Serie TV > La famiglia Addams
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Autore: FairySweet    22/03/2015    1 recensioni
Cos'è l'amore Gomez Addams? Forse è una rosa senza colore, un fiocco nero su una culla, forse è la pelle di ghiaccio che tutte le notti sfiori e baci.
Cos'è l'amore ....
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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“Non hai mangiato niente amore mio” “Sto bene” sussurrò posando la forchetta “Morticia non …” “Ho detto che sto bene” sbottò gelida piantando gli occhi nei suoi “D'accordo” mormorò sfinito “D'accordo” tornò a concentrarsi sul piatto allontanando lo sguardo da lei perché quegli occhi ora così carichi di rabbia e paura facevano più male che mai.
Fester al suo fianco sospirò, lo sguardo si spostava continuamente da lei al fratello “Oggi … oggi è una bella giornata, possiamo andare a cercare zio Abner” “Ha cambiato tomba” mormorò la vecchia donna sedendosi accanto a lui “Fester l'ha annoiato talmente tanto che è scappato” “Oh andiamo! Gli ho solo raccontato un paio di storielle interessanti” “L'hai torturato con le tue stupide idiozie! Ecco perché ora vuoi trovarlo, per assicurati che tutte le sue ossa siano con lui” “Che ne dici Gomez?” ma lui non rispose, si limitò ad annuire fissando il piatto ancora pieno di sua moglie “Potremo cercare la sua tibia, la scorda sempre in giro” di nuovo nessuna risposta, solo un silenzio gelido e niente di più “Dove sono i bambini? Sono sicuro che loro si divertirebbero un sacco a cercare la tibia di zio Abner” “Stanno giocando” mormorò distratto “Non hanno tempo per tibie e scheletri” Morticia sospirò alzandosi, pochi passi prima di scomparire oltre le grandi porte ma questa volta no, non le avrebbe permesso di scappare così.
Si alzò di scatto, la sedia cadde per terra costringendo Fester e la donna a sobbalzare.
Ci mise pochi secondi a raggiungerla, la mano stretta così forte attorno al suo polso da farle male “Lasciami andare” “No! Mi hai sentito? No!” la strinse più forte spingendola contro il muro “Non ti lascio andare, non ti permetto di scomparire così!” sentiva la sua rabbia, la sentiva nel respiro accelerato, nei fremiti violenti di quel petto che si muoveva ansimante contro il suo “Ti ho fatto una promessa amore mio e cascasse il mondo la manterrò ma ho bisogno di te” “Mia figlia è là fuori da qualche parte! È sola e … è la mia bambina!” “Credi di essere l'unica a soffrire? Credi che questi anni passati abbiano ferito solo te?” “L'hai portata dentro per nove mesi?” si bloccò di colpo mentre gli occhi di sua moglie lo pugnalavano per l'ennesima volta “L'ho cullata per nove mesi! L'ho sentita muovere, ho sentito i suoi respiri Gomez e qualcuno me l'ha strappata via. L'ha portata via da me e non credo che quello che provo sia paragonabile a qualsiasi altro dolore perché fino a quando non proverai queste cose non puoi capirlo, ora lasciami andare!” ma la presa si rafforzo ancora di più attorno ai suoi polsi “Non ti lascio andare da nessuna parte, smettila di scappare, smettila di stare lontano da me perché non ce la faccio più. Ho bisogno del tuo amore, ho bisogno di te e …” “Vuoi il mio amore? Riportami mia figlia, allora avrai il mio amore” tirò violentemene il braccio liberando una mano “Non toccarmi, non parlarmi, non guardarmi, lasciami lontano da ogni tuo pensiero” ma quanto male faceva restare immobile mentre lei piangeva come una bambina.
Lacrime violente scatenate dalla rabbia, lacrime portatrici di parole che non pensava. Era arrabbiata, spaventata, così ferita nell'anima da cercare un modo per scappare da lui ma cosa poteva fare se non assecondarla? Lasciò scivolare la mano nel vuoto allontanandosi di un passo “D'accordo, d'accordo, se è questo che vuoi va bene ma ti prego, ti supplico …” riprese fiato cercando di sembrare il più naturale possibile “ … non trascurare la tua vita. Hai bisogno di riposare, hai bisogno di dormire e di mangiare amore mio, non puoi …” ma non l'ascoltava nemmeno più, gli passò affianco incurante del male che quel comportamento provocava in lui.




 
  
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