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Autore: Ray Wings    13/04/2015    2 recensioni
Non voltare la testa, non andartene di nuovo! Sono cambiata. Sì, è vero, non sono più Alice! E questa ti sembra una colpa? Tu e il tuo strafottutissimo gruppo del cazzo mi avete trascinata qui: è solo colpa vostra. Mai più, mai più rivedrò gli occhi di mia sorella o di mia madre, ed è solo colpa vostra. Mai più rivedrò i tuoi occhi. Ma quelli non voglio nemmeno ricordarli, vuoti e disperati, mentre affondavano e annegavano e io impotente sulla spiaggia a pregare.
Mi avete lasciata sola, cazzo!
Sono rimasta in un angolo a piangere, come ho sempre fatto, aspettando l'arrivo di qualche supereroe dimenticandomi che questa è la fottuta realtà! Che qui si muore!
E sono morta.
Dimentica Alice...te la sei portata via.
So che sei un sogno, stai sfumando, comincio a non vederti più e so che quando aprirò gli occhi sarò di nuovo sola. Ma non voltare la testa. Guardami fino alla fine...guarda l'Oceano. Fino alla fine. Come ho fatto io. Pregando, sciocco, di svegliarti.
Manu. Guardami.
Ora sono Ocean.
[In revisione]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Then.


Qualche anno dopo.


