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Autore: Glendora    11/04/2015    1 recensioni
Farla finita sembra davvero molto facile, soprattutto nella solitudine di una camera d'albergo a chilometri di distanza da casa. Questo, però, non sembra il destino di Ville Valo che, inaspettatamente, tra le mura di quello che sembra essere un vero e proprio girone dell'Inferno, troverà quello che ha sempre cercato, ciò che la fredda lametta di un rasoio appoggiato sulla pelle non è stata capace di dargli. Ma il fato ama giocare con le persone e Ville non è certo immune...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Winter has come for me, can't carry on
The Chains to my life are strong but soon they'll be gone
I'll spread my wings one more time

 

Credevo di non rendermi conto di essere arrivata alla fine, ma come al solito mi sbagliavo di grosso: so esattamente di essere al capolinea e quello che mi fa più male è che anche Ville lo ha capito.

Gli ho promesso che l’avrei avvertito quando sarebbe arrivato il momento, ma ormai tra di noi non c’è bisogno di parole, né di gesti o di sguardi. L’ha capito e basta e adesso è qui al mio fianco ad aspettare, a pregare, a chiedere per l’ennesima volta un miracolo che, però, non ci sarà: si fa solo del male se spera ancora di ottenerlo e io non voglio che soffra.

Attaccata a dei macchinari che cercano ancora di tenermi in vita iniettandomi medicinali che aumentano le mie difese immunitarie per tentare il tutto per tutto, sento che ormai il tempo mi sfugge via dalle mani, cadendo come i granelli di sabbia imprigionati in una clessidra, proprio come quella che brilla sul mio bracciale: il tempo fugge e nessuno lo può fermare. Doveva simboleggiare il tempo che avevamo ancora da vivere insieme, ma ho sempre saputo che avrebbe solo scandito quello che mi restava da condividere con lui.

Non pensavo che in un mese le cose potessero cambiare così tanto, in un certo senso mi sentivo bene, ma forse era solo il mio subconscio a farmi sentire così. In realtà ho incominciato a morire un po’ giorno dopo giorno, solo che non me ne sono mai resa conto, almeno fino ad oggi.

Questa stanza d’ospedale è l’unica cosa che vedo da oltre trenta giorni: mi manca il cielo di Helsinki, l’aria profumata di neve e ghiaccio, il vento tra i capelli e il sole sul viso, mi manca sentire l’odore dell’erba appena tagliata, quello della terra bagnata dalla pioggia e vorrei ancora sentire lo sciabordio dell’acqua che si infrange sulla riva…

Mi mancano un sacco di cose, ma so che non le rivedrò mai più.

Ville si è appisolato sulla poltrona accanto al mio letto. Non si è accorto che sono sveglia, ma è meglio così, mi piace guardarlo mentre dorme e forse questa è la mia ultima occasione per vederlo: voglio imprimere nella mia mente ogni dettaglio del suo viso, perché, ovunque andrò, voglio portarmi dietro questo ricordo, il suo volto e quello di Rose. La mia piccola, dolce Rose.

 

So cosa significa crescere senza genitori ed è dura, tremendamente dura, ma lei almeno ha Ville, il padre migliore di questo mondo e so di lasciarla in buone mani perché anche Migè, Linde, Burton e Gas faranno di tutto per farla stare bene.

Chi mi preoccupa è Ville… spero si ricordi della promessa che mi ha fatto tanti anni fa.

 

Is it a dream?
All the ones I have loved calling out my name.
The sun warms my face.
All the days of my life, I see them passing me by.


Sono stanca.

Tanto stanca.

Non mi sembra nemmeno di essere ancora nel mio corpo, una forza oscura mi sta portando via e ormai non ho più alcuna energia per oppormi: credo che gennaio sia un mese perfetto per andarsene…

Tutti i giorni della mia vita mi passano davanti come in una lunga diapositiva infinita che mi ricorda i momenti più belli passati insieme alle persone che ho amato, che amerò per sempre.

