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Autore: EleNicka_MM    23/03/2015    2 recensioni
Una figura umana uscì dal muro di tempesta. Sprigionava vento e ghiaccio dalle dita. Con un solo movimento della mano mandò Skye a cozzare contro il parabrezza di un'auto, davanti alla quale si accasciò priva di sensi. May premette il grilletto, ma una fortissima folata di vento le fece sbagliare mira. Il proiettile colpì la schiena fasciata dalla giacca nera di fronte a lei. Coulson crollò sull'asfalto, esanime. May urlò
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Start Over: the serie'
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 “All our times have come 
Here but now they're gone 
Seasons don't fear the reaper 
Not do the wind, the sun or the rain..we can be like they are 
Come on baby...don't fear the reaper 
Baby take my hand...don't fear the reaper 
We'll be able to fly...don't fear the reaper 
Baby I'm your man... 

Valentine is done 
Here but now they're gone 
Romeo and Juliet 
Are together in eternity...Romeo and Juliet 
40,000 men and women everyday...Like Romeo and Juliet 
40,000 men and women everyday...Redefine happiness 
Another 40,000 coming everyday...We can be like they are 
Come on baby...don't fear the reaper 
Baby take my hand...don't fear the reaper 
We'll be able to fly...don't fear the reaper 
Baby I'm your man...”

 

Skye canticchiava attaccata ai fornelli, preparando valanghe di pancakes per colazione. Da quando Sisko era stato catturato, le condizioni di salute di Banner e Ward erano buone, e nel bunker si respirava un'aria più allegra e speranzosa.

Lo strano e variegato gruppo che si era formato, fra chi viveva stabilmente alla base e chi andava e veniva, si era per un attimo dimenticato del passato e dell'organizzazione nazista che stava fuori dalla loro porta.

« Mi divertirò anche io quando cambierai canzone. Questa era la preferita di Garret » commentò infastidito Tripp quando entrò in cucina. Skye si affrettò a far partire 'Toxic' di Britney Spears e l'uomo si sciolse in un sorriso.

Tripplett prese due o tre frittelle e, dopo averle affogate nello sciroppo d'acero e in quello alla fragola, si sedette sul bancone, di fronte al microonde.

Assaporò il primo boccone e poi commentò: « Dovresti chiedere a Coulson un aumento! Sei una cuoca eccezionale! »

« Le darò l'aumento quando imparerà a cucinare italiano » disse il direttore varcando la soglia. Aveva ancora addosso una delle tute con cui la mattina usciva a correre, ma era profumato di doccia appena fatta. Chiaramente non era la sua giornata versione “diplomatico impomatato”. Diede un affettuoso bacio paterno sulla testa di Skye e si versò una tazza di caffè.

Per le nove, tutta la vecchia squadra S.H.I.E.L.D era al completo nella cucina, sembrava di essere tornati ai vecchi tempi, quando dopo una giornata di lavoro ci si rilassava tutti insieme nella sala comune del Pulmino.

« Sapete ragazzi » disse Phil « Domani devo essere a Portland per una riunione: ho alcuni contatti ai piani alti lì e li utilizzerò per cercare di portare qualcuno dalla nostra parte. Che ne dite di partire tutti insieme? Questa settimana c'è il Rose Festival: tanta gente, buona protezione, posto tranquillo e un po' di svago. Vi può interessare? »

May fece finta di non aver capito bene: « Scusa? Phillip J. Coulson che propone un giorno di vacanza? Il mondo è proprio andato in rovina! »

Tutti erano tornati alle loro mansioni quotidiane: May aiutava i Fitzsimmons a fare l'inventario in laboratorio e Trip preparava il Pulmino per il viaggio dell'indomani.

Coulson si ritrovò a sparecchiare in compagnia di Skye.

« Ti ho sentito muovere presto stamattina » le disse l'uomo, mettendo i bicchieri nel lavandino.

« Potrei dirti la stessa identica cosa, ma mi sembra di essere troppo invadente » rispose lei

Coulson andò a chiudere la porta; era il segnale per Skye che potevano parlare, almeno per un po'.

