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Autore: DreamWings    26/03/2015    1 recensioni
Tra le misteriose aule della Roswath, una scuola apparentemente normale, due potenti forze celesti stanno per riscrivere la storia e salvare così il mondo dall'oscurità.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Angels

Salvato attraverso i tuoi occhi

7.




Attraverso le porte aperte dell’auditorium si sentiva la musica. Per fortuna era situato all’esterno dell’edificio, o i professori con tutto quel casino assordante si sarebbero svegliati, li avrebbero scoperti e avrebbero potuto dire addio anche alla loro serata.
Camminando, Frank prese per mano Jamia che immediatamente si voltò a guardarlo, e gli sorrise.
In quel momento provò una sensazione di sicurezza.
Dietro di loro si sentivano chiaramente Ray e Bob che assillavano il povero Adam con i loro discorsi amletici su ‘affari da nerd’.
Frank trovava bizzarro che due ragazzi come loro fossero single e non si interessassero minimamente di fare qualcosa per migliorare la loro vita sentimentale.
Erano anche simpatici, quindi se si fossero messi d’impegno avrebbero sicuramente fatto colpo.
Ma pensò che non fosse un problema suo. 
Ed era questo che non capiva. 
Stava per andare ad una festa, insieme a Jamia, quindi perchè si stava scervellando riguardo alla situazione di altre persone? Doveva rilassarsi.
In effetti era un po’ agitato. 
“Frank stai bene?”, Jamia sussurrò. La luna illuminava il suo dolce viso, e l’erba era umida sotto ai loro piedi perchè quel pomeriggio aveva piovuto, quindi ogni tanto dovevano prestare attenzione alle pozzanghere e alle fanghiglie varie.
Non che quella sera fosse vestito in modo particolarmente elegante. Anzi, aveva indossato la prima cosa trovata appena aperta la sua valigia disordinata. Un pantalone nero e una camicia bianca. E il vestito di Jamia era corto, stretto sulla sua vita esile, e ricadeva a pieghe dai fianchi. Era bellissima.
Ma non ci teneva molto ad arrivare all’auditorium sporco di fango. Inoltre doveva fare da cavaliere alla sua dama, quindi doveva premurarsi che anche lei arrivasse salva e pulita.
Con il tono sicuro di sè, Frank rispose:”Sto bene. Perchè non dovrei?”
‘Adesso calmati.’ ripetè a se stesso, lieto che Jamia gli avesse concesso un sorriso, nonostante percepisse una certa titubanza da parte sua.
E a lei bastava uno sguardo per conoscerlo alla perfezione. 
O forse, cosa più probabile, la sua espressione cupa era così chiara quella sera, che anche uno sconosciuto avrebbe potuto porgli la stessa domanda.
“No, niente.” disse infine lei, e gli fece l’occhiolino, stringendo di più la sua mano.
Questo gesto fece sì che una valvola scattasse nella sua testa, e che azionasse il ricordo di quello che era successo qualche ora prima.
Era stato divertente, pensò. Ci aveva riflettuto su parecchio- ovviamente.
Gerard gli aveva fatto l’occhiolino. A lui.
