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Autore: Apollolux    25/03/2015    2 recensioni
Era una notte come tante altre, Merlino aveva appena finito di adempiere ai suoi compiti - con qualche frecciatina qua e là - e il Re riposava sul letto assorto nei suoi pensieri, preoccupanti quanto mai: Morgana era a piede libero, e la temeva, sapeva che era astuta, e non aveva idea di quale sarebbe stata la sua prossima mossa, davvero, davvero non lo avrebbe mai immaginato.
Qualche settimana prima, durante l'ennesimo scontro, per salvare quell'asino reale Merlino era stato costretto ad usare la magia, ma questa volta Morgana lo aveva visto, e capì: Emrys...il tanto temuto avversario sempre sotto il suo naso, a Camelot. La strega decise con satirica ironia quale sarebbe dovuta essere la fine del suo nemico, ma non considerò che anche se lei aveva chiuso il suo, Artù, pur non dandolo a vedere, aveva ancora un cuore grande quanto il suo regno...
"Non posso credere a quello che ho sognato Lancillotto, eppure sembrava così reale, così concreto..."
Il sovrano cercava disperatamente conforto nel suo nobile cavaliere, che in segno di devozione e con spirito amichevole per entrambe le parti rispose: " Artù, c'è qualcosa che dovresti sapere..."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Silenzio. Puro e assoluto silenzio. All'esterno almeno; dentro di se Merlino stava per implodere: senso di smarrimento, paura, ma soprattutto rabbia. Sapeva di essere un grande mago, si, ma si riconosceva anche il suo più grande difetto: l'ingenuità, il suo buon cuore. Questo lato della sua anima lo tratteneva dal vedere il male nelle persone. Lo aveva già fatto una volta con Morgana, e si era ripromesso che non sarebbe successo ancora. Non si era mai spiegato da dove provenisse tutta quella forza d'animo, quell'istinto dionisiaco che lo spingeva quasi a rinnegare la sua indole pur di salvaguardare Artù; questo perché non aveva ancora intuito che Artù stesso era la sua indole, la sua ragione d'essere.

Mentre si crogiolava in questi pensieri, sentì una porta aprirsi lentamente.

“Ciao, Emrys”


Artù stava ancora sul suo lettone reale, vuoto. Semplicemente così, come se la sua anima fosse uscita dal corpo e lo guardasse dall'alto. Aveva perso tante persone, tante altre le aveva viste morire, e in quei casi si era dispiaciuto, atterrito, ma non si era mai sentito così, inesistente.
Leggeva quelle due misere parole, ancora e ancora, ma proprio non riusciva a capire. Non aveva la più pallida idea di che cosa avrebbe dovuto fare, d'ora in avanti. Tutto ad un tratto si era dimenticato di essere un cavaliere, di essere un Re con un regno da mandare avanti, di essere un marito, o più semplicemente di essere. Come avrebbe potuto essere, esistere, respirare? Come? No, sarebbe stato impossibile. Un cavallo è tale anche senza il proprio cavaliere, lo stesso vale per un regno, o per un uomo celibe, ma davvero lui non sapeva cosa fosse senza quel maledetto ragazzino con le sembianze di un pennuto. Un senso di angoscia attraversò la sua pelle; dipendeva da Merlino, gli serviva, lo voleva, lo bramava, e allora cominciò a capire. Non poteva essere un sentimento come tutti gli altri, no, lui amava Gwen, davvero, e la sua perdita gli avrebbe spezzato il cuore di certo, ma in quel momento, su quel copriletto rosso, realizzò di non averlo più, un cuore.

All'improvviso entrò Gaius nelle sue stanze, alla ricerca del suo maldestro servitore. Artù fu richiamato dal suo stato di grazia dal quel rumore.

“Sire, Merlino e con voi?”

“Gaius...lui...lui se ne è andato, mi ha detto addio.” - Diamine, non riusciva proprio capire quelle parole; come poteva? Come poteva un uomo ricevere il saluto dal suo stesso cuore? Non poteva, nessuno può. Sarebbe dovuto essere morto, e infondo, era così; respirava, ma respirava solo dolore.

Gaius, nel frattempo, scosso dalla notizia, e dalla faccia da stoccafisso del Re, decise di rivolgersi ai cavalieri, speranzoso di ricevere aiuto, certo che ne avrebbe trovato. Merlino era sempre stato un amico per tutti, ed ecco perché tutti lo rispettavano, non perché fosse un mago, o in quanto servitore del Re, ma come uomo, come amico.


Artù era a pezzi. Mentalmente aveva fatto dei progressi, da quando era giovane, ma quello era troppo, tutto in una volta. Aveva scoperto che Merlino fosse un mago, e poco male, era sempre stato leale e indispensabile per lui. Non gliene importava più di tanto, anzi lo ammirava, per il suo coraggio, per la su umiltà, per il suo cuore. Ma dopo aver letto quel messaggio, qualcosa era cambiato. Aveva perso se stesso. E cominciava a realizzare dei sentimenti che prima non era mai stato in grado di interpretare. 
Era confuso
Spaventato
Angosciato
Ma sentì qualcosa.
Non seppe subito cosa, poi capì.
La sua anima. Lo stava chiamando, sussurrava il suo nome, cercava di uscire la suo corpo. Stupida trappola. La rallentava, lei voleva ricongiungersi.

Comincio  correre, come non mai, per tutti i corridoi del castello. Ad un tratto incrociò Gwen

“Artù? Dove vai così di fretta?”

“Devo andare Gwen, devo andare a riprenderla. Sono morto.”

“Ma di cosa stai parlando? Morto? Cosa devi andare a riprenderti?”


“La vita”.

Continuò a correre, non si curo di lei. Non aveva il tempo di spiegarle, e comunque non avrebbe capito, in fondo non lo aveva mai fatto. Salì sul suo cavallo, e cominciò a trottare, come volesse scomparire nella linea dell'orizzonte. Si era trasformato, non era più un Re, ma un Dio, e come Apollo vola in cielo verso verso il Sole, anche lui stava andando a riprenderselo, il suo Sole, la sua Stella, il centro del suo Universo.
















Ringrazio con tutto il mio cure i lettori, silenziosi e non, che assecondano la mia follia. Questo capitolo e maggiormente introspettivo. Ma credo fosse necessario per tracciare il sentiero dei personaggi. Dal prossimo capitolo, ci sarà tutta la banda bassotti ( i cavalieri!)!
Spero di aver reso bene le psicologie dei nostri giovani, sto prendendo spunto dai miei recenti studi su Svevo :p

Ringrazio ancora tutti, e mi raccomando non trattenetevi nelle recensioni!!!
Baci,
Apollolux.
   
 
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