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Autore: Eli_99    09/04/2015    9 recensioni
//STORIA IN VIA DI REVISIONE//
Isabel sa farsi odiare fino alla morte ma anche farsi amare al primo sguardo. Perchè in fondo era questa la particolarità di Isabel o l’amavi incondizionatamente o la odiavi con tutto te stesso.
Questo i ragazzi del Dolce Amoris l’avrebbero scoperto tra poco.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Rosalya, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sorri I'm not perfect'
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8. Incontri Inaspettati

 
Ma che splendore che sei,
nella tua fragilità.
E ti ricordo che non siamo soli
a combattere questa realtà.
Marco Mengoni - Esseri Umani -


 
Anche se con fatica mi asciugai le lacrime, lentamente passai davanti allo specchio cercando di rendermi quanto meno presentabile, raccolsi velocemente i capelli in una treccia laterale, passai delicatamente un fazzolettino umido sugli occhi e mi misi gli occhiali; davanti alla porta mi schiarì la voce prendendo un respiro profondo per poi aprire.
Quando aprì la porta davanti a me si stagliò l’immagine di un ragazzo dai capelli biondo cenere corti sui lati e più lunghi sopra tirati indietro da un paio di Ray-Ban neri, qualche ciuffo ribelle ricadeva sugli occhi castani con alcune sfumature verdastre che solo a guardarli ti ci perdevi dentro. Il naso non molto pronunciato aveva una piccola gobbetta segno di una precedente rottura; le labbra non troppo carnose erano decorate da un piercing sull’angolo sinistro.
Mentre ancora ero incantata a fissarlo il ragazzo mi sorrise l’asciando intravedere denti bianchissimi e una piccola fossetta sulla guancia sinistra, la mascella squadrata gli da un aria sicura di se ma la mia attenzione viene calamitata da una sottile collanina in argento che scompare sotto la maglia bianca che mette in evidenza la carnagione abbronzata e il fisico muscoloso, slanciato del ragazzo; le spalle sono larghe e le gambe vengono messe in evidenza dai jeans stretti neri, tiene una mano nella tasca anteriore dei pantaloni mentre l’altra si può dire che fosse il doppio della mia, è di due teste più alto di me infatti per guardarlo negli occhi devo inclinare la testa verso l’alto.
Non riesco ancora a credere che qui davanti a me ci sia una delle persone più importanti della mia vita, ma quando sto per aprire bocca vengo “imprigionata” in un caldo abbraccio, quando appoggio la testa sulla sua spalla non riesco a trattenere i singhiozzi cadendo mio malgrado in un pianto, questa volta di gioia, incredulità e sorpresa.
«Cosa diavolo ci fai qua? Ti sembra il modo di presentarti, non mi hai chiamato?!? Perché da quando me ne sono andata non mi hai più scritto o chiamato? Sei un Cretino!!!! Oddio sono così felice»ogni tanto gli facevo qualche domanda sperando di ottenere le risposte però lui continuava a tenermi stretta a se.
«Ei, ei calma adesso ricomponiti che ho una sorpresa per te!» mentre mi diceva queste parole si staccò da me facendosi di lato; dietro di lui si trovavano diversi ragazzi che mai più avrei pensato di rivedere.
La prima ragazza che vidi aveva una cascata di boccoli verdi che le scendevano sulle spalle fin sotto il seno con una piccola frangia che copriva di poco gli occhi due gemme di un azzurro chiarissimo, quasi bianco che io trovavo mozzafiato anche se molte erano le persone intimorite da quello sguardo. Il naso era piccolo alla francese con qualche lentiggine qua e la sulle guancie, le labbra a cuore piccole e rosse erano in netto contrasto con la carnagione lattea; appena sotto il labbro inferiore si poteva intravedere un piccolo piercing argentato.
Non era molto alta di statura e le corporatura minuta le davano un aspetto infantile che subito veniva smorzato dalle forme provocanti del seno e dei fianchi messi in risalto da stretti jeans chiari e una maglietta nera con uno scollo a barchetta, hai piedi calzava delle scarpe da ginnastica nere rialzate per dare l’impressione di essere più alta; le unghie erano dipinte di un nero opaco che richiamava il colore dei mille braccialetti stretti intorno al piccolo polso.
Sul suo fianco si trovava la mano di un ragazzo di uno trentina di centimetri più alto di lei, i capelli erano tagliati corti e neri, in netto contrasto con gli occhi di un verde smeraldo con qualche sfumatura più chiara, il naso accentuato e in più punti spaccato lasciava intendere i trascorsi del ragazzo, le labbra chiare e carnose venivano messe in mostra da vari piercing hai lati di quest’ultime; al collo si intravedevano due collanine una sottile d’oro mentre l’altra più spessa argento, queste si infilavano nella maglia a maniche corte grigia che metteva in risalto le bracca muscolose e le spalle grosse, il fisico alto e slanciato era stato scolpito da anni di allenamenti e ora i risultati si vedevano messi in mostra dall’abbigliamento del ragazzo, pantaloni aderenti della tuta neri, una maglietta a mezze maniche grigia e delle Adidas bianche hai piedi.
Guardava la ragazza tra le sue braccia come se fosse la cosa più preziosa di questo mondo accarezzandole ogni tanto il fianco o i capelli.