Ad esempio la prima volta che i miei genitori mi hanno portata ad un concerto di musica classica. Ricordo ancora l’emozione nel sentire le note del grande pianoforte a coda suonato con maestria nella sala, i brividi sulla mia pelle quando la melodia ha iniziato a crescere, sempre di più, sempre più in alto, fino a confondersi con l’aria circostante e diventare tutt’uno con il mio cuore.

Quella volta in cui siamo andati insieme a pescare al lago: non abbiamo preso nemmeno un pesce, ma io e papà ci siamo divertiti come non mai a prendere in giro mia madre facendole credere che in quel lago non esistessero pesci commestibili.

Il giorno in cui ho scritto per la prima volta delle note su un pentagramma, ma anche la volta in cui sono riuscita a cambiare la vita ad un’altra persona seguendo la strada che una volta avevano percorso i miei genitori.

E poi gli occhi di Ville,  il loro verde intenso, la loro dolcezza, il suo sorriso timido, la sua voce calda e profonda…la prima volta che abbiamo fatto l’amore, il giorno in cui mi ha detto che mi amava, il matrimonio e le sue mani sul mio ventre quando gli ho detto di essere incinta.

C’è anche Rose nei miei ricordi felici, non potrebbe essere altrimenti: la mia piccola, perfetta bambina, che in tre anni ha riempito la mia vita rendendola unica sotto ogni punto di vista, il mio piccolo cucciolo capace di farmi ridere nei momenti di tristezza estrema, il tassello davvero mancante della mia anima in grado di rendermi finalmente completa.

Sento le lacrime fanno capolino facendomi pizzicare gli occhi, ma non ho la forza nemmeno di portare la mani al viso e mentre lascio che cadano fino a toccare la federa del cuscino, mi rendo conto che, comunque, la mia è stata una vita piena di tanti bellissimi momenti che hanno reso speciale ogni singolo istante.

Non posso che essere grata per questo.


In my heart I know I can let go.
In the end I will find some peace inside.
New wings are growing tonight.


Apro gli occhi e vedo Ville che mi osserva: ha lo sguardo triste, cerchiato da profonde ombre scure che gli segnano il viso, rendendolo molto simile ad un fantasma…non voglio che si riduca in questo stato, non lui che è così bello quando è sereno e rilassato.

Ti prego promettimi che tornerai a sorridere…

Il mio respiro si fa sempre più flebile, sottile. Ogni volta che il mio petto si alza e si abbassa penso che potrebbe essere l’ultima volta che lo fa, eppure sembra che il mio corpo ne sta conservando qualcuno prima della fine. Devo sistemare le ultime cose prima di andare, non posso lasciarlo così, con solo un silenzio rotto da un respiro spezzato.

“Lily…”

Il suono della sua voce è musica per le mie orecchie, vorrei che cantasse per me. Qualche notte lo ha fatto, quando faticavo ad addormentarmi, quando anche lui aveva bisogno della musica per sentirsi meglio, ma oggi non ci saranno canti: abbiamo paura entrambi di quello che succederà, lui molta più di me. Io ormai ho accettato l’inevitabile, Ville crede ancora che non ci sarà un domani, non senza di me. Eppure io so che il suo cammino non si fermerà insieme all’ultimo battito del mio cuore: andrà avanti, ci riuscirà. Sarà dura, ma un giorno alzerà gli occhi e si renderà conto che sono ancora lì, rannicchiata in quella parte del suo spirito che è sempre stata mia, che apparterrà sempre e solo a me.

Vai avanti, amore mio. Io non ti lascio.


Is it a dream?
All the ones I have loved calling out my name.
The sun warms my face.
All the days of my life, I see them passing me by.


“Ti ricordi la promessa che mi hai fatto?” Gli chiedo mentre mi inumidisco le labbra con la lingua.

