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Autore: Uzumaki_Devil_Dario    23/12/2008    3 recensioni
Questa è la storia di come la vita di due adolescenti varcò il confine tra sogno e realtà. Storia creata da me e SAKURACHAN.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Incontri



Era un fresco pomeriggio dei primi giorni di settembre, il sole stava per sparire dietro le montagne. Le fronde degli alberi del parco cittadino, creavano refrigerio alle coppiette teneramente sedute l'uno accanto all'altra, queste ultime osservate da una ragazza, in tenuta sportiva, che faceva jogging come di consueto da quando si era trasferita a Roma, la capitale. La ragazza era snella, con i capelli abbastanza corti che le donavano un'aria da bambina e gli occhi, che davano sul verde chiaro, si posarono con fare malinconico, su una coppia in particolare...
“Guarda li...sono davvero felici quei due...già...non come me che...”
Ma i suoi pensieri vennero interrotti da una radice di albero che la fece inciampare, e che la fece cadere rovinosamente a terra.
<< AHAH!!!! >> La ragazza, dopo aver capito dove si trova disse...
<< Accidenti, che botta!!! >> cercò in vano di alzarsi ma ricadde nella stessa posizione.
<< Ahiahiahi!!! Ma che... >> si girò notando che la sua caviglia non rispondeva alle richieste del suo cervello. Era slogata.
<< Ah, grandioso...e adesso come torno a casa così? >>
Si guardò intorno...poca gente era rimasta nel parco, la luce cominciava a venire meno, e la paura cresceva piano piano in lei...
Ma non poco lontano un ragazzo con lo scooter, avendo assistito alla scena, si stava precipitando dalla malcapitata, e man mano che si avvicinava il cuore cominciava a battere sempre un po' di più...
<< Scusa, va... va tutto bene? >> chiese lui prendendo alla sprovvista la ragazza, spaventandola. Era un ragazzo davvero carino ed affascinante, e nei suoi occhi ci si poteva perdere, proprio come stava capitando alla ragazza, che ne rimase incantata.
<< Si...si, grazie sto bene... >> ma lei, cercando testardamente di rialzarsi facendo appoggio sulla caviglia malmessa, stava nuovamente per cadere, ma... il ragazzo l'afferrò prontamente.
I loro sguardi si incrociarono per pochi secondi, anche se ad entrambi sembrarono attimi interminabili. Lei arrossì vistosamente, facendo sorridere il ragazzo che disse:
<< A me non sembra che tu stia poi così bene... >>
<< Beh, effettivamente... >> concluse lei ancora più imbarazzata.
Il ragazzo l'accompagnò a sedersi su una panchina, per poi controllarle la caviglia...
<< Mhm... e sì sembra slogata, e in più sta cominciando a gonfiarsi... >> ma lei non era molto attenta a ciò che diceva, era assorta nei suoi pensieri...
“ Accipicchia... ma che mi sta succedendo? Perché sono così agitata? Che situazione”
<< Allora come ci combiniamo? >> chiese il ragazzo
<< Come scusa? >> disse lei enigmatica. Un'altra risata da parte del ragazzo fece confondere ancora di più la ragazza.
<< Scusami...volevo dire, come torni a casa adesso? >> concluse lui
<< Ah, per quello...beh sono venuta a piedi quindi...>> ma venne interrotta dal ragazzo che disse:
<< ...Quindi ti accompagno io, non puoi di certo tornare a piedi con la caviglia in quelle condizioni, no? >>
Ovviamente aveva ragione, ma come poteva accettare un passaggio da un perfetto sconosciuto?
<< Ma no, non preoccuparti, non è il caso... >> disse lei imbarazzata, quando all'improvviso la mano del ragazzo si parò davanti a lei e disse:
<< Io sono Dario, piacere di conoscerti...! >>
<< Ehm... io sono, Roberta. Piacere mio! >>
E così dicendo Roberta afferrò la mano di Dario che l'accompagnò fino allo scooter sorreggendola. La situazione era imbarazzante per entrambi, ma anche molto buffa, infatti il ragazzo non poteva smettere di ridacchiare...
