Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: Master Chopper    11/04/2015    2 recensioni
Tratto dal Prologo...
“Riesci ad aprire gli occhi?”
Ubbidii, senza neanche sapere cosa stessi facendo.
E davanti a me si spalancò un mondo.
Finalmente vedevo!
Riuscivo a dare risposta alle miriadi di domande formulate.
Vedevo il liquido roseo che mi aveva inglobato per tutto questo tempo, vedevo numerosi tubi e legacci immobilizzarmi, ma soprattutto vedevo, anzi capivo di essere in una vasca.
Intorno a me c’era un laboratorio vastissimo, pieno di macchinari mai visti e luci abbaglianti.
Ma il rumore non … non ne vedevo la fonte.
“Grazie al cielo, sei la nostra unica speranza. Benvenuto al mondo, progetto -UNDEAD-.”
[...]
Le grandi ante si spalancarono davanti a me, lasciandomi pervadere da una puzza acre.
“Il mio nome è Oscar, Boss degli Astora.”
-ISCRIZIONI CONCLUSE-
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo Uno: Quindi uscimmo a riveder le stelle...

 
Il ragazzo stava camminando lentamente per il lungo corridoio silenzioso.
 

A ogni passo sentiva il freddo metallo sulla sua pelle, mentre intorno a lui decine di scienziati morti e apparecchiature distrutte rendevano il tutto più cupo.
 
Sapeva che quel grosso scimmione biondo l’aveva preceduto e, a quanto si poteva notare, si era dato da fare.
 

Brago iniziò a provare un senso di malinconia, senza sapere il perché. Non aveva mai visto la morte, a quanto si ricordava, ma gli trasmetteva una strana sensazione.
 
Apparentemente senza motivo, iniziò a canticchiare una canzone ... troppo familiare per non averla mai sentita.
 
                                                                                                                                 Well what have we here?
                                                                                                Is it a pelgrim from the asylum, caried aloft.
                                                                                          By a friend to our Lady of Sin?  Where to begin?
 
La sua voce era graffiante, ma molto attraente, come quella di un cantante rock.
Non si ricordava il seguito, ma solo quelle tre strofe lo facevano sentire … insolitamente bene.
 

Improvvisamente un gemito lo distrasse, costringendolo a voltarsi di scatto appena percepì un altro movimento alle sue spalle.
 
A pochi metri da lui un uomo dal camice insanguinato lo fissava con odio. Tra le mani stringeva un grosso cacciavite sporco di sangue secco, brandito davanti a se, pronto a scattare.
 
E infatti fu proprio quello che fece. Si buttò verso Brago urlando con tutta la voce che aveva in corpo, mentre i suoi occhi iniettati di sangue si spalancavano nella penombra.
 
 

Il ragazzo rimase impassibile per almeno una decina di secondi, limitandosi semplicemente a schivare il colpo. Ma qualcosa dentro di lui sapeva che non sarebbe bastato.

Colpì il ricercatore con una ginocchiata in mezzo agli occhi, per poi scaraventarlo a terra afferrandolo dai capelli.
 
 
-POV BRAGO-
 
Quel tipo mi aveva fatto incazzare fin troppo. Sarà stato perché mi ha interrotto mentre cantavo, o magari perché tutto d’un tratto voleva uccidermi.

Non importava.

Affondai le mie mani nella sua pelle, facendo schizzare il sangue bollente sui muri.

 
Mi sentivo onnipotente mentre ascoltavo le sue urla incomprensibili, solo io potevo decretarne la vita o la morte.
Ero un Dio


E fu proprio la vita che si spense, davanti a me.
 

Mi raddrizzai, conscio di essere fradicio di organi e altri liquidi interni. D’altronde, aveva aperto quel tale in due parti quasi completamente simmetriche.
 
Ma in fondo, che differenza faceva rispetto a prima?
 
Anzi, era particolarmente appagante.
 
Poi tutto si calmò … come in un mare di vischioso miele.
 

Avevo sentito un pianto in lontananza.
 

-FINE POV BRAGO-
 
 
...

I due scienziati si aggiravano nervosamente per la sala, mettendo a soqquadro cassetti e ripiani della grande scrivania da muro.

 

Un terzo, rimasto più dietro, teneva ferma per le spalle una ragazza, che continuava a piangere e gridare ormai da ore.

