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Autore: P h o b i a    14/04/2015    2 recensioni
{ Rating Giallo/ Storia ad OC: Iscrizioni CHIUSE! (Vi spiego di più nell'angolo autore)/ Nessuna coppia/ Avventura/ Angst/ Scolastico/ Dark/ Pg: Tenma Matsukaze, Fey Rune, Shindou Takuto, Hayami Tsurumasa, Kyousuke Tsurugi, Kirino Ranmaru, Hayato Matatagi, Hakuryuu, Shuu, Ibuki Munemasa, Taiyou Amemiya, Masaki Kariya, Atsushi Minamisawa, Hikaru Kageyama e Kaiji Hamano/ Storia a capitoli/ Scritta con Hazel che ringrazio un botto! }
Anche quell’anno arrivò Aprile, il periodo in cui coloro che frequentano le scuole, tornano per ricominciare un altro pesante anno scolastico.
Uno di questi era un ragazzo alto e magro, con dei capelli neri e gli occhi grigio intenso; si chiamava Kurohiko Yoshikawa, quello era il suo primo anno di liceo. Non che gli importasse qualcosa, lui voleva solamente concludere in fretta e senza problemi i suoi tre anni, per poi iniziare a lavorare. Le sue passate esperienze prevedevano noia su noia ma… era davvero così?
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Beh, buona lettura!
Genere: Angst, Avventura, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prologue: 2466 Parole




Spinse a fatica la maniglia di quella porta, era evidente che fosse più vecchia delle altre, visto che non poteva essere maneggiata tranquillamente.
Kurohiko diede una sbirciata dall’altra parte. La sua vista mise a fuoco un luogo non molto curato, che darebbe l’impressione di essere abbandonato se non fosse per i ragazzi che vi si trovavano all’interno.
“Chi sono?” si domandava Yoshikawa tra se e se, quando ad un certo punto la porta iniziò creare fastidiosi rumori. Rischiava di essere visto dai presenti, ma per sua fortuna nessuno aveva avvertito quell’insolito scricchiolio, per cui poteva stare tranquillo. O forse no…
Continuava a sbirciare rimanendo sempre dietro la porta del mistero, e ammirava la buia stanza illuminata solo da una flebile luce che proveniva da una lampadina quasi scarica, che giocava col dire sì e no tra la luce della corrente e l’ormai quasi staccato filo dell’elettricità che la collegava appesa al soffitto, le altre avevano cessato di funzionare da molto tempo, così sembrava. Le tre finestre erano coperte da tende e, solo tra l’attaccatura di queste il sole riusciva a far penetrare qualche debole raggio.
Tutto un tratto avvertì una strana presenza dietro di lui e si voltò.
Si trattava di un ragazzo piuttosto basso, con una carnagione abbastanza chiara e i capelli violacei quasi scompigliati, e all’incrocio di questi, un ciuffo rivolto verso l’alto. Kurohiko aveva percepito i suoi passi e temeva fosse una specie di ‘spia’, ma cambiò subito opinione su di lui, visto il volto paffuto e dolce. Il ragazzo lo guardava impaurito, come se fosse il membro di una grande coalizione terroristica , quando il moro poggiò le sue mani tremolanti sulle guance delicate del viola, spaventato.
« C-cosa ci fai qui? » gli chiese Kurohiko quasi sconvolto.
In quel momento le sue gote portavano un rossore non molto forte per l’imbarazzo, mentre le sue sopracciglia rivolte verso l’alto davano l’impressione che stesse davvero improvvisando sul momento, non sapeva quello che dire, e sperava che l’altro lo avrebbe capito. Purtroppo no, cacciò un urlo talmente forte (che stonava alla grande col suo aspetto) da attirare l’attenzione di tutti gli studenti che vi si trovavano nella stanza buia. Questi ultimi si voltarono di scatto interrompendo la loro trattazione di argomento, si alzarono lentamente, come se non stesse succedendo niente di cui preoccuparsi, e avanzarono in sua direzione. Sembrava quasi fossero certi che qualsiasi cosa lui avrebbe fatto sarebbe stata inutile, che avrebbero avuto la meglio in ogni caso (cosa che non prometteva nulla di buono per Yoshikawa). Un suo coetaneo gli venne incontro e lo afferrò per la camicia, con aria tranquilla.
« Cosa vuoi?! »
L’altro iniziò a balbettare qualche lettera dell’alfabeto a caso, fino a quando non gli uscì un ‘Niente’. Il ragazzo però non gli domandò nulla, e continuava a tenerlo per la maglia sollevandolo quasi a tre centimetri da terra.
Oh, Kurohiko odiava essere trattato in quel modo, ma al momento sapeva che era meglio non fare sciocchezze, nel caso si sarebbe vendicato con calma quando sarebbe stata l’ora. Tuttavia non sapeva proprio cosa dire o fare, quindi cercò ulteriori spiegazioni per non peggiorare la situazione.
« Io… ho visto la porta, era diversa dalle altre e volevo solo sapere che c’era al suo interno, è il mio primo giorno. » spostandosi leggermente verso la soglia della porta illuminata, la figura minacciosa che lo teneva con il braccio destro divenne visibile ai suoi occhi.
Aveva la pelle molto chiara e gli occhi con diverse sfumature d’ambra, poi capelli blu, intenso. Questo alzò un sopracciglio e gli rispose.
« Non tornare più qui! » poi mollò la presa, lasciando una leggera stropicciata sulla camicia scura.


