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Autore: Dedenputtis    18/04/2015    3 recensioni
Questa storia è ambientata in un ipotetico periodo posteriore a DB-GT. Re Pilaf, per la seconda volta, viene in possesso delle sfere del drago. Questa volta hanno delle stellette blu ed esprime erroneamente il desiderio di far tornare Goku bambino. Solo che, questa volta, con lui c'è anche Vegeta. I due tornano immediatamente ad essere piccoli sayan, con tanto di coda che gli garantisce la possibilità di diventare ssj4 solo in alcune 'occasioni'. Solo che la trasformazione può durare, ogni volta solo per due ore, dopodiché i due tornano piccoli e non ricordano cosa succeda loro quando sono adulti.
Buona lettura!
PS: I fatti raccontati NON sono frutto dell'invenzione dell'autore.
ATTENZIONE: lettura sconsigliata a tutti coloro che desiderano sapere come sarebbe la loro vita con un bambino in età prescolare...
Io vi ho avvisato.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Pan, Trunks, Vegeta | Coppie: Pan/Trunks
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un enorme e raccapricciante bozzolo era stato costruito inglobando gran parte del palazzo di Beet. Probabilmente uno dei vermoni si stava già trasformando in farfalla, per volare su un altro pianeta o per depositare altre uova su Vegeta 3.
Goku deglutì aria, per cinque o sei volte prima di mettersi una mano dietro la nuca e, con il gesto che lo aveva sempre contraddistinto, si strofinò i capelli per qualche secondo, come per cercare di capire come dovesse agire. Sentiva Trunks che, fuori le mura, stava compiendo una vera e propria strage e lui si chiese, ancora una volta, perché era stato mandato a cercare Beet, senza valutare la possibilità che ci potesse essere qualche imprevisto…e che imprevisto!
Il bambino era terrorizzato. Non dalla paura di dover probabilmente, anzi, quasi sicuramente, andare a recuperare Beet dentro quel terribile bozzolo, ma di fare una cosa sbagliata, di prendere la decisione sbagliata e di deludere Vegeta, combinando qualche casino. Guardò di nuovo perplesso la schifezza che aveva davanti e, digrignando i denti disse, tra sé e sé:
“Oh, al diavolo…devo trovare Beet…ad ogni costo”
Pochi secondi dopo, aveva perforato la superficie del tremendo guscio puzzolente e si stava arrampicando su per le scale che portavano all’enorme salone da pranzo. All’interno del palazzo rivestito dal bozzolo, le scale, i corridoi e le stanze erano completamente occupate da filamenti appiccicosi e rivoltanti che circondavano ogni cosa, tanto che Goku dovette più volte farsi strada sparando qua e là qualche onda energetica.
Quando finalmente riuscì ad arrivare nella sala principale, vide per terra il povero Beet che, agonizzante, teneva ancora la radiolina in una delle otto mani. Goku corse da lui e gli si inginocchiò a fianco togliendogli l’apparecchio dalla mano. Poi prese delicatamente la sua testolina pelosa e se la mise sulle gambe per tentare di favorire la respirazione.
Beet aprì leggermente gli occhi e, guardandolo gli disse:
“Kaaroth…eteis itavirra…li oim atenaip è ovlas…Imatuia…it ogerp…
“SSSSHHH…non elarlap…aro it otrop irouf id iuq” gli rispose Goku accarezzandogli la testolina pelosa. Mentre pensava di aprire un varco nel bozzolo, per poi uscire da una finestra, Goku vide Beet chiudere gli occhi e smettere improvvisamente di respirare. Provò ripetutamente a chiamarlo e tentò anche di passargli parte della sua energia, ma Beet non era un sayan e il suo corpo la rifiutò all’istante. Il senso di profonda tristezza che pervase il corpo, la mente e il cuore di Goku fu sostituito a breve da uno stato di frustrazione indescrivibile che, di lì a poco, fece crescere in lui una rabbia incontrollabile. Pochi istanti dopo, un terribile:
“NOOOOOOO!!!!” squarciò l’aria e arrivò fino alle orecchie di Trunks che si girò immediatamente verso il punto dal quale lo aveva sentito arrivare. Se non ci fossero state le mura che gli coprivano la visuale del palazzo di Beet, Trunks avrebbe visto l’immensa luce sprigionata dalla trasformazione di Goku, ma non fu questa, la cosa più eclatante a cui avrebbe assistito. Pochi secondi dopo, infatti, un’esplosione di proporzioni gigantesche fece saltare per aria gran parte del palazzo e, sicuramente, l’intero bozzolo che lo rivestiva, facendone schizzare pezzi ovunque, che andarono a rivestire le campagne circostanti. Un’enorme nuvola di polvere e calcinacci si sollevò per un centinaio di metri nel cielo oscurando il sole, per interminabili minuti. Trunks si dovette rifugiare dietro una roccia per non venire investito prima dall’onda d’urto e poi dalla pioggia di materiale organico e sassi che ricadevano al suolo, spargendosi un po’ ovunque.