Era il tramonto. Non sapeva l'ora: il suo orologio da polso aveva smesso di funzionare da un po', anche se rimaneva lì, ben stretto al suo braccio, quasi a rammentargli che una volta il tempo esisteva davvero. Che una volta era il loro padrone. Ora tutto era fermo. Immobile, immutabile, se non per quelle sottili rughe, sempre più profonde. Erano loro, ora, a scaglionare il tempo.
Era il tramonto.
Il sole era già sparito dietro la linea dell'orizzonte, ma la sua fioca luce ancora faticava ad andarsene completamente. Questione di minuti. L'aria fredda della sera lo costrinse a stringere le spalle nelle sua giacca. Con la punta di un bastone andò a stuzzicare i tizzoni che bruciavano, a pochi passi da lui. Il fuoco si vivacizzò appena, ma questo non sembrò bastare al suo scopo. In quell'attimo di barlume l'unica cosa che fece fu quella di illuminare appena i capelli sporchi della persona seduta davanti a lui. Quei lunghi capelli, che da tempo più tagliava e che ora nascondevano gelosamente gli occhi di chi vuol smettere di vedere. Di chi vuol smettere di farsi vedere. Occhi così pieni di eventi passati da esserne sovraccaricati. E lui li nascondeva, forse vergognandosi, forse semplicemente geloso dell'unica cosa che gli era rimasta. I ricordi. Voleva morire con loro.
Non glielo aveva mai detto, ma lui lo sapeva.
Lo urlava. Il suo silenzio urlava questa dolorosa verità.
Rick si soffermò sulla figura che aveva di fronte, quella figura che un tempo aveva chiamato "fratello". Ora ne era solo l'ombra.
Poggiato all'albero alle sue spalle, la testa china in avanti, sembrava stesse dormendo, ma sapeva che non era così. Accanto a lui sedeva, fedele amica, la sua balestra. L'unica che ancora non l'avesse abbandonato. Giaceva, ora, a terra, steso tra la polvere e il fango, immagine di quel che era realmente, un pupazzo grande quanto un dito, dalla giacca di pelle e lunghi capelli a corprirgli gli occhi. Un tragico squarcio gli aveva quasi svuotato il petto dalla sua imbottitura, ma erano riusciti a salvarlo. Qualche punto, una piccola toppa. Era stato un momento di pura disperazione per il suo proprietario. Quello era un piccolo frammento di anima che portava gelosamente. E Rick, per quanto lo ritenesse assurdo, sapeva che finchè quel pupazzo sarebbe rimasto lì, intero, appeso alla sua balestra, lui avrebbe ancora avuto un motivo per aprire gli occhi la mattina. L'ultima parte di sè, l'ultima speranza. Quello sciocco e orribile pupazzetto, rammendato e sporco, appeso letteralmente a un filo, rappresentava il suo ultimo appiglio alla vita. Racchiudeva un vecchio, lontano, malinconico "Promettimi che vivrai".
<< Daryl. >> lo chiamò, non ricevendo risposta alcuna << E' cotto. Mangia qualcosa. >> disse porgendogli quel misero boccone di carne: un vecchio topo catturato in una casa marcia, qualche giorno prima.
<< Sono a posto. >> bofonchiò Daryl, senza alzare la testa.
<< No. Non lo sei. >> quanta verità in quelle poche parole.
Ancora nessuna risposta. Rick sospirò e tornò a posare gli occhi sul pupazzo steso a terra. La luce vibrante del fuoco gli donava una terrificante espressione colma di dolore. Ma sapeva che era in realtà solo frutto della sua immaginazione.
<< Mi dispiace per ciò che hai perso. Forse non te l'ho mai detto. >> ammise, sperando di destare in lui una qualsiasi reazione. Una qualunque, anche un cazzotto in faccia sarebbe andato bene, purchè avesse reagito, purchè avesse dimostrato di essere ancora lì, su quella terra, insieme a lui.
Ma ancora una volta l'unico movimento fu quello della sua ombra, agitata dal fuoco.
<< Devi reagire. Lo hai promesso a lei. >> non disse il suo nome, da anni più lo faceva, da quando l'ultima volta, nel sentirlo, Daryl aveva reagito con una tale furia da risultare pericoloso per chi gli era attorno. Bastava nominarla e usciva tutto quello che aveva dentro, una diga che si rompeva e metteva in pericolo la cittadina ai suoi piedi.
Ma il continuo silenzio in cui si era chiuso portò lo sceriffo a compiere quel passo sconsiderato. Come già detto, qualsiasi reazione poteva andare bene, anche un cazzotto in faccia, purchè avesse reagito.
<< Lo hai promesso ad Alice. >> ribadì.
<< Le ho promesso di vivere. >> rispose Daryl serrando la mascella. Una scintilla bruciò nei suoi occhi, ora, finalmente, puntati sul viso di Rick. La diga si stava crepando.
<< Questo non è vivere! >>
<< Che cazzo ne sai tu di cos'è vivere? >> urlò. E l'acqua inondò la pianura. << Questo è vivere? Soli in questo fottuto bosco del cazzo con uno schifoso topo per cena! >> si alzò in piedi, dando sfogo alla sua rabbia in una scenografia di gesti, calci e passi continui, avanti e indietro << Circondati da quei figli di puttana che non aspettano altro di poter assaggiare questa merda che siamo diventati. >>
<< Rimettiti a sedere, per favore. >> lo invitò Rick, cercando di stare calmo, sperando che quello servisse a rimettere in parte le cose a posto. Le sue urla erano giustificate, ma pericolose. La morte camminava a pochi passi da loro, non era prudente attirare la sua attenzione.
<< Fottiti. >> mormorò Daryl, chinandosi a prendere la sua balestra. Se la sistemò in spalla e si incamminò verso la zona buia, al di fuori del cerchio che era diventato il loro punto ristoro.
<< Dove vai? >> lo richiamò Rick, alzandosi a sua volta.
