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Autore: alicenonehoidea    26/03/2015    0 recensioni
"Ma continueremo a non lasciarci
a ferirci
ad ammazzarci
Come due fiori
che si strappano i petali
a vicenda
perché ci vogliamo
ma non sappiamo prenderci.
Come due bestie
che si azzannano
ancora
e ancora
ma che anche se vedono l'altro
ansimante
a terra
morente
non si fermano lo stesso.
E senza accorgercene
ci troveremo trafitti
alla fine di questo amore malato.
In cui siamo uniti
e mischiati
e confusi
come due colori
incapaci ora di tornare indietro
ad un unico cuore
ad un'unica anima
ma condannati
ad un ricordo logorante."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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Arrivata a mensa andai incontro a Cecilia, che come suo solito era intenta a dirigersi verso il tavolo più nascosto di tutta la stanza, oramai c'era inciso il nostro nome lì sopra, nessuno si avvicinava, il massimo che facevano era quello di mandarci occhiatine e fare vari pettegolezzi su noi due.
Sinceramente, questa cosa ci scivolava semplicemente addosso.
Anche quel tavolo, il nostro tavolo, per la terza volta oggi, era occupato.
Cecilia era evidentemente infastidita. 
Ed io più di lei. "Ma che è oggi?! Prima allo skate park, poi in classe e ora pure qua."
Era sorpresa. "In classe?" 
"Si. Un ragazzo mi ha fregato il posto." 
Cecilia rise, non capisco perché ride. Io questa cosa non la trovavo affatto divertente, anzi. "Cosa ridi? Chi è quel ragazzo?"
"Credo sia nuovo, era a lezione di inglese oggi."
"Come si chiama?" Le chiesi.
"Ti sembra che glie l'abbia chiesto? Sono arrivata tardi, il professore mi si ha inculato ancora, e di certo sapere il suo nome proprio non è stato di mio interesse." Mi è sembrato quasi stesse descrivendo la mia, di ora, solo che a differenza sua, io, il nuovo ragazzo ero stata costretta a conoscerlo.
Ci incamminammo sul tavolo, ci mettemmo a sedere senza nemmeno guardare in faccia il ragazzo.
Lui fece lo stesso.
Cecilia iniziò a parlarmi, senza far casa al tipo scuro di fronte a noi. "Che facciamo stasera?" Mi chiede Cecilia.
"Giusto, Cal che si fa stasera?" 
Ci interruppe una voce maschile. Ci girammo e vedemmo il ragazzo finto rosso di stamattina accompagnato dal ragazzo che era con lui, Luke mi sembra, e di fianco c'era pure quell'Ashton della lezione di chimica.
Cal evidentemente era il ragazzo seduto al nostro tavolo, che nome ridicolo. Cal.
"C'è una festa, ho visto un manifesto attaccato alla bacheca." Rispose questo presunto Cal.
Cecilia fece un commento, pensando di passare inosservata, ma non fu proprio così, anche se la cosa non le interessò poi tanto. "Ah capito, voi siete i tipi da feste scolastiche, come tutti d'altronde." 
Il biondo, Luke, commentò. "E te sei la tipa che da ciò che ho notato fin ora, non si sa fare molto gli affari suoi."
"Mi sembra che sei te quello che mi sta invadendo, tra stamattina e ora. Questo è il nostro tavolo." Lo aveva fulminato con lo sguardo. 
Cercai di calmare Cecilia, non perché non volevo che litigasse, ma solo perché sapevo che se avesse continuato così uno di noi sarebbe presto finito in infermeria. "Cè lasciali perdere, fallo parlar-"
"Ahh, ma io so chi sei te, l'acidella della lezione di chimica." No, no, perché ha riaperto la bocca di nuovo quel tizio.
"Indovinato, e tu sei quello che mi ha fregato il posto per la terza volta oggi, le coincidenze della vita eh."
Si, ero agitata, quei ragazzi mi facevano agitare in un modo assurdo.
Continuarono a parlare tra di loro di questa festa ed io e Cecilia ci scambiavamo sguardi di disprezzo.
"Verrete anche voi stasera?" Ci chiese il rosso, di cui ancora non sapevamo il nome.
"Vi sembriamo tipe da feste liceali? Lo prendo come un insulto." Feci ironica. 
"Ha ragione, nemmeno io vengo stasera." Fece Luke alzando per la prima volta lo sguardo di fronte a me.
Non potei fare a meno di notare i suoi occhi azzurri, ma non un bell'azzurro, non uno di quelli che ti incanti e pensi 'che occhi magnifici' -non che io l'abbia mai fatto- erano degli occhi intensi, blu ghiaccio, cupi, sembravano la porta di ingresso per riuscire a capirgli l'anima, che, a parer mio, con quegli occhi, non poteva che essere un'anima tormentata, da cosa però, questo non lo sapevo.
Non aveva una pelle pulita, liscia, anzi, sotto gli occhi sembrava avere dei graffi, di cosa, proprio non ne avevo idea. Aveva le labbra secche con qualche ferita, e in quello inferiore, al lato, aveva un piercing nero a cerchietto. Infine i capelli, di un biondo cenere, tutti arruffati, saranno mesi che non se li pettina, pensai.
"Ma come? Luke dai, andiamo tutti, che pensi di fare da solo?" 
"Micheal, ho detto che non vengo, non ho voglia di andare ad una festa di finti ubriachi a non fare praticamente un cazzo. Vedrai, qualcosa trovo." 
Ecco, finalmente anche il nome del finto rosso mi era chiaro, Micheal. 
"Senti amico, nemmeno a me entusiasma il fatto di andare ad una festa con tutti ragazzi che credono di essere dei ribelli bevendosi un bicchiere di birra, però dai, pensa, ci saranno molte ragazze, ci sarà da bere gratis e probabilmente anche a fumare, per un venerdì sera non è poi così male." Era la seconda volta che apriva bocca questo Cal, aveva una parlata strana, non riusciva a scandire bene la lettera S e si mangiava tre quarti delle parole che pronunciava. 
"Non so Calum, alla fine hai ragione, ma la roba degli altri non la prendo, che sia chiaro." 
Ahh, Cal era una semplice abbreviazione, il suo vero nome era Calum, beh, devo dire che è ancora più strano di prima.
Sia io che Cecilia avevamo finito di pranzare, mi girai verso di lei per fargli cenno di andare ma si era letteralmente fissata verso il ragazzo fastidioso, Ashton. Gli diedi un pizzico e gli sussurai. "Sfissati, stai sbavando, muoviti andiamo."
Cecilia scattò subito in piedi, cercando di passare inosservata, cosa che secondo me non è riuscita, mi alzai anch'io e uscimmo dalla mensa, sentendo questo Ashton e il presunto Micheal salutarci, gli altri due, ovviamente, non ci hanno nemmeno degnato di uno sguardo, ma mi era indifferente come cosa, visto che noi due avevamo fatto lo stesso.
-
Ero in camera quando sentii mia madre sbraitare dal piano di sotto. "Alice!" Faccio finta di nulla, non avevo voglia di alzarmi.
"Alice vieni subito giù!" Ancora.
Sento i passi sempre più vicini e lei che mi fracassa la porta a forza di bussare, perché ovviamente, mi chiudo dentro.
"Alice apri questa maledetta porta!"
Vado ad aprire. "Che vuoi?" 
"Mi ha chiamato la scuola, domani vado a parlarci, c'è qualcosa che dovrei sapere per andare preparata?! Che cosa stai combinando?" 
Okay, avevo più F che altro, ovviamente solamente sulle materie dove avevo qualche voto visto che i pochi giorni che andavo a scuola non mi permettevano di averne più di tanti. 
"Boh." Cercai di liquidarmela il più in fretta possibile, sarei dovuta uscire tra poco per andare da Cecilia. 
"Alice devi smetterla con il tuo modo di fare e..." E bla bla bla, tanto non l'ascolto.. "...e oggi non esci."
Poi andò via sbattendo la porta.
Il telefono squillò. "Alice, a che ora vieni?" "Tra 20 minuti sono da te." 
Andai in bagno a darmi una ripassata veloce al trucco, poi in camera, mi misi le mie vans ormai consumate, i miei skinny neri strappati sulle ginocchia e una felpa consumatissima e vecchissima di mio fratello, la mia preferita.
La tengo ancora in camera sua così che il suo odore possa rimanere lì impregnato, a volte mi manca, a volte, ma non fa nulla, io sto bene anche da sola.

