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Autore: NaRayquaza    03/04/2015    1 recensioni
Una ragazza è sparita, un'altra è tornata. Una porta si è aperta.
La Soul Society interviene, ma non riesce a fare nulla. Spetta ad Ichigo salvare i suoi cari prima che sia troppo tardi e l'antico e leggendario Guardiano del Tempo si risvegli.
Premessa: racconto la storia in prima persona cercando di immedesimarmi nei pensieri di Ichigo e mantengo i suffissi onorifici giapponesi ove necessari (esempio: Ichigo chiama "Rangiku-san" Matsumoto nell'anime, portandolo per iscritto tendo a spingere il lettore a immaginarsi meglio la voce di Ichigo dire quella parola con il giusto tono).
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1b
Cospirazioni


«RUKIA!».
«Ichigo!».
Mi alzai di scatto, sgranando gli occhi.
Era la voce di Ichigo quella.
Mi stava chiamando.
Eppure mi trovavo nell'Hueco Mundo, il mondo degli Hollow, come avrebbe potuto Ichigo raggiungermi?
«No» dissi poi «Ichigo è a Karakura Town. Devo essermelo immaginato».
Lentamente mi misi in piedi, ignorando il dolore al fianco destro dove un Hollow mi aveva artigliata poche ore prima.
«Maledetto» mormorai ripensando all'Hollow e portando la mano sinistra al fianco e tentando di curarmi trasformando la mia reiatsu in un'arte curativa.
Non ero specializzata in quel tipo di cose, quindi potetti solo alleviare il dolore per poter usare la mia Zanpakutou senza troppi problemi.
Ero stata mandata nell'Hueco Mundo per conto della Soul Society, dovevo solamente distruggere un raro Hollow e poi sarei potuta tornare indietro. Il problema era che di quell'Hollow non c'erano tracce.
Da quanto mi avevano detto era un colosso di cinque metri con un cerchio sulla pancia con dei segni attorno che ricordava un orologio, ma nonostante la sua stazza era piuttosto lento, quindi facile da abbattere.
«Beh, meglio continuare» mi incoraggiai e ripresi a camminare verso nord, anche se era tutto deserto ed era difficile capire i quattro punti cardinali.
Ero caduta a terra distrutta e subito mi ero addormentata nel bel mezzo del deserto.
Sinceramente ero sorpresa di essere ancora in vita.
L'Hueco Mundo era un posto pericolosissimo visto che potevano uscire Hollow da tutte le parti, non ci ero mai stata prima, e infatti mi chiedevo perché avessero deciso di mandarmi lì proprio ora, di solito non mandano mai nessuno.
Fino a quel momento avrei detto che nell'Hueco Mundo ci fosse solo deserto, ma dopo tre ore di viaggio iniziai ad intravedere una foresta piuttosto fitta.
Anche lì il paesaggio variava un po', allora.
Mi ci volle una buona mezz'ora di Shunpo per raggiungerla.
Lo Shunpo era una corsa speciale che permette a noi Shinigami di scattare in modo fulmineo, molti riescono addirittura a sparire alla vista di un occhio umano allenato a tutto ciò.
«Sono tre giorni che giro» mi lamentai io, dopo soli venti metri dall'entrata della foresta, fortuna che c'era un sentiero «Per quanto ancora dovrò cercare? Inizio ad essere stanca».
«Oh, non ti preoccupare» una voce fredda parlò «Potrai riposarti quanto vorrai tra poco».
«Chi va là?» chiesi subito, preparando la mia Zanpakutou, Sode no Shirayuki.
Sentii qualcosa che veniva lanciato sinistra e scattai indietro per evitarlo. Di fronte a me passò una spada piuttosto grande ad una velocità tremenda che feci quasi fatica a vederla.
«Bene, bene» riprese la voce «Interessante, Shinigami. Sei degna di far parte del Clan Kuchiki».
«Vieni fuori e combatti, vigliacco!» esclamai io, guardando alla mia sinistra.
Sentii la voce ridere «Mi spiace, ma per questa volta passo» disse poi «Volevo solo testare la tua forza. Ci vediamo quando la storia sarà riscritta, se sopravviverai. Fino ad allora, addio».
La sua reiatsu sparì.
Feci per fare un passo in avanti quando iniziai a sentire il corpo pesante.
Il fianco mi bruciava ed avevo diverse fitte. Possibile che gli artigli di quell'Hollow fossero avvelenati?
Caddi con la faccia a terra, e mentre perdevo i sensi sentii dei passi molto rapidi e una voce familiare fare il mio nome e poi blaterare qualcosa sul fatto di avermi trovata.
Fece il mio nome più volte scuotendomi, ma io ero già nel mondo dei sogni...

