CAPITOLO 2: SASUKE
Sono morto, solo la vendetta può resuscitarmi
(Terry Goodkind)
È morto.
Itachi è morto e sei stato tu ad ucciderlo.
Per vendetta, per vendicare tutte quelle morti innocenti.
Ma ora ti dicono che anche lui era una vittima, esattamente come tutti gli altri.
Non senti più nulla, non percepisci nulla.
Ti hanno portato via l'unica certezza che avevi.
Tutto quello che hai fatto non è servito a nulla.
Piangi su una tomba inesistente.
Piangi lacrime che non pensavi di avere.
La tua vendetta non è finita, forse deve ancora cominciare.
Comincerai adesso, sei pronto.
E con le urla delle tue vittime e i loro ultimi respiri riempirai quel silenzio che ti divora.
Il silenzio di un cuore morto.
(109 parole)
Qui abbiamo un altro tipo di silenzio. Diverso, certo, ma che consuma lo stesso.
Per quanto Sasuke possa starmi poco simpatico, in questo punto della storia mi è sembrato quasi umano.
Sinceramente, se qualcuno mi avesse detto che mio fratello è stato costretto a fare un genocidio per salvarmi, credo che avrei reagito pure peggio di Sasuke.
Diciamo che la morte, per Danzo, sarebbe stato l'ultimo dei suoi problemi. Spero in un vostro commento,
Iaele