Then.
Qualche anno dopo.
Era
il tramonto. Non sapeva l'ora: il suo orologio da polso aveva smesso
di funzionare da un po', anche se rimaneva lì, ben stretto
al suo
braccio, quasi a rammentargli che una volta il tempo esisteva
davvero. Che una volta era il loro padrone. Ora tutto era fermo.
Immobile, immutabile, se non per quelle sottili rughe, sempre
più
profonde. Erano loro, ora, a scaglionare il tempo.
Era
il tramonto.
Il
sole era già sparito dietro la linea dell'orizzonte, ma la
sua fioca
luce ancora faticava ad andarsene completamente. Questione di minuti.
L'aria fredda della sera lo costrinse a stringere le spalle nelle sua
giacca. Con la punta di un bastone andò a stuzzicare i
tizzoni che
bruciavano, a pochi passi da lui. Il fuoco si vivacizzò
appena, ma
questo non sembrò bastare al suo scopo. In quell'attimo di
barlume
l'unica cosa che fece fu quella di illuminare appena i capelli
sporchi della persona seduta davanti a lui. Quei lunghi capelli, che
da tempo più tagliava e che ora nascondevano gelosamente gli
occhi
di chi vuol smettere di vedere. Di chi vuol smettere di farsi vedere.
Occhi così pieni di eventi passati da esserne
sovraccaricati. E lui
li nascondeva, forse vergognandosi, forse semplicemente geloso
dell'unica cosa che gli era rimasta. I ricordi. Voleva morire con
loro.
Non
glielo aveva mai detto, ma lui lo sapeva.
Lo
urlava. Il suo silenzio urlava questa dolorosa verità.
Rick
si soffermò sulla figura che aveva di fronte, quella figura
che un
tempo aveva chiamato "fratello". Ora ne era solo l'ombra.
Poggiato
all'albero alle sue spalle, la testa china in avanti, sembrava stesse
dormendo, ma sapeva che non era così. Accanto a lui sedeva,
fedele
amica, la sua balestra. L'unica che ancora non l'avesse abbandonato.
Giaceva, ora, a terra, steso tra la polvere e il fango, immagine di
quel che era realmente, un pupazzo grande quanto un dito, dalla
giacca di pelle e lunghi capelli a corprirgli gli occhi. Un tragico
squarcio gli aveva quasi svuotato il petto dalla sua imbottitura, ma
erano riusciti a salvarlo. Qualche punto, una piccola toppa. Era
stato un momento di pura disperazione per il suo proprietario. Quello
era un piccolo frammento di anima che portava gelosamente. E Rick,
per quanto lo ritenesse assurdo, sapeva che finchè quel
pupazzo
sarebbe rimasto lì, intero, appeso alla sua balestra, lui
avrebbe
ancora avuto un motivo per aprire gli occhi la mattina. L'ultima
parte di sè, l'ultima speranza. Quello sciocco e orribile
pupazzetto, rammendato e sporco, appeso letteralmente a un filo,
rappresentava il suo ultimo appiglio alla vita. Racchiudeva un
vecchio, lontano, malinconico "Promettimi che vivrai".
<<
Daryl. >> lo chiamò, non ricevendo risposta
alcuna << E'
cotto. Mangia qualcosa. >> disse porgendogli quel misero
boccone di carne: un vecchio topo catturato in una casa marcia,
qualche giorno prima.
<<
Sono a posto. >> bofonchiò Daryl, senza alzare
la testa.
<<
No. Non lo sei. >> quanta verità in quelle
poche parole.
Ancora
nessuna risposta. Rick sospirò e tornò a posare
gli occhi sul
pupazzo steso a terra. La luce vibrante del fuoco gli donava una
terrificante espressione colma di dolore. Ma sapeva che era in
realtà
solo frutto della sua immaginazione.
<<
Mi dispiace per ciò che hai perso. Forse non te l'ho mai
detto. >>
ammise, sperando di destare in lui una qualsiasi reazione. Una
qualunque, anche un cazzotto in faccia sarebbe andato bene,
purchè
avesse reagito, purchè avesse dimostrato di essere ancora
lì, su
quella terra, insieme a lui.
Ma
ancora una volta l'unico movimento fu quello della sua ombra, agitata
dal fuoco.
<<
Devi reagire. Lo hai promesso a lei. >> non disse il suo
nome,
da anni più lo faceva, da quando l'ultima volta, nel
sentirlo, Daryl
aveva reagito con una tale furia da risultare pericoloso per chi gli
era attorno. Bastava nominarla e usciva tutto quello che aveva
dentro, una diga che si rompeva e metteva in pericolo la cittadina ai
suoi piedi.
Ma
il continuo silenzio in cui si era chiuso portò lo sceriffo
a
compiere quel passo sconsiderato. Come già detto, qualsiasi
reazione
poteva andare bene, anche un cazzotto in faccia, purchè
avesse
reagito.
<<
Lo hai promesso ad Alice. >> ribadì.
<<
Le ho promesso di vivere. >> rispose Daryl serrando la
mascella. Una scintilla bruciò nei suoi occhi, ora,
finalmente,
puntati sul viso di Rick. La diga si stava crepando.
