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Autore: cliffordsarms    13/04/2015    1 recensioni
Forse avrebbe dovuto confessarle tutto prima.
Forse avrebbe dovuto capire di aver rovinato un’amicizia solo per la sua codardia.
E seguirla in quel viaggio? Forse non la scelta migliore che potesse fare, ma per dimostrarle quanto l’ama farebbe di tutto.
Farla piangere sulla sua spalla è tutto quello che gli è rimasto.
Forse non avrebbe dovuto credere che è sbagliato, perché infondo l’amore non è mai sbagliato.
Ma i loro genitori sono davvero un problema così grande?
Se solo rispondessero al telefono.
[TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=xnOEI-xsznI]
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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2- Secret
 
What can I say? I fucked this up again,
What can I do? I took it out on you.
 
Come dice Jersey, che un altro lunedì abbia inizio. Forse non nel migliore dei modi, Jason è di nuovo in ritardo, uno dei suoi talenti più famosi. Si è svegliato tardi, che novità. Ha perso il bus, nulla di nuovo.
Scende tutto trafelato dalla macchina di sua madre, sembra quasi che abbia corso una maratona. Annuisce svogliatamente a quello che la madre gli sta strillando e alza un po’ la voce dicendo “ciao mà”, sbattendo poi la portiera dell’auto grigia.
«Muoviti, coglione!» gli strilla Patty, infilandosi le mani nella tasca della felpa nera.
Il ragazzo dall’enorme capigliatura, per tutta risposta, gli alza il dito medio e si siede sulla scalinata, finendo di allacciarsi le scarpe. Jason Sampson è un ragazzo… particolare. Possiede un codice di abbigliamento che segue in modo rigoroso: scarpe basse, jeans stretti – abbassati fin sotto il sedere, logicamente –, t-shirt con stampe o fantasie divertenti – lunghe abbastanza da escludere le sue mutande dal campo visivo – e felpe colorate che indossa solo d’inverno per evitare di morire assiderato. Al suo look non può non aggiungersi una capigliatura estremamente stravagante, sembra quasi gli sia esploso un petardo sulla testa.
Patty Walters è il suo migliore amico e tiene a lui in modo particolare, forse perché quando Jason ha rischiato di essere cacciato di casa, lui è stato disponibile ad offrirgli un tetto sotto cui stare, anche se poi non ce n’è stato bisogno. Patty non è particolare come Jason, tutto il contrario. Il suo stile è quello di un pop-punker fatto e finito, già pronto per partire per un tour, con i suoi jeans stretti tanto da non far scorrere il sangue e le sue magliette delle più svariate bands.
Tornando alla Edward A. Reynolds West Side High School, i due amici stanno ora entrando insieme nell’edificio, rischiando di essere in ritardo per la lezione di storia, e poi chi la sente la Columbus?
«Com’è andato il week-end, Patty?» chiede Jason, mentre attende che il suo amico termini di riporre i suoi libri nell’armadietto. Il biondo sorride furbo e chiude l’armadietto.
«Io e Dotty siamo stati insieme sabato notte, siamo andati a casa sua e… non abbiamo dormito un cazzo, non so se mi spiego.» dice, facendogli un occhiolino. Jason sorride malizioso ed entra in classe.
Patty va fino infondo all’aula, dove ci sono la sua ragazza e i loro amici Calum, Ashton, Jersey e Nina, mentre l’altro lo segue silenzioso.
I quattro ragazzi non si conoscono da così tanti anni, da quando sono cominciate le superiori, fatta eccezione per Cal e Patty; anche se non erano mai stati troppo amici, si sono ritrovati a seguire lo stesso corso musica e ad avere molto in comune.
Così, erano finiti a uscire e ad andare a feste insieme, oltre a suonare, certo. Poi era arrivata Jersey, accompagnata dalla sua amica Dotty, e a quel punto si era formata una compagna di buoni amici.
Jers e Calum, però, avevano finito per far incontrare i loro genitori, che si erano innamorati, e nel giro di sei mesi si erano ritrovati a vivere sotto lo stesso tetto e nelle stesse quattro mura della stanza da letto.
Patty saluta la sua ragazza con un dolce bacio, mentre Jason va a sedersi di fianco a Calum, che lo saluta con un cenno del capo.
«Ragazzi, si parlava di organizzare un cinema per oggi pomeriggio, voi che ne dite?» trilla Dotty, con la sua vocina un po’ squillante.
Calum si rifiuta categoricamente, giustificandosi dicendo che avrebbe avuto la verifica di metà semestre di spagnolo e non aveva ancora cominciato a studiare. Ma Jersey non crede a quella scusa e gli lancia uno sguardo quasi arrabbiato, comprendendo che il suo problema sarebbe stato invece la presenza di Ashton a così poca distanza, sia in quel momento in classe, che al cinema.
«Io ci sono!» dice entusiasta Patty, che non mancherebbe a un’uscita con la sua fidanzata nemmeno se il cielo gli stesse crollando sulla testa.