~


Rifletteva ancora sull’accaduto, non riusciva a non pensarci.
Il professore continuava a blaterare cose che a lui non interessavano minimamente, come ad esempio il programma che avrebbero svolto durante l’anno, il fatto di socializzare con gli altri e tutto il resto.
Kurohiko sapeva che avrebbe superato l’anno alla grande, non poteva permettersi di essere rimandato neanche in una sola disciplina.
Un suono armonioso composto da tre note distolse l’attenzione di tutti, segno che erano già passate tre ore: la campanella di quella scuola aveva un suono del tutto differente da quella della sua vecchia scuola, era piacevole.
Con calma uscì dall’aula e si diresse verso le scale, con l’intenzione di andare all’entrata dell’edificio a prendere un po’ d’aria, ma d’istinto si volse indietro per guardare ancora quella porta. Continuava a pensare se l’accaduto di quella mattinata aveva in qualche modo segnato il corso della sua vita in quel posto.
Dopo essersi guardato intorno più volte si avvicinò di nuovo a quella porta, mantenendo circa un metro di distanza e fermandosi di colpo sembrava quasi si fosse addormentato ad occhi aperti, mentre i suoi capelli corvini ricevevano un leggero spiffero di vento da parte delle finestre aperte del corridoio dai bidelli probabilmente, durante l’intervallo.
« Sai che non dovresti essere qui? » gli domandò un ragazzo dai capelli castani a caschetto, portandosi le mani sui fianchi. L’altro era concentrato solo sui suoi pensieri al momento, e percepì solo una voce in lontananza.
« Cosa? »
« Dico, che non dovresti essere qui. » ribatté il castano.
« Sono in corridoio, è vietato? »
« In questa parte sì. »
Yoshikawa sembrava infastidito da quel ragazzo, insomma, chi era lui per dirgli che non poteva essere lì? Ma poi pensò. Se aveva detto in quel modo poteva sapere cosa stava succedendo di così strano in quel posto, magari lo avrebbe aiutato a capire chi fosse quella losca gente oltre la porta, quindi cercò di comportarsi nel modo più gentile che poteva.
« Ah, perché non posso stare qui? C’è qualcosa che non so? »
« No, ma è meglio essere prudenti sai. » disse prima di voltarsi del lato opposto e andarsene « si vede che sei nuovo. » poi entrò nell’aula di fronte alla sua.
“Il terzo B?” pensò il moro.