<< A pisciare. >> rispose a tono il balestriere.
<< Fermati! >> lo inseguì, posandogli, una volta raggiunto, una mano sulla spalla. Daryl si liberò della presa con uno strattone e, mosso dalla scia della sua furia, si scagliò su di lui, schiacciandolo contro l'albero più vicino. Il braccio era premuto alla sua gola, minaccioso.
<< Daryl! Calmati! >> cercò di convincerlo << Sto solo cercando di aiutarti! >>
<< Non ho bisogno del tuo aiuto. >> sibilò il balestriere, prima di lasciarlo andare e voltargli nuovamente le spalle, diretto da nessuna parte in particolare.
Rick lo guardò allontanarsi di qualche passo, prima di urlargli << Io sì! >>
<< Aiutati da solo. >> gli rispose a tono, camminando spedito. Voleva restare solo, voleva perdersi nell'oscurità e non uscirne più, trovare un pretesto per morire, senza dover ammetere "sono stato io." Aveva promesso di vivere, non voleva venirne meno. Ma se fosse stato ucciso, lui non avrebbe avuto nessuna responsabilità in merito.
Sentì però i passi di Rick ancora dietro di sè, intenzionato a non lasciarlo andare.
<< Non lasciare che gli eventi ti schiaccino, Daryl. Il mondo ha ancora bisogno di te. >>
"Il mondo ha bisogno di un super Dixon" sussurrò una voce nella sua testa, rimbombo di quanto le orecchie avevano appena ascoltato. Una voce dolce e lontana, come l'impercettibile eco di un sogno. Irreale. Eppure esistente. Stretta ai suoi ricordi riuscì a riconoscerla.
Ne ebbe paura.
E l'odiò per questo.
<< Non c'è più nessun mondo! >> ringhiò voltandosi << Dale, Lori, T-Dog, Shane, Hershel, Alice, Molly e Beth! E ora tutti gli altri. Chi è rimasto? Per quale fottuto mondo stai ancora lottando? Perfino Carl e Judith non ci sono più! >>
L'unica risposta che riuscì ad ottenere però fu un violento cazzoto in faccia, in pieno zigomo. Perse l'equilibrio per un istante, ma riuscì a riprendersi e ad alzare gli occhi appena in tempo per vedere Rick scagliarsi contro di lui, braccia tese e un'espressione furiosa in volto. La polvere li avvolse mentre i due sfogavano paure e risentimenti l'uno contro l'altro. Pugni, calci e spinte perseguirono per infiniti minuti, ignorando chi (o meglio: cosa) avrebbe potuto sentirli.
Un pugno fece saltare un dente allo sceriffo e per un po' gli avrebbe lasciato la guancia livida. Un altro in risposta centrò in pieno l'occhio di Daryl: anche lui ne avrebbe avuto per giorni il segno. Una ginocchiata nello stomaco, una spinta, la schiena che sbatte violentemente al suolo.
Ancora e ancora.
Poi finalmente la stanchezza prese il posto della furia.
Rick afferrò Daryl per il collo della maglia, in un momento in cui era chino, stremato, e lo spintonò contro un albero, spingendo verso l'alto tanto da tenergli ben sollevato il mento.
<< Carl e Judith sono ancora vivi! >> sibilò a pochi centimetri dal suo volto << E anche tutti gli altri! Ci siamo già separati in passato e ci siamo ritrovati. Lo faremo ancora. Non puoi darli per morti. Io non lo farò. >> lo lasciò andare e si allontanò di un passo. Daryl scrollò le spalle, risistemandosi la maglia con un atteggiamento superiore. Lo fissò, per niente intimorito poi voltò la testa e sputò un grumo di sangue a terra. Andò a riprendere la sua balestra e tornò verso il fuoco che ancora bruciava, intenzionato a riposare e ignorarlo. Si era dimenticato la ridicola scusa con cui aveva cercato di allontanarsi.
Rick lo seguì, intenzionato a imitarlo. Voleva riposare e il buio della notte che andava inoltrandosi gli metteva agitazione. Odiava non riuscire a vedere cosa avesse attorno.
<< Daryl. >> richiamò la sua attenzione, una volta tornati al loro misero accampamento << Molly è viva. >>
Daryl fece scivolare al suolo la sua balestra, posandola vicino a un sasso, facendo di nuovo cadere il suo piccolo sè di pezza in mezzo al fango. E rimase lì, fermo ad osservarlo, con la testa china, i capelli di nuovo a nascondere e proteggere i suoi occhi vulnerabili, gli occhi di chi si sta guardando allo specchio e ciò che vede non gli piace.
<< Aveva con sè la daga che Alice le aveva regalato e con un padre cazzuto come te sicuramente qualcosa ha imparato in quell'anno di addestramento. >> insistè Rick.
<< Aveva solo 8 anni. >> rispose Daryl, basso ma deciso. Non nutriva speranze, e da quando anche Beth se n'era andata aveva perfino smesso di ricordare cosa fosse "la speranza". Il suo futuro era rimasto in quel maledetto ospedale. Da allora aveva solo vagato.
<< Lo so. Ma l'hai vista scappare via, non morire. >> era successo tutto il giorno che avevano perso la prigione. Il giorno che si erano divisi, prima di ritrovarsi a Terminus. Molly, in preda al terrore, sotto la pioggia di proiettili, aveva seguito il suo istinto ed era scappata via. Nessuno l'aveva più rivista da allora.
Daryl, dal momento che aveva visto le sue rosse trecce sparire nel bosco, non aveva neanche provato a cercarla.
Era solo una bambina.
E da allora erano passati tanti anni.
Non poteva essere sopravvissuta.
<< Non ho intenzione di perdere di nuovo tempo a cercare una bambina morta. >>
<< Sophia era una bambina. Molly non lo era più, già da anni, da quando l'avete trovata nel portabagagli di quell'auto. >> Rick si sedette, lasciandosi pesantemente cadere per terra << Molly è viva. E tu lo sai. >>
Quanto desiderava potergli credere.



