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Autore: Aliak    08/04/2015    3 recensioni
Giappone, epoca attuale. La storia sembra che sta per ripetersi.. Una comune ragazza di 15 anni, la Shikon no Tama è ricomparsa. Kagome, ignara di tutto questo, sarà coinvolta in una guerra che esiste da secoli, nascosta e celata all'occhio umano, di cui solo pochi conoscono la verità. Il pozzo mangia ossa è ormai sigillato, l'accesso all'epoca Sengoku non esiste più. Eppure una figura proveniente dal passato si riaffaccerà, nella vita dell'unica donna che abbia mai amato. Inuyasha inaspettatamente ritroverà Kagome, che credeva ormai persa per sempre. I ricordi di una vita passata insieme torneranno, potrà un'amore che trascende il tempo, superare anche questa ennesima prova? Ormai Inuyasha è un demone completo, potrà provare gli stessi sentimenti verso di lei?
NB: Questa è una fiction Kagome/Inuyasha, ma non saranno presenti Sango Miroku e Koga (non prendetela a male) ma ci saranno presenti personaggi, che sono comparsi nelle altre due mie fiction, in realtà questo è il seguito di Rift, anche se sarà anche una storia completamente a parte.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Shippou | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Accarezzai dolcemente il viso del mio cucciolo, sapendo cosa mi aspettava, forse non l'avrei mai rivisto, ma quello che stavo per fare era per lui, quanto per me, non potevo lasciarlo senza una madre, tenseiga non l'avrebbe mai potuto riportarla indietro se fosse morta, da una parte avrebbe rischiato di perdere due genitori, in una sola volta, ma sapevo che era in buone mani, qualunque cosa ci sarebbe successa, qualsiasi brutta ipotesi si fosse avverata, non l'avrei lasciato solo senza nessuno a proteggerlo, troppo piccolo per badare a se stesso, autonomamente. Poggiai un ultimo bacio sulla fronte, per poi allontanarmi dalla stanza senza guardarmi indietro, sapevo che se lo avessi fatto avrei perso il coraggio, sospirai entrando nella stanza scorgendo la figura di Sean, poggiato a una parete in disparte, Electra stava aggiungendo le ultime cose per far si, che l'incantesimo funzionasse Marius era apparentemente scomparso quanto meno per ora. Sollevò lo sguardo verso di me sorridendomi lievemente, mentre metteva l'ultimo cristallo bianco, a terra nel punto esatto indicato. 

-Sei veramente pronto.- disse una voce alle mie spalle, mi voltai verso Marius, che era comparso dal nulla, con in mano un pesante e vecchio tomo rilegato in pelle con una copertina rossa, doveva essere molto antico a sentire l'odore delle pagine, e dal colore giallastro delle stesse, ma si vedeva che ne teneva conto, cercando di mantenerlo più intatto possibile. 

-Ho detto di si, basta chiedermelo- sbottai semplicemente, mentre Electra si era avvicinata a Marius, prendendo il tomo, che lo stesso gli stava porgendo, sfogliandolo lentamente fino alla pagina, prefissata. Marius, mi accompagnò fino al letto, mi sdraiai lentamente accanto a lei, prendendo infine la sua mano stringendola. 