«Nina, tu che fai, vieni?» chiede Jersey alla bionda, seduta sulla sedia vicina ad Ashton. La bionda annuisce, senza proferire parola, troppo impegnata a osservare Jason, che si è invece perso con lo sguardo fuori dalla finestra.
«Jason, tu vieni?» gli chiede Ash, facendolo tornare alla realtà. Il ragazzo, che si stava dondolando sulla sedia, quasi cade.
«Dove? Oh, al cinema! Ehm… sì, certo!» sorride arrossendo, per poi aprire il libro di storia fingendo di ripassare. A quel punto la professoressa entra nell’aula e ognuno tornò al proprio posto.
“Amico, tutto okay?” scrive Patty in un messaggio, nascondendosi dietro l’astuccio.
Jason legge, ma decide di non rispondere, non ha voglia di mentire al suo migliore amico. Alla fine della lezione andrà a parlargli, inventandosi una balla qualunque per evitare di dirgli che i suoi lo stanno per sbattere fuori di casa seriamente.
***
Durante la pausa pranzo Jason si ritrova nel bagno dei maschi, seduto per terra di fianco ai lavandini, sperando che nessuno entri e lo veda seduto lì a piangere. Il telefono vibra nella sua tasca e un messaggio di Nina lo fa sorridere.
Nina è la sua migliore amica, dotata di uno spirito di osservazione forse fin troppo sviluppato. Quella mattina si era accorta che Jason era più tra le nuvole del solito e perciò gli aveva scritto un messaggio dicendogli di stare a non cadere e schiantarsi al suolo.
Il ragazzo si alza e, uscendo dal bagno, si asciuga tutti i segni delle lacrime. Di fronte alla porta, appoggiata agli armadietti, c’è la bionda, che lo aspetta per andare a pranzare insieme.
«Jason, hai pianto di nuovo.» gli dice, prendendolo sotto braccio. Lui impallidisce.
«Si nota tanto?» le domanda, passandosi l’orlo dalla maglietta in faccia.
«No, ma io ti conosco. Puoi venire a stare da me, se vuoi, per i miei genitori non sarà un problema.» è seria Nina, è disposta a offrire un tetto al suo migliore amico senza problemi.
«Grazie, cara. È così difficile.» ammette sospirando. L’amica si ferma e lo prende per le spalle, sorridendogli e cercando di infondergli un minimo di coraggio.
«Lo so Jason, ma devi tirarti su, devi reagire.» gli dice seria. Lui cerca di sorriderle di rimando e lei accetta lo sforzo.
«E Patty?» gli chiede allora «Lui lo sa quello che sta succedendo a casa tua?» ma forse avrebbe fatto meglio a non farlo: il ragazzo di fianco a lei abbassa lo sguardo.
«Non gli ho ancora detto nulla…» vorrebbe tanto dirglielo, ma non vuole allo stesso tempo che l’amico si preoccupi.
«Non importa, hai intenzione di farlo?» continua, senza capire che il suo amico vorrebbe soltanto cambiare argomento.
Per grazia di Jason, ormai sono entrati in mensa e sono arrivati al tavolo dei loro amici. Lui non le risponde e si siede invece di fronte a Patty, che è nascosto dalla sua ragazza, sedutagli in braccio. Si scambiano effusioni così smielate che fanno venire voglia di vomitare a Nina e al ragazzo dall’enorme capigliatura. Perciò entrambi si guardano e la bionda gli fa verso, facendo finta di sboccare lì davanti a tutti, cosa che fa ridere il suo amico.
Finta la pausa pranzo, Patty si avvicina a Nina, chiedendole cos’abbia oggi Jason. Lei lo squadra, con uno sguardo quasi schifato.
«Perché non lo chiedi a lui, Patty?» gli dice, incrociando le braccia sul petto. Non che il ragazzo sia un grattacielo, ma comunque la ragazza è costretta a chinare la testa all’indietro per riuscire a guardarlo bene negli occhi, data la sua statura minuta.
«Ho paura sia arrabbiato con me…» risponde piano. Sembra quasi imbarazzato e Nina lo sta mettendo in soggezione.
«Perché dovrebbe esserlo?» si fa prendere dalla curiosità, per poi tornare in sé «In qualunque caso, dovresti chiederlo a lui.». Nonostante sia così piccola, quella ragazza ha il potere di mettere tutti in soggezione con i suoi toni seri ma pacati.
Patty si limita a sospirare e la saluta, dicendole che si sarebbero visti successivamente. Perso nei suoi pensieri si va a scontrare proprio con Jason.
«S-scusa Jason…» dice senza guardarlo negli occhi. Senza attendere di ricevere una risposta, dà voce ai suoi pensieri «Sei arrabbiato con me?» finalmente riesce a incrociare il suo sguardo.
«Cosa? No!» esclama l’altro divertito «Perché dovrei esserlo?» e si lascia uscire una risatina.
«Non lo so… eri strano stamattina, non hai proferito parola prima della lezione di storia… pensavo che avessi qualcosa…» dice piano, scandendo bene ogni singola parola.