Il suo viso candido era solcato da lacrime e lividi, segni di una violenza recente. I capelli color cenere, un tempo legati in una treccia, ora erano sporchi di polvere e sangue. Indossava una maglietta a mezze maniche bianca, per coprire l’esile corpo. I corti pantaloni neri erano leggermente rovinati, così come le calze dello stesso colore del vestito e le scarpine nere.

I suoi occhi grigio perla si alzarono, colmi di dolore.
 

“ Dove diavolo lo ha messo?!” La voce furiosa di uno di quegli uomini la spaventò, facendola iniziare tremare.


Il secondo, più alto degli altri, le afferrò la gola, costringendola a guardarlo negli occhi.

“Se non ci dici subito dove quel bastardo del tuo vecchio ha nascosto quella cosa … farai la sua stessa fine.”

Disse, indicando con disgusto un cadavere in un angolo.
 

Dalla corporatura si poteva risalire ad un anziano. I capelli bianchi, con ancora qualche ciocca castana, coprivano il volto martoriato a morte.
 

Di tutta risposta la ragazza lanciò un altro urlò di paura, divincolandosi in quella presa ferrea.
 
“E’ inutile che gridi! Qui nessuno ti può sentire!” rise squallidamente uno del trio.
 

Ma questa ultima frase si rilevò più che errata.
 
 
Infatti un misterioso ragazzo dai capelli color ametista, li stava fissando fingendo sorpresa.
 
“Cos’è … uno stupro?” inarcò il sopracciglio, senza pensare al pericolo che stava correndo.
 

Immediatamente, i tre gli furono addosso, mettendo in disparte la vittima di prima.
 
“Chi ti credi di essere,eh?” Una mano cercò di afferrarlo il bavero del maglione.
 
Immediatamente gli occhi del viola brillarono, rendendo ancora più intensa la tonalità purpurea dell’iride.
 
Scansò il colpo e, prendendolo dal polso e dal gomito, lo scaraventò con una proiezione contro una parete.
 

Il caso, o magari no, volle che la testa dell’aggressore sbattesse contro una grossa lamina di ferro acuminata, riempiendo di rosso il pavimento.
 
I suoi colleghi, dopo un attimo di esitazione, continuarono l’attacco, scherniti dallo sguardo annoiato del loro gracile bersaglio.
 
Rapidamente Brago fu sopra uno di loro, atterrandolo. In una frazione di secondo gli bloccò un braccio, per poi trapassargli la gola con l’unica mano rimasta libera, servendosi solo del taglio e delle unghie.
 

L’ultimo scienziato, vedendo il compagno esalare l’ultimo respiro straziato, provò ad immobilizzare il ragazzo, con la paura che si trasformava in adrenalina.
 
Ma quando il violaceo si sentì agguantato alla spalla, si contorse istantaneamente, per poi liberarsi con un calcio di pianta in mezzo agli occhi dell’uomo.
 

Si alzò, ascoltando il tonfo sordo di un corpo che si scontrava contro qualcosa, in quel caso la parete.
 
Con delicatezza si accarezzò la parte del corpo che gli era appena stata toccata.
 

Gli occhi ripresero a brillare con la stessa ferocia di prima, mentre una misteriosa aura nera e violacea lo circondava come in un tornado.
 
L’atmosfera si fece invivibile, i mobili cigolarono sotto il peso di una gravità ce iniziava ad appesantirsi.
 
Il povero scienziato non poté fare altro che guardare quell’essere che gli si parava di fronte.
 

“Mi hai toccato, stupido rifiuto!” Sebbene non si potesse più riconoscere la figura di Brago, se non per il rosso intenso delle pupille, la sua voce si udì perfettamente anche se mille volte più grave e minacciosa.
 
Quelle fiamme sinistre agguantarono il malcapitato come una grossa mano, per poi stritolarlo in uno spruzzo di sangue.
 


Con la facilità di uno che aveva appena strizzato un limone, Brago disfò quell’aura, tornando alla sua solita tranquillità.
 
Si voltò, assicurandosi di trovare ancora viva quella ragazza vista in precedenza. Comunque, non gli fece né caldo né freddo vederla ancora intera.


Invece, lo stupì il percepirla comunque calma, come se si fosse tranquillizzata con la sua presenza.
 
“Come ti chiami, donna?” Le chiese freddamente.

Lei si rialzò dall’angolo in cui si  era rannicchiata, vicino al cadavere, per avvicinarsi al suo interlocutore.
 