-Sai cosa fare- annuì semplicemente, cercai di mantenere calmo il mio yoki, concentrandomi sullo stesso, fino a portarlo ai minimi livelli, e sapevo che sarebbe stato duro mantenerlo così, quando Marius, avrebbe usato il suo potere, ma dovevo farlo dovevo cercare di non perdere assolutamente il controllo, o sarebbe stato tutto inutile, e non avrei più potuto tentare quell'incantesimo. Sentì le sue mani poggiarsi sul petto, erano roventi, sembravano bruciare la mia pelle, ustionandola, il mio yoki voleva uscire allontanarlo da me, togliere quella fastidiosa azione, lo imbrigliai cercando di mantenerlo dove era, gli occhi di Marius, erano diventati pura pece, dove non si distingueva più nessuna parte degli stessi, incutevano un terrore evidenziale che mi fece accapponare la pelle, rizzare tutti i peli e capelli che avevo sul corpo. Mi morsi prontamente il labbro inferiore, il dolore allo stesso mi aiutava a allontanare il pensiero dal calore allucinante al petto. Finalmente il mio yoki cedette, e Marius diede il consenso a Electra di cominciare. Lentamente uscirono dalle labbra, parole ben scandite, e arcane per le mie orecchie dalle sue labbra, le rune sul suo corpo cominciarono a illuminarsi intensamente di una luce bluastra, che diventava sempre più intensa a ogni parola pronunciata, non sapevo esattamente cosa aspettarmi durante l'incantesimo, sapevo cosa aspettarmi prima, ma non ora. Mi sembrava che qualcosa mi stesse risucchiando con forza, portandomi chissà dove facevo fatica a mantenere gli occhi ancora aperti, le figure intorno a me cominciarono a vorticare, diventando indefinite, fino a essere solo immagini offuscate che si stavano allontanando sempre di più, una forza enorme sembrava spingermi verso il basso, sentì di colpo quella pressione non permettermi più di respirare, poco dopo cedette anche il cuore. 

§§§ 

Camminavo nel nulla, o almeno così sembrava, sapendo la mia meta, ma non conoscendo esattamente come raggiungerla, ma dovevo farlo, sapevo di aver poco tempo, l'incantesimo sarebbe durato poco, in quanto il mio demone era forte, trattenerlo troppo a lungo imprigionato nello stesso, mi avrebbe risucchiato ogni granello di forza e di vita, togliendomela completamente, quello che aveva fatto era troppo rischioso, e mi aveva avvertito dello stesso pericolo, ma per portarla indietro avrei fatto anche questo, se fosse bastato per far vivere il mio cucciolo felice con sua madre, questo era un prezzo che potevo pagare. Il mio istinto mi diceva di continuare lungo il percorso, lo seguì senza obbiettare, sperando fosse nel giusto, non potevo far altro che seguire quegli istinti, quando la ragione non sapeva come guidare. Più mi inoltravo, più notavo che intorno a me, nella tenebra scorgevo figure, simili a fantasmi, o quanto meno quelle creature che appaiono nei film, americani, esseri incorporei, che non potevo toccare, percepire nessun odore, alcune di quelle figure mi erano assai familiari.. Pian piano si delinevano prendendo la forma, di ricordi che mi erano familiari, vissuti con lei, in un tempo ormai passato, sembrava che in quel momento navigassi nei ricordi, della mia compagna, flebili passavano davanti ai miei occhi, le figure ormai scomparse di molte di quelle persone, che ci erano state care, che ci avevano seguito nella nostra battaglia contro naraku. Naraku, il mio sguardo si soffermò su quello che sembrava il ricordo dell'ultima battaglia, contro di esso, eppure sembrava così diversa, aveva un qualcosa di diverso, non riuscivo a capire il perché, volevo avvicinarmi ma sembrava che una barriera invisibile, mi bloccasse al di fuori di quello, le immagini erano sfuocate per niente nitide, ma potevo scorgere netta la figura di Kagome, inginocchiata a terra che teneva sulle gambe un corpo apparentemente morto, o comunque privo di forze, la sentivo singhiozzare fortemente, eppure non riuscivo a percepire le parole, che stava pronunciando tra un singhiozzo e un altro, in quel dolore straziante che mi stava ferendo profondamente, non potevo vederla ridotta in quello stato. Sbattei fortemente i pugni contro quella invisibile barriera, nell'intento di infrangerla usando tutta la mia forza, la stessa tremava sotto i colpi possenti dell'inuyoukai, ma non si infrangeva ne si incrinava, sembrava essersi solo piegata, ma risultava inutile allo scopo, principale non poteva ancora raggiungerla. Si sentì improvvisamente tirato via con forza, qualcosa lo aveva afferrato per una caviglia, possibile? non aveva percepito nulla e nessuno avvicinarsi a lui, eppure venne scagliato lontano dalla barriera. Quando riuscì a riprendere l'equilibrio, sollevò lo sguardo poggiandolo davanti a se, la tenebra sembrava aver preso una forma, ma della stessa poteva scorgere solo una lunga coda, serpentina, che alla fine si mostrava con una affilata cuspide, non proprio rassicurante, molto più in alto notò due enormi occhi fissarlo attentamente, brillavano di luce propria contro il nulla, la pupilla appariva ferina posta verticalmente, come quella di un gatto, o forse meglio dire di un rettile. 

