qualche foto e farmi autografare la raccolta delle mie fan fiction da colui che mi ha ispirata."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Finalmente queste riprese sono terminate e stiamo tornando a casa, abbiamo lavorato sodo ma sono certo che queste riprese daranno quel tocco in più a tutto il nostro lavoro. Anche Susan ne è convinta. Abbiamo costretto la produzione a lavorare in tempi ridottissimi ma penso che questo stia rendendo tutti orgogliosi del meraviglioso lavoro che stiamo facendo per finire il prima possibile e poter mostrare a Rose cos’è ciò che ha scritto.
Ci siamo sentiti ogni giorno da che sono partito da casa, è stata una settimana lunghissima. Dovevamo stare via solo tre o quattro giorni ed invece per via del meteo ci abbiamo messo il doppio del tempo. Ho sentito Rose al telefono tutti i giorni, e tutti i giorni sento che si sforza sempre di sembrare forte ma è ancora debole ed indifesa. Anche per questo sono felice che stiamo rientrando. Avevo bisogno di tornare.
Domattina saremo a casa e la sveglierò con un bacio e se la giornata lo permetterà la porterò a fare una piccola passeggiata in spiaggia come ci eravamo ripromessi e poi non la lascerò nemmeno per un secondo! Potrei noleggiare uno yatch e portarla in qualche isola solo io e lei. Devo chiamare Marcel per chiedergli se Rose gli ha mai confessato di voler visitare un qualsiasi posto al mondo. Dopo tutto quello che ha passato se lo merita.
-Se non dormi domani mattina sembrerai uno zombie…
-Sus… lo so, hai ragione ma non riesco a dormire, ho così tanti pensieri… questa settimana è stata così intensa e non
-Non vedi l’ora di arrivare… lo capisco, ma l’aereo non atterrerà prima se resti sveglio.
Annuisco mentre mi lascia dandomi un piccolo bacio sulla guancia prima di raggiungere l’altra metà del suo cuore che l’aspetta qualche sedile più in là. L’amore che vedo in quei due è meraviglioso e non vedo l’ora di poter abbracciare il mio piccolo Amore.
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalle immagini di noi, dei nostri primi giorni, di quando, quella piccola pazza prese un aereo e si presentò a casa mia accettando il mio invito. Rivedo quegli attimi a partire da Parigi, quando impacciata non voleva cedermi il suo libro e quando è arrivata a Los Angeles… i suoi sguardi, le sensazioni che provavo nel vedere i suoi sorrisi affacciarsi timidi tra le sue labbra e la sua ritrosia nell’avermi vicino per ciò che poteva diventare, per ciò che poi siamo diventati. La mia vita è totalmente cambiata con lei affianco… dovrei chiederle di diventare mia moglie… certo questo vorrebbe dire ufficializzare la fine del matrimonio mio e di Susan ma credo che prima o poi questo sarebbe dovuto comunque avvenire. Devo trovare il modo di chiederle di essere mia e di prendere tutto me stesso per il resto dei nostri giorni.
 
-Rob… Robert!
-Uhm…
-Siamo a L.A., svegliati. Dobbiamo scendere dall’aereo…
Salto letteralmente sul sedile venendo catapultato di nuovo sul sedile
-Maledetta cintura! Ecco… andiamo!
Susan ride di me e non so darle torto. Inforco gli occhiali e il cappellino e mi avvio verso l’uscita. Gli altri sono già scesi manchiamo solo io e Susan. Mi porge la mano libera dalla borsa e sorride, usciamo dall’aereo ed in pochi minuti ci ritroviamo all’uscita dell’aeroporto dove i paparazzi ci fotografano mentre saliamo in auto. Con il traffico di quest’ora dovremmo essere a casa tra massimo mezzora, ma questo poco tempo pare si sia fermato e che rallenti ad ogni semaforo rosso.
La mano di Susan si posa sulla mia gamba che solo in questo momento mi accorgo che traballava nervosa. Le sorrido sa quanto sono agitato e sa che dovremo affrontare anche l’esito della terapia.
-Grazie. Non so che farei senza di te…
-Lo sai che per qualsiasi cosa tu possa aver bisogno io per te ci sarò sempre…
-Questo anche se dovessi chiederti il divorzio per chiedere a Rose di diventare mia moglie???
Mi abbraccia con slancio sincero e mi bacia! Le lacrime le rigano le guance e questo mi emoziona molto
-Penso che questa tua decisione sia davvero mossa dall’amore che provi per Rose. Sono davvero commossa e felice. Non potevi prendere decisione migliore per voi.
-Speriamo che Rose la prenda come te…
-Perché non dovrebbe?
-Per via della malattia preferisce vivere tutto alla giornata
-Come la si può biasimare? In fondo vive alla giornata e poi, forse ha anche lei paura di soffrire ancor di più e di far soffrire gli altri che stanno attorno a lei, ma sono sicura che, se le parlerai con il cuore non potrà dirti di no. Ti ama lo sai.
-Quanto io amo lei.
-Robert, è giusto che se tu senti questo desiderio glie ne parli e ti dichiari chiedendole di diventare tua moglie, ma se lei, preferisse per qualsiasi motivo dire no tu lo dovrai capire ed accettare con un sorriso lo capisci che non sarà facile, ma lo fai per lei, per non caricarla di un altro peso.
-Sì ho valutato questa cosa e mi sento pronto. Stiamo per iniziare un nuovo capitolo della nostra vita insieme, qualsiasi sia l’esito delle analisi io vorrei viverlo con lei come suo marito.