Aveva esaminato ogni spiegazione plausibile a riguardo. Per prima cosa, considerò l’ipotesi che dietro di lui ci fosse una ragazza- magari era proprio quella per cui aveva lasciato Lynz- e che avesse indirizzato a lei quel gesto. Oppure aveva un tic. Poi però si rese conto che Gerard era troppo perfetto, per avere difetti come uno stupido tic.
Sembrava sempre così imperturbabile e anche un po’ insensibile, ma era affascinante ugualmente.
Frank riflettè su questo.
Finora aveva attribuito la perfezione soltanto a una persona, Jamia. Mentre la bellezza, beh quella anche a Gerard, sin dal primo momento.
“Ci siamo.” si intromise una voce nella sua testa. Si rivelò essere quella di Jamia. Oh, non l’aveva riconosciuta. 
“Jamia.” disse lui lentamente. “Sai se Gerard ha lasciato Lynz per un’altra?” la fissò intensamente, sperando che non gli domandasse ulteriori spiegazioni a causa della sua improvvisa curiosità nei confronti dei problemi di quella coppia.
Ma Jamia doveva saperlo sicuramente, dato che era amica di Lynz.
“Perchè me lo chiedi?” chiese lei con tono sorpreso.
E questa domanda arrivò dritta alla mente di Frank per due volte di seguito. Una era da parte di Jamia, l’altra da parte del suo alter ego.
Non lo so, pensò. 
Era stata una cosa assolutamente spontanea. Era stato troppo impulsivo. Ma era curioso.
“No, così.” disse con un’espressione strana sul volto.
Jamia lo osservò per un momento, poi chiuse gli occhi incredula e scosse la testa. “Comunque non lo so.” disse infine.
Entrarono nell’auditorium e non era esattamente come se l’era aspettato.
Non c’erano palloncini colorati, decorazioni, luci soffuse. Era semplice, e c’era solo un tavolo per il buffè e lo stereo con le casse a volume medio.
In effetti, sperduti in quella scuola, senza SOLDI, come avrebbero potuto organizzare una festa degna di tale nome? E poi, non era nemmeno un’occasione particolare. Capitavano spesso eventi del genere, e non potevano allestire ogni volta alla perfezione.
In lontananza intravide Mikey Way. La sua pelle era chiara come quella del fratello, e anche il sorriso era sfacciato come il suo.
Nonostante tutto, era un bel ragazzo anche lui, e il suo viso lungo e spigoloso gli concedeva un’aria sexy che accalappiava facilmente le ragazze. E anche lui indossava pantaloni neri attillati e un inconfondibile giacca di pelle altrettanto nera.
Stava fermo vicino allo stereo e al palco, probabilmente era il dj della festa. Inoltre stava sussurrando qualcosa all’orecchio di Lynz che non si scollava da lui nemmeno per un secondo. Quella ragazza era veramente appiccicosa, oltre che fastidiosa.
Un momento. Non era la prima volta che vedeva quei due insieme e la situazione-non si sa per quale motivo- non lo sorprendeva. Anzi, gli faceva riflettere. 
Oh. Frank ritirò all’istante quel pensiero, perchè non poteva assolutamente essere che Lynz avesse fatto le corna a Gerard con Mikey. Cioè, giusto ieri-proprio dopo avergli presumibilmente fatto l’occhiolino- Gerard aveva proseguito a camminare tranquillamente in compagnia di suo fratello.