Quando finalmente anche l’ultimo frammento di tetto scaraventato per aria decise di ricadere a terra, il giovane sayan uscì dal suo nascondiglio e, ciò che vide, gli fece sgranare gli occhi dalla sorpresa.
Intorno a sé, tutti i vermoni, nel raggio di almeno un chilometro, giacevano privi di vita sui campi circostanti la città e, quando spostò lo sguardo su ciò che rimaneva del palazzo di Beet, vide la figura sfuocata di Goku che veniva verso di lui, con in braccio la creatura che era stato mandato a cercare.
Quando gli fu sufficientemente vicino, Goku mise Beet a terra. Poi guardò Trunks con due occhi tristissimi e gli disse:
“Nella mia vita Vegeta e suo padre mi hanno dato due missioni. Le ho fallite entrambe. Non sono degno di essere chiamato sayan…”
Trunks, dopo essersi accertato che per Beet non ci fosse più nulla da fare, si alzò e, guardando Goku con due occhi il più possibile sinceri, gli disse:
“Goku, non è colpa tua…sarebbe morto anche se lo avessi trovato io…sono sicuro che mio padre capirà…e sono anche convinto che Beet vorrebbe che finissimo di distruggere questi dannati mostri e salvare il suo pianeta, sei d’accordo?”
“Sì, è quello che ha detto, prima di morire…mi ha ringraziato per essere arrivati per salvare il pianeta” spiegò il ssj abbassando lo sguardo sconsolato.
“Forza, allora, non perdiamo altro tempo, c’è ancora molto lavoro da fare…” lo incitò Trunks dandogli una pacca sulla spalla pelosa.
“Ok”
 
L’intera distruzione di tutti i vermoni, dopo la polverizzazione del nido e l’uccisione di quelli vicini alla città, impiegò tutti e quattro i sayan per quasi due ore. Alla fine, Goku volle fare un giro veloce intorno al pianeta, per verificare che non ci fossero altri nidi o qualcuno di quegli orribili esseri che era per sbaglio sfuggito alla mattanza. A Vegeta parve che l’iniziativa di Goku fosse assolutamente un’ottima idea e, prima che partisse, lo informò che si sarebbero radunati tutti alla cittadella, dopo che lui, Trunks e Pan avrebbero finito di disintegrare tutti i corpi dei vermoni uccisi da Goku con l’esplosione.
Mentre perlustrava la superficie del pianeta, il giovane sayan cominciò a pensare e a ripensare a come giustificarsi con Vegeta per ciò che era successo a Beet. Si sentiva in colpa, terribilmente in colpa per ciò che gli era successo. Attribuiva ingiustamente a se stesso la morte della povera creatura per la quale, molto probabilmente, non ci sarebbe stato più nulla da fare nemmeno se fossero arrivati molto prima. Ma questo, a Goku, non interessava. Sentiva di aver tradito Vegeta e la cosa non gli andava giù.
In più quella mattina lo aveva accusato anche ingiustamente di voler tenere la coda per tentare di conquistare la Terra. Si sentiva davvero stupido. Vegeta era suo amico, da tanto di quel tempo, che nemmeno lui poteva ricordarsi quanto. Eppure lui lo aveva trattato come un mostro, uno dei tanti che, in tutti quegli anni, il principe dei sayan lo aveva aiutato a spedire all’inferno.
Quando ormai la perlustrazione era quasi conclusa, anche la trasformazione di Goku terminò. Intercettò l’aura di Vegeta e, pochi minuti dopo, atterrò a fianco del piccolo principe che, con Pan e Trunks, stava tornando alla cittadella, come stabilito.