« Quanto hai dormito stanotte? » chiese la ragazza

« Non più delle altre notti... il fatto è che mi sembra tutto troppo semplice: cioè, Sisko si fa rintracciare, noi magicamente riusciamo a fermarlo e altrettanto magicamente riusciamo a catturarlo. C'è qualcosa che non quadra! E poi, perché proprio Elizabeth Ross? Poteva attaccare Pepper o... »

« … o Audrey. Tu sei sempre troppo negativo, devi imparare a pensare che qualche volta possiamo non avere sempre il mondo contro. »

« Non è il fatto di essere negativi o cosa. E' solo che secondo me Sisko non è così idiota com'è sembrato fino ad ora. »

« Ok, ok, direttore » disse Skye

Coulson stava per uscire dalla stanza quando Skye domandò: « Il viaggio tutti insieme a Portland è veramente una piccola vacanza o c'è sotto qualcosa? »

Coulson sorrise amareggiato: « Credo che se fossi da solo, mi verrebbe voglia di fare una certa cosa molto stupida. Che non posso permettermi di fare, almeno non ora »
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« Oh, non mi aspettavo di vederti in piedi! » disse Skye allegramente stupita, vedendo Ward uscire dal bagno appoggiato a un paio di stampelle, seguito da Candace, una delle infermiere carinissime che facevano a turno in infermeria: Grant aveva la barba tagliata di fresco.

Candace sorrise: « Ora glielo lascio, agente. Con lei è in buone mani »

Skye ricambiò il sorriso: « Oh, ti prego! Non darmi del “lei”... sono solo Skye »

Candace annuì, uscì e sigillò la porta digitando la password sul quadrante. Coulson non aveva ancora diminuito le misure di contenimento.

Ward si sedette su una poltrona e iniziò a divorare le frittelle che Skye gli aveva portato.

« Perché mi guardi in quel modo? » chiese Ward, divertito, alla ragazza che era seduta sul letto di fronte a lui.

Skye arrossì violentemente ma non rispose.

Quando ebbe recuperato un colore abbastanza dignitoso, e Ward ebbe finito i pancakes, Skye chiese a Ward ciò che aveva in mente da un bel po': « Sai cosa accadrà ora? »

Ward annuì e sconsolato chiese: « Frigo o prigione federale? »

Skye sorrise: « Te ne vuoi andare? »

« Posso stare qui? »

La ragazza annuì: « Potrei provarci, se vuoi. Ma non ti garantisco niente... Coulson è un po' fa le sue in questo periodo e non so fino a quanto terrà duro. »

Le 10.30, era ora di partire.

« Ora devo andare, stiamo partendo tutti e rimarremo via per qualche giorno »

Ward si rabbuiò. Skye se ne accorse e si accovacciò di fronte a lui; poi gli posò una mano sulla guancia e gli diede il primo vero bacio da quando si erano ritrovati in uno sgabuzzino all'Hub.
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« Hey, dov'eri? Ti stavamo aspettando! » Triplett andò in contro a Skye vedendola salire sul Pulmino. Quando lei le disse che era stata in infermeria, lui borbottò che doveva andare a chiedere una cosa a Fitz e si chiuse per tutto il viaggio nella cabina di pilotaggio.

May la chiamò dal laboratorio: « Skye! Coulson ci vuole di là per un briefing fra mezz'ora. Prima però vorrei parlarti ».

Skye entrò: « Va tutto bene? »

« E' riguardo al Direttore. Non dorme, è sempre più sulle nuvole e non sembra stare bene... tu sai qualcosa? » chiese May preoccupata.

L'agente scosse la testa: « No, è quasi una settimana che cerco di fargli domande e chiedergli se c'è qualcosa che non va, ma continua a cambiare discorso e prenderla con leggerezza. Io fino ad un certo punto riesco ad arrivare, ma è sempre comunque un mio superiore; forse tu...»

May sorrise amaramente: « Da quando ha scoperto della faccenda di Fury, Phill non mi dice neanche più un quarto di tutte le cose che mi diceva prima. Ora sembra che parli solo con te. Magari mentre voliamo vi fate una bella chiacchierata, prima di arrivare a Portland, ok? »

Skye annuì: « Io ci provo, ma non ti garantisco niente. »
May annuì, poi andarono nella sala riunioni.

Quando tutti furono a rapporto, Coulson iniziò: « Allora, stiamo tutti andando a Portland per incontrare James “Logan” Howlett »

I Fitzsimmons si scambiarono una delle loro inquietanti occhiate affascinati da scienziati psicopatici, May e Triplett si scambiarono occhiate incredule. Skye rimase impassibile.

« Perdonate la mia ignoranza » disse Skye « Ma chi sarebbe? »

May e Triplett si girarono verso di lei; i Fitz la guardò disgustata.

Coulson sorrise: « Wolverine, Skye, Wolverine! »

« Aaaah » rispose la ragazza, afferrando al volo « Ora ci siamo! »

« Incontreremo Logan al nostro arrivo. Voi tre » continuò Coulson, indicando Trip e i Fitzsimmons « Resterete sull'aereo, mentre io, Skye e May scenderemo. Qualcosa in contrario? »

Nessuno obbiettò, la riunione si concluse.

