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Autore: VengenzIsMyLife    08/04/2015    4 recensioni
Riesci a sentire il silenzio? Riesci a vedere il buio? Puoi riparare ciò che è distrutto? Riesci a percepire il mio cuore? Puoi aiutare il disperato?
Beh, ti sto implorando in ginocchio. Puoi salvare la mia anima bastarda?
Mi aspetterai?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1° Capitolo- Can You Feel My Heart?
 



L'unica cosa che da sempre ha avuto il potere di svegliarmi è la suoneria del mio cellulare. Potrei anche cambiarla, ma quei bastardi dei miei amici riusciranno sempre a rubarmelo e rimettere la stessa canzone pur di svegliarmi ogni giorno alle sei del mattino.
Vorrei poter scagliare quell'oggetto infernale nel muro, ma questo mese ne ho già fatti fuori sei e questa volta i miei potrebbero seriamente uccidermi. 
Lo prendo di malavoglia e rispondo con la voce ancora impastata di sonno -Pronto?-
-Baker, sono le sei del mattino. Porta il tuo culo peloso al nostro cospetto e nessuno si farà del male-
-Shads, non mi rompere. Ho fatto tardi ieri sera, vorrei dormire un altro po-
-Non sono cazzi miei, alzati e fammi sentire il getto che si apre, su-
-Vaffanculo- mi alzo dal letto, gira tutto. -Posso chiudere? Sono in piedi-
-Dieci minuti, poi ti richiamo-
Riaggancio e lancio il cellulare sul letto, sperando che non cada a terra e si rompa. 
A casa tutti dormono ancora, così passo in bagno e mi sfilo i boxer, aprendo il getto. Fare la doccia in inverno, alle sei del mattino, è sempre un dramma.
Piagnucolo un po tra me e me e mi posiziono sotto il getto, rabbrividendo al contatto con l'acqua.
Odio alzarmi così presto e odio quei quattro coglioni che devono per forza stressarmi prima della scuola. Mi lavo velocemente prima che Matt richiami e pensi che sia tornato a dormire, anche se l'idea mi alletta molto.
Esco dal bagno e mi ritrovo mia sorella davanti mentre si strofina gli occhi -Zena!- 
-Zacky! Vaffanculo, copriti!- urla coprendosi di scatto gli occhi.
Rido e corro in camera mia a vestirmi.
-Come ti salta in mente di girare nudo per casa??-
-Pensavo stavate dormendo tutti!-
-Tu sei pazzo!-
-Anche io ti voglio bene!-
Io e mia sorella abbiamo un rapporto di amore fraterno che ci ha sempre legati, fin da piccoli. Quando nacque mio fratello Matt, lei dava un sacco di attenzioni a lui, mentre io me ne stavo in disparte a guardarli. Un bel giorno, come per magia, Zena giocò di nuovo con me, staccandosi leggermente da mio fratello, così da tredici anni a questa parte, non ci siamo staccati più. 
Apro l'armadio e prendo i primi vestiti che mi capitano, vestendomi in fretta. Ed ecco che il cellulare riprende a suonare. lo prendo al volo e stacco la chiamata. 
-Io vado!- afferro la felpa e la infilo mentre esco di casa. 
C'è un freddo cane, così decido di prendere la macchina e non la moto.
A quest'ora, di solito, Huntington Beach è deserta, così mi permetto di guidare un po più veloce del solito per non far lamentare quegli attacca brighe.
Come ogni mattina, ci ritroviamo al parco di fronte la scuola come dei nullafacenti che aspettano chissà che.
Parcheggio dietro la macchina di Johnny e scendo, pronto per un'altro giorno di scuola.
-Buongiorno- levo il bicchiere di caffè dalle mani di Brian e ne bevo un sorso
-Buongiorno a te, eh- sbuffa lui.
-Novità?- mi siedo sui gradoni di marmo gelati e guardo la struttura ancora dormiente.
-No, tutto al solito- risponde Jimmy.
-Com'è andata con Val, Shads?-
-Benissimo. L'ho portata a cena fuori Huntington Beach-
-E non gliel'ha ancora data- ride Brian.
-Oh, certo, perchè Michelle lo ha fatto. Vero?- bevo un altro sorso del mio caffè bollente. 
I ragazzi ridono.
-Fai meno lo spiritoso, Baker- mi spintona, facendomi ridere.
Ed ecco che i primi alunni iniziano a radunarsi all'entrata dei cancelli gialli arruginiti. In se la scuola non è messa poi così male, anzi. All'interno è tutto nuovo e lucido. Solo che l'esterno lascia un po a desiderare, a partire dal giardino pieno di erbacce.
Appena aprono i cancelli, una massa di gente si spintona per entrare, come se fosse una gara a chi arriva per primo. Non riesco a capire cosa ci trovino di così bello nell'andare a scuola.
-Eccole- ride Jimmy.
Un gruppetto di ragazze tirate a lucido come delle Barbie nuove di zecca si avvia verso i cancelli d'entrata. Ho sempre pensato che fossero delle oche piene di soldi che continuano a tirarsela per darmi su i nervi.
-Neanche oggi scegli, Zee?- ride Johnny.
-Non m'interessa- alzo le spalle.
-Continuo a pensare che tu sia gay- Matt mi da uno schiaffo sulla nuca.
-Non rompere il cazzo, Sanders- finisco il caffè e lancio il bicchiere vuoto nella pattumiera, facendo centro.
Un coro di approvazione si innalza dai miei amici.
-E quella chi cazzo è?- chiede Brian.
Alzo gli occhi, guardando nella stessa direzione del mio amico.
Una ragazzina con dei capelli color miele si dirige verso l'istituto con il suo zainetto nero con dei disegni azzurri che da qui non riesco a distinguere. Tiene alcuni libri al petto e un paio di cuffiette bianche alle orecchie. Lo sguardo basso, forse si guarda le scarpe.
-Mai vista- dice Matt.
-E' Teddy Sparks, la figlia di Thomas Sparks- risponde Jimmy.
-Il tizio giù al parcheggio che vende alcolici?- chiedo senza staccare gli occhi dalla ragazza.
-Si, proprio lui-
-Io vado- salto giù dai gradoni e corro a prendere lo zaino in macchina, per poi avviarmi verso l'entrata.
-Ei!- mi urlano i miei amici, ma non li degno di uno sguardo. Ho troppa fretta di entrare oggi e non so se sia una cosa positiva.









