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Autore: mengo1904    03/04/2015    1 recensioni
Connie, Heide, Nives, Rosy e Jelena sonno delle semplici liceali a cui piace fare nuove avventure, conoscere nuove perone, raggiungere i loro obbiettivi, realizzare i loro sogni, insomma, sono ragazze normali. Ma delle ragazze come loro cosa potranno mai averci a che fare con la boy- band più famosa del mondo?
Il loro passato lo scoprirete, il loro presente lo vivrete ed il loro futuro lo sognerete.
[…]
Mi feci coraggio ed avanzai verso il bancone.
-Scusa mi daresti un vodka-lemon?- dissi guardando la pista altrimenti i suoi occhi mi avrebbero ipnotizzato.
-Certo.- rispose armeggiando con dei bicchieri e con delle bottiglie. Dovevo attirare la sua attenzione, doveva vedermi.
-Bene.. e anche il tuo numero?- “Okay, ora si che ho attirato la sua attenzione.”
[...]
I suoi capelli ondeggiavano al vento mentre si preparava a ricevere la palla. Non so come facesse ma per quanto faticasse non aveva nemmeno una perla di sudore in volto.
La stavo ammirando in tutta la sua bellezza quando una voce mi riportò alla realtà.
-Tomilson attento!- e subito dopo caddi a terra come un sacco di patate.
[…]
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Pov. Connie

 

E rieccomi, appena sbarcata a Londra e già l’aria di quella città mi aveva invaso le narici, sapeva di buono; un lieve sapore di tabacco mischiato con l’umido causato dalla recente pioggia invernale.
Presi la mia borsa, il beauty e la valigia piccola, considerata come bagaglio a mano, e mi avviai verso il nastro che mi avrebbe restituito l’altra mia valigia più grande per poi chiamare un taxi e andare all’hotel che mi avrebbe ospitato per qualche giorno. Una volta lì presi la chiave elettronica e una volta arrivata nella camera mi precipitai verso il letto che subito dopo si mostro comodissimo sotto il mio peso.
Stetti tutto il giorno in albergo, troppo stanca anche solo per fare le valigie, cosa che solitamente facevo appena arrivavo in un nuovo posto. Purtroppo però, quella volta proprio non ce la feci.
Mi alzai da quel letto solo quando il mio stomaco iniziò a brontolare, così mi cambiai la maglietta e scesi in cerca dell’uscita, che fortunatamente trovai poco dopo.
Vidi lì vicino un semplice ristorante non molto caro, mi avvicinai e mi accorsi che all’interno non c’erano poi tante persone, così entrai e subito un cameriere mi scortò ad un tavolo lì vicino, dopo essermi comodamente sistemata sulla sedia iniziai a scorrere il menù rigorosamente plastificato che trovai sopra al tavolo. Decisi di andare sul semplice ordinando così un semplice pasto non molto pesante, ero affamata certo, ma non così tanto da mangiare troppo e tornare in albergo rotolando.
Non ci volle molto prima che il piatto arrivasse, devo dire che i piatti non erano questa gran cosa ma nella vita ho imparato ad accontentarmi.
Dopo quella breve cena mi diressi nuovamente all’hotel e mi fiondai velocemente nel letto dopo essermi infilata il pigiama.
Avevo già deciso: l’indomani avrei girato per Londra da brava turista quale sono e poi avrei sperimentato qualche piatto del posto.
Oh si, i miei piani erano fantastici!
Non vidi l’ora che arrivasse il giorno dopo!

 
 

Pov. Nives

 

Un'altra mattina umida in giro per Londra.
Non fraintendetemi eh! Mi piacevano molto quelle mattine, non c’erano persone, non c’era casino, voci, odore di smog che ti fa vomitare… insomma, preferisco di gran lunga la semplicità!
Era molto presto quella mattina e l’aria era pungente e veramente fredda, ma dopo poco aver iniziato la mia corsa iniziai a scaldarmi.
Le cuffiette pompavano la musica nelle mie orecchie mentre i miei piedi schiacciavano a passo veloce le foglie secche che c’erano nel parco.
Il sole quel giorno era oscurato dalle nuvole in cielo, fortunatamente però i prati erano lo stesso illuminati, anche se poco, dalla sua luce.
Ero così concentrata sul pezzo che stavo ascoltando che quando mi voltai un attivo per guardare il solito cespuglio di fiori rossi mi trovai di fronte un piede che mi intralciava la strada e, non facendo in tempo a schivarlo, ci caddi praticamente sopra facendo cadere a mia volta anche in proprietario.
Mi trovai improvvisamente stesa sopra delle gambe mentre la persona con cui mi ero scontrata si trovava a pancia in su sul cemento freddo.
Alzai di poco la testa per scuoterla successivamente, mi era venuto un capogiro per la caduta improvvisa, ma anche il mio investitore non sembrava passarsela bene.
-Merda, scusa! Io… giuro che non volevo, non l’ho fatto a posta! - cercò di giustificarsi.
Mi tolsi da sopra di lui e mi misi inginocchio non allontanandomi di li.
Lo guardai meglio; aveva dei semplici capelli a spazzola sotto il cappellino grigio che portava, e teneva dei semplici occhiali neri da sole appoggiati delicatamente sul naso che lasciavano scoperti di poco i suoi occhi nocciola che emanavano calore e sicurezza.
Mi accorsi che il dispiacere sul suo volto era molto forte e mi venne subito l’istinto di abbracciarlo, ma fermai questo mio impulso pensando che, molto probabilmente, se lo avrei fatto, mi avrebbe preso per una pazza psicopatica.
Si alzò e mi porse la mano che accettai un po’ titubante.
Dopo aver aperto la bocca per un mio timido -grazie- mi chinai per raccogliere le cuffie che mi erano cadute quando ci eravamo scontrati.
Poi lui si scusò nuovamente e dopo avermi salutato mostrandomi un enorme sorriso se ne tornò per la sua strada.
Lo fissai fino a quando non uscì dalla mia visuale, poi mi rimisi le cuffie e continuai per la mia strada, purtroppo, opposta alla sua.
Non pensai altro che a lui, quegli occhi color nocciola erano così belli che potevo starli a fissare per ore. Io di solito non sono una persona pignola che si lamenta sempre ma quella volta ero come impazzita.
Perché cavolo doveva coprirsi gli occhi con quegli stupidi occhiali?
Lo maledissi mentalmente per non avermi urtato con così tanta potenza da farglieli cadere. E poi, va bene che ci troviamo a Londra, che era inverno e che di conseguenza faceva freddo, ma doveva per forza andarsene in giro tutto incappucciato? Una felpa ed un cappello non potevano bastare! Ed invece no! Doveva per forza coprirsi così tanto da lasciarmi fantasticare sulle sue labbra e sulla loro morbidezza!
Okay, ora basta però… Meglio finirla che sennò mi porto al manicomio da sola.
Vedo un tipo per cinque secondi e già me ne sto a fantasticare su di lui, bha! A volto proprio non mi capisco!
Lasciai perdere ed in batter d’occhio mi trovai di nuovo sotto casa pronta per una lunga doccia.

 

*Angolo Autrice*
Okay okay, so che è da tantissimo che ho iniziato questa storia e che non ho fatto tardi nel postare il secondo capitolo, ma spero che abbiate pietà di me e che mi perdoniate!
Oltre questa piccola preghiera; spero che vi sia piaciuto il capitolo!

   
 
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