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Autore: lukespj    06/04/2015    4 recensioni
“Haz, mi vuoi sp-”
“Ti prego, so che sono un emerito coglione, un cretino, uno stronzo, tutto quello che vuoi. E mi dispiace, giuro. Ma non posso starmene con le mani in mano. Ti amo, cazzo, e non posso lasciarti andare, anche se probabilmente sarebbe la cosa migliore, ma non posso. Sarò anche egoista, ma non mi importa. Ti voglio con me e per me, e non mi interessa niente e nessuno. Che vadano tutti a farsi fottere. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, ho sempre avuto bisogno di te, e tu ci sei sempre stata. E so che ci sarai ancora, perché anche tu hai bisogno di me, anche se io non ci sono stato molto per te, ma ti prometto che cercherò di migliorare. Te lo prometto. Ma ti prego, ti scongiuro.. Non lasciarmi” dico tutto d’un fiato, interrompendola e porgendole le rose.
[questa ff è nata in seguito alle tre OS che ho scritto su Harry, ma racconta quello che sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente da quanto avevo scritto]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Harry POV)

Sono le tre del pomeriggio e Giulia non è ancora tornata. E’ una bellissima giornata, avremmo potuto starcene tranquilli in giardino a passare un po’ di tempo insieme. Avrei giocato con i suoi capelli, avrei trovato ogni modo per farla ridere, anche con le mie pessime battute, alle quali, penso, rida solo per pietà.  Le avrei rubato qualche bacio senza farci scoprire, per poi accompagnarla dai suoi, dove avremmo passato il pomeriggio, per poi tornare qui, per la grande cena che mamma e Sophia hanno organizzato. 
Ma invece no, lei è uscita con Malik e addio tutto il resto. Ed io sono qui, seduto fuori dalla porta di casa, ad aspettarla come un disperato.
Esattamente nel momento in cui decido che non ho più intenzione di starmene seduto qui, sento il rombo di una moto farsi sempre più vicino. La moto rossa si ferma dalla parte opposta della strada rispetto a casa, e su di essa ci sono due figure. Stringo istintivamente i pugni quando vedo come lei è stretta a lui, ma prendo un respiro profondo, per poi buttare fuori tutta l’aria lentamente.  
La ragazza scende dalla moto togliendosi il casco. Scuote un po’ i capelli, che le ricadono morbidi sulle spalle. Riconsegna il casco nero a Malik, che lo allaccia attorno al manubrio per poi partire.
Appena la moto sparisce dalla nostra visuale, Giuls mi corre incontro e mi salta al collo, stringendomi forte. Mi prende talmente di contro piede, che quasi perdo l’equilibrio. Appena mi riprendo dal piccolo sbando, stringo le braccia attorno al suo bacino e mi beo della bellissima sensazione di averla tra e mie braccia.

“Cos’è tutta quest’improvvisa dimostrazione d’affetto?” dico, allentando la stretta e allontanandomi quanto basta.

Come risposta, ottengo un ugno sulla spalla.

“Hey!” dico, scoppiando a ridere.
“Non tutto è dovuto, amore mio” 

Sgrano gli occhi, incredulo di quello che ho appena sentito.

“Che hai detto?” chiedo, il cuore che pompa a mille.
“Che non tutto è dovuto?” chiede, confusa.

Scuoto la testa.

“No, non quello.. Dopo.. Che hai detto?”

Mi guarda ancora più confusa.

“Hai detto amore mio”
Lei sue labbra formano una  ‘o’, poi si morde il labbro per trattene un sorriso.

“Scusami, io.. L’ho detto senza pensarci, non-”
“Ridillo” dico, interrompendola.

Abbassa lo sguardo e sorride, per poi rialzarlo e guardarmi dritto negli occhi.

“Amore mio” dice, in un sussurro.

La bacio stringendola il più possibile a me, fregandomene altamente del fatto che siamo praticamente in mezzo alla strada.

“Bene, bene.. Ma guarda un po’ che bella scenetta” dice una voce fin troppo famigliare.

Ci stacchiamo e ci giriamo contemporaneamente verso Josh che, stranamente, è in giro senza i suoi due tirapiedi rammolliti e senza le due cagnoline. Evento più unico che raro.
Prendo la mano di Giuls e la stringo, un po’ per farle capire che ci sono io con lei e un po’ per non andare lì e spaccargli la faccia per il modo in cui sta guardando e sorridendo alla mia ragazza.

“Devo farti i miei complimenti, Styles” dice, senza staccare gli occhi da Giuls.

Giuls sostiene il suo sguardo, senza paura, ma riesco a sentire quanto è tesa. Ho sempre saputo che tra loro due non corre buon sangue, ma dal modo in cui si stanno sfidando con lo sguardo, posso capire che c’è di più. Qualcosa che non so e che sento che dovrei sapere.

“E sentiamo, per cosa dovresti farmi i complimenti?” chiedo, dopo attimi di silenzio che erano sembrati eterni.

Josh fa un ghigno che non mi piace per niente, per poi leccarsi le labbra.  Giuls cerca di mascherare i brividi che le stanno percorrendo la schiena, ma io li noto e stringo un po’ di più la sua mano.

“Perché sei riuscito dove non sono riuscito io” 

Sbarro gli occhi a quell’affermazione. 
Ho sempre saputo quello che faceva alle ragazzine del primo anno, ma ne sono sempre stato fuori, anche quando ha esteso la ambizione. Guardo verso Giulia, che ha chiuso gli occhi e sta facendo di tutto per stare tranquilla. Non voglio nemmeno provare a pensare che lui abbia..

