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Autore: Xenia_    18/04/2015    0 recensioni
E se da un momento di paura totale iniziasse un sogno?
Le coincidenze non esistono, tutto succede per un motivo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Vi invito sempre a lasciare una recensione, positiva o negativa che sia, per aiutare a migliorare questa mia passione sulla scrittura, sono ancora all'inizio quindi tutti i consigli sono graditi.
Buona lettura.
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Arrivati li abbiamo incontrato Nina e Tyler, altri due nostri amici,nonchè fidanzati, che ci stavano aspettando.  Dopo di che ci siamo salutati e ci siamo diretti verso la fila per entrare. Questa sera suona Afrojack, quindi immaginate quanta gente ci sia in questo momento.

Dopo 30 minuti ce l'abbiamo fatta, siamo entrati e ci siamo incamminati verso il nostro tavolo.
"Tyler", sento dire.
"Paul, ciao! Che ci fai qui?", risponde Tyler.
"Indovina".
"Afrojack?".
"Giusto ", dice il ragazzo ridendo.
"Come non detto. Paul ti presento i miei amici".
Oh mio dio, non ci credo! E' il ragazzo del bar, quello dagli occhi verde smeraldo.
Tendo la mano per salutarlo.
"Xenia",dico.
"Paul, bel nome!", risponde. "Da dove proviene?".
"Mia madre adora la Grecia", dico sforzandomi di tenere un tono normale senza far tremare la voce.
"Capisco, ma ci siamo già incontrati per caso?", dice sorridendomi.
"Può essere, hai un viso familiare", affermo sorridendogli anchio e facendo finta di nulla.
Mammamia che sorriso.
Finite le presentazioni se ne va.


 Nina e Tyler e Phoebe e Tom hanno passato tutta la serata a ballare. Sono venuti un paio di volte a chiedermi se mi volevo unire ma diciamo che fare la quinta incomoda non è uno dei miei passatempi preferiti; cosi me ne sono stata seduta tutto il tempo, ma dato che sono stanca di stare mi reco al bancone per bere qualche chupito.

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette shottini giù, uno dopo l'altro.
Mi sta iniziando a girare la testa. "Basta vado a farmi un giro, fuori, all'aria aperta, alle tre di notte", dico parlando da sola.
"Mi sa che cammino un po' storta", mi dico ridendo.
 Senza nemmeno accorgermene sono finita in un parcheggio e poco più lontano di me vedo un gruppo di ragazzi che mi sta fissando, 4 o 5, non riesco a vedere molto.
"Okay,  me ne vado". Mi impegno a camminare dritta ma intuisco che sto fallendo.
"Ehi bellezza, dove vai?".
Faccio finta di niente e mi dirigo da dove sono arrivata.
"Guarda che stiamo parlando con te".
Sento le voci sempre più vicine.
Merda.
"Fermati, vogliamo solo parlare",
dice ridendo.
Si come no.
Non so come ma mi ritrovo il ragazzo davanti.
"Ma come...",
dico.
"Oh ragazza, non va bene uscire a quest'ora tutta sola soletta non lo sai? e per di più ubriaca", afferma sempre ridendo.
"Non sono ubriaca".
"Dov'è il tuo ragazzo?",
mi chiede un altro.
"Non ce l'ho", dico guardando in basso.
"Un visino come questo non ha un ragazzo? naah, non ci credo".
"Tranquilla, ci siamo noi che ti facciamo compagnia".
" No grazie, sto bene cosi", faccio per andare via ma mi sento prendere un braccio.
"Dove pensi di andare?",
mi dice tirandomi verso se.
"Senti coso, lasciami stare, okay?".
"No dolcezza, tu non vai da nessuna parte".
All'improvviso mi blocco, non riesco a reagire, vedo tutto ofuscato e la cosa non mi piace. Inizio a tremare pensando a cosa possono farmi.
Una  faccia si avvicina sempre di più alla mia ma si blocca per via di una suoneria proveniente da un telefono, e quel telefono veniva dalla tasca del mio vestito. Quello che si trova dietro di me avanza e sfilandomi il telefono dalla tasca risponde.
"Chi è Tyler?", fa una piccola pausa,"Ciao caro Tyler, in questo momento la tua amica è occupata",
dice infine attaccando.
"Bene, dov'eravamo rimasti?Ah si. Prego, la prima mossa a te mio caro Ryan".
"Con piacere George",
dice spostandosi dietro di me.
Sento una mano sfiorarmi la schiena fino ad arrivare al sedere.
 Terrorizzata inizio ad implorare i ragazzi di lasciarmi andare ma niente; incomincio ad urlare ma non c'è nessuno da queste parti a quest'ora.
Sento suonare il telefono ancora e ancora, ma nessuno lo prende.
Ora comincia anche George a toccarmi.
 Continuo a urlare, sempre più forte.
 Uno di loro mi bacia cercando di farmi tacere ma io mi tiro indietro. Il ragazzo dietro di me mi blocca e mi tappa la bocca con la mano mentre l'altro infila la mano sotto il mio vestito.
Cerco di urlare,ma la mano sulla bocca me lo impedisce. Tiro i calci a vanvera ma nulla.
Sento delle risatine di sottofondo. I loro amici a quanto pare si stanno divertendo.
Inizio a piangere sempre più forte e loro continuano senza fermarsi.
Sento dei rumori. Si avvicinano sempre di più. Una moto.
I due ragazzi si bloccano e se la danno a gambe seguiti dai loro "spettatori". 
Io cado a terra a peso morto, resto immobile. Sento qualcuno avvicinarsi.
"Basta, vi prego",
pronuncio sempre piangendo.
" Xenia sono io, Paul, va tutto bene, adesso ci sono io".
Si inginocchia e mi tira su facendomi sedere e appoggiare su di lui.
"Tyler l'ho trovata, venite nel parcheggio, veloci!",
dice parlando al telefono.
Continuo a piangere senza calmarmi.
"Xenia guardami", mi prende la faccia tra le mani e mi guarda dritto negli occhi, "Tyler e gli altri stanno arrivando, ora va tutto bene".
"Va tutto bene",
continuo a ripetere tremando, "va tutto bene".
"Dio! Come ti hanno conciata",
pronuncia togliendosi la giacca e appoggiandola delicatamente su di me. Mi avvolge fra le sue braccia, forti e mi accarezza dolcemente i capelli posando la sua testa sulla mia. Mi fa sentire protetta.
"Stai tremando".

Vedo altre persone avvicinarsi.
"Xenia!", sento urlare.
Mi aggrappo a Paul, terrorizzata. Non riesco a capire chi sono.
"Tranquilla, è arrivato Tyler",
mi rassicura.
"Oh mio dio, ma che è successo?", dice Phoebe guardandomi con aria preoccupata insieme a Nina. Mi accorgo solo ora di avere le calze strappate e il vestito tirato troppo su.
Phoebe e Nina si accasciano intorno a me cercando di alzarmi insieme a Paul.
"Phoebe Nina portatela in macchina, è qui davanti a voi",
dice Tom dando le chiavi a Phoebe.
Mi accompagnano in macchina ma vedo Tom, Paul e Tyler rimanere fermi li, in piedi.

   
 
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