“Oh, Kaaroth. Sei tornato piccolo! Hai perlustrato il pianeta?” chiese stupito il piccolo principe appena se lo vide comparire a fianco.
“Sì, non c’erano altri Quatch o nidi in giro, per fortuna” rispose il bambino facendo un timido sorriso.
“Bene, Kaaroth, ottimo lavoro…E anche voi due, grazie per l’aiuto. So che è stato faticoso” disse voltandosi verso Pan e Trunks che camminavano poco dietro di loro. Il tempo di girarsi e subito gridò:
“Trunks prendila!”  
Pan stava cadendo a terra, completamente priva di sensi e Trunks riuscì miracolosamente a prenderla in braccio, prima che si accasciasse completamente al suolo.
Subito i due bambini si avvicinarono per capire cosa le fosse successo e Trunks cominciò a chiamarla, senza però avere alcuna risposta.
“Cosa le è capitato papà? Le è successo qualcosa mentre distruggevate il nido?” chiese il ragazzo con un tono di voce disperato.
“No…non mi sembra…forse vuole solo dormire, sarà stanca, poverina” rispose il bambino con un tono di voce infantile e facendo pure le spallucce.
“Cosa? Ma papà, non è da Pan! Non si è mai stancata così facilmente…si è sempre allenata duramente con me, con suo padre e anche con voi due, da adulti…come fa qualche onda energetica a buttarla a terra in questo modo?” chiese lui esasperato.
“Forse si è ammalata perché avete dormito nudi…voi non avete mica la pelliccia come me e Vegeta quando siamo grandi…eh, scusa! Prima o poi anche Chichi e Bulma si ammaleranno a furia di dormire così…” disse Goku con il fare di uno che la sa lunga su non si capiva bene cosa.
“COME?!?...Sentite, Pan non è ammalata e non è da lei svenire in questo modo. Io voglio solo che si svegli…PAN, PAN!!!” si mise a gridarle il ragazzo disperato.
“E che gridi, Trunks! Dalle un po’ di energia, no? Così si riprende e possiamo finalmente andare…Su che ho fame e sicuro che Beet ha qualcosa da mangiare” concluse spiccio Vegeta.
Trunks scosse la testa come per dire: ‘Ma perché non ci ho pensato io…’, prese la mano di Pan e gli trasferì quasi tutta la sua energia. La ragazza riaprì subito gli occhi e scattò in piedi come se le avessero fatto un’endovenosa di adrenalina e, sgranando gli occhi, chiese:
“Cos’è successo?”
“Panny!! Stai…stai bene? Sei svenuta…sei stanca? Ti gira la testa? Ti fa male qualcosa? Ti…
“UOUOUO! Bloccati Trunks! Non vedi che sta meglio di te? Possiamo andare adesso?” lo interruppe bruscamente il principe impaziente.
“Sì, sì, sto bene…credo…ho fame…tanta fame…Dite che Beet ce lo offre il pranzo?” chiese lei tornando in sé.
“Eheh – rise nervosamente Trunks – ehm…
“TRUNKS! Lascia stare, glielo dico io...” lo interruppe Goku.
“Dirci cosa?” chiesero Vegeta e Pan all’unanimità incuriositi.
“Vedi…Vegeta…prima mi ero trasformato…perché…uno dei vermoni aveva costruito un bozzolo tutto attorno al palazzo e io sono entrato lo stesso…a cercare Beet, ma quando l’ho trovato…beh…era…era troppo tardi…e…mi sono arrabbiato molto…ma molto molto…e…ho fatto saltare tutto per aria…e…
Vegeta non lo fece nemmeno finire di parlare. Guardò severamente Trunks e gli chiese:
“Trunks, dov’è la navicella?”
“Nel bosco dietro la città, ma perché?”