Di fianco alla coppietta felice c’era un ragazzo anche lui molto alto dai capelli neri che ricadevano su due occhi molto particolari uno azzurro cielo mentre l’altro blu scuro quasi nero; aveva un piercing al sopracciglio e uno sul naso pronunciato; la bocca era distorta in un ghigno malizioso mentre il ragazzo si passava la lingua tra i denti in un gesto che mi fece venire la pelle d’oca notai un altro piercing sferico. Rispetto agli altri ragazzi aveva un fisico minuti ma al tempo stesso slanciato e modellato da anni di palestra, vestiva con pantaloni blu scuro abbastanza larghi, un maglia bianca con sopra una felpa grigia aperta con il cappuccio calato sulla testa da dove spuntavano i filo delle cuffiette nere mentre l’altra veniva torturata dalla mano del ragazzo che nervoso aveva iniziato a giocarci.
«Daniel, oddio non ci credo sei venuto persino tu?!?» mi staccai dalle braccia e saltai letteralmente addosso al corvino che vedendomi arrivare si spostò di lato per farmi un dispetto, ma all’ultimo quando pensavo di volare con il sedere all’aria ecco le sue braccia che mi accolgono in un grande abbraccio.
«Tsè …..guarda the cosa devo fare, il raccoglitore di palloni!» ed eccolo li il solito acido e vecchio Dan.
«Pianta li che tanto lo so che ti sono mancata più che a tutti gli altri».
«AHAHAHAHAH perché questo lo dici tu» ma guarda un po’ questo che maleducato io facevo la carina e lo abbracciavo e lui mi ripagava così.
«Ei!!!! Primo io non sono una palla e secondo che bella accoglienza io faccio la gentile e tu mi prendi per il culo?!?» lo guardai male cercando di liberarmi dalla sua presa.
«Hey baby, I missed you so much!».
«Life without you is so boring, color my days» ed ecco quei rari momenti di dolcezza solo nostri.
«The sweetness, I missed you too stupid of my heart».
«Only your» ecco anche se era un grandissimo rompicoglioni sapeva come farmi sciogliere con poche parole.
«Ei voi due la volete piantare, se non ve ne foste accorti ci siamo anche noi» Axel era dietro di me con le braccia incrociate al petto ed un espressione buffissima in volto.
«Certo gelosone abbiamo finito ma cosa siete venuti a fare qui?» stampai un bacio all’angolo della bocca a Daniel per poi avvicinarmi a Axel.
«Ebony e Kyle hanno voluto accompagnarmi ad ogni costo Daniel come ha saputo che saremmo venuti a casa tua si è aggregato senza dire niente mentre gli altri sono ancora nell’hotel in cui alloggiamo» al sentire le sue ultime parole i miei occhi si spalancarono.
«G-gli a-a-altri sono qui?!?» non riuscivo a crederci.
«Eh già quando abbiamo finalmente scoperto dove ti eri rifugiata sono voluti venire tutti così ci siamo organizzati ed eccoci qua!» erano venuti tutti quindi dovevano esserci anche loro due.
Quando Axel vide un lampo di speranza passare nei miei occhi scosse subito la testa assumendo n’espressione delusa anticipando la mia domanda.
«Mi dispiace a non sono voluti venire» sul viso mi spuntò un sorriso di rammarico, nel mio cuore già sospettavo una sua risposta negativa ma com’è che si dice la speranza è l’ultima a morire.
«Oh fa niente. L’importante è che voi adesso siate qua con me» feci un sorriso andandoli ad abbracciare.
«Ma per quanto resterete?» speravo rimanessero il più a lungo possibile non c’è l’avrei fatta a resistere altro tempo lontano da loro.
«Io e Kyle resteremo fino a Natale, gli altri non so che progetti anno».
«Invece io per tua immensa gioia passerò il resto dell’anno con te visto che mi sono iscritto al programma di scambi culturali».
«Io invece posso restare solo per qualche settimana massimo un mese in questo ultimo periodo sono molto preso da impegni lavorativi a cui non posso rinunciare».
Facendo il punto della situazione Ebony e Kyle sarebbero rimasti fino a Natale non era molto tempo ma almeno avrei potuto passare un po’ di tempo con la mia migliore amica; Axel invece da li a poco sarebbe dovuto ripartire e questa cosa mi fa già venire il magone perché adesso che finalmente l’ho qua vicino a me non può restare per colpa del nostro sogno a cui io ormai da molto tempo ho rinunciato; mentre l’unico che sarebbe rimasto con me era quel rompiscatole di Daniel al solo pensiero mi veniva l’orticaria.
Nonostante il magone per la notizia appena ricevuta cercai di sorridere pensando ai lati positivi e cosa avremmo potuto fare nei prossimi mesi.
«Visto che resterete per così poco direi di andare a farvi fare un giro della città e poi andare a trovare gli altri, per dirgli che potete venire a stare tutti da me».
«Bella considerazione che hai del mio “Starò qui per un INTERO anno”» ed eccolo che già iniziava a rompere.
«Ma pianta lì Da, adesso voglio portarvi a fare un giro turistico che poi tutti a casa che vi cucino la cena» alle mie ultime parole vidi tutti i presenti fare facce terrorizzate finche Axel parlò a nome di tutti.
«Ma guarda veramente Bel noi stasera avevamo pensato di andare a cena fuori per festeggiare» non se ne parlava quella sera avrei cucinato io.
«Non se ne parla neanche stasera vi voglio tutti a casa mia non ho voglia di uscire» questa volta ad esprimere il parere generale ci penso Eb.
«Ma guarda non disturbarti potremmo ordinare cinese o una pizza» gli altri 3 annuirono convinti scuotendo velocemente la testa in segno di assenso.
«No no sarete stanchi di mangiare cose già preparate, stasera venite da me e cucino io non si discute».
«Guarda in albergo c’è Kaleb che è un cuoco fantastico, non penso che si offenderà se stasera gli tocca cucinare, perché diciamo che tu non sia tutto questo gran portento ai fornelli meglio se ti dai al canto honey» quei bastardi non si fidavano delle mie abilità culinarie ma li avrei stupiti tutti.
«Vi ho detto che stasera cucino io e sarà così, abbiate un po’ di fiducia disgraziati» loro anche se poco convinti annuirono debolmente alle mie parole mentre io soddisfatta della mia piccola vittoria sorridevo contenta trascinandoli nella via principale della città.
 