<< Si può sapere cosa hai da ridere? >> disse Roberta un po' scocciata
<< Ah, niente scusa e che... ti sei fatta male in un modo molto buffo!!! >> disse Dario guardandola...
<< Cosa?!?! Allora hai visto tutta la scena? >> concluse lei.
<< E si...comunque, spero non sia un problema salire sullo scooter... >>
Roberta guardò il veicolo su cui doveva salire per poi rivolgere lo sguardo al suo soccorritore e pensò:
“ Però...è davvero un ragazzo gentile, accompagnarmi fino a casa...”
<< Allora? C'è la fai a salire? >> chiese Dario notando l'esitazione di lei
<< Si... >>
E così partirono verso casa di lei. Dario si fece spiegare la strada esatta da prendere, era molto vicino al parco dove si trovavano, ma Dario non ci fece caso, ciò che lo rendeva nervoso era essere in compagnia di una ragazza che non fosse una sua cara amica o sua sorella... La sua mente era attraversata da pensieri incontrollabili...
“ Chissà che cavolo mi è preso...io che soccorro una perfetta estranea, e che l'accompagno pure a casa...bah mi sarò ammattito...”
<< Ecco siamo arrivati! >> disse Roberta indicando un condominio, dove però vi trovarono anche qualcun altro ad attenderli...
<< Oh no...>> disse la ragazza scendendo dallo scooter con una smorfia di dolore dovuta alla caviglia
<< Cosa...? >> chiese Dario, notando che Roberta fissava imbronciata il ragazzo che si stava avvinando a loro.
<< Ah... Ecco... si può sapere dove sei stata? >> chiese il nuovo arrivato. Aveva i capelli tirati all'indietro, e il colore dava un po' verso l'azzurrognolo, probabilmente a causa del troppo gel. Lo sguardo era minaccioso e gli occhi erano color del ghiaccio, e si spostavano da Roberta a Dario.
<< Ciao Nicola... ecco sarei tornata a casa a breve... >> disse lei vistosamente preoccupata dalle occhiatacce che Nicola lanciava a Dario, e così decise di passare alle presentazioni...
<< Si, ecco lui è Dario... Dario lui è Nicola... >>
<< Il suo ragazzo >> precisò lui stringendo con astio la mano del giovane, che disse:
<< Si non ne avevo alcun dubbio... >>
Poi Nicola chiese alla ragazza:
<< Come mai eri in moto con lui? >>
Roberta era sull'orlo di una crisi di nervi, era spaventata e non riusciva ad emettere un suono, fortunatamente intervenne Dario che disse:
<< Era con me perchè l'ho vista cadere mentre correva, di conseguenza, visto che si era fatta male alla caviglia, l'ho accompagnata a casa! >> concluse la frase senza distogliere lo sguardo dal suo interlocutore. Ma quest'ultimo tornò a fissare la ragazza che iniziò a fissare per terra.
<< E non potevo chiamare me? >> disse Nicola con tono freddo ed inquisitorio, ma anche qui Dario intervenne dicendo:
<< Ho insistito per accompagnarla... >>
Attimi di silenzio profondo si materializzarono in quel momento, fortunatamente, Roberta disse:
<< Bene, Dario io ti ringrazio per la tua gentilezza, ma adesso devo proprio andare... Ciao! >> e scappò verso il cancello dell'edificio, seguita da Nicola che ignorò del tutto il ragazzo.
Dario, tornando a casa non riusciva a non pensare a tutta la situazione accaduta pochi minuti prima, troppo assurdo per poter capitare una cosa simile proprio a lui, e pensò:
“ Chissà se un giorno ti rivedrò...Roberta...”
   
 
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