Non ho bisogno di nessuno, io.
Non devo aver bisogno bisogno di nessuno, se inizi ad appoggiarti alle persone, a crollare ci vuole un attimo.

Dopo essermi preparata uscii dalla porta del garage, che si trova al lato opposto della porta principale di casa.
Mentre mi dirigevo verso casa di Cecilia vidi due dei ragazzi di oggi, Luke e...Calum mi sembra, stavano parlando con un altro ragazzo, non so di cosa e sinceramente, nemmeno mi interessava.
Proseguii avanti facendo finta di non averli visti. 
Quando arrivai a casa sua, vuota come sempre visto che i suoi sono sempre in giro per lavoro, andai in salotto. "Sali in camera!" Sentii Cecilia urlare, così andai di sopra e vidi una cosa che non volevo affatto vedere. Una marea di vestiti sparsi per tutta la camera e lei con indosso uno dei tanti e ci si stava perfino specchiando. "Che ne pensi?" 
Rimasi scioccata. "Cecilia? Cosa stai facendo?" 
"Scelgo qualcosa da mettermi per la festa di stasera." Come?! 
"Non sapevo ci andassi." 
"Infatti, ci andiamo tutte e due, non solo io." Come?!? 
Non ci pensavo proprio ad andare a quella festa, chiariamo, non perché ero in punizione, ma solamente perché mi fanno davvero schifo queste tipo di feste.
"Io non vengo." 
Cecilia mi si mise davanti, con quel vestito, che devo ammettere, è davvero assurdo per quanto è bello e provocatorio, ma non mi stupisce visto che si sta parlando di lei che pure con il pigiama riuscirebbe ad esserlo.
"Ti prego Alice, tanto non abbiamo nient'altro di meglio da fare, so che queste feste ti fanno schifo, e fanno schifo anche a me, solo che..."
"...solo che c'è Ashton a questa festa e visto che te hai completamente perso la testa per lui, vuoi andarci." 
Beccata. Pure lei, voleva davvero nascondermi il motivo principale per cui sarebbe voluta andare a quella stupida festa?! È pur sempre Cecilia.
Lei arrossì subito. "No, assolutamente no, non mi interessa..Cioè è un bel ragazzo lo ammetto, ha delle fossette davvero tenere e poi ha la faccia così casta.."
"Appunto, cosa diamine c'entra con te?! Da quando ti piacciono certi tipi di persone?!" Rimasi ancora più sconvolta di prima, Cecilia aveva frequentato tutta gente poco raccomandabile, ma con 'poco raccomandabile' non intendo qualche ragazzo ribelle che ruba biciclette o si fa qualche canna, con 'poco raccomandabile' intendo davvero poco raccomandabile. 
Il suo ultimo ragazzo è in carcere da circa 5 mesi, non chiedetemi il perché.
"Non lo so Alice, non lo so, so solo che voglio andare a quella festa e sarei davvero contenta se l'unica amica che ho mi accompagnasse." 
"Ah, quindi se ne avessi altre non lo avresti chiesto a me? Ne sono grata, davvero, mi conosci così bene!" 
Rise. "Dai, c'è da trovare un vestito anche per te." 
Oh no. Io un suo vestito non me lo metto, addosso a lei è bello, elegante e allo stesso tempo provocatorio, se invece lo indossassi io sembrerei semplicemente una di quelle tante ragazze che si vedono sulla nazionale il sabato sera, quindi no. "Facciamo che lo trovo io il vestito per me, okay?"

Spazio autrice:
Ciao ragazzeee! Sono già al mio secondo capitolo e sono davvero tanto contenta😊 Mi fa piacere anche per le persone che hanno letto il primo e spero che porteranno avanti questa ff, e un grazie speciale alla persona che ha recensito dicendo delle cose che mi hanno fatto tanto piacere,davvero.
Beh per ora i due capitoli si sono soprattutto concentrati a presentare e far incontrare tutti i personaggi della storia, credo che dal terzo capitolo in poi inizieranno a capitare un po' di cose e la storia inizierà ad essere piena di intrecci.
Ps.commentate e fatemi sapere cosa ne pensate! Alla prossima💖

   
 
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