“Sì, me la ricordo, ma tanto guarirai presto amore mio. Non ho bisogno di mantenere un giuramento con te al mio fianco” mi sussurra, stringendomi la mano sinistra.

“Ville, lo sai che non posso guarire. Accettalo e smetti di soffrire: non posso andarmene via se so che stai male…” Replico io accarezzandolo sul viso.

“Allora resta e rendimi felice.” Mentre mi supplica ancora una volta di restare, mi stringe tra le sue braccia e io posso ancora sentire quel brivido che mi sale su per la schiena tutte le volte che mi tocca: sarò sempre legata a lui e Ville avrà sempre una parte di me nel suo cuore.

Non sarà mai solo.

Un bacio, solo un ultimo bacio e poi potrò andare.

Dio è così difficile lasciarlo, ma sento di non poter resistere ancora, i polmoni sembrano non ricevere abbastanza aria e il mio cuore non sembra riuscire a pompare abbastanza sangue.

È davvero la fine.

Stringimi, non mi lasciare da sola…


As I am soaring I'm one with the wind.
I am longing to see you again, it's been so long.
We will be together again.


“Non smettere di cantare né di amare: sei nato per fare il musicista e per regalare amore.”

“Tu sei l’unica persona che io voglio amare e l’unica a cui voglio cantare le mie canzoni.”

“Arriverà un giorno in cui ti lascerai alle spalle questo dolore: quando sarà il momento canta per me e fallo con tutta la voce che hai… io ti sentirò.”

“Ti prego…” Singhiozza lui con il volto contratto dalla paura.

“Pensa a Rose, mi raccomando. Raccontale quanto l’ho amata, quanto abbia significato per me essere sua madre. Fai in modo che non mi dimentichi.”

“Nessuno di noi ti dimenticherà mai, non lo permetterò. Ti amo Lily.”

“Ti amo anche io, Ville.”

Mi bacia sulla fronte e chiude gli occhi per non farmi vedere la sua sofferenza, ma la posso percepire e non poter fare nulla per alleviare il suo dolore mi fa sentire impotente: non doveva andare così, non avrei mai voluto che andasse così.

Mi ha regalato tutto ciò che ho sempre desiderato e spero lui sappia quanto sia stato importante per me, quanto è ancora importante.

Ho amato Ville Valo e lo amo ancora, sono entrata nel suo cuore e nel suo corpo, ho condiviso con lui i momenti più belli ed anche quelli più brutti della mia vita, ma in ogni stante mi sono sentita felice perché, grazie a lui, ho avuto la possibilità di rinascere e di capire il vero significato dell’amore, lo stesso che lui canta nelle sue canzoni.


Is it a dream?
All the ones I have loved calling out my name.
The sun warms my face.
All the days of my life, I see them passing me by

 

Un giorno ci rincontreremo amore mio e allora staremo insieme per sempre: questa è la mia promessa per te.

Sii forte…

Lily sussurra quelle ultime parole all’orecchio di Ville e poi si lascia andare: il suo tempo è arrivato, non può più tardare oltre e non è giusto tenere ancora legato a sé Ville, la sua sofferenza si nutre di ogni attimo di vita di Lily ed il suo cuore continua a sperare di riuscire ad allontanare quel momento ancora di qualche minuto.

Un ultimo, profondo respiro e poi il nulla: né dolore, né tristezza, né paura.

Le catene che la tenevano imprigionata alla vita si sono finalmente spezzate e ora Lily è libera di spiegare le sue ali, verso un luogo dal quale potrà vegliare su Ville e Rose, in attesa di poterli riabbracciare.

Ville non ha nemmeno la forza di piangere la morte del suo grande amore, l’unica persona che l’ha davvero reso felice, l’unica donna capace di far battere davvero il suo cuore facendo vibrare la sua anima.

Il mondo, la vita, la musica, l’amore, non saranno più uguali, non senza la sua Lily.

   
 
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