-Non credevo fossi così stupido, da osar provare a metterti contro di me.- una profonda voce grottesca, era scaturita, dal nulla rivolgendosi a lui, senza però mostrarsi del tutto, la coda improvvisamente si ritirò scomparendo del tutto, come se non era mai esistita. 

-Tu sei quella maledetta, sottospecie di lucertola troppo cresciuta.- una profonda risata, ironica risuonò poco dopo che aveva pronunciato quelle parole. 

-Siete proprio dei cani, vi è stata data la grazia di essere delle creature superiori, avreste potuto regnare sul mondo, invece vi siete abbassati a fare i cagnolini degli umani, tenendo la coda tra le gambe.- un basso ringhio fuori usci, dalle mie labbra in risposta a quelle parole. 

-Non mi sembra a voi sia andata tanto meglio, almeno noi non ci nascondiamo per paura, di essere sterminati.- sapeva che stava osando con quelle parole, in quel luogo quell'essere aveva molto più potere, rispetto a lui. Qualcosa lo colpì forte al petto, sentì la pelle lacerarsi contro quel contatto invisibile, i muscoli del petto tagliarsi due costole incrinarsi, un dolore lancinante lo colpì ma non abbastanza forte da ucciderlo, aveva subito ferite peggiori. Lentamente si rialzò, cercando di mantenersi saldamente sulle gambe, un colpo di tosse un rantolo, la ferita era molto più grave di quanto credesse. 

-Ti conviene, non farmi arrabbiare, sarei quasi tentato di chiederti di allearti con me, sei forte posso percepirlo, potresti essermi utile, e potrei anche scegliere di salvare la tua amata, e il tuo cucciolo, se accettassi la mia proposta.. Insieme alla sfera, potremmo riportare il potere dei draghi su queste terre, e regnare incontrastati sarebbe per te un onore un essere inferiore, che serve un Dio.- sputai al nulla o quanto meno, il mio intento era quello di lanciare quel grumo di sangue contro l'essere che aveva scaturito quelle parole. 

-Non mi unirò a te, non mi unirò a una feccia, non sei, e non sarai mai un Dio, ti illudi veramente che la sfera ti possa dare poteri al pari, di uno di questi.. E poi dici che noi cani siamo stupidi, a quanto pare lo stupido qui sei solo te.. E un semplice oggetto creato da mortali, non potrà mai donare un potere, la sfera illude la sfera non ti permetterà mai di realizzare tale desiderio.- 

-Staremo a vedere.- fù un ultimo sussurro detto a denti stretti, che riuscì a percepire 

 


PS: ebbene si sono passati quasi 10 giorni dall'ultimo aggiornamento.. No non sono morta, ne ho perso l'ispirazione, semplicemente finalmente avevo le meritate ferie, e ho voluto pensare solo a riposarmi, e a non fare una mazza. Compreso non scrivere fiction, ne fare recensioni (no una lo fatta di sfuggita in questi giorni, ma dovevo recensirne altre di storie che sono state aggiornate e che seguo.) in ogni caso. Riuscirà Inuyasha a salvare la nostra Kagome, che cosa succederà tra lui, e il grande cattivo? Spero di non avervi deluso con questo capitolo ci vediamo al più presto cari. 

Un bacio
Aliak

   
 
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