L'atmosfera che si respirava sul Pulmino era la più tranquilla ma nello stesso tempo la più tesa che si fosse mai respirata: le indagini su Sisko si erano concluse nel migliore dei modi e ora l'uomo era stato richiamato ad Asgard per scontare la sua pena e il lavoro contro l'HYDRA era in stallo fino a quando non avessero parlato con Wolverine e schierare gli X-Men dalla parte dello S.H.I.E.L.D.

Arrivata la sera, tutti si ritirarono presto, tranne Coulson, impegnato a terminare le carte per il giorno dopo e Skye, intenta a riguardare tutte e le otto stagioni di “Dr. House”.

Verso le 23 le luci al piano di sopra si spensero e Skye sperò con tutto il cuore che, almeno per una notte, quel tormentato uomo riuscisse a dormire.

Neanche a farlo apposta, poche ore dopo la ragazza, che aveva preso l'abitudine di dormire con la porta dischiusa perché odiava il silenzio fatto di pannelli insonorizzati delle cuccette, sentì un rumore. Era un lamento, che proveniva dal piano superiore. Salì fino nella camera di Coulson e lo trovò a rigirarsi nel letto, madido di sudore, in preda a forti incubi.

Urlava e piangeva, diceva a qualcuno di lasciarlo stare, che lui non aveva ciò che cercavano, che non sapeva nulla.

Skye si avvicinò a lui e lo scosse dolcemente, chiamandolo preoccupata. Alla terza volta si svegliò di soprassalto.

Vide la ragazza in piedi al suo fianco e si sedette sul letto. Tremava vistosamente.

« Ti ho svegliata? »

Skye si premette le dita sugli occhi: « Non ha importanza, comunque no, ero già sveglia. Urlavi a qualcuno di lasciarti stare, che non avevi ciò che cercavano... cosa sognavi? »

« Puoi chiudere la porta, per piacere? » Skye obbedì. Quando si fu seduta su una delle poltrone, Coulson iniziò: « Eravamo a Manama. Una squadra di novellini alla prima missione, niente di speciale: recuperare dei piani di volo top secret nell'archivio segreto di una delle più importanti aziende petrolifere del Bahrain. Una cosa semplice per agenti di livello 5, al livello base della formazione di un agente segreto, una semplice missione di grado 2. »

Skye lo interruppe: « Sto per scoprire la storia completa della Cavalleria? »

Coulson annuì e ricominciò: « Avevano assegnato a me il compito di formare la squadra e decisi che cos'era la cosa migliore da fare per una missione così semplice? Reclutare tutti i miei migliori amici, così avremmo unito al lavoro il divertimento. Così chiamai Andrew Rawell, May e altri quindici fra alcuni compagni d'accademia. Era una squadra formata comunque da elementi validi e così, con l'approvazione di Fury, partimmo per il Bahrain. Arrivati a Manama ci accorgemmo che la Compartimentalizzazione del Direttore aveva di nuovo messo a rischio la vita di alcuni agenti: non ci avevano informati che una squadra da quindici agenti avrebbe dovuto abbattere più di cento elementi della mafia russa - metà dei quali lavorava al progetto “Vedova Nera” - guidati dal “Velikiy pravitel”, il “Grande Dominatore”, un dotato, psicopatico megalomane che aveva sottomesso gli abitanti della città facendosi venerare come un Dio. Dietro a tutta questa messinscena, dietro ai piani di volo inesistenti, c'era la Bratva che cercava di ampliare i propri possedimenti petroliferi. Il “Grande Dominatore” controllava l'elettricità: ti opponevi al suo regime? Puoi immaginare ciò che succedeva. Ci siamo trovati lì, impreparati, alcuni di noi furono catturati, ma io, May e Rawell riuscimmo a penetrare all'interno della sede della compagnia petrolifera ma nei trovammo una situazione incredibili: tutti gli abitanti europei della regione, uomini, donne e bambini, affamati, disidratati, sporchi a dormire per terra in mezzo ai cadaveri di tutti quelli che erano stati giustiziati a colpi di mitraglietta contro i muri. Eravamo quasi riusciti ad arrivare al Dominatore, ma Rawell venne colpito quando i Russi ci raggiunsero e io mi feci catturare per lasciare il tempo a May di scappare e andare ad avvertire la squadra dell'estrazione che avevamo bisogno di rinforzi, che ovviamente, come scoprimmo tempo dopo, non erano mai stati previsti. Rimanemmo lì per tre lunghissimi giorni, Rawell in fin di vita, con il rischio di perdere un braccio per la cancrena e io che venivo costantemente torturato perché i Russi non erano ancora riusciti a capire chi fossimo. Quando May uccise il Dominatore, noi eravamo già fuori dall'edificio, e in dieci anni nessun componente di quella squadra è riuscito a capire cosa ci fosse all'ultimo piano di quello stramaledetto edificio. Ecco cosa stavo sognando ».