“M- mi chiamo Himeko … Ogawa”

“Si ringrazia per cose come queste, Himeko Ogawa” la schernì lui, con fare cinico.
 
La cinerea arrossì di colpo, per poi inchinarsi nervosamente, tanto che per poco non inciampò.
 
“La ringrazio!”
 


-POV HIMEKO-
 
Cosa mi prende? E’ solo un ragazzo conosciuto circa un minuto fa!
 
Mi ha salvato la vita, certo, ma ha ucciso spietatamente tre uomini in una ventina di secondi.
 

Io odio la violenza! Odio il sangue e odio la morte!!

Ma allora perché …
 
Alzo lo sguardo, solo per incontrare il suo.
 

Sembra l’angelo della morte. Ma è pur sempre un angelo …
 
Con quei modi di fare freddi e distaccati pare un cucciolo timoroso di esporsi al mondo.

Io … io …
 
“Che fai? Alzati! E visto che ci sei, mostrami come uscire di qui.”

-FINE POV HIMEKO-
 

...


I due camminarono per diverse ore in quel labirintico sistema di corridoi e stanze, fino a raggiungere una grossa porta in metallo, sbarrata.

 

Brago si appoggiò ad un muro, fissando la ragazza con curiosità. Dopo un po’ le fece un cenno con la testa, indicando le enormi ante.

“ Aprila.”
 

Himeko parve cadere dalle nuvole, facendo un’espressione confusa.

“M-ma…?”
 
“Se non servi a niente ti uccido.” Gli occhi del viola guizzarono di nuovo in quel modo sinistro, come se potesse controllarli al cento per cento.
 

Lei balzò in aria dalla paura, capendo di essere finita in una situazione più pericolosa della precedente.
 

Eppure … dentro di se non riusciva ad odiare quel misterioso ragazzo, figuriamoci preoccuparsi di farselo nemico.
 

Così sospirò rumorosamente, cacciando fuori tutta l’aria che aveva in corpo e, con essa anche la paura.
 

Con un sorriso determinato spuntato fuori da chissà dove, estrasse quattro tubicini da una cintura nascosta dalla maglietta.
 
Rapidamente li assemblò, dandogli la forma di un lungo scettro color cobalto, con un rubino in cima contornato da un rilievo in oro a forma di cuore.
Una fiamma bianca si materializzò sopra la sua testa, iniziando a cambiare colore con un ritmo incomprensibile.
 
Intanto Himeko roteò con decisione l’asta davanti a se, per poi imbracciarla come se fosse un fucile, con l’estremità decorata rivolta verso il portale.
 
Il fuoco diventò color verde smeraldo, con piccole scariche elettriche che gli turbinavano intorno.
 

“Thunder Set. Arceria Elettrica!”
 

Dirompenti cariche di verde elettricità pura si abbatterono sul metallo, polverizzandolo all’istante con un fragore degno di un temporale.
 
Tra la polvere emerse la ragazza, che riservò a Brago un sorriso soddisfatto, come a voler dire 'Ecco fatto'
 

Il ragazzo, fece una smorfia di ricambio, forse perché non si aspettava di vedere quel risultato.

Ma in fin dei conti la prese bene, quindi si diresse verso la fine del tunnel, che dava sul cielo notturno.
 

 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTORE
 
Ragazzi … Welcome back! Felice di tornare a scrivere. Non potete capire, le vacanze di Pasqua sono ormai solo un ricordo per me (thank you scuola -.-’), quindi mi sento incredibilmente bene davanti a questo capitolo già scritto :). Allora, dato che nel prologo non aveva parlato molto, con questo avete capito com’è il carattere di Brago(uno stronzo? Uhm…forse :D!)
Se il capitolo vi sembrerà stranamente corto, è perché come già detto, non sarà una storia molto lunga, perciò preferisco fare alcuni capitoli brevi (soprattutto all’inizio), giusto perché mi piange il cuore a pensare che potrebbe finire presto T^T.

 
Ringrazio stardust94 e dragun95 per gli OC .C’è ancora posto per altri due (poveri loro u.u).
 
Con questo vi saluto, ho ancora tante cose da finire (tutte per le altre fic in corso) ;).
 
                                                                                                                                             --Vereor Nox [cit.]--
 

P.S Ringrazio la mia amica K.( preferisce restare anonima) per l’immagine locandina molto accattivante :)
P.P.S Solito link consigliatissimo: https://youtu.be/SbG0dbKHs4M
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: Master Chopper