Sentivo le mie braccia penzolare, il mento che poggiava su qualcosa di duro e le mie cosce rette da una salda presa.
Aprii lentamente gli occhi guardando per terra e notai dei piedi che si muovevano.
Mi stavo spostando.
«Yo» salutò una voce familiare «Finalmente ti sei svegliata. Certo che ci sei caduta come una pera cotta... Da quando mandano Shinigami in missione nell'Hueco Mundo?».
«Renji!» esclamai, tutto ad un tratto imbarazzata dal fatto che mi stesse portando sulla schiena «Lasciami andare, posso camminare da sola!».
«Non se ne parla» rispose il ragazzo «Hai il quaranta percento del corpo avvelenato, se non stai ferma rischi di crepare, quindi smettila di dimenarti».
Mi fermai, mantenendo comunque l'imbarazzo.
Renji sospirò «Mi hai fatto preoccupare» disse poi «Il Comandante Generale mi ha mandato a cercarti, mi ci è voluto tantissimo per localizzarti al Laboratorio di Ricerche Tecnologiche».
«Il Comandante Generale?» chiesi io «Ma è stato lui a mandarmi in missione. Il Capitano Ukitake mi ha detto che aveva chiesto esplicitamente di me, è venuto persino a Karakura Town per dirmelo».
Genryuusai Shigekuni Yamamoto era il Capitano della Prima Brigata, e comandava tutti noi Shinigami. Il Comandante Generale era un uomo anziano e con la schiena incurvata. Era pelato ed aveva una barba lunga, bianca, delle cicatrici sulla testa ed era vestito di nero come tutti gli Shinigami.
Lo avevo visto solo una volta togliersi il kimono e la sopravveste da capitano per combattere, ed aveva tantissimi muscoli nonostante l'età.
Portava sempre un bastone da passeggio che sembrava lo scettro di Gandalf dove dentro risiedeva la sua Zanpakutou, Ryuujin Jakka.
«No» disse Renji «Era un falso quello, non mi hai sentito prima? Il Capitano Ukitake è a letto da una settimana, come ben sai ha una salute molto cagionevole».
Sgranai gli occhi, incredula «C-Come...» dissi, a corto di parole «Non era il capitano?».
«C'eravamo io e il mio capitano quella mattina da lui e ti possiamo confermare che stava malissimo, come poteva venire nel Mondo dei Vivi fino a casa di Ichigo? Senza nemmeno rimanere segnato nei registri del Cancello Senkai, poi» Renji si fermò «Rukia» aggiunse poi «Capisci cosa significa questo?».
Il Cancello Senkai era un portale che ci permetteva di viaggiare tra le varie dimensioni e nella Soul Society c'era sempre un controllo per evitare cose come questa, quindi l'unica spiegazione possibile era...
«Arrancar» risposi io «Aizen, quindi. Chi altri potrebbe comparire dal nulla? Ma non capisco cosa vogliano ancora...».
Arrancar. Una brutta razza. Degli Hollow molto più potenti che avevano una forma umanoide, ma come conferma al loro “essere Hollow” avevano un pezzo di maschera addosso e il buco sul petto.
Aizen invece era il Capitano della Quinta Brigata, ma ci aveva traditi tempo fa per recarsi nell'Hueco Mundo e allearsi con gli Hollow per distruggere proprio la Soul Society. Aveva inoltre rubato un oggetto particolare dai poteri illimitati, e si presuppone crei Arrancar con quello, ma questa è un'altra storia.
Renji annuì «Anche se non è ancora confermato» aggiunse poi, riprendendo a camminare «Potrebbe essere chiunque, visto che gli Arrancar ci hanno attaccato poco tempo fa, non avrebbe senso attaccare di nuovo».
Ricordavo benissimo cosa era successo nella loro ultima visita di qualche settimana fa. Avevo distrutto un Arrancar con un semplice colpo, per poi scoprire che era l'Arrancar più debole di sempre. Successivamente, ne era apparso un altro che mi aveva bucato lo stomaco con una semplice mano e aveva poi iniziato a combattere con Ichigo, che comunque non era riuscito a fare molto.
Ci siamo salvati solo perché poi è stato richiamato da un suo superiore nell'Hueco Mundo.
Mentre riflettevo sugli eventi passati, sugli Arrancar, sullo speciale allenamento a cui Ichigo si stava sottoponendo mi sentii debole tutto ad un tratto.
Mi venne un lieve mal di testa e un'immagine balenò nella mia mente.
«Renji» dissi ad un tratto, dopo che il dolore fu passato «Potresti portarmi da Ichigo?».
Renji girò la testa verso di me continuando a camminare. Aveva una faccia sorpresa «Rukia» disse poi «Vuoi andare lì ora? Hai bisogno di cure, se non facciamo qualcosa il veleno...».
«Chiederò a Inoue di aiutarmi, devo assolutamente vedere Ichigo. Ho un bruttissimo presentimento».
Renjì sorrise, poi fece dietrofront e sospirò «Accidenti» aggiunse poi «Quando voi donne vi mettete in testa qualcosa non è facile farvi cambiare idea. Penso che mi toccherà accontentarti».
Gli tirai un cazzotto in testa e lui gemette dicendo «Ehi! Perché lo hai fatto, maledetta?!».
«Taci» mormorai io, sorridendo «Idiota».
   
 
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