"È qui la festa?" cantilenò Ray nel momento in cui entrarono in quel turbinante vortice di gente affollata.
Si sentirono schiamazzi provenire sia dal tavolo dei rinfreschi che da altri lati della pista. 
Ma non c’erano tutti. Infatti molti studenti si erano trattenuti all’uscita per fumarsi una sigaretta. Oppure c’era chi limonava in qualche angolo della sala scoperto, senza pudore.
E la playlist era ancora in fase di elaborazione. Mikey esaminava il cd senza lasciar scorrere le canzoni, ma interrompendole non appena ne trovava una carina. Era tutto molto improvvisato in effetti.
“Allora Frank? Non mi inviti a ballare?” protestò Jamia debolmente.
Frank deglutì a fatica. “Ma non c’è nessuno in pista.”
“E quindi?” balzò lei divertita. “Vorrà dire che la inaugureremo io e te.” lo prese per mano e lo trascinò verso il centro della sala iniziando a scuotersi e beh..a strusciarsi su di lui. Ma sempre con quel tocco di eleganza e purezza che la distingueva. 
E poi li vide. I capelli corvini non si confondevano tra la folla di alcolizzati dietro la sua compagna di ballo. No, erano facilmente distinguibili. E dopo, sotto la luce al neon, brillarono anche i suoi occhi verdi. Verdi come le foglie d’estate. 
Proprio in quel momento la pista si riempì e lentamente la sua figura iniziò ad essere meno distinguibile. Presto infatti, tra l’ondata di gente che si accalcava difronte a lui, divenne difficile vedere anche solo la superficie dei capelli di Gerard.
Proseguì il ballo, improvvisando passi che sicuramente non potevano definirsi tali, in cui per di più fingeva di divertirsi. Ma la sua testa adesso si trovava altrove. Così i passi divennero scoordinati e Jamia se ne accorse. “Però, te la cavi proprio male.” sogghignò Jamia dolcemente. “Se avessi soltanto sospettato che mi avresti fatto fare brutta figura, non ti avrei obbligato a ballare.” 
“Io lo sapevo, ma tu non mi hai dato ascolto.” disse, fissando ancora davanti a sè.
Jamia seguì il suo sguardo. “Cosa c’è?”
“Niente,” rispose. “tranquilla.” sorrise.
Mikey Way prese un microfono e slittò sul palco incoraggiato da un turbine di applausi.
“Grazie, grazie.” disse carico di esaltazione. “Vi ringrazio di essere venuti. Come sapete, questa sera è speciale. Abbiamo deciso di festeggiare tutti insieme, perchè d’altronde siamo tutti amici, no?” continuò, gli occhi pieni di malizia.
Qualcuno urlava qualcosa di incomprensibile tra il pubblico. Tipo “sei grande”, “bravo”.
Dopo averli ringraziati ancora, proseguì:”A noi” brindò. “E alla tregua.” concluse.
Frank aggrottò la fronte, mentre le sue braccia cingevano ancora la vita di Jamia.”Alla tregua?”
Lei esitò improvvisamente paonazza in volto. “Niente di che, le solite sciocchezze tra gli idioti più popolari.” disse scuotendo la testa.
Mikey riprese a parlare. “Adesso vi prego di fare un applauso per mio fratello. Dai Gee, facci sentire come canti.” disse, cercandolo tra la folla.
‘Gee’, pensò Frank. Suonava dolce come nomignolo.
Gerard si avvicinò al palco senza salirci e mimò un “non se ne parla nemmeno.” al fratello.
“Oookay.” Mikey fece il broncio. “Chi altri si vuole cimentare al posto di questo fifone di mio fratello?”
Frank notò che a pochi metri da loro, Adam stava flirtando con una ragazza molto carina. Era felice per lui.
Ma quando vide Gerard allontanarsi, si liquidò garbatamente da Jamia, e si precipitò verso l’uscita.
Fuori si era alzato il vento, e se le previsioni erano esatte, quella notte avrebbe piovuto di nuovo.