“Che c’è piccola Giuls? Non ho mica ragione?” dice Josh, interrompendo il flusso dei miei pensieri e avvicinandosi a noi. 

Istintivamente, mi metto davanti a Giuls, ma lei mi tira dalla maglietta, facendomi tornare al suo fianco.
“Cosa vuoi, Josh? Non ti è bastata prenderle una volta?” sputa Giuls con un’acidità che non le ho mai sentito.
“Bambolina, il veleno non fa per te” dice, sorridendo, per poi guardarmi compiaciuto. “Sai, avrei dovuto usare la tua tecnica.. Fingermi amico, esserci quando si lascia con il ragazzo, fare il dispiaciuto quando parte per Londra, fare finta che mi manca e prendere il treno per raggiungerla… Davvero, ottimo piano, Styles”
“Non smetterai mai di sparare stronzate, vero?” chiedo, abbastanza alterato da tutta questa situazione.

Josh scoppia a ridere, poi si avvicina a Giulia e fa per accarezzarle una guancia, ma lei gli afferra prontamente la mano, rigirandogli il braccio dietro la schiena.

“Ottima mossa, Josh… Ma ti ricordo che ora so difendermi anche da sola, dato che faccio l’addestramento in accademia” dice Giuls, per poi lasciargli il braccio.

Il ragazzo la incenerisce con lo sguardo, massaggiandosi il braccio.
Io sono immobilizzato, ho appena avuto la conferma che Giuls, la mia Giuls, è stata una delle prede di questo coglione. E io ci sono stato sempre insieme. Come ho potuto non accorgermene? La conosco, so che qualsiasi cosa sia successa, non me lo avrebbe detto – e ora ne ho la conferma. Ma come ho potuto essere così cieco?
Sono troppo troppo preso dai miei pensieri, che non mi accorgo che Giuls se ne è andata, lasciandomi sola con Josh.

“Allora, racconta… Com’è stato entrarle nelle mutande?” chiede Josh, senza peli sulla lingua.

La risposta che ottiene non è quella che pensava. Infatti, gli arriva un pugno dritto dritto nello stomaco.

“Non osare mai più avvicinarti a Giuls o a me, brutto stronzo” dico tra i denti, per poi girare i tacchi e lasciarlo lì, davanti casa mia, piegato in due dal dolore.

A grandi passi, mi dirigo verso l’ultima delle case in cui avrei mai pensato di mettere piede. Quando arrivo davanti alla casa bianca, busso con forza- forse troppa- alla porta. Non ci vuole molto prima che la porta di apra, rivelando un Malik molto confuso alla mia vista.

“Che ci fai tu qui?” chiede, quasi divertito.
“Dobbiamo parlare di Giuls” 

Lui scoppia a ridere.

“Styles, devi imparare ad accettare il fatto che noi abbiamo questo tipo di rapporto e-”
“Non si tratta di quello..” dico interrompendolo, la voce che mi si spezza in gola.

Mi guarda, confuso.

“Si tratta di Josh”
Lui sgrana gli occhi, poi recupera prontamente la giacca e urla un ‘ mamma esco’, per poi chiudersi la porta alle spalle. 

“Non qui” dice piano, per poi superarmi.

Lo seguo senza dire una parola. Non ci allontaniamo di molto quando Malik alza un pezzo di rete rotto di una casa disabitata che sta cadendo a pezzi, entrando nel giardino.

“Ma che ti salta in mente, Malik?” chiedo.
“E’ sicuro, Styles.. E poi sappiamo benissimo entrambi che mi seguirai” dice, incamminandosi verso l’interno della catapecchia.

Sospiro, per poi alzare a mia volta la rete ed entrare in questa proprietà a me sconosciuta. Lo seguo verso l’interno, per poi trovarlo seduto con la schiena appoggiata ad una trave e le gambe a penzoloni da quella che avrebbe dovuto essere una finestra. Mi fa segno di sedermi vicino a lui, e così faccio, senza però sporgermi verso il vuoto.

“Cosa sai?” mi chiede, la voce lontana.
“Niente, non so niente!” urlo, facendo rimbombare la mia voce in tutto il vecchio edificio.

Il ragazzo mi guarda, confuso. Prendo un respiro profondo, appoggiando la schiena e la testa a quella che assomiglia a una porta finestra.

“Poco dopo che te ne sei andato, è comparso Josh dal nulla e ci ha visti mentre ci baciavamo, e così ha iniziato a sparare le sue solite stronzate, dicendomi che ero riuscito dove non lo era lui” 

Malik guarda lontano davanti a sé, fuori dalla finestra senza vetri da cui penzolano le sue gambe.

“Cosa vuoi sapere esattamente?” 
“Tutto, dall’inizio alla fine” 
“Sei sicuro?”
“Parla e basta, cazzo!” dico, facendo rimbombare di nuovo la mia voce.

Lui annuisce, e io sento una stretta al cuore. Ho paura di quello che sentirò, non voglio nemmeno immaginarmi cosa le può aver fatto, ma ho bisogno di sapere.  E anche se Malik mi irrita a priori, so che è l’unico a cui avrei potuto chiedere una cosa del genere, prima di affrontare direttamente Giuls. Non reggerei a sentirmelo raccontare da lei senza averlo prima saputo da qualcun altro, sarebbe troppo devastante per lei. E anche per me.

   
 
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