-Beh non ti resta che scendere dall’auto e salire a chiederle la sua mano!
Solo in quell’instante guardando fuori dal finestrino mi sono reso conto che ci stavamo fermando fuori dal cancello di casa in attesa che l’automatismo si attivasse ed aprisse i cancelli. Il cuore mi rimbalza in gola e sono davvero agitato ma felice, finalmente ci rivedremo.
Scendiamo dall’auto e Susan mi dice di non preoccuparmi dei bagagli, che ci pensa lei con l’autista e gli assistenti. Entro in casa e raggiungo a passi veloci la stanza in cui Rose sta riposando.
Apro la porta piano e la stanza è davvero immersa nella penombra, sarà perché vengo da fuori ma non ricordo che fosse così buia di solito. Mi avvicino al letto e solo allora vedo Alexia alzarsi dalla poltrona e venirmi incontro. Trovo questa cosa molto strana, non ha mai passato la notte con lei quando io stavo fuori a recitare in notturna, Rose ha sempre avuto un campanello elettronico per chiamarla in caso di necessità, penso che forse, essendo sola in casa la sua presenza la facesse sentire più al sicuro.
Mi fa cenno di seguirla fuori dalla stanza per non svegliarla e solo ora mentre mi incammino verso la porta noto un monitor lampeggiare in basso e cerco di ricordarmi se c’erano dei nuovi controlli a cui doveva sottoporsi di cui io ora non ricordo, ma seguo Alexia sicuro che mi possa fornire tutte le risposte. Chiudiamo la porta dietro di me e noto subito il suo sguardo serio forse triste.
-Che sta succedendo?
-Mr. Downey sono contenta che sia tornato, sono giorni che Rose non sta bene
-Perché non mi hai chiamato?
-Volevo chiamarla e chiamare il medico ma lei ha insistito sul non disturbare che era un malessere passeggero, che le è già capitato con le altre terapie e che sarebbe bastato chiamare il medico. Lui è venuto l’ha visitata e le ha lasciato una terapia da seguire.
-Ora come sta?
-E’ stabile ma non posso dirle che sta bene. E’ davvero molto debole e nonostante la terapia non sembra migliorare. Mi dispiace.
Inizio a sudare, a sentirmi male, cerco di respirare più regolarmente che posso ma davvero mi risulta difficile se non impossibile. Cosa diavolo sta succedendo? Solo pochi giorni fa sembrava stare bene, una lenta ripresa, ed ora?
-Alexia sei tu?
Sento la sua flebile voce chiamare, l’infermiera si avvicina alla porta ed entra e non posso che seguirla
-Sì, sono qui. Apro un po’ le finestre per far entrare un po’ di luce?
-Sì grazie.
Non appena la finestra viene aperta la luce entra nella stanza e la vedo. Il pallore sul suo viso è notevolmente peggiorato, dei cavi escono dal collo del suo pigiama e si collegano al monitor rilevando il suo battito cardiaco che lampeggia senza emettere suoni, infine una sacca di liquido trasparente le viene infuso attraverso una cannula nel suo braccio. Sono in fondo al suo letto ma non mi ha ancora visto, si volta lentamente e con fatica e finalmente i suoi occhi si specchiano nei miei.
-Ti lascio sola qualche giorno e tu? Che mi combini?
Sorride nonostante tutto è davvero felice di vedermi
-Che ci fai tu qui? Non dovevate tornare dopo domani?
Guarda Alexia pensando che mi abbia avvisato non mantenendo la sua parola
-Abbiamo chiuso ieri le riprese e abbiamo deciso di noleggiare un jet anziché aspettare il primo volo di linea disponibile.
Alexia esce dalla stanza e ci lascia soli. Rose mi fa cenno di sedermi affianco a lei. Mi sdraio al suo fianco e lei con un po’ di fatica si appoggia con la testa sul mio petto, le bacio la fronte e la stringo piano a me
-Mi sei mancato tanto in questi giorni.
-Avresti dovuto dirmi che non stavi bene…. Sarei tornato subito.
-Proprio per questo non l’ho fatto. Non volevo che lasciassi il lavoro a metà.
-Come ti senti?
-Temo che non potremo fare la passeggiata in spiaggia di cui avevamo parlato.
Le sorrido e mi chiedo dove trovi tutta questa forza
-Non importa…
La bacio di nuovo e resto con le labbra appoggiate sui suoi capelli mentre lei mi accarezza il braccio con cui l’avvolgo. Restiamo così in silenzio per un tempo che sembra infinito finché Rose non decide di parlare
-Robert, il medico è stato qui a visitarmi, per prescrivermi questa cura e ha portato gli esiti degli esami di controllo…. I valori non sono variati, mi dispiace… quando mi ha vista così mi ha consigliato di iniziare una cura per il dolore perché per quanto sia detestabile questa cosa sembra che il mio corpo si sia stancato di collaborare…
Non riesco a dire una parola. Non sono pronto a queste parole. Non sono pronto a lasciarla andare. Non è possibile mi sembra tutto così maledettamente assurdo. Dovrei dire qualcosa ma cosa? Qualsiasi cosa mi passi per la testa non la posso pronunciare perché so che nel dirla lei soffrirebbe.
-Robert?
-Non sono pronto Rose.
-Ho una cosa da chiederti…
Si solleva cercando di guardare i miei occhi che sono velati dalle lacrime
-Cosa posso fare per te tesoro mio?
-Portami a casa.
 

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Downey Jr / Vai alla pagina dell'autore: RoxyDowney