Il ragazzo non ebbe alcuna risposta. Vegeta si voltò e partì in volo in direzione dell’astronave. Sorvolò la cittadella e vide la voragine creata dall’esplosione di Goku. Poi, poco fuori dalle mura, vide la roccia dietro la quale si era nascosto suo figlio per non essere investito dall’esplosione e, lì a fianco, notò un ammasso violetto in parte rivestito di polvere. Atterrò a pochi passi da quel corpo immobile e riconobbe subito Beet. Un senso di angoscia gli pervase il corpo e uno stato di malessere crescente iniziò a crescere dentro di lui. Si inginocchiò a fianco al piccolo essere e lo prese in braccio togliendolo dalla polvere e sentì di nuovo quella sensazione. Quell’orribile sensazione che veniva dai suoi occhi che iniziavano a pizzicargli. Incredibile quale strano effetto quel piccolo alieno riusciva a suscitare in lui. Senza pensarci due volte e prima che le lacrime avessero la meglio sulla sua volontà di dimostrare a se stesso che era sempre l’orgoglio principe dei sayan, ripartì in volo portandosi dietro il suo piccolo amico esanime. Atterrò poco dopo vicino alla navicella, appoggiò il corpo a terra ed entrò. Ne uscì poco dopo con lo zainetto di Pan, contenente tutte e sette le sfere che, con tanta fatica, erano riusciti a ritrovare. Le mise a terra davanti al corpo di Beet e disse:
“Drago Shenron, io ti invoco. Ti prego, esaudisci il MIO desiderio”
Subito il cielo si fece di un colore scuro come la notte che su quel pianeta non avevano mai visto, informando inevitabilmente Pan, Trunks e Goku, che Vegeta aveva evocato il drago, senza informarli. Decisero che sarebbe stato meglio accelerare il passo e, alzandosi in volo, arrivarono alla navicella nel momento in cui Shenron, di un innaturale colore blu elettrico che non era da lui, stava chiedendo:
“…Principe Vegeta, realizzerò qualsiasi tuo desiderio…
“Voglio…voglio che fai tornare in vita il mio amico Beet e tutti gli abitanti di questo pianeta che sono morti per colpa di quei dannati Quatch e, se ti è possibile, ripristinare il pianeta com’era prima del loro arrivo. Io…io te ne sarei infinitamente grato…Shenron…
“Oh…Vegeta” riuscì a dire sottovoce Pan prima di scoppiare a piangere per la generosità dimostrata dal piccolo principe.
“Ma…Papà” disse Trunks con un tono di voce così basso che solo Pan che si era stretta a lui riuscì a sentire.
Solo Goku non disse nulla, ma sul suo viso comparve un sorriso dolcissimo. Si avvicinò all’amichetto e gli mise una braccio sulle spalle, per rassicurarlo, anche se era sicuro non ce ne fosse bisogno, che quella fosse la cosa giusta da fare.
“Sei sicuro, principe Vegeta, di volere questo?” chiese Shenron guardandolo seriamente, riducendo i suoi profondissimi occhi neri a due fessure.
“Sì, voglio che torni tutto com’era prima…per favore…io, non desidero nient’altro, in questo momento” insistette Vegeta.
“Sai che posso realizzare un solo desiderio e hai deciso di usarlo per far tornare in vita questa creatura. Ma non era questo il motivo per cui avete radunato le sfere. O sbaglio?” chiese Shenron incuriosito dall’anomala richiesta del principe.
“Qual è il problema, Shenron? Non posso esprimere il desiderio che voglio? O quello che ho espresso non lo puoi realizzare? È vero, le sfere erano state raccolte per esprimerne un altro, molto più futile, se vuoi proprio saperlo. Io e Kaaroth volevamo tornare grandi…
“Con la coda” aggiunse Goku interrompendolo e sorprendendolo positivamente.
“Già, con la coda, possibilmente…Ma credo che la vita di questo pianeta sia molto più importante che la stupida necessità di far felici le nostre mogli…Possiamo aspettare che le sfere si siano riattivate, partiremo di nuovo a ricercarle e finalmente potremo tornare adulti. Non mi sembra un gran problema. Vero Kaaroth?”
“Eh, già!” esclamò Goku quasi felice di godersi per un altro po’ la spensieratezza del suo esser piccolo.
Il drago continuò a fissare i due bambini di sottecchi. Anche lui, come Pan e Trunks era allibito per la maturità dimostrata dai due bimbetti che, in quel momento, aveva davanti. Goku e Vegeta, da parte loro, attendevano con ansia il verdetto e si erano messi entrambi nella stessa identica posa: gambe leggermente divaricate, braccia incrociate sul petto, coda arrotolata attorno alla vita e sguardo impenetrabile da finto duro.