N.D.A.

Aaaaaand this is the end! Questa volta per davvero xD Ho voluto aggiungere un epilogo per dare l'ultima parola ai pensieri di Alice, per dargli l'ultimo spazio. Infondo la storia era sua.
Eeee...indovinate un po' perchè ho sentito il bisogno di aggiungere quest'ultimo capitoletto? Per permettere a Daryl e Rick di prendersi a pugni u.u così, giusto perchè sono due omaccioni cazzuti...no, scherzo xD
Suggerimento.
Il titolo del cap: "Then".
Poi.
Un avverbio di tempo, una parola che collega un qualcosa di concluso a un qualcosa che comincerà.
Va bene, basta coi giochetti. Ebbene sì...ci sarà (al 90 % >__>) un seguito.
Lascio alla vostra immaginazione il cosa potrebbe essere (anche se non è difficile, dai ahahah).
Non so bene QUANDO farla arrivare, al momento sono un po' presa da altre cose (ho due long in sospeso e una OS sulla lista delle cose da fare xD), ma questo non vuol necessariamente dire che arriverà tra molto tempo. Può essere anche domani u.u Sono ancora molto presa dalla scia di questa ff, quindi capace che mi metto subito a scriverla ignorando la mia work list (ammetto di aver già buttato giù il prologo >__>).
Comunque sia aspettatevi di tutto xD e spero di ritrovarvi/risentirvi anche lì.
Io approfitto di quest'ultimo spazietto per ringraziarvi ancora tutti quanti. Grazie davvero!
Un grazie particolare anche a BatmandyDaryl che, entusiasta della mia storia, mi ha chiesto di riportarla anche su Wattpad *__* (la trovate qui --> http://www.wattpad.com/story/36938952-a-brand-new-world-a-brand-new-me )
Che carina *-*
Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.... che dire? Alla prossima!!! (che ci sarà sicuramente, seguito o non seguito, son troppo presa da TWD per abbandonare il fandom ahahah)

:*

PS. Ricordo che, per chi volesse (per chiacchiere, suggerimenti, anticipazioni, spettegolezzi, fangirlate, offese, insulti e Nutella gratis), mi può trovare anche su facebook!!! Cercate Ray Wings, oppure andate alla mia pagina autrice qui su EFP e cliccate sulla F blu di Facebook :) (o..Fuck You... sono interpretazioni, insomma).
Io accetto tutti, non sono razzista xD

BYEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE


   
 
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