Ciao
carissime, anzitutto ben trovate e buon sabato a
tutte.
Da
questo capitolo, i colori della vita di Draco tendono
a diventare più chiari e quindi dimentichiamoci del dolore e
delle lacrime che
ha dovuto versare.
Per
il nostro biondino del cuore, le cose cominciano a
migliorare e anche se lentamente, lui tornerà a splendere.
Spero
che il capitolo vi piaccia e mi azzardo ad
invitarvi a leggere anche il prologo e il primo capitolo della nuova
long che
pubblicherò tra pochi minuti.
E'
una storia inventata da un altro scrittore di efp e
che io ho riadattato.
Anche
se avevo promesso a me stessa di non tornare più
a scrivere a quattro mani, non ho resistito a questa storia.
Mi
auguro che le nostre fatiche non siano state vane e
vi do appuntamento a sabato prossimo, ringraziandovi del vostro affetto.
Baci
Lorian
I
colori della vita secondo Draco
Malfoy - Grigio
Il
grigio... il grigio è il colore che ha
rappresentato la mia vita, dopo la fine della seconda guerra magica.
Quando
mio padre e mia madre furono raggiunti nella
Sala Grande dagli Auror, per essere tradotti ad Azkaban, Potter
s'intromise e
con un cipiglio duro e severo gli ordinò di non toccare la
moglie di uno dei
più pericolosi Mangiamorte.
E
questo lo fece perchè lei lo aveva aiutato, mentendo
al Signore Oscuro.
Loro
gli risposero che per ora dovevano arrestarli
entrambi e che poi, se lui voleva, poteva testimoniare a favore di mia
madre.
Fu
quindi con la morte nel cuore che assistetti al
loro arresto.
Poco
prima che le mettessero le manette, la grande e
per i più gelida Narcissa Black in Malfoy, fece una cosa che
non aveva mai
fatto da che ho memoria e cioè mi abbracciò,
stringendomi forte.
Ma
la cosa strana era che lo fece in pubblico; lei che
era sempre stata fredda e contenuta.
Mi
sembrava di essere un blocco di ghiaccio poi non
riuscendo più a resistere, la strinsi forte a me.
Dopo
la loro smaterializzazione, un Auror poco più
grande di me si avvicinò e mi disse che anche io dovevo
seguirli ma che non
sarei stato portato ad Azkaban ma bensì al Ministero.
Non
so perchè ma in quel momento alzai gli occhi,
incrociando quelli di Potter e vidi che annuiva mentre mi sorrideva e
anche se
potrà sembrare strano, quell'espressione mi
rasserenò.
Seguì
l'Auror con il cuore un pochino più tranquillo e
lui mi scortò fino al Ministero, dove venni ricevuto da
Kingsley Shackelbot,
che era stato nominato Ministro ad interim.
Gli
chiesi notizie dei miei genitori e lui mi disse
che mia madre aveva forti probabilità di essere scarcerata
entro due mesi.
D'altronde
quel misogino del Signore Oscuro non le
aveva mai dato il marchio, non ritenendola necessaria per il suo gruppo
mentre
mio padre, con molta probabilità, avrebbe ricevuto il bacio
dei Dissennatori.
Piansi
disperatamente ma se mi chiedete per chi versai
quelle lacrime, ancora adesso non saprei
dirvelo.
So
che a rigor di logica avrei dovuto piangere per la
prossima morte di mio padre ma la gioia di sapere che mia madre sarebbe
stata
scarcerata, aveva surclassato ogni emozione.
Quando
mi calmai, Shackelbot mi diede un bicchiere
d'acqua poi, mi chiese di mettere a loro disposizione i miei ricordi e
io
accettai subito.
Dopo
averli visionati, il Ministro mi disse che potevo
tornarmene a casa, dato che aveva compreso che ero stato costretto a
prendere
il marchio e che non mi poteva certo arrestare per miseri atti dovuti
al
bullismo.
Aveva
visto che non avevo mai ucciso nessuno e che
anzi, al solo pensiero di uccidere Silente, avevo pianto come un
bambino.
Fu
così che tornai a casa mia ma giunto lì, la vista
del Manor mi diede i brividi.
Il
ricordo di ciò che era accaduto al suo interno, mi
dava la nausea e sentivo di non riuscire a fare un solo passo di
più.
In
quell'istante, Potter e la Granger si
materializzarono davanti a me, facendomi fare un balzo poi vedendomi
fermo
davanti al cancello, mi chiesero perchè non entrassi.
Io,
dimenticandomi di domandargli il motivo della loro
visita, gli risposi che avevo paura e loro mi dissero che erano venuti
lì per
darmi una mano.
Il
mio orgoglio e i retaggi inculcatimi da mio padre,
mi spingevano a rifiutare ma l'effettivo bisogno di aiuto mi convinse
ad
accettare.
La
cosa che poi mi diede la spinta definitiva, fu
vedere la Granger tremare alla vista di casa mia ma cercare di ingoiare
le sue
paure per aiutarmi.
Forte
della loro presenza, m'incamminai verso la mia
dimora che si aprì di fronte al mio passaggio.
L'interno
della villa era tetro e malinconico e mi
sembrava di sentire ancora la puzza del Signore Oscuro.
Potter
e la Granger rimasero mezz'ora con me poi,
quando mi videro un pò più tranquillo, si
smaterializzarono.
Io
chiamai a raccolta tutti i nostri elfi e gli
ordinai di aprire tutte le tende, ripulire tutto quello schifo e
bruciare tutte
le lenzuola sostituendole con altre più
nuove.
Durante
le prime notti non riuscii a chiudere occhio:
avevo il terrore di vedere la porta della mia camera aprirsi, per far
entrare
il Mezzosangue senza naso o quella pazza di mia zia.
I
giorni che passarono dalla scarcerazione di mia
madre, trascorsero lenti come lumache e furono i più tristi
e desolati della
mia vita.
Era
più allegro un cielo piovoso e bigio che il grigio
che li rappresentava.