Passammo il resto del pomeriggio in giro per la città con io che gli indicavo i locali dove potevano fare un eccellente colazione, pranzo o anche solo potevi bere un caffè degno di quel nome; con Ebony svaligia ogni possibile negozio comparando di tutto e di più per poi far portare le nostre borse dai tre poveri ragazzi che ci seguivano con facce afflitte e un pochino irritate.
Quando ci provammo i vari vestiti non mancarono i commenti sarcastici e a volte maliziosi di Daniel subito stroncati da me e dalle occhiatacce di Kyle molto geloso della fidanzata e della sua piccola “sorellina”, quel pomeriggio nessuno dei ragazzi che incontrammo osò alzare gli occhi dalla strada per paura dei tre bisonti che ci portavamo appresso, io e la mia Best non smettemmo di ridere nemmeno un minuto quando al Mc un poveretto per sbaglio era inciampato in una delle mille buste che ci portavamo appresso rovesciando le patatine in testa a Daniel che incazzato nero subito l’aveva alzato di 10 centimetri buoni da terra iniziando ad urlargli contro se sapeva quanto costasse la sua bellissima felpa, alla fine erano intervenuti Axel e Kyle per farlo calmare mentre il ragazzino con il terrore negli occhi chiedeva scusa scappando via alla velocità della luce.
Quel pomeriggio passammo anche dal parrucchiere per fare una tinta, li i ragazzi ci lasciarono sole con le nostre mille buste andando a fare cose testuali parole “da maschi”, così io e la mia amica ci rilassammo; le raccontai di tutto quello che mi era successo al Dolce Amoris l’incontro con Rosalya, l’irritante sorriso di Nathaniel, dell’odio del prof di matematica nei miei confronti, le parlai persino di Castiel dei suoi fastidiosi sbalzi di umore cosa mi aveva fatto il primo giorno che ci eravamo conosciuti; le raccontai del club e di come mi avevano trattata del tatuaggio nuovo promettendole che glielo avrei fatto vedere appena arrivate a casa.
Mentre io le raccontavo della mia nuova vita lei mi aggiornava su cosa fosse accaduto in America dopo la mia partenza, del cambiamento radicale delle due persone più importanti della mia vita, dello scandalo sui giornali, la furia di Mr. Gold per la mia improvvisa scomparsa di come i ragazzi stessero acquistando ancora più popolarità tra i giovani e non; dalle sue parole capì quante persone erano state male per quello che avevo fatto e la voglia di ripartire con loro era tanta ma dentro di me sapevo che restare qua era la cosa migliore, se fossi tornata indietro mi sarei fatta del male da sola e io ero stanca di soffrire di essere presa in giro dalle persone a me più care così ricaccia indietro le lacrime e guardai con aria malinconica il mio nuovo/vecchio colore di capelli, un passo indietro verso la vecchia Isabel o meglio dire verso Black la ragazza per tutti senza un cuore.
Dopo il parrucchiere andammo alla ricerca dei ragazzi per ridargli le nostre mille borse, quando li trovammo erano in un negozio di articoli sportivi a guardare le nuove scarpette da calcio appena uscite, che cosa ci trovino di bello lo sanno solo loro. Tutti ci fecero i complimenti per i capelli e tra battute idiote e commenti vari su di me da parte di Daniel andammo al supermercato per comprare gli ingredienti per preparare la mia più che ottima cena.