“Allora? Cos’hai deciso drago? Sto aspettando…non sai che è maleducazione far aspettare un principe?” insistette Vegeta sempre più impaziente.
“Principe Vegeta. Ho intenzione di esaudire il tuo desiderio, ma ti devo informare che purtroppo, non potrete più usare queste sfere che, a differenza delle altre, hanno le stellette blu. Avete scelto di rinunciare alle altre due serie, con le stellette nere o rosse, facendole sparire, in un modo o nell’altro, dalla faccia della Terra, per sempre; ma quelle avevano ben altri poteri. Le avete usate molte volte, prima che si ‘compromettessero’, si attivavano in un anno e a volte vi è stato concesso di esprimere fino a tre desideri. Queste, con le stelle blu, si riattivano in molto meno tempo, come avete visto, ma io posso realizzare un solo desiderio per volta e non più di due, in tutta la mia vita.  Rischiereste di evocare la mia parte negativa e non credo che lo vogliate, dopo ciò che avete passato sulla Terra, non molto tempo fa…Hai capito, principe Vegeta?”
“Capisco, ma non mi importa. Prima o poi ricrescerò, seguendo il corso normale della mia vita. Sono sicuro che mia moglie e i miei figli accetteranno la mia decisione e penso che anche la famiglia di Goku capirà. Vero, Kaaroth?” rispose tranquillamente Vegeta voltandosi verso Goku solo per rivolgergli la domanda.
“Ma certo, Vegeta. E poi due ore al giorno adulti ci possiamo sempre diventare! Sono sicuro che a Chichi e Bulma andrà bene così…anche perché, o così…o così…o no?” rispose lui facendo alzare il sopracciglio di perplessità a tutti, compreso Shenron il quale, dopo essersi ripreso un attimo dal ragionamento un po’ arrangiato di Goku, si schiarì il vocione e disse:
“Principe Vegeta, la tua generosità e quella di Goku è un pregio che desidero premiare, ma ciò che vi voglio concedere ha un prezzo, che spero siate disposti a pagare” spiegò il drago seriamente.
“E sarebbe?” chiese Vegeta altrettanto serio, nonchè incuriosito.
“Esaudirò il tuo primo desiderio e ti concederò di esprimerne un secondo se poi, quando avrò esaudito anche quello, mi chiederai di sparire per sempre, portandomi via le sfere con le stellette blu. Hai capito, principe Vegeta?”
“No, un momento, potrò esprimere un secondo desiderio se poi ti lascerò libero di andare via, portandoti via le sfere? Ma non è che ti vuoi portare via anche tu Kaaroth come ha fatto quell’altro e tenerlo con te per millemila anni e poi farlo tornare quando io non ci sarò più, vero?” chiese Vegeta impaurito di veder sparire il suo amico, come era successo anni prima, quando avevano sconfitto i draghi malvagi.
“No, me ne andrò da solo, con le sfere. Non le avrete mai più. Non ho intenzione di portarti via nessuno. Non devi temere per questo” lo rassicurò il drago mantenendo uno sguardo sincero.
“Ok, perfetto, allora accetto. Ora puoi per favore realizzare il mio primo desiderio? Avrei una certa fame e Beet è l’unico che cucina decentemente qui…” rispose Vegeta ritirando fuori la poca diplomazia e grazia tipica dei bambini.
“Ah, grazie!” esclamò Pan contrariata.
“Beh, è la verità, Beet cucina meglio di te. Anzi, per fortuna torniamo ad essere adulti, così Kaaroth ci può teletrasportare a casa tutti e subito e non dobbiamo più vivere assieme e non ti devi più occupare di noi, visto che ti abbiamo rotto il marrone tante di quelle volte che ormai ci odierai” disse Vegeta facendo scoppiare a ridere Trunks per aver detto ‘rompere il marrone’, ma gettando Pan nel più totale sconforto.
