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Autore: HisWhisperIsTheLucifer    18/12/2008    0 recensioni
Il trio ha finito il 6° anno e dopo il funerale di Silente, Ron ed Hermione accompagnano Harry dai suoi zii. Ho inserito due personaggi nuovi e ci saranno moooooooooolti colpi di scena...quindi preparatevi xD
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Ritorno a Privet Drive


Il sole stava tramontando, mentre Harry, Ron e Hermione percorrevano Privet Drive fino al numero 4, dove abitavano gli zii Babbani di Harry. Il giovane era costretto a tornare al numero 4 ancora una volta prima di compiere diciassette anni, in modo che l’incantesimo eseguito da Silente in persona sedici anni prima perdurasse, come gli aveva spiegato lo stesso Preside quando, l’anno prima, era venuto a prenderlo a Privet Drive. A Harry non piaceva l’idea di tornare dai Dursley ma non voleva nemmeno morire per mano di Voldemort prima che fosse riuscito a distruggere tutti i suoi Horcrux, e tornare dai Dursley era il minore dei due mali, in quel momento.
I ragazzi si fermarono sul vialetto del numero 4, con gli animali stretti fra le braccia dei padroni e i bauli che levitavano lì accanto grazie all’incantesimo di Hermione. Harry inspirò profondamente per farsi coraggio prima di bussare; si avvicinò alla porta e batté il pugno sul legno. Dovettero aspettare pochi secondi prima che Dudley Dursley, il cugino di Harry, andasse ad aprire la porta, costretto, come sempre,dal padre, Vernon Dursley.
Dudley aprì la porta, sbatté le palpebre sugli ottusi occhi porcini prima di rendersi conto che Harry era arrivato con un po’ di giorni di anticipo scortato da due maghi armati di bacchetta.
Dudley lancio un urlo alla vista delle bacchette che Ron e Hermione avevano estratto per difendere il loro amico in caso di eventuali attacchi da parte dei Mangiamorte.
Petunia Dursley, sorella della madre di Harry, accorse sentendo l’urlo di terrore del suo adorato Didino e urlò a sua volta alla vista di Edvige, Leotordo, rispettivamente i gufi di Harry e Ron, e Grattastinchi, il gatto di Hermione. Accorse infine anche zio Vernon che, invece di urlare di terrore, sbraitò contro Harry: “Che ci fai qui? Non dovresti essere in quella tua stramba scuola a prendere ordini da quel pazzo scatenato che è venuto a prenderti l’estate scorsa?”
Alle parole di zio Vernon, anche Harry tirò fuori la bacchetta e disse: “Sectum…”
“No, Harry!”esclamò qualcuno alle sue spalle. Il ragazzo non riconobbe la voce, non era né quella di Ron né quella di Hermione. I tre maghi si voltarono lentamente per fronteggiare due ragazzi di Grifondoro, che Harry riconobbe per due del settimo anno. I due ragazzi portavano entrambi la divisa nera di Hogwarts con il colletto rosso che rappresentava Grifondoro. La ragazza era alta quanto Hermione e aveva due grandi occhi verdi, incorniciati dai riccioli castani. Proprio sotto la spalla aveva il distintivo del Caposcuola di Grifondoro, mentre all’indice della mano destra portava un anello con uno stemma che ad Harry sembrava vagamente famigliare.
Il suo amico era più alto di lei di venti centimetri buoni e anche lui aveva un distintivo ma era uguale a quelli di Ron e Hermione: era un Prefetto. Aveva gli occhi di un bel marrone scuro e i suoi corti capelli erano neri.
Quando Ron e Hermione videro i due ragazzi esclamarono all’unisono: “Lory Black e Michael Stevins! Cosa ci fate qui?”
Prima che i nuovi arrivati potessero rispondere, Harry esclamò: “Black!?Non sarai mica una parente di Sirius Black?”
“Certo che lo sono” rispose Lory, indignata per quella domanda. “Sono sua figlia.”
Harry rimase letteralmente a bocca aperta per qualche secondo, prima che potesse ritrovare la voce e mormorare: “Ma perché non me l’ha mai detto che aveva una figlia?”
“Non lo so. Credo non lo sappia nessuno perché non ti rivelò di avere una figlia. Avrà avuto i suoi motivi, immagino. Ora per rispondere alla vostra domanda”aggiunse Lory prima di venire interrotta da Harry, che mostrava l’intenzione di protestare “sappiate che ci ha mandati la McGranitt per tenerti d’occhio, Harry”
“Oh, non vi preoccupate, signori Dursley”aggiunse Michael, perché gli zii di Harry avevano strabuzzato gli occhi all’idea di aver due maghi maggiorenni in giro per casa, pronti a sparare incantesimi a raffica se avessero detto qualcosa su Harry che non andava bene. “Non vi accorgerete nemmeno che siamo in casa”
“Oh, non è giusto!” sbottò Hermione rivolta alla nuova venuta. “Perché non ve ne andate e ci pensiamo io e Ron a Harry?”
