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Autore: valechan91    25/03/2015    1 recensioni
Intro rimossa dall'amministrazione
Reinserirla verrà considerata una violazione e trattata come tale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ophiuchus Shaina, Pegasus Seiya, Saori Kido, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve sono valechan91. Anche questo capitolo mi ha richiesto del tempo, soprattutto per aggiornarmi su alcuni elementi che verranno presentati in futuro.
Essendo in pace senza le fangirl, per fortuna, voglio ora brevemente spiegare i generi dei manga. Poi parlerò della nascita dei manga e di come è nato Saint Seiya, nonché dell’autore stesso.
Come ho chiarito, io faccio la storia ma non modifico i personaggi di Kurumada.

Disclaimer: i personaggi sono opera di Masami Kurumada.
 
 
 

E adesso, buona lettura!
 
 


Capitolo 3-  Inizio


In un bagliore di luce, i nostri eroi si ritrovarono di fronte degli edifici in stile greco.
“ Dove siamo?” chiese Ryuho
“ Siete all’ingresso della dimora degli Dei” tuonò Zeus
“ Non vi mettevo piede dall’Era del Mito…” commentò Athena in un sussurro
“ Che storia è questa?! È assurdo! È quasi identico al  Santuario!” disse Kouga, adirato
“ Calmati, Kouga” fece Shaina
Athena sospirò. “ Mio padre volle che il mio Santuario ad Atene testimoniasse la mia protezione alla città e al mondo, e che allo stesso tempo mostrasse la grandezza degli Dei. Per questo ordinò, nell’Era del Mito, che fosse costruito secondo le regole della scultura greca classica. Potete notarlo dai triglifi e dai piedistalli. Come ogni casa ha uno stile diverso, anche qui è così”
“ Ora è tutto chiaro “ commentò Haruto “ ma questo implica che…”
“ Si, Haruto” lo interruppe la Dea “ Ogni divinità, e consorte, in caso, hanno possesso di una casa. Tranne Efesto, che rifiutò e preferisce vivere nel suo amato vulcano”
“ Ora basta tergiversare, non vi ho condotti qui per fare salotto “ ringhiò il Padre degli Dei “ Athena, torna al posto che ti spetta”
“ Potrò farlo, nel caso, se mi darai la libertà di andare anche tra gli umani quando lo vorrò, e soprattutto quando saranno al sicuro, Padre” fece la Dea, decisa
“ Cocciuta come sempre, figliola “ fece malinconico il Dio “ e sia, allora. Guarda pure i tuoi Saint perire uno ad uno per mano nostra”
 
 
 

I nostri eroi si trovavano alla base di una scalinata, su cui erano poste piccole statue votive a raffigurare dei viandanti.
“ Mi dispiaceva interrompere  una così accesa discussione tra padre e figlia, non dovrebbe succedere quando si è lontani” intervenne una voce
Dal nulla, comparve un giovane. Era molto magro, con i capelli ribelli ricci e spettinati, di uno splendente biondo oro. Era vestito con una casacca marrone e recava con sé un corno, un piccolo bastone ed un borsellino legato alla vita. Aveva calzari con delle piccole ali.
“ Hermes, messaggero degli Dei” fece Athena
“ i miei omaggi, Athena e Saint “ il giovane, che non poteva avere più di diciassette anni umani, aveva lineamenti molto delicati. “ Sono venuto per ordine del Sommo Zeus a farvi strada verso l’entrata. Seguitemi, prego” disse il ragazzo
Il gruppo lo seguì, ma Shiryu non tolse gli occhi di dosso al giovane. Aveva un brutto presentimento…
 
 

La prima casa, o  Tempio votivo, era preceduta da due edifici più piccoli, nello stesso stile degli altri ma separati leggermente dal resto del complesso. Il primo capirono che era quello dello stesso Dio che li conduceva, Hermes. Si riconosceva da effigi di viaggiatori famosi, bastoni e decorazioni particolarmente legate ai viaggi in mare. Il secondo, all’entrata del quale si fermarono, era dedicato al Dio dei Venti, Eolo. Una leggera brezza avvolgeva l’ambiente e Shun notò la particolarità del basamento dorico e del triglifo caratteristico, con volte e capitelli tondeggianti e marcati.
“Il mio compito è terminato. Ma prima…” il ragazzo, dicendo queste parole, ghignò. Si avvicinò alla Dea e la trascinò, avvicinandosela. “ Per ordine del Sommo Zeus, devo portare Athena al suo cospetto. Non temete, non vuole farle del male.”  L’aspetto del ragazzo era mutato. I capelli erano diventati corvini, gli occhi erano rosso sangue e l’espressione amichevole di prima era svanita.
“ Saori-san!” disse Seiya, allarmato
“ Athena!” fu il coro generale
In un lampo, i due svanirono.
“ Vi prego, ditemi che non è vero… non sempre la stessa storia…” commentò, sconsolato, Hyoga.
“ Smettiamola di lamentarci e vediamo di fare qualcosa”. Qualcuno aveva parlato, la voce aveva un che di familiare, ma nesuno la riconobbe.  Aveva un tono gelido. Solo dopo qualche attimo…si accorsero che quella voce era di Shun.
“ è come ai vecchi tempi,no? “ sorrise, il ragazzo, cercando di risollevare il morale “ Abbiamo sempre salvato Athena in pericolo, e adesso che sappiamo che almeno è viva, ci scoraggiamo? Forza, non dovrei essere io a dirlo, sapete?” fece, ironico
Tutti rimasero sconcertanti, anche i Bronze. Era davvero Shun, quello che poco prima aveva proferito quelle parole così fredde? Anche Ryuho era sorpreso.
Nessuno però si accorse di un piccolo particolare. Appena messo piede nella dimora del Dio del Vento, la base di alcuni piccoli ciuffi di capelli del Saint di Andromeda aveva improvvisamente iniziato a scurirsi…
 
 
 

“ Ora che avete terminato di discutere, vi do il benvenuto nel luogo a me destinato. Io sono Eolo, il Dio come comanda i venti”.
Davanti ai nostri eroi, si presentò davanti un ragazzo, giovane, ma che lasciava intravedere ad occhio nudo tutta l’esperienza di secoli. Aveva dei capelli lunghi fino alle spalle, scurissimi, ed occhi verdi.
“ Per ordine del sommo Zeus, uno di voi dovrà affrontarmi “ proferì il Dio “ a voi la scelta. Non ho frettà, né preferenze, ma sta a voi dosare il tempo per raggiungere Athena. Certo, non corre alcun pericolo e saprebbe cavarsela da sola, se necessario, ma voi dovreste proteggerla,no?”
“ Hai detto venti, eh?” ghignò Hyoga “ quindi immagino anche le correnti glaciali, giusto?”
Il ragazzo si fece avanti. “Lasciatelo a me. Probabilmente sono il solo ad avere qualche speranza”
“ Solita routine, eh?” commentò Seiya “ iniziamo insieme e finiamo separati”
“ Siete sicuri che possa farcela?” commentò Sonya
“  Lascia fare, Sonya” intervene Soma, ghignando e rivolgendosi alla ragazza “ tu non li hai visti in azione”
“Lo lasciamo a te, amico” fece Shiryu, posando la mano sulla spalla dell’amico “ Ti attenderemo al cospetto di Athena”
“ Puoi contarci” fece Hyoga.  Che aveva notato, in disparte, un piccolo altare votivo…con quella che sembrava essere la Cloth della divinità.
“ Tu sei Hyoga di Cygnus, padrone delle energie fredde” commentò Eolo, sprezzante
“ Quale onore “ rispose il ragazzo, sarcastico
La battaglia stava per iniziare…
 
 
 
 

Intanto…
“ Ben fatto, Hermes” commentò Zeus, vedendo la divinità arrivare con Athena, facendo un cenno. Hermes se ne andò.
“ Padre, cosa vuoi ancora da me? Mi impedisci di aiutare i miei Saint, adesso?” disse seria la Dea
“Dovrai restare qui con me, e vedere come andranno le cose” rispose il Padre degli Dei “ Non potrai comunicare con loro finchè non giungeranno qui”
Zeus era seduto su un trono, accanto al quale c’era un altare votivo con la sua Cloth e quella di sua moglie, Hera.
Hea sedeva orgogliosamente accanto allo sposo, con uno sguardo alquanto accigliato. Aveva dei lunghissimi capelli biondi e lisci, ed occhi cristallini, nonostante non fosse nel fiore degli anni. L’abito rosso che indossava risaltava le forme e la carnagione pallida. Zeus, invece, era un uomo dall’aria matura, con capelli scuri ed occhi marroni, che risaltavano nella veste bianca.
Il Dio indicò ad Athena un piccolo trono grigio perla, con un piccolissimo gufo intarsiato sullo schienale. Capì che doveva sedersi e godersi lo “spettacolo”.
“ State attenti, ragazzi” pensava la Dea “ miei Saint, non rischiate più del dovuto, vi prego. Non voglio versare altro sangue”.
Davanti a loro, una sorta di sfera consistente quanto una nuvola e limpida come uno specchio diffondeva le immagini di ciò che stava succedendo.
 
