Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: PuffKurtscat    29/03/2015    0 recensioni
Mi frullava da un po' per la mente l'immagine di uno Jared arrabbiato ç deluso.. Come sarebbe stato? Insieme a quella di una ragazza combattuta e insicura. Volevo fare in modo che questa storia trovasse una sua collocazione e quindi l'ho cacciata dalla mia mente e ci ho scritto qualcosa. Spero possa piacere, buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Soffocare  

"Io ho bisogno che qualcuno abbia bisogno di me, ecco cosa. Ho bisogno di qualcuno per cui essere indispensabile. Di una persona che si divori tutto il mio tempo libero, il mio ego, la mia attenzione. Qualcuno che dipenda da me. Una dipendenza reciproca."
[Soffocare - Chuck Palahniuk]


Mio padre è un uomo rispettato, dedito al lavoro.
 Vedovo, con una figlia scapestrata, questo affermavano i giornali durante la mia adolescenza. 
Mio padre si è presentato stamattina a casa di Jared chiedendogli nel modo più gentile possibile, tanto da non urtare l'irritabilità di Leto jr, se gli stavo dando fastidio. 
Questo perché a volte, in età più giovane, frequentavo persone che lui non avrebbe approvato solo per dargli fastidio e il più di queste irritavo sia lui, sia queste persone di cui mi servivo. 
Quello che ha irritato Jared, però è stata la domanda successiva.
"Hai bisogno di soldi o notorietà? Vedi giovanotto -tipico di mio padre non considerare l'età altrui- noi siamo una buona famiglia e non vogliamo distruggere la nostra nomea con questi giochetti." 
Famiglia. 
Come ha potuto definire me e lui una famiglia? 
Continua a bendarsi gli occhi. Continua a vedere solo ciò che gli fa comodo. 
Stamattina Jared si è congedato da lui con un sorrisetto forzato. 
Mio padre non si è neanche posto il problema di fare delle ricerche, di capire con chi avrebbe avuto a che fare. Un uomo che come lui si è fatto da solo, ma che per il resto gli differisce totalmente.
Sembra che non creda ancora che la ragazza che creava problemi e si uccideva dentro sia cresciuta, sia uscita dall'oscurità e sta facendo i suoi passi da sola. 
Credo che così sia stato meglio. Jared ha conosciuto il vero Charles Hamilton e non il mito che viene proclamato. 
Devo aprire bocca e dirgli perché non ho detto nulla sulla mia famiglia fino ad ora.
In questo momento, perché sta perdendo la pazienza. 
Lo faccio voltare lentamente stringendogli ancora la mano rossa. 
"Possiamo sederci?" 
Mi guarda diffidente con la vena sotto l'occhio che pulsa ancora. 
"Hai intenzione di parlare? Perché altrimenti no, Mya, ho un concerto da preparare." 
Odio quando mi tratta come una bambina. 
"Si, Jared, voglio.. Devo spiegarti tutto." Dico ad occhi bassi. Se mi guarda ancora con quegli occhi gelidi sento che morirò. 
Sospira e si siede.
"Ok, dai. Vediamo se riesci a dirmi tutto di te, per una volta." 
Non ha tutti i torti ad avercela con me. Lui mi ha spiattellato tutto se stesso con dolcezza e decisione, io rimandavo sempre con un 'è complicato'. 
Sospiro e lo raggiungo sul divano rosso di un camerino anonimo di un teatro di LA. 
"Se ti avessi detto che sono la figlia di Hamilton avresti voluto conoscerlo subito.
La sua dedizione al lavoro e alla comunità è quasi pari alla tua.
Si sarebbe preparato e sarebbe apparso perfetto come al solito e le mie parole per dirti che non è quello che sembra non sarebbero servite a nulla."
Si alza di scatto:"Vedi? Non hai fiducia in me!" Sibila.
Lo imito alzandomi è gli urlo contro:"No! È semplicemente la reazione di tutti, per questo!" 
Si passa la mano tra i capelli:"Cristo,Mya, io non sono tutti."
"Come potevi pretendere che io lo pensassi subito? Che sarei stata disposta a darti tanta fiducia subito?"
Ride isterico:"Semplice, perché io l'ho fatto! Io ho subito pensato che non eri come tutti, dal primo istante in cui ti ho vista a casa di Tomo mentre parlavi e ridevi con Vicki." 
Colpita e affondata. 
Jared 1 - Mya 0. 
Perché non l'ho fatto? 
Mi scendono le prime lacrime. 
"Ho dato fiducia a persone che credevo ne meritassero e invece mi hanno buttata semplicemente più giu è creduto sempre all'esimio Hamilton."
Alza un po' la voce:"Comunque non mi hai dato fiducia! Dove andiamo se non parli neanche di te stessa con me?" 
Singhiozzo urlando:"Non ho neanche più il coraggio di ascoltare me stessa! Ho paura sempre di sbagliare. L'unico che sa prendermi e ascoltare me, sei tu... Non mi abbandonare." 
Piango, piango irrimediabilmente come non facevo da tempo. 
Ho paura che il mio piccolo appiglio stia scomparendo, che Jared faccia passi indietro allontanandosi irrimediabilmente da me. 
Devo sembrargli veramente pietosa. 
Mi volto dalla parte opposta alla sua figura, non potrei sopportare quell'indignazione ancora a lungo. Preferisco rimanere sola. 
Sento che si muove. Mi tremano le mani, sta per uscire di nuovo. Sta per venirmi di nuovo un attacco di panico, solo il secondo da quando lo conosco. 
Singhiozzo. 
E poi sento le sue braccia che mi avvolgono e mi girano verso di lui. 
Mi stringe forte, fino a farmi male. 
Mi bacia la testa. 
Non riesco a trattenere i singhiozzi e gli spasmi. 
"Shh, piccola, shh. Niente panico, io non vado da nessuna parte sono qui."
Sospira mentre mi culla. 
La sua voce è tornata la dolce melodia di sempre. 
"Non c'è niente di rotto, Mya. Solo qualche precisazione da fare. Come dici sempre: noi siamo uno. Ti capirò" 
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: PuffKurtscat