Skye aveva le lacrime agli occhi; non si aspettava una confessione del genere, un'apertura tale da parte di Coulson. Vide l'anima profondamente fragile e triste di quell'uomo comparire da dietro gli occhi grigi, sicuri, accoglienti. Era tornato il bambino rimasto orfano a nove anni, lo stesso bambino che era spuntato sul lettino della macchina della memoria di Raina, quando aveva scoperto di T.A.H.I.T.I.; l'uomo che cercava sempre di proteggere tutti, andava più protetto di qualunque altro.

Coulson prese fiato: « Devo farti vedere un'altra cosa »

Si sedette alla scrivania, accese il computer e chiamò Skye dietro di se: la ragazza osservò foto su foto di simboli disegnati su un muro.

« Chi li ha scritti? » chiese

« Io » rispose Coulson, guardandola « Skye, non lo deve sapere nessuno, neanche Melinda. »
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Atterrarono a Portland alle 10. Mentre si avviavano alla macchina, May chiese a Skye se lei e Coulson avessero parlato, la sera prima. Lei disse di sì, ma mentì, dicendo che Coulson non le aveva detto ciò che lo turbava.

« Ecco a voi » il Direttore porse alle due donne i fascicoli sugli X-Men e su Wolverine « Skye, hai avuto il tempo di documentarti su Logan? »

« Certo! Ho studiato tutta la notte » rispose con un velo di ironia, che solo Coulson colse.

L'appuntamento era in un piccolo ma accogliente caffè del centro di Portland. Skye riconobbe subito Logan grazie alle foto allegate al fascicolo; rimase colpita dalla potenza del suo fisico e dal suo fascino, ma soprattutto dal bel ragazzo magro e alto che lo accompagnava. Aveva un paio di occhiali da sole da ciclista con le lenti rosse.

« Logan, Summers » disse Coulson, porgendo la mano ai due uomini, che ricambiarono la stretta « Ragazze, questi sono Logan Howlett e Scott Summers »

Skye e May si presentarono; Summers si soffermò qualche secondo in più sulla stretta di Skye e Logan disse scherzosamente: « Attenzione che se la guardi ancora un po' rischi di bucare gli occhiali e piantar su un bel casotto »

« Sempre cortese, Logan » rispose Summers, mollando la mano della ragazza.

Si accomodarono all'interno. Non appena ebbero un tavolo Logan scorse i fogli che il Direttore gli aveva sporto e commentò: « Come mai dopo tanto tempo di rapporti, diciamo non idilliaci con noi, lo S.H.I.E.L.D. chiede il nostro aiuto? »

« Siamo stati attaccati dall'interno, Howlett. Un'antica organizzazione nazista, l'HYDRA, che credevamo distrutta da tempo, ha continuato a crescere dalla fine della Seconda Guerra Mondiale silenziosamente nello S.H.I.E.L.D., fino a farlo implodere. Siamo passati da essere una delle più grandi aziende di agenti segreti e spionaggio del mondo a essere dei mezzi ricercati con sì e no mille uomini, che cercano disperatamente di restare uniti, ma che stanno via via diminuendo. »

« Sì, ma perché noi » chiese Scott « Non ci sono altre organizzazioni di mutanti nel mondo? »

« Certamente, Summers, ma voi siete i migliori e siete gli unici di cui siamo certi che non vi farete corrompere da chi verrà per reclutarvi, promettendovi un mondo migliore ma facendovi sprofondare in un oblio senza possibilità di redenzione ».

Logan sorrise: « Certo che lei è capace ad usare bene le parole, eh, Coulson? E come faccio io a sapere che voi tre non siete fra quei nazisti? Come ci avete trattato, quando era ora di metterci sull'Indice? »

« Lo S.H.I.E.L.D., è cambiato Logan. In negativo e anche in positivo. E ha disperatamente bisogno di persone eccezionali come voi ».

Summers e Logan si guardarono per un attimo: « Ci dareste un po' di tempo per discuterne? »

« Certo » rispose Coulson. Gli passò un biglietto da visita: « Noi saremo in città per qualche giorno ancora, voi prendetevi tutto il tempo che ci vuole »

All'uscita, Scott e Logan si dileguarono in moto.

« E bravo Direttore! » esclamò Skye. Un briciolo di tutto il peso che Coulson portava sulle spalle se ne andò seguendo quelle due motociclette. Ce l'avrebbero fatta, prima o poi.

 
  
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