<<
Questo non è vivere! >>
<<
Che cazzo ne sai tu di cos'è vivere? >>
urlò. E l'acqua
inondò la pianura. << Questo è
vivere? Soli in questo fottuto
bosco del cazzo con uno schifoso topo per cena! >> si
alzò in
piedi, dando sfogo alla sua rabbia in una scenografia di gesti, calci
e passi continui, avanti e indietro << Circondati da quei
figli
di puttana che non aspettano altro di poter assaggiare questa merda
che siamo diventati. >>
<<
Rimettiti a sedere, per favore. >> lo invitò
Rick, cercando di
stare calmo, sperando che quello servisse a rimettere in parte le
cose a posto. Le sue urla erano giustificate, ma pericolose. La morte
camminava a pochi passi da loro, non era prudente attirare la sua
attenzione.
<<
Fottiti. >> mormorò Daryl, chinandosi a
prendere la sua
balestra. Se la sistemò in spalla e si incamminò
verso la zona
buia, al di fuori del cerchio che era diventato il loro punto
ristoro.
<<
Dove vai? >> lo richiamò Rick, alzandosi a sua
volta.
<<
A pisciare. >> rispose a tono il balestriere.
<<
Fermati! >> lo inseguì, posandogli, una volta
raggiunto, una
mano sulla spalla. Daryl si liberò della presa con uno
strattone e,
mosso dalla scia della sua furia, si scagliò su di lui,
schiacciandolo contro l'albero più vicino. Il braccio era
premuto
alla sua gola, minaccioso.
<<
Daryl! Calmati! >> cercò di convincerlo
<< Sto solo
cercando di aiutarti! >>
<<
Non ho bisogno del tuo aiuto. >> sibilò il
balestriere, prima
di lasciarlo andare e voltargli nuovamente le spalle, diretto da
nessuna parte in particolare.
Rick
lo guardò allontanarsi di qualche passo, prima di urlargli
<<
Io sì! >>
<<
Aiutati da solo. >> gli rispose a tono, camminando
spedito.
Voleva restare solo, voleva perdersi nell'oscurità e non
uscirne
più, trovare un pretesto per morire, senza dover ammetere
"sono
stato io." Aveva promesso di vivere, non voleva venirne meno.
Ma se fosse stato ucciso, lui non avrebbe avuto nessuna
responsabilità in merito.
Sentì
però i passi di Rick ancora dietro di sè,
intenzionato a non
lasciarlo andare.
<<
Non lasciare che gli eventi ti schiaccino, Daryl. Il mondo ha ancora
bisogno di te. >>
"Il
mondo ha bisogno di un super Dixon" sussurrò una
voce nella
sua testa, rimbombo di quanto le orecchie avevano appena ascoltato.
Una voce dolce e lontana, come l'impercettibile eco di un sogno.
Irreale. Eppure esistente. Stretta ai suoi ricordi riuscì a
riconoscerla.
Ne
ebbe paura.
E
l'odiò per questo.
<<
Non c'è più nessun mondo! >>
ringhiò voltandosi <<
Dale, Lori, T-Dog, Shane, Hershel, Alice, Molly e Beth! E ora tutti
gli altri. Chi è rimasto? Per quale fottuto mondo stai
ancora
lottando? Perfino Carl e Judith non ci sono più!
>>
L'unica
risposta che riuscì ad ottenere però fu un
violento cazzoto in
faccia, in pieno zigomo. Perse l'equilibrio per un istante, ma
riuscì
a riprendersi e ad alzare gli occhi appena in tempo per vedere Rick
scagliarsi contro di lui, braccia tese e un'espressione furiosa in
volto. La polvere li avvolse mentre i due sfogavano paure e
risentimenti l'uno contro l'altro. Pugni, calci e spinte perseguirono
per infiniti minuti, ignorando chi (o meglio: cosa) avrebbe potuto
sentirli.
Un
pugno fece saltare un dente allo sceriffo e per un po' gli avrebbe
lasciato la guancia livida. Un altro in risposta centrò in
pieno
l'occhio di Daryl: anche lui ne avrebbe avuto per giorni il segno.
Una ginocchiata nello stomaco, una spinta, la schiena che sbatte
violentemente al suolo.
Ancora
e ancora.
Poi
finalmente la stanchezza prese il posto della furia.
Rick
afferrò Daryl per il collo della maglia, in un momento in
cui era
chino, stremato, e lo spintonò contro un albero, spingendo
verso
l'alto tanto da tenergli ben sollevato il mento.
<<
Carl e Judith sono ancora vivi! >> sibilò a
pochi centimetri
dal suo volto << E anche tutti gli altri! Ci siamo
già
separati in passato e ci siamo ritrovati. Lo faremo ancora. Non puoi
darli per morti. Io non lo farò. >> lo
lasciò andare e si
allontanò di un passo. Daryl scrollò le spalle,
risistemandosi la
maglia con un atteggiamento superiore. Lo fissò, per niente
intimorito poi voltò la testa e sputò un grumo di
sangue a terra.
