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Autore: Ilarya Kiki    26/03/2015    1 recensioni
...ebbene sì, la pensione arriva anche per la più affascinante di tutti gli shinigami! Quali avventure, e soprattutto quali incontri - possibilmente galanti - promette l'inizio di questa seconda vita?
E così Grell scelse di dedicarsi finalmente alla sua vera ispirazione, e come Undertaker ai suoi tempi scelse paramenti funebri e tombe, la rossa piccante degli dei della morte prese tacchi a punta, calze a rete e lustrini, e si fiondò nel regno delle drag queen: Sydney.
E divenne una star, la fantastica regina scarlatta.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, Sorpresa
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Le grandi serate al Queen of Roses: la Regina tornerà a ballare?

Il Queen of Roses era uno di quei posti in cui si può momentaneamente fuggire dalla realtà, soprattutto dopo che sul bancone si era accumulato un sufficiente numero di bicchieri vuoti: la semi-oscurità velava le pareti color bordeaux intenso ricoperte di specchietti e quadretti incorniciati, i quali luccicavano come lustrini riflettendo i fari della ribalta. La musica risuonava altissima mischiandosi alle acclamazioni del pubblico, che si stringeva sotto il palco in aggetto per gustarsi l’esibizione, ed ai tintinni dei bicchieri trasportati dai camerieri. Il locale era affollato, ovviamente, come ogni sabato sera, ed il baccano generale mischiato alle luci era in grado di elevare ad un superiore stadio di coscienza anche l’avventore più sobrio.
La favolosa Regina Scarlatta aveva evitato di prendere posto in un tavolino vicino al palco, come faceva di solito, e si era appollaiata su uno sgabello al bancone come una vecchia civetta ad annegare il suo dolore nei drink. Il boa di piume grigio-nerastre che portava avvolto alle spalle aiutava parecchio ad avvalere la metafora volatile, abbinato ad un completo nel complesso molto sciatto e triste per i suoi standard. Povera Grell, lei adorava quel posto, soprattutto dalla parte del palco: per anni e anni si era esibita sotto quei magnifici riflettori. Ma, ora, si sentiva vecchia e depressa, ed aspettava con un po’ di malinconia ed invidia l’esibizione di Maiden.
Nel frattempo, il palco era occupato da una queen molto giovane e piuttosto succinta, in perizoma e reggiseno viola stringato e luccicante, con una parrucca bionda fin troppo cotonata ed un trucco pesantissimo. Si muoveva in modo volgare sulle note di una canzone pop moderna, causando eccessi di eccitazione nel pubblico sottostante.
“Sei mitica Felicia!” urlavano, aggiungendo altri commenti non proprio ripetibili.
Grell sospirò: era per colpa di zoccolette come quella se gli show delle drag erano considerati robaccia da locali a luci rosse, invece che spettacoli divertenti e di una certa dignità artistica…certo che le generazioni moderne la classe l’avevano proprio sciacquonata giù per il gabinetto!
Finalmente Felicia finì il suo show, e fu annunciato l’ingresso di Maiden, la vera star della serata.
Le luci si abbassarono, le casse intonarono “Frozen” di Madonna e sugli spettatori scese il silenzio. Da dietro le quinte apparve la performer, completamente inguainata nel cuoio nero e mascherata, e da quel momento il tempo parve fermarsi.
La Regina Scarlatta pensò di aver trovato un degno successore, mentre applaudiva estasiata a fine esibizione.

 
Gorgeus! Amazing! Sei una vera bomba Maiden!” esclamò la magnifica Regina Scarlatta mentre raggiungeva i camerini del Queen of Roses, affollati di uomini che si truccavano, lottavano con costumi di scena e correvano qua e là per la prossima esibizione. Maiden se ne stava seduta con eleganza davanti al suo specchio privato, ed accolse il complimento con un sorriso compiaciuto.
“Allora, my dear, ti ho convinta?”
Grell sorrise amaramente e si accomodò accanto a lei, cercando di capire i suoi connotati al di sotto della maschera e del pesante trucco nero.
“Oh tesoro, tu sei una favola, ma non credo di sentirmela di esibirmi con te.” Cacciò un sospiro melodrammatico, che attirò l’attenzione di qualcuna delle giovani queen che popolavano quello stretto spazio angusto: era una vera leggenda di Sydney quella regina in lutto!
“Oh non dire così.” replicò Maiden, slacciandosi il completo di pelle che stritolava il suo fisico da atleta, e poi aggiunse: “You breack my heart.”
Tolse la maschera dalla faccia, si levò le ciglia finte e poi si girò verso Grell, trapassandola con uno sguardo che definire penetrante sarebbe un eufemismo per qualcosa di ben più indecente.
La Regina Scarlatta rimase a bocca spalancata, riconoscendo all’istante quel viso pallido con occhi da tigre, che mai e poi mai si sarebbe immaginata di poter rivedere in un posto come il camerino di un locale di spettacoli di drag queen.
Sebas-chaaaaaaaaaaan! Ma sei proprio tu!?”
Maiden – Sebastian? – sorrise con nonchalance e annuì, ritornando a guardarsi nello specchio per struccarsi.
“Preferisco usare il mio nome d’arte, da queste parti. Sorpresa?”
Sorpresa? La Regina Scarlatta non riusciva nemmeno a chiudere la bocca, con la testa che le scoppiava, per l’incredulità di ritrovare il vecchio maggiordomo di casa Phantomhive nelle vesti di una – bravissima – queen sull’onda del successo. Semplicemente, non ce la faceva.
“Ma Sebas-chan, cosa ci fai qui? Tu eri il maschione più handsome di tutta Londra, ed ora balli vestito da donna?”
Well… sai com’è. Non si può mai sapere dove conducano i sentieri della vita, e la vita di un Demone è lunga e noiosa.”
Grell lo osservò mentre sfilava dai piedi gli stivali neri, con quei favolosi tacchi a spillo, senza che essi gli avessero minimamente deturpato la pelle con calli e vesciche – cosa che a lei capitava spesso…eh, i dolori del mestiere. Notò che aveva le unghie dei piedi tinte di nero.
“In ogni caso questa forma non è molto diversa dalla mia originale, non posso negare di sentirmi piuttosto a mio agio.”
“Mi stai rovinando l’immagine di uomo sexy che mi sono sempre fatta di te, Sebas-chan!” ribattè Grell piccata, stringendosi nel suo boa da vecchiarda, non potendo però negare che la vista di lui che si levava pezzi di abbigliamento davanti ai suoi occhi le causasse un certo aumento di pressione sanguigna. Stupida checca, non era cambiato di una virgola, era sempre handsome, very hansome!
“Non posso farci nulla my lady.” rispose Sebastian ridacchiando “Preferirei comunque che tu mi chiamassi Maiden. Beh, addio, allora.”
Maiden fece per alzarsi e andarsene via, ma la Regina Scarlatta la fermò con uno scatto, generato dal suo antico radar per maschioni sexy, che ormai era così collaudato che si attivava anche nel sub-conscio.
“Aspetta Maiden!”
“Cosa c’è, hai cambiato idea?”
“Ma certo che vengo cazzo. Se sei tu a chiedermelo andrei fino in capo al mondo.”
Maiden fece il suo sorriso da pantera nera.
“Benissimo, tesoro. Ci vediamo a casa mia domani mattina per i preparativi.”

 

  
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