~

Durante le lezioni Kurohiko ebbe tutto il tempo per riflettere su cosa dire (non al professore di storia ovviamente), e al suono della settima campana si affrettò ad entrare nel terzo B prima che se ne fosse andato a casa. Lui era lì, mentre chiudeva la cartella del medesimo colore dei capelli che portava in una capigliatura non molto popolare, e i suoi grandi occhi verdi attiravano la sua attenzione non poco. E lo notò.
« Ah, eccoti! » non sembrava molto sorpreso.
« Sapevi che sarei venuto? »
« No, ma la conversazione aveva l’aria di non essere conclusa. » disse mettendogli la pesante cartella tra le mani e facendogli cenno di seguirlo.
« Ehi- » era un po’ contrario all’idea di portare la sua borsa, ma se in cambio avrebbe avuto le informazioni che voleva allora forse gli sarebbe andato bene.
Mentre scendevano di sotto non dissero nulla per non far impicciare gli altri studenti di questioni serie, e anche se per questo non si erano messi d’accordo lo avevano intuito entrambi. La maggior parte degli alunni erano già usciti dalla scuola e si dirigevano verso casa da soli o con qualche amico.
« Mi chiamo Hideki Fuyukai. » quelle parole furono espresse con un tono più amichevole di quello usato nella giornata.
« Io sono Kurohiko Yoshikawa, ora puoi riprenderti la cartella? »
« Sono stanco. »
« Anch’io. »
« Quindi sei stanco anche per ascoltarmi? »
« Come non detto. » secondo lui Hideki non era solo molto furbo, ma era anche uno schiavista « allora chi sono quei tipi nella stanza? »
« Li hai visti? »
« Diciamo di sì, mi ci sono imbattuto questa mattina prima della cerimonia d’apertura. »
Fuyukai fece un profondo sospiro, si sistemò la camicia e iniziò a dare delle spiegazioni al più piccolo.
« Tutto ebbe inizio quando entrammo nella Raimon Junior High. Non si sa chi, ma girano voci che siano stati un ragazzo che ora frequenta il terzo, e uno del secondo a fondare un certo gruppo. Lo scopo non è ben chiaro, ma sembra che cerchino solamente di attirare l’attenzione visto che hanno arrecato svariati danni alla scuola. »
« R-Raimon Junior High? La nota scuola dove giocava la leggendaria “Inazuma Eleven”? » chiese l'altro, però con voce bassa per non attirare l'attenzione di qualcuno che poteva trovarsi da quelle parti della scuola.
« Sì, è quella. Sono qui da anni ormai e cercano solo di avere delle parti importanti dal punto di vista scolastico, per esempio nel “Comitato Studentesco” ed alcuni di loro cercano di sottomettere alcuni alunni tramite dei controlli manipolatori. Vogliono avere la meglio su tutti, però si dice che un giorno questa gente si dividerà in alcuni gruppi, e da qui partiranno liti e cose stra- » ma tutto questo fu interrotto da una persona, che stava seguendo la loro conversazione da tempo, con un'aria tutt'altro che sorridente.
Aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri. Si vedeva lontano un miglio che era una ragazza.
Essa stava mettendo le mani nei capelli di Hideki, come se lo stesse accarezzando, però con un'aria manipolatrice ed intimidatoria.
« Allora, caro mio, cosa stai raccontando a questo povero primino? » chiese un po' infastidita a Hideki.
L'altro la stava guardando ridendo, Kurohiko invece era indifferente, non ci trovava nulla di strano in quell'atteggiamento, soprattutto quando lui stesso veniva considerato il cosiddetto “primino di scuola”.
« Dai! Smettila Haruka! » cercò di far smettere Hideki.
« Tanto già so quello che vuoi dirgli, non c'è bisogno che ti nascondi! »
« E-Ehm, ragazzi – cercò di interrompere Yoshikawa – vorrei ascoltare quello che stava dicendo Hideki se non vi dispiace. »
« Stava parlando del fatto della Raimon Junior High, vero? »
« C-Come lo sai? »
« Sono stata la prima a saperlo! - si indicava, con una faccia contenta e molto solare. - Sono Haruka Watanabe, piacere di conoscerti! » intanto stavano venendo altre due ragazze, che stavano quasi sempre attaccate a lei.
Una di quelle aveva i capelli viola e gli occhi rossi, aveva un fare molto freddo e metteva in soggezione Kurohiko e Hideki.
L'altra, invece, aveva i capelli bianchi e gli occhi verdi. Sembrava molto più gentile, ma era come se fosse “anonima” e senza parole.
« Queste sono le mie amiche, Sophie Alexandra e Natsumi Maeda. »
« Uh, piacere, io mi chiamo Kurohiko Yoshikawa. »