Alla fine delle lezioni, come da tutto il giorno, ho troppa fretta di fare tutto. Ogni volta che la campanella annunciava la fine di ogni lezione, mi sparavo fuori dalla classe come se qualcuno mi avesse messo un petardo sotto il culo.
I ragazzi non mi hanno visto nemmeno in mensa, oggi ho la testa altrove. Ho preferito pranzare in quello schifoso giardino in mezzo alla natura che pranzare con loro e sentirmi sotto torchio per nulla.
Avanzo verso il corridoio in mezzo ai ragazzi fino ad arrivare al mio armadietto.
-Zee?- 
Mi giro e vedo Brian e Matt avvicinarsi a me.
-Ragazzi- li saluto e poso i libri dentro l'armadietto pieno zeppo di pelusche che di solito le ragazzine mi regalano e che poi vanno a finire tutti qui dentro.
-Ei, Sparks!- urla un ragazzo.
Mi giro di scatto, vedendo Teddy aprire il suo armadietto e venire investita da una miriade di foglietti colorati. La ragazza si copre il volto con i libri che teneva in mano e prova ad indietreggiare, finendo così a terra.
Un gruppo di ragazzi e ragazze scoppia a ridere alla vista dell'accaduto, mentre Teddy si alza di scatto e chiude l'armadietto con troppa foga. Così tanta che lo sportellino si riapre, lasciando cadere altri foglietti.
Guardo sgomento i miei amici, rimasti scioccati anche loro dell'accaduto.
Teddy raccoglie la sua tracolla ed esce dall'istituto a testa bassa. Alcuni foglietti arrivano ai miei piedi, così mi abbasso e ne raccolgo qualcuno.
"Brutta"
"Sei grassa
"Fai schifo"
"Puzzi"

E tanti altri insulti che mi fanno accapponare la pelle. Brian raccoglie altri foglietti e li legge. La sua faccia schifata mi dice tutto. Lo schifo che c'è in questa scuola arriverà a farmi odiare ogni suo alunno, ne sono sicuro.
Non appena il corridoio si libera dalla feccia, mando avanti i miei amici e mi soffermo un altro po li, da solo. Continuo a guardare i peluche che mi intasano l'armadietto, così prendo il mio preferito; un orsetto a cui manca un occhio. Quello me lo ha regalato mia sorella qualche anno fa. Infatti avevo deciso di riportarlo a casa e metterlo in camera mia, ma ogni volta me ne dimentico. Lo osservo, rigirandolo tra le mani per poi avvicinarmi all'armadietto ancora aperto di Teddy e appoggiare il peluche sui suoi libri. Da subito l'odore di cocco e miele mi arriva alle narici, facendomi sorridere. Chissà se è proprio il suo profumo.
Perchè cazzo sto pensando a tutto questo? Non la conosco nemmeno.
Sistemo l'orsetto e chiudo lo sportellino dell'armadietto, per poi precipitarmi fuori. 
Credo di aver fatto una buona azione, ma non so nemmeno se le piacciono i peluche. Fossi stato in lei mi avrebbe fatto piacere trovare un regalino come quello.
-Baker, ci si vede!- mi urla Matt appena prima di salire in macchina.
Lo saluto con un cenno della mano e mi precipito alla mia. Salgo e parto. Un altro giorno di scuola è andato.
  
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