«Patty, non sono arrabbiato con te, è solo che-» e la campanella suona proprio in quel momento, così il ragazzo si lascia scappare un sorriso «Devo andare in classe, ne riparliamo, okay?» e l’altro può solo annuire, mentre Jason chiude lo sportello dell’armadietto e si dirige in classe.
Quando si dice che si è stati salvati dalla campanella. Non ne ha proprio il coraggio di parlarne con il suo migliore amico, si sente solo un vigliacco.
Entrando nell’aula d’inglese vede Jersey fargli segno di andare a sederle vicino, lei sa già che lui non avrà studiato per quella verifica e viole dargli una mano. Si avvia e, ringraziandola in ogni maniera possibile, le si siede accanto, aspettando che il momento fatale arrivi.
Jason fissa il compito per mezz’ora, senza capire cosa ci sia scritto. D’un tratto sente la ragazza accanto a lui chiamarlo e passargli il compito, mentre la professoressa è intenta a leggere un romanzo d’amore che la appassiona tanto da farle scendere qualche lacrima. Velocemente copia tutte le risposte e, propri mentre il trillo della campanella li assorda, le restituisce il compito. Escono dall’aula in fila indiana e, appena fuori, lui la abbraccia, continuando a ringraziarla.
«Grazie Jersey, davvero! Come hai fatto a capire che non sapevo nulla?» dice quasi imbarazzato, sciogliendo quell’abbraccio poiché aveva visto Ashton arrivare in lontananza.
«Jason, non sarò la tua migliore amica o una psicologa, ma si vede che qualcosa è successo, sono semplicemente andata a logica!» gli dice tranquilla, per poi alzarsi in punta di piedi e scoccargli un bacio sulla guancia, ricevendo un sorriso di risposta.
Irwin li raggiunge giusto in quel momento, così la ragazza si gira e bacia il suo fidanzato. Jason si allontana silenzioso e quando arriva al suo armadietto, vede lì Nina ad aspettarlo, con le braccia conserte e la schiena appoggiata alla parete di metallo.
«Patty ti cercava prima.» gli dice, spostandosi in modo che lui possa riporre le sue cose.
«Sì, mi ha anche trovato.» dice, fingendo di essere concentrato su quello che sta facendo.
«Avete parlato?» continua il suo interrogatorio la bionda. Vedendo che il suo amico non sa cosa rispondere, continua «Gliel’hai detto, vero?».
«Ehm… no… la campanella è suonata e sono dovuto scappare in classe per la verifica d’inglese.» dice, sbattendo lo sportello di ferro.
La bionda gli lancia un’occhiata severa e lo tira per il braccio, vedendo che sta andando dalla parte sbagliata rispetto a quella in cui hanno appuntamento con il resto della compagnia.
«Hai detto che saresti venuto al cinema.» gli dice Nina, capendo che si è scordato. Infatti, lui si passa una sul volto teatralmente, cosa che fa solo quando è frustrato. «Jason, devi dirglielo, è il tuo migliore amico, cazzo!» esclama lei, essendosi rotta di doverlo sopportare da sola.
«Non posso, Nina!» lei lo guarda stralunata, non comprende «Se gli dico che mi vogliono cacciare di casa mi chiederà perché e non posso dirglielo!» grida frustrato per davvero. Lei lo guarda con aria di sufficienza.
«Forse è arrivato il momento di dirgli anche questo.» dice senza gridare, senza scomporsi. È seria, vuole davvero che il suo migliore amico sia felice. Poi apre la porta e si lancia in spalletta a Calum, salutando tutti con aria felice.
Il moro la saluta sorridente e la abbraccia. Non si è mai capito cosa ci sia tra i due. Quando si inizia a credere che ci sia del tenero li si sorprende a litigare e insultarsi pesantemente, ma infondo, chi disprezza, compra.
 
Notes
Sountrack: Bail Me Out - All Time Low (ft. Joel Madden)
CIAO A TUTTI BELLE PERSONCINEEE
Allora, prima di tutto voglio darvi una notizia, che magari non ve en frega nulla ma io ci tengo: quest’estate andrò in scambio in Colorado, USA!! Non potete capire quanto io sia feliceee **
Anyway, parliamo del capitolo e della storia. So che il primo capitolo era in prima persona mentre questo in terza, ma c’è un motivo (non perché ho deciso di cambiare al secondo capitolo, si chiaro), ovvero che solo i capitoli in cui Jersey sarà personalmente coinvolta saranno scritti in prima, spero di essermi spiegata ahaha
Btw, qui abbiamo dei nuovi personaggi, forse crederete che dedicargli un intero capitolo sia stato esagerato, ma credetemi non lo è affatto, sono personaggi importanti per la storia, scoprirete perché ;)
Il personaggio di Nina è ispirato a Lucrezia (ohowlovely), che mi sta anche molto aiutando a scrivere questa storia, grazie <3
Ci vediamo nelle recensioni ;)
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