Andò a riprendere la sua balestra e tornò verso
il fuoco che ancora
bruciava, intenzionato a riposare e ignorarlo. Si era dimenticato la
ridicola scusa con cui aveva cercato di allontanarsi.
Rick
lo seguì, intenzionato a imitarlo. Voleva riposare e il buio
della
notte che andava inoltrandosi gli metteva agitazione. Odiava non
riuscire a vedere cosa avesse attorno.
<<
Daryl. >> richiamò la sua attenzione, una
volta tornati al
loro misero accampamento << Molly è viva.
>>
Daryl
fece scivolare al suolo la sua balestra, posandola vicino a un sasso,
facendo di nuovo cadere il suo piccolo sè di pezza in mezzo
al
fango. E rimase lì, fermo ad osservarlo, con la testa china,
i
capelli di nuovo a nascondere e proteggere i suoi occhi vulnerabili,
gli occhi di chi si sta guardando allo specchio e ciò che
vede non
gli piace.
<<
Aveva con sè la daga che Alice le aveva regalato e con un
padre
cazzuto come te sicuramente qualcosa ha imparato in quell'anno di
addestramento. >> insistè Rick.
<<
Aveva solo 8 anni. >> rispose Daryl, basso ma deciso. Non
nutriva speranze, e da quando anche Beth se n'era andata aveva
perfino smesso di ricordare cosa fosse "la speranza". Il
suo futuro era rimasto in quel maledetto ospedale. Da allora aveva
solo vagato.
<<
Lo so. Ma l'hai vista scappare via, non morire. >> era
successo
tutto il giorno che avevano perso la prigione. Il giorno che si erano
divisi, prima di ritrovarsi a Terminus. Molly, in preda al terrore,
sotto la pioggia di proiettili, aveva seguito il suo istinto ed era
scappata via. Nessuno l'aveva più rivista da allora.
Daryl,
dal momento che aveva visto le sue rosse trecce sparire nel bosco,
non aveva neanche provato a cercarla.
Era
solo una bambina.
E
da allora erano passati tanti anni.
Non
poteva essere sopravvissuta.
<<
Non ho intenzione di perdere di nuovo tempo a cercare una bambina
morta. >>
<<
Sophia era una bambina. Molly non lo era più, già
da anni, da
quando l'avete trovata nel portabagagli di quell'auto. >>
Rick
si sedette, lasciandosi pesantemente cadere per terra <<
Molly
è viva. E tu lo sai. >>
Quanto
desiderava potergli credere.
N.D.A.
Aaaaaand
this is the end! Questa volta per davvero xD Ho voluto aggiungere un
epilogo per dare l'ultima parola ai pensieri di Alice, per dargli
l'ultimo spazio. Infondo la storia era sua.
Eeee...indovinate
un po' perchè ho sentito il bisogno di aggiungere
quest'ultimo
capitoletto? Per permettere a Daryl e Rick di prendersi a pugni u.u
così, giusto perchè sono due omaccioni
cazzuti...no, scherzo xD
Suggerimento.
Il
titolo del cap: "Then".
Poi.
Un
avverbio di tempo, una parola che collega un qualcosa di concluso a
un qualcosa che comincerà.
Va
bene, basta coi giochetti. Ebbene sì...ci sarà
(al 90 % >__>)
un seguito.
Lascio
alla vostra immaginazione il cosa potrebbe essere (anche se non
è
difficile, dai ahahah).
Non so bene QUANDO farla arrivare, al
momento sono un po' presa da altre cose (ho due long in sospeso e una
OS sulla lista delle cose da fare xD), ma questo non vuol
necessariamente dire che arriverà tra molto tempo.
Può essere anche
domani u.u Sono ancora molto presa dalla scia di questa ff, quindi
capace che mi metto subito a scriverla ignorando la mia work list
(ammetto di aver già buttato giù il prologo
>__>).
Comunque
sia aspettatevi di tutto xD e spero di ritrovarvi/risentirvi anche
lì.
Io approfitto di quest'ultimo spazietto per ringraziarvi
ancora tutti quanti. Grazie davvero!
Un
grazie particolare anche a BatmandyDaryl che, entusiasta della mia
storia, mi ha chiesto di riportarla anche su Wattpad *__* (la trovate
qui -->
http://www.wattpad.com/story/36938952-a-brand-new-world-a-brand-new-me
)
Che
carina *-*
Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.... che dire? Alla
prossima!!! (che ci sarà sicuramente, seguito o non seguito,
son
troppo presa da TWD per abbandonare il fandom ahahah)
:*
PS.
Ricordo che, per chi volesse (per chiacchiere, suggerimenti,
anticipazioni, spettegolezzi, fangirlate, offese, insulti e Nutella
gratis), mi può trovare anche su facebook!!! Cercate Ray
Wings,
oppure andate alla mia pagina autrice qui su EFP e cliccate sulla F
blu di Facebook :) (o..Fuck You... sono interpretazioni,
insomma).
Io accetto tutti, non sono razzista xD
BYEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE