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Autore: David92    03/04/2015    0 recensioni
In una famiglia in cui la madre va via per motivi di lavoro, il padre deve provvedere al mantenimento della figlia ed occuparsi di lei per un po'.
Trovato un diario di famiglia in soffitta, comincia a leggerlo alla figlia Lucille le storie contenute, prendendo pian piano coscenza del fatto che, sta leggendo il diario della propria famiglia.....
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sono David e, con mia moglie Felixia, vivo in un pacifico villaggio del Sudafrica esattamente in una zona controllata da un branco di linci reali. In particolare, il mio villaggio si trova in quello che noi definiamo regno dell' est. La presenza di questi felini obbliga noi uomini del villaggio a non allontanarci troppo oltre il confine di pali di legno. Alcuni degli uomini che sono tornati recentemente da una battuta di caccia, hanno raccontato di essere stati avvicinati da un gruppo di ragazze bellissime. Unico e fondamentale problema, per miglia e miglia attorno a noi non ci sono altri villaggi. Io non sono nato in questo villaggio, ma da quando ricordo ci ho trascorso tutta l' infazia. Ero uno di quei bambini sprezzanti del pericolo e, crescendo, diventai un ragazzo di quelli che si cacciano volentieri nei guai. Mi allontanavo spesso oltre il secondo confine di sicurezza, giusto per il brivido di trasgredire le regole. Fu così che mi imbattei in mia moglie.... certo una ragazza nel bel mezzo del nulla é strano.....ma sicuramente più reale di un miraggio. Felixia si innamorò di me e, per mia fortuna mi promise di non uccidermi mai.... capii dopo l' importanza di tale promessa. Comunque le nostre bambine tentano ancora di mangiarsi nostro figlio Jean, beccandosi puntualmente le ramanzine dalla madre. Comunque la cosa importante é che, mia moglie é anche una lince reale dell' est, io sono un angelo e questo permette la sopravvivenza di entrambi. Cosa sono questi rumori..... Clarisse, mia figlia maggiore si é allontanata dal villaggio da due giorni... Mi affaccio alla finestra e subito vado ad avvisare Felixia. All' esterno é il caos più totale, ragazze che inseguono ed uccidono chiunque, abitanti del villaggio che cercano di sfuggire alla carneficina e mia moglie che, prima di essere uccisa mi sussurra: "...leonesse..." Poi tutto si oscura e quando riesco a vedere, riconosco vicino a me Felixia e mia figlia Serena. Attorno a noi tre un mare di persone alate...... siamo in paradiso, siamo morti.... [...] Ho aperto gli occhi, e davanti a me c'è la parete di legno di una delle due casse di legno che mi nascondono dalle ragazze assassine che girano per il villaggio. [...] Sono giunta al villaggio del regno dell' est e ciò che vedo é l' ennesimo oltraggio che le leonesse portano a noi linci reali, di tutto il cibo che viveva qui non é rimasto null... Sento qualcosa... giovane.... troppo giovane per sfamare, ma é l' unico rimasto. Mi avvicino furtivamente ad una cassa, il mio fiuto felino mi indica la sua posizione. Prendo le sembianze umane, sposto la cassa di legno davanti a me e lo trovo..... ma non ho il coraggio di ucciderlo... certo, il cibo é cibo, anche se si tratta di un bambino terrorizzato, ma non posso farlo. [...] Ok nessuno mi può trovare finchè rimango fermo e zitto, fermo e zitto.... Aspetta qualcuno sta annusando la cassa davanti a me... ti prego vattene vi..... Sono nei guai... fisso terrorizzato la ragazza che mi ha appena trovato, anche se non é come le altre, sicuramente sta pensado a come mangiarmi, vivo o no... Non ho il coraggio di muovermi, nemmeno quando lei, davanti ai miei occhi ancora più terrorizzati di prima, diventa una lince e si avvicina pericolosamente a me. [...] Mi ritrasformo in lince provocando la sua reazione oculare di terrore puro, ma mi avvicino, delicatamente lo prendo con le fauci al collo e me lo sistemo sulla schiena. Istintivamente il bambino affonda il viso bagnato di lacrime nella mia pelliccia e si aggrappa con le mani. Mi guardo ancora attorno e me ne vado, seguita da una bambina leonessa in cerca di guai. Mi giro e le ringhio contro facendola desistere e scappare, ma il bambino sulla mia schiena si aggrappa ancora più saldamente alla mia pelliccia per paura. Riprendo a galoppare verso il regno del sud, verso casa mia, fermandomi solo due volte per controllare le condizioni del piccolo, che deve aver deciso che sono sua madre.... [...] Lei mi ha ri... risparmiato..... non è possibile, ma la sua pelliccia é così soffice, morbida e calda. Mi abbandono al suo calore allarmandomi solo al sentire un sordo rombo farle vibrare il corpo, ma poi mi tranquillizzo accorgendomi che siamo nuovamente in marcia. Mi fido di lei, anche se so che non dovrei farlo, mi controlla due volte per sapere se sto bene...... Poi arriviamo al suo villaggio.... [...] Casa dolce casa, non importa che siano delle semplici capanne ai margini di una foresta, ma anche vicino ad un villaggio di esseri umani. Appena arrivo al mio accampamento le bambine mi circondano incuriosite dal bambino sulla mia schiena, ma non bado a loro e mi dirigo alla tenda della regina del sud. Non riesco nemmeno a raggiungere la tenda, che la regina esce e mi viene incontro. Sento il bambino scivolare dalla mia schiena e scappare verso l' albero più vicino. Mi viene quasi da ridere al sentire il frenetico e leggero picchiettare dei suoi piedini sul terreno. La regina mi osserva per un po' e poi mi dice:"Perchè hai portato quel bambino qui...." Certo, mi aspettavo questa domanda, ma non adesso.... "Sono capitata per caso nel villaggio umano dell' est...e lui era rannicchiato in un angolo impaurito..." dico io, spiegando poi dell' attacco delle leonesse. La regina muove lo sguardo per cercare il bambino, ma non lo trova. Ci mettiamo a cercarlo per tutto il villaggio, ma di lui non c'è traccia, poi mi viene in mente che possa essere su un albero, cosi alzo la testa e lui, nascosto tra i rami di una quercia mi saluta e mi raggiunge. La regina, colpita dalla capacità di sopravvivenza del bambino, decide che da quel momento nessuna di noi donne linci avrebbe dovuto o potuto tentare di mangiare il bambino. Riesco così ad accudirlo senza troppi problemi, anche se spesso lui gioca pericolosamente con la morte, insegnandogli le cose basilari di difesa e di attacco. Appena riesce a parlare mi dice che si chiama Jean, un bel nome. Crescendo,il bambiino continua a giocare con le bambine della sua età al gioco "Predatore o preda" anche se lui si ritrova sempre a fare la preda... Tra le bambine c'è anche Luna, la figlia della regina, innamorata di Jean anche se non riesce a confessarglielo.
  
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