“Nooo, aspetta Vegeta! Non chiedere subito a Shenron di diventare adulto…per…per favore…io vorrei…vorrei passare ancora un po’ di tempo…ecco…con TE e con…Goku…Anche se solo per qualche giorno. Non è vero che vi odio e che mi avete stufato, come pensi tu. Io vi adoro, tutti e due e se sparite proprio ora io…sarò molto triste. Non pensavo che sareste diventati adulti proprio oggi e devo ancora…elaborare la vostra mancanza…nella mia vita. Io…ecco…vorrei tanto avere un bambino…come…come te, un giorno…e…
“Questo accadrà fra duecentosessantacinque giorni, sette ore ventidue minuti e quarantacinque secondi” la interruppe il drago lasciando tutti basiti.
“Come prego?” chiese Trunks passando in cinque secondi tutte le cinquanta sfumature che vanno dal rosa pallido al rosso fuoco.
“Hai capito bene, principe Trunks. Dalla pancia di Pan proviene una piccola aura sayan, ma penso che tu e lei, già lo sapevate, nel vostro cuore” spiegò Shenron abbozzando una sorta di sorriso.
A quel punto sul volto di Pan e Trunks apparve un sorriso luminosissimo di gioia e i due si abbracciarono e baciarono, incuranti dei due piccoli sayan che li stavano ancora guardando con due facce miste tra perplesso e schifato.
“Te l’avevo detto che si leccavano con le lingue…che schifo, Vegeta…ma come ha fatto a entrare un bambino nella pancia di Pan? Eh, Vegeta?” chiese Goku nell’orecchio dell’amichetto che guardava disgustato i due sbaciucchiarsi.
“Non lo so e non mi interessa, a quanto ne so io i bambini nascono sotto le barbabietole e si nutrono del succo zuccheroso fino a quando i genitori non li trovano…Forse la pasta alle barbabietole che ha mangiato ieri le ha fatto venire un bambino nella pancia” rispose Vegeta indifferente facendo spallucce.
“Sì, ma allora Trunks cosa c’entra?” chiese di nuovo Goku.
“Ma Kaaroth, cosa vuoi che ne sappia io? Ho solo un anno più di te. Glielo chiederemo più tardi, quando saremo sull’astronave. Ora facciamo tornare in vita Beet che è la cosa più importante” concluse Vegeta confermando a Goku la sua intenzione di accogliere la richiesta di Pan.
“Come? Vuoi finire il viaggio ed esprimere il desiderio una volta giunti sulla Terra? Sei sicuro Vegeta?” chiese Goku stupito.
“Sì, se per te va bene, ovviamente. A me piace Pan e la sua compagnia. Ci ha chiesto di passare ancora qualche giorno con lei e Trunks. Cosa c’è di male se li accontentiamo? E poi sarà divertente, vedrai! Anche a me non dispiace rimanere così ancora qualche giorno, che ne dici?”
“Perfettamente d’accordo! Su tutto! Bella idea, Vegeta” concluse Goku facendogli l’occhiolino.
Vegeta si voltò di nuovo verso Shenron, che attendeva pazientemente le decisioni dei due piccoli sayan e gli disse:
“Anche a te va bene aspettare qualche giorno per realizzare il secondo desiderio, vero Shenron?”
“Sì, va bene, purchè tu mantenga la parola data, principe Vegeta”
“Hai detto bene, sono il principe dei sayan, ogni promessa è un debito, per me. Avrai la tua libertà fra qualche giorno, quando avremo fatto ritorno a casa. Ora, per favore, realizza il mio primo desiderio”
“Desiderio esaudito, principe Vegeta, arrivederci”
I due bambini videro il drago rientrare nelle sfere che brillarono ancora per qualche secondo per poi spegnersi del tutto. Vegeta le raccolse e le rimise nello zainetto di Pan per poi riportarlo alla ragazza. Quando le fu davanti glielo porse guardandola di sbieco. Le glielo prese dalla mani e gli disse:
“Grazie. Di tutto, Vegeta”
Poi si chinò e gli diede un bacio sulla guancia che, solo per questa volta, Vegeta non si pulì con la mano, come aveva sempre fatto. Diventò solo un po’ rosso e, con un filo di voce, le disse:
“Sì, sì…prego. Comunque non mi sfuggi, stasera mi spieghi come e dove ti sei ingurgitata il piccolo sayan che hai nella pancia. E soprattutto, cosa c’entra mio figlio in tutto questo. Chiaro?”
“Eheh…ehm…sì…beh…forse era meglio farli tornare adulti…eh, Trunks?” disse Pan imbarazzatissima, diventando tutta rossa.
“E perché