“Non ti rivolgere a me in quel modo, Granger. Guarda caso, io sono Caposcuola e tu solo un Prefetto.”esclamò Lory di rimando.
“Guarda caso, tu e Michael avete finito la scuola. Questo significa che non sei più Caposcuola.”
“Sono sempre più grande di te!” disse Lory estraendo la bacchetta dalla tasca del mantello e puntandola contro Hermione.
“Basta!” esclamarono Ron e Michael, frapponendosi fra le ragazze.
“Andiamo Michael. A quanto pare, qui non c’è bisogno della nostra presenza” sussurrò Lory incamminandosi lungo Privet Drive.
“Aspetta” esclamò Hermione. “Lory, mi dispiace per quello che ho detto.”
“Non ti preoccupare, Hermione. E’ tutto apposto.”
Le due ragazze si abbracciarono, chiaro segno della loro amicizia. Ron, a disagio, distolse lo sguardo. Harry, conoscendolo molto bene,capì il perché: aveva paura di perdere Hermione per via delle nuove amicizie della ragazza.
“Ehm, bene, Harry non ci inviti ad entrare?” chiese Ron.
“Cos…?Ah, si venite dentro.” rispose l’amico.
“Ah, no ragazzo!” esclamò zio Vernon, impedendo l’entrata dei ragazzi con la sua mole. “Tu non porti questa gente in casa mia!”
“Ne sei proprio sicuro, zio?” chiese Harry mentre gli altri quattro estraevano le bacchette
Zio Vernon guaì di paura e lasciò passare il quintetto con i bauli che ancora volavano alle loro spalle.
Harry condusse gli amici di sopra, mentre Dudley si schiacciava contro la parete e zia Petunia raccoglieva disgustata le piume di Edvige e Leotordo e i peli persi dal gatto di Hermione.
Giunsero in camera di Harry e Michael esclamò: “E’ un po’ piccola, ma con l’incantesimo giusto ci sarà il posto più che abbondante per tutti e cinque.”
“Aspetta Michael” esclamò Ron. “Harry non è ancora maggiorenne. Non puoi fare incantesimi in casa sua, verrà incriminato un'altra volta…”
“Non ti preoccupare, Ron” disse Lory scogliendosi il mantello.“La McGranitt ha avvertito il Ministero che ci sarebbero stati maghi maggiorenni in casa di Harry, anche se prevedeva che fossero solo due.”
Michael alzò la bacchetta, compì un ampio gesto a mezz’aria e la stanza comincio ad allargarsi, anche se esternamente la casa non ne risentì.
Lory evocò dal nulla quattro letti e Hermione adagio sul pavimento i bauli, uno in fondo ad ogni letto.
Poco dopo si sentì tintinnare il campanello e il rumore dei passi pesanti di zio Vernon che andava ad aprire. Dopo qualche secondo si sentì la voce dello zio, proveniente dall’ingresso, lanciare un urlo: “POTTER!”
Harry si lanciò di sotto, seguito da Lory, Michael, Ron e Hermione pensando che si trattasse di un Mangiamorte.
Invece sulla porta si trovavano tre ragazzi: Ginny, la sorellina di Ron, Neville, un loro compagno di Grifondoro, e Luna, una studentessa di Corvonero, amica di Ginny.
Harry, sbalordito dalla loro presenza, esclamò: “Non ditemi che la McGranitt ha mandato anche voi perché non ci credo.”
“No Harry” sussurrò Ginny, abbracciandolo. “Siamo venuti di nostra spontanea volontà”
“Credo che servirà qualche altro letto, Lory.”disse Harry sogliendosi a malincuore dall’abbraccio.
“No problem”rispose lei “Neville, Ginny, Luna, mi date i vostri bauli?”
Lory risalì le scale con i nuovi bauli che le fluttuavano dietro. Poco dopo tornò e disse, rivolta a zia Petunia: “Vuole preparare la cena a questi poveri ragazzi?”
“Io…non…va bene”balbettò la donna alla vista della bacchetta di Lory.
La cena fu pronta in pochi minuti e tutti si sedettero al tavolo dei Dursley, magicamente ingrandito.
Per una decina di minuti gli unici rumori che si sentivano erano quelli delle posate contro i piatti; poi, ad un certo punto, Lory disse, rivolta ad Harry: “Come è morto mio padre?”