~

« Hey Tsurugi, non credi di esserci andato troppo pesante con quel ragazzo? » chiese un tizio dai capelli viola al tipo interessato, colui che aveva minacciato malamente il povero Kurohiko.
« Minamisawa, tu non sai cosa nascondono i cosiddetti “tipi fastidiosi”, ho fatto solo quello che dovevo fare. » aggiunse con aria maleducata e disinteressata.
« Nel modo più sbagliato possibile, oserei dire. » si aggiunse un altro dai capelli arancioni, che si dimostrò un po' più preoccupato per la “vittima”.
« Zitto tu, brutto malato di cuore. »
« Smettetela! Uff, i ragazzi sono sempre così odiosi. » sussurrò ad un'altra ragazza una tipa castana sia di capelli e sia di occhi.
« Beh, non credo che dovremmo parlarne più di questa vicenda... non credi? » continuò l'altra, con i capelli e gli occhi più scuri.
Anche tutti gli altri della stessa aula stavano discutendo di questa vicenda e ci furono alcuni che andarono contro l'accusatore, visto che non aveva assolutamente prove sull'accaduto.
Un tipo dai capelli acquamarina cercava di far restare calmo il tipetto violaceo, che non sapeva più cosa dire.
Voleva che la smettessero su questo fatto, si avvicinarono anche alcuni per consolarlo, tra questi un ragazzino dai capelli sparati e con una meche blu ed un altro dai codini bianchi e rossi, ma nulla: era ancora sconvolto.
« Hikaru, se hai qualcosa da dire ti conviene dirlo, non possiamo vederti così. »
« Ha ragione Shuu, non puoi più farcela a tenere tutto dentro. » continuò Hayato, cercando di convincere anche Kariya, che gli accarezzava la testa.
Un altro tipo dai capelli lunghi, bianchi e blu, poi, si aggiunse con un fare molto aggressivo ed intimidatorio su altri ragazzi che si erano aggiunti a loro volta per consolare Kageyama.
« Hey pivello, ti conviene muoverti a dire quello che devi, altrimenti non si esce da questa faccenda. »
« Hakuryuu, non ti allargare così tanto, che già non sa cosa dire! » disse un tizio dai capelli castani, che era anche il “capoclasse”.
« Tenma ha ragione, dobbiamo fargli prendere un po' d'aria. » si aggiunse un tipo dal color pistacchio e dai capelli a coniglio.
Intanto, dall'altra parte della classe, iniziò una specie di rissa causata dalle intenzioni maligne di Kyousuke, che stava per prendere a pugni due ragazzi che non la pensavano allo stesso modo: uno era molto più pallido del solito e parlava piano, l'altro invece aveva detto soltanto come la pensava.
« Hinata e Shiyou, vi faccio vedere io chi ha ragione ora! » nel mentre, due ragazzi lo stavano fermando, uno era albino e l'altro aveva degli occhialini sulla fronte, per ricordarsi del “sapore del mare”.
« Ibuki e Hamano, vedete di togliervi o vi riduco in piccoli filetti di salmone! »
« Hamano vai via da lì! » urlò un tipetto dai capelli rossi, occhialuto, con tre altri ragazzi che cercavano di calmarlo.
« Menomale che ci siete voi, Shindou, Yukio e Kirino. »
« Puoi sempre contare su di noi, caro mio! » disse sorridendo il tipo biondo.
Nel mentre, altri due ragazzi erano fuori dalla scuola a respirare un po'. Erano un ragazzo ed una ragazza, uno dai capelli scuri e l'altra dai capelli lunghi.
« Goro, non credi che quel tipo lì sia interessante? »
« Sì Yurika, aspetto solo che lui si- hey, eccolo lì! - indicò subito, vedendolo abbastanza vicino a lui. - Andiamo a parlargli? » l'altra non esitò neanche a pensare che gli strinse un braccio e lo scaraventò davanti a lui.
« Tu sei il tipo di stamattina? »
« Sì, tu chi saresti? » chiese Kurohiko.
« Mi chiamo Yurika Saito, e questo qui vicino a me si chiama Goro Sakaki! Ho sentito dire che sei andato contro uno dei nostri, ma non sembra tanto da come lo descrive quel tipo che ti ha accusato. »
« Volevo solo sapere se fosse uno di quell'aula, non volevo spaventarlo, sono anche un primino. » continuò il tipo dai capelli neri, seguito anche dalle altre quattro persone.
« Gli abbiamo raccontato cosa fosse successo e cosa ha portato tutto questo in questa scuola. » disse Hideki.
« Bene, che ne dite di entrare nella nostra aula? » chiese Goro, data la voglia di conoscere meglio quel ragazzino.
« Ci piacerebbe, però ho paura di quel tipo che mi ha aggred- » ma non fece in tempo a finire la frase che venne interrotto da Yurika.
« Quello scemo che si crede migliore tra tutti solo perché era il cannoniere della vecchia squadra di calcio? Fa sempre così, non gli devi dar retta, ha paura anche di picchiare qualcuno. »
« Beh, dopo questo mi hai convinto, sono contento di stare con voi ora. » disse Kurohiko con un mezzo sorriso e stringendo la mano a Goro e a Yurika.


Dei nuovi arrivati entrarono nella cosiddetta “Sinners' Classroom”.

 

 

*La neve porterà speranza*
Ciao ragazzi! Eccoci qui, io e Hazel, per il prologo della fic "Sinners' Classroom".
Ci dispiace non aver messo quelli che non hanno passato le selezioni, ma alcuni sono stati non interessanti e alcuni non hanno seguito le nostre regole. Ovviamente non facciamo nomi.
Comunque complimenti alle persone che sono passate e spero che vi piaccia la nostra fic.
Non voglio essere ringraziato solo io, sia chiaro, Hazel si merita la sua parte ehehe.
Comunque spero che la fic vi piaccia, a presto!

 

   
 
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