«Black ti ho già detto che non è un problema se ordiniamo cinese, guarda la casa è tua è come se avessi organizzato tutto tu» ancora cercavano di farmi cambiare idea.
«Che palle che siete se non lo avete ancora capito stasera cucino io e non fate storie piuttosto abbiate un po’ più di fede» ed ecco ancora quelle facce da cuccioli bastonati che con me non attaccavano.
«Bene adesso tu Axel vai a prendere pasta, spezie varie, conserva e vongole. Tu Kyle prendi la carne, l’insalata e la salsa barbecue. Mentre tu Daniel vai a cercare le varie cose da bere io e Ebony prendiamo quello per il dolce e adesso tutti a prendere quello che ci serve ci ritroviamo alla cassa sei per le cinque».
Tutti scattarono sull’attenti gridando un Si Signora, io scoppia a ridere mentre con la verdina (?) da parte a me andavo a cercare il necessario per preparare una bellissima e buonissima torta al cioccolato. Mentre cercavamo gli ingredienti giocammo tra gli scaffali quando ad un certo punto Ebony mi lasciò in compagnia di Dan andando a cercare il suo ragazzo. Assicuratici che nessuno commesso fosse nei paraggi io mi infilai nel carrello mentre Dan spingeva correndo tra le corsie lanciandomi tutto il necessario per una cena fantastica, tutti ci stavano guardando chi sorridendo altri criticando il nostro comportamento infantile quando ad u  tratto svoltando nella prossima corsia vidi una testa rossa e u  paio di occhi grigi guardarmi stupiti e arrabbiati; non ci feci molto caso continuando a godermi la compagnia dei miei più cari amici.
Arrivati a casa corremmo in cucina pronti a cucinare una magnifica cena, io facevo il dolce con Ebony mentre impartivo ordini ai tre ragazzi di casa che anche se un po’scettici eseguivano; quando stavamo per infornare il dolce Axel tirò una manciata di farina a me e Eb così iniziò una battaglia di cibo coi fiocchi, alla fine c’erano Eb e Kyle che si spalmavano di panna per poi baciarsi subito; Daniel che dopo essere stato riempito di miele aveva deciso di farci una doccia mentre io e Axel in salotto ci ricorrevamo con in mano il cioccolato. Mentre stavo scavalcando il divano sono inciampata e mentre cercavo di rimettermi in piedi il ragazzo mi arrivò alle spalle cospargendomi da capo a piedi di cioccolato.
«Tu…..Tu razza di emerito troglodita come hai osato versarmi quel cioccolato in testa?!? Inizia a correre perché se ti prendo no esistono ma o però che tengono tu sei finito!» alle mie parole lui scoppiò a ridere.
«Quanto mi sei mancata Black» anche se ero un po’ infastidita non potei non arrossire quando lui avvicinò il suo viso al mio, entrai nel panico non sapendo cosa fare ma quando le sue labbra toccarono le mie il campanello ci fece staccare io corsi alla porta per aprire mentre lui mi raggiungeva.
«Ma cos…..».
 
 
 
 
Ciao bellissime <3
In questo capitolo come vedete ho presentato nuovi personaggi; non so in quante di voi se lo aspettassero ma non credo che la nostra Isabel tornerà molto presto con i ragazzi del Dolce Amoris.
Colgo l’occasione per ringraziare delle ragazze davvero molto simpatiche e disponibili per avermi suggerito idee e aiutato:
Martymary22122000
Alis 234
_YuKiNa_
 
Detto questo vi faccio ancora solo una domanda secondo voi chi sarà alla porta ma soprattutto chi saranno i ragazzi che Isabel ospiterà a casa sua?
Bacioni
Eli_99

 
  
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