Continuò a camminare in cerca di una sola persona. Erano scomparsi tutti, nemmeno i fumatori erano rimasti fuori. Erano tutti dentro tranne loro due.
Si guardò attorno e tese l’orecchio per assicurarsi che non ci fosse nessuno. Per un momento pensò di aver udito un fruscio proveniente da un punto impreciso, ma poco lontano da lui. Si voltò e osservò per parecchi secondi.
Niente.

"Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro, l’altra volta alla mensa." 
Si era sbagliato prima. Erano tutti dentro tranne Bert.
Sussultò quando si ritrovò quell’omone davanti. E questa volta erano soli.
“Ti prego, non farmi del male..” iniziò a supplicarlo Frank, indietreggiando. “Non voglio litigare, farò tutto quello che vuoi.” continuò a parlare lentamente e a bassa voce.
“Vattene da questa scuola.” lo intimò Bert, muovendo un altro passo sinistro verso di lui. “Non hai sentito, frocio?” sputò ghignandogli sempre più vicino. “Ti ho detto di andartene.” e a quel punto portò le sue grosse mani sul petto di Frank spingendolo e costringendolo a cadere di schiena sull’erba umida.
D’istinto Frank si coprì il viso per attutire il pugno che si aspettava, ma qualcosa bloccò il suo aggressore.
“Va’ via Bert.” 
Quella voce..
Gerard aveva in mano il pugno di Bert e lo stava intimando a non proseguire quello che aveva iniziato, con un’aria decisa e minacciosa che lampeggiava nei suoi occhi verdi come fossero fari.
Frank lo guardò colpito di sorpresa. 
Bert grugnì e si liberò dalla stretta salda di Gerard. “Non finisce qui.” disse, poco prima di andarsene.
Gerard gli aveva salvato la vita per la seconda volta.
Gli tese una mano per aiutarlo ad alzarsi. Frank la afferrò senza esitare. 
Ma subito dopo che si rimise in piedi, Gerard allontanò in fretta la mano per impedirgli di toccarlo ancora. Allo stesso tempo, distrattamente gli si fece più vicino, e proprio dietro di Frank si ergeva il lungo fusto di un albero di melo. Guardò sconcertato la vicinanza che si era venuta a creare tra di loro. 
“Mi spieghi come ti è saltato in mente di andare a provocare proprio Bert?” disse Gerard, adirato.
Frank, un attimo prima perso negli occhi vitrei di lui, si riprese e aggrottò la fronte. “Non capisco cos’abbia di speciale questo Bert, ma sono sicuro di non aver iniziato io.” disse, accorgendosi che stava tremando. D’un tratto la sua voce ritornò ad essere più decisa. “E sinceramente sono confuso dal tuo atteggiamento nei miei confronti.” 
Gerard gli lanciò uno sguardo interrogativo. “Cosa vorresti dire?” chiese bruscamente.
“Prima mi mandi a fanculo senza motivo, poi mi ignori e mi fai capire chiaramente che ti sto sulle palle. Dopo però mi salvi dalla morte certa. E adesso mi difendi anche da Bert.” esplose inaspettatamente. La sua voce era ancora controllata, ma gli costava fatica mantenerla ferma. “Non ha senso.”
Gerard rimase in silenzio. Lanciò un occhiata indecisa alle porte dell'auditorium.
“Tu non sai..” 
“Cosa?” replicò Frank, sorpreso di quella risposta. “Cosa non so?”
“Senti," fece un sorriso storto, mentre per la prima volta appariva come a corto di parole. “In questi ultimi cinque minuti ho già fatto e detto abbastanza.” disse alla fine, scrollando il capo. Era freddo, distante..ma c’era qualcosa che lo turbava a suo malgrado, e che forse voleva dirgli. Non erano risposte da dare, quelle.
“Invece non hai detto niente. Ti prego parla.” fu tutto ciò che disse Frank, abbozzando un mezzo sorriso di incoraggiamento.
D'un tratto, sembrava che il nero della notte avesse preso il posto del verde foglia nelle iridi di Gerard. “Smettila di fare così.” disse cauto, persistendo a guardarlo in quel modo..
“Così come?” 
“Non voglio che mi guardi negli occhi.” 
Rimasero qualche istante in silenzio. Frank era sorpreso. Scosse lentamente la testa e pensò che tutto ciò non avesse senso. “Non ci riesco.” mormorò.
Frank emise un sospiro tremante e ce la mise davvero tutta, per convincere se stesso a non crollare in un pianto indesiderato e del tutto fuoriluogo. C’era qualcosa che si sentiva di diverso dal resto delle volte in cui lo aveva guardato, forse perchè non erano mai stati ad un palmo di distanza l'uno dall'altro. La sensazione non gli dava più tregua, ma anzi, aumentava. Gli chiedeva di fare qualcosa, ma Frank non sapeva cosa fosse.
Gerard si scostò poco da lui, bruscamente. Non potè frenarsi dall'ammirarlo un'ultima volta. Dopo d che si dissolse davanti ai suoi occhi in direzione dell’entrata della scuola.
Gli costò un grosso sforzo, non corrergli dietro. Così decise di tornare alla festa dove Jamia stava sicuramente chiedendo di lui, e si incamminò ripensando a tutto quello che gli era capitato.








Ei. Eccomi ancora. Sono perseversante, lo so. Non scrivo quasi mai sotto ai capitoli, ma ogni tanto ci provo. Non so cosa dire, a parte che Gerard è frocio marcio e non vede l'ora che io scriva qualcosa di più omg su di lui e Frank. Non vi preoccupate, arriveremo anche a quello. Finora Frankie è confuso, poverino, ma presto capirà tante cose. E niente, se vi va fatemi sapere se faccio schifo oppure no, se Gerard è più gay di Frank, se Frank è più gay di Gerard, quello che vi pare. Alla prossima xoxo.
 

   
 
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