 
 

Lasciatisi alle spalle il Dio dei Venti, i Saint si trovarono di fronte la Prima Casa.
I piccoli Bronze, seguiti a ruota da Ikki, non riuscirono ad evitare di storcere il naso, quando entrarono. Shaina, invece trasalì.
Le colonne avevano stili tutti diversi mescolati insieme, dal più semplice al più elaborato. Accanto ai triglifi e alle volte, troneggiavano drappeggi rossi. Ed alcune statue, di cui la Casa era riempita, come alcune decorazioni, alternavano piccoli e raffinati cuori ad immagini raffiguranti due amanti nell’atto di unirsi fisicamente.
“ Benvenuti nella mia dimora, baldi giovani “ una voce melodiosa giunse alle loro orecchie. Davanti a loro, si presentò una splendida donna. Se Shaina era ancora leggemente atterrita, Sonya schioccò la lingua e ghignò, mentre Yuna la guardò in cagnesco.
La donna aveva lunghissimi capelli ramati, che quasi le arrivavano alle ginocchia. Gli occhi di un marrone chiarissimo squadravano i ragazzi…ed avevano notato le reazioni di Shaina. L’abito rosso, aderente, che fasciava le forme generose di un corpo comunque snello ed armonioso, evidenziava una carnagione appena ambrata.
Mentre i ragazzi erano rimasti ammaliati, le ragazze avevano riconosciuto immediatamente la Dea.
“ Mi presento. Sono Afrodite, Dea dell’amore” fece la donna “ come già saprete, qualcuno di voi dovrà rimanere  a farmi compagnia. Quale di questi bei giovani vuole restare?” chiese, melliflua
“ Lasciatela a me” fece Ikki, facendo schioccare le dita “ Io non ho problemi  a lottare contro una donna, a differenza vostra”
“ No, ci penso “ fece Integra, che fino ad allora era stata in silenzio. Voleva affrontare la Dea e scoprire, forse, qualcosa di più di quell’amore che sempre professava sua sorella Paradox. Certo, il suo era un amore malato, ossessivo e perverso. Ma rimaneva sua sorella.
“ No” intervenne Shaina, improvvisamente “Per favore, Integra, lasciala a me. Ho bisogno di vedermela con lei”
Integra rimase sorpresa, ma sospirò. “ Shaina, sei sicura?”
“ Ho bisogno di discutere un po’ con la Dea dell’amore. Non temete, non sono una novellina “ ghignò
Seiya strinse i pugni. Sapeva che non sarebbe mai riuscito a lottare contro una donna. Prima Pallas, poi Saori-san portava via anche se viva, la solita routine tutte le volte che combattevano..
“ Di nuovo, anche questo” fece Seiya “ ancora una volta, so che vuoi lottare da sola. Sei sicura, anche adesso? Come quella volta?”
“ Abbi fiducia in me, Seiya “ fece Shaina, sorridendo da sotto la maschera “ Non ho bisogno del tuo aiuto”
“ Rimarrò anche io” intervenne Sonya “ e non discutete, chiaro? Anche io ho bisogno di parlare con questa Dea”
“ Sonya!” fece Souma
“ Hai paura senza di me, piccolo Leoncino di bronzo?” ghignò la ragazza, sarcastica “ non temete. Devo regolare i conti anche con te, ma adesso c’è prima una Dea che voglio prendere a pugni”
“ Stupida” rispose il ragazzo, in un sussurrò, stringendo i pugni.
Seiya sospirò. “ E va bene, andiamo. Pensate voi, ragazze. Vi aspettiamo. Non deludeteci”  disse il Sagittario.
Il gruppo si incamminò, lasciando indietro le due donne. Souma si voltò a guardare Sonya per pochi secondi, per poi voltarsi a guardare davanti a sé. I suoi compagni potevano capire come si sentiva, in fondo il ragazzo aveva un destino particolare con la Gold di Scorpio.
Seiya, invece, senza rendersene conto, passò accanto alla sua donna, tanto vicino da poterle sfiorare il braccio, ma non si accorse che per una frazione di secondo i polpastrelli dei due mignoli si incontrarono…come non ci fece caso lei…
 
 

Afrodite ghignò. “ Siete donne, non sarò così clemente. Preparatevi”
“ tch…non siamo principessine frignone” commentò Sonya, schioccando la lingua
“ Non sottovalutarci, sarebbe un errore” ghignò Shaina
 
 
 


“ No! Perché?” fece Athena, che con la sfera aveva assistito a tutto. Afrodite aveva la strana inclinazione a fa soffrire le donne in maniera atroce, fisicamente e psicologicamente. Era troppo orgogliosa della sua bellezza.
“ Ragazzi… Shaina… Sonya…” sussurrò la Dea.
 
 
 

Due battaglie sono appena iniziate…
 
 
 
 
 

Un bel capitolo pieno di eventi, eh? E non finisce qui…
Al prossimo capitolo!
 
   
 
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