Harry si sentì un po’ a disagio per quella domanda, ma rispose raccontando le loro avventure dell’anno prima al Ministero della Magia. Alla fine del racconto Lory aveva gli occhi lucidi per le lacrime e non disse niente per tutta la cena.
Finito il pasto i giovani maghi si ritirarono tutti nella stanza di Harry, dove il ragazzo,dispiaciuto, dovette infrangere la promessa fatta a Silente mesi prima:erano infatti troppo insistenti le domande dei suoi ospiti che raccontò loro tutto. Alla fine del racconto, Lory chiese: “Posso vedere il medaglione?”
Harry annuì, lo recuperò dalla divisa che aveva gettato nel baule prima della cena e lo porse a Lory.
La ragazza prese il medaglione per la catena e lo osservò. Dopo qualche minuto di silenzio assoluto, Lory aprì il medaglione, estrasse il foglietto accartocciato, che Harry aveva rimesso a posto dopo il funerale di Silente, lo aprì e ne lesse il contenuto con crescente meraviglia; una volta finito, lo ripiegò con cura e disse: “Avete scoperto chi è R.A.B?”
Harry, Ron e Hermione fecero di no con la testa e Lory sospirò di sollievo: “Uh...meno male! Mi avreste tolto il gusto della ricerca, altrimenti.”
“Sapete, Lory adora fare ricerche” disse Michael. “Credo sia il suo scopo…”
“Il mio scopo è diventare un Auror, Michael” disse l’ultima Black all’amico. “Credevo che ormai l’avessi capito…”lascio la frase in sospeso e si distese sul letto per rovistare nel baule, estraendo un mucchio di libri antichi: tutti i libri avevano inciso sulla copertina un nome. Il nome della famiglia, pensò Harry.
I ragazzi videro che i nomi iniziavano tutti per “b” e Hermione disse: “Lory, ho gia cercato tutti i maghi il cui nome iniziasse per R.A.B, ma non ho trovato niente”
“Questo perché hai cercato nel modo sbagliato.” Lory sembrava indecisa se tirare fuori un ultimo libro; alla fine decise di iniziare da quello. Dal suo volto sembrava che avesse già scoperto l’identità del misterioso mago.
Prima che lei aprisse il libro, Harry riuscì a leggere il nome della famiglia: Black. Rimase sbigottito nel vedere che Lory voleva iniziare dalla sua famiglia.
“Dovevi restringere la ricerca alle famiglie che hanno avuto almeno un Mangiamorte nella discendenza, o ascendenza, mia cara Hermione. Hai ancora molto da imparare” disse Lory guardando i nomi in cima alle pagine prima di girarle. Quando si fermò, piegò l’angolo della pagina ma non fece vedere loro il nome. Dopo quelle che parvero ore, Lory sospirò soddisfatta: “Harry, R.A.B. è Regulus Alphard Black, mio zio.”
“Tuo zio?!” esclamarono gli altri.
“Sì, mio zio. E molto probabilmente il vero medaglione si trova dove si rifugiò dopo aver tradito il suo padrone”
“Ovvero?” chiese Harry, anche se conosceva la risposta.
“A casa Black, ovviamente.” rispose Lory, sogghignando “Lì, sotto le sottane della sua adorata mammina, al sicuro.”
“Cosa vuoi fare Harry? Partiremo per Grimmauld Place?” chiese Ginny, posandogli una mano sulla gamba.
“Ovvio che partiremo” rispose Harry, cingendole le spalle. “Anche subito.”
“No, partiremo domattina presto” disse Lory, rimettendo a posto i libri. “Abbiamo bisogno di riposo, dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni.”
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Il mattino seguente la sveglia di Harry suonò molto presto e i ragazzi si alzarono a fatica. In cucina trovato Lory, che stava preparando la colazione.
“Buongiorno, ragazzi!” li salutò lei. “Allora, siete pronti per partire?”
Gli altri annuirono: erano tutti ancora troppi intontiti per parlare. Quando ebbero finito, Lory agitò appena la bacchetta e fece sparire i piatti. “Che ne dite se ci muoviamo?” disse Ron.
“Proposta intelligente, Ron! Mi stupisci!” disse Hermione prendendo il suo baule e Grattastinchi. “Ci Smaterializziamo, Harry, sei d’accordo?”
“Si.” rispose lui con la voce impastata dal sonno. Uscirono nel vialetto e Hermione prese sottobraccio Harry e Ron, poiché non erano capaci di Smaterializzarsi. La familiare sensazione di oppressione attanagliò Harry, dopo che Hermione fece una giravolta, scomparendo nel nulla. Poco dopo, però, l’aria tornò a riempire i polmoni di tutti quando arrivarono a Grimmauld Place. Il gruppetto avanzò decise fra i numeri 11 e 13, mentre la porta del numero 12 appariva lentamente seguita da tutta la casa. Neville e Luna rimasero a bocca aperta vedendo arrivare così dal nulla una casa intera e vedendo che i Babbani non si erano accorti di niente.
Harry tirò fuori la bacchetta e la battè sulla porta, che si aprì. Il gruppetto entrò silenziosamente, mentre Lory diceva a Neville e Luna: “Non parlate a voce alta!”
Harry diresse il gruppo verso la cucina, dove potevano parlare liberamente. “Dov’è Kreacher?” chiese Lory.
“Non lo so!” rispose Harry, senza chiedersi come lo conoscesse. Poi esclamò a voce alta e sicura:”Kreacher!”
Un elfo si Materializzò nella cucina e si inchinò di fronte a Harry, dicendo: “Cosa desidera, padrone?”
Poi aggiunse sottovoce, ma perfettamente udibile: “ Il padrone è tornato portando con se dei luridi Mezzosangue e Maghinò. Oh, se la mia padrona sapesse che gente frequenta la sua casa, oh chissà cosa direbbe…”
“Kreacher, piantala di mormorare!” ordinò Harry. “Piuttosto dimmi qualcosa di Regulus!”
“Il ragazzo conosce il Padron Regulus?” chiese Kreacher stupito.
“Sì, lo conosciamo!” disse Lory. “E tu, ti ricordi di me?”
“Oh, la figlia adottiva di quella feccia del figlio della mia padrone. Ma tanto lui è morto, ormai non infesterà più la casa con il suo fetido odore, oh no, no, no!” mormorò Kreacher.
“Piantala di parlare di Sirius, Kreacher, e parlaci di Regulus piuttosto!” esclamo Michael con voce autoritaria. “Per caso un giorno è tornato a casa con un medaglione?”
Sembrava che Kreacher fosse costretto ad obbedire all’ordine di Michael, cosa che fece: “Si, un giorno è tornato con un medaglione e una faccia strana. Si rinchiuso per non so quanto tempo in camera sua. Non voleva vedere nessuno. La notte gridava cose insensate, Kreacher le ha sentite. La mia povera padrona era disperata. Poi una notte Kreacher non ha più sentito le urla di Padron Regulus e allora è andato a vedere. Ha aperto la porta con la sua magia e ha trovato Padron Regulus sdraiato sul suo letto, morto. La padrona non ha saputo reagire a quelle evento e si uccisa. Povera, povera la mia padrone, aveva perso il suo figlio prediletto, per lei la vita non aveva più senso.”
“E il medaglione? Che ne è stato del medaglione?” chiese Harry. “Ce l’hai ancora?”
Kreacher annuì, poi si ritirò nella sua stanza. Tornò poco dopo con il medaglione tra le mani. Harry lo prese e lo guardò attentamente; vide la S scintillante che aveva visto per ben due volte nel Pensatoio di Silente. Anche Lory guardava affascinata il medaglione. Sembrava che nei suoi occhi rilucesse un bagliore serpentino, gli era addirittura parso di vederli risplendere di rosso. O forse era la vicinanza con un pezzo dell’anima di Voldemort a fargli quell’effetto?
Harry allungò la mano e prese il medaglione. Era caldo e lo sentiva pulsare, come se dentro ci fosse un cuore.
“E adesso? Come facciamo per distruggerlo?” chiese Ron, lo sguardo fisso sul medaglione.
“Ho letto che il veleno di Basilisco distrugge gli Horcrux.” disse Hermione.
“Anche la Magia Elfica.” disse Lory. Michael annuì.
“Magia Elfica?” esclamarono gli altri in coro.
“Vuoi dire la magia degli elfi domestici?” domandò Ron allibito.
Lory proruppe in una risata argentina. “No, Ron!” esclamo divertita. “Non la magia degli elfi domestici. Io intendevo la magia degli Elfi dei Boschi, la magia naturale, la magia degli elementi naturali!” Lory stava ridendo di gusto. Quando si fu calmata si legò i capelli, rivelando due orecchie un po’ appuntite. “Vedete, io e Michael, non siamo umani! Siamo Elfi dei Boschi! E Lory e Michael sono i nomi che utilizziamo con voi, perché i nomi Elfici non possono essere pronunciati con questo idioma! Quindi non c’è bisogno di andare chissà dove per cercare un Basilisco. Bastiamo io e Michael.” Disse fissando il medaglione a mani aperte. Anche Michael assunse la stessa posizione di Lory e le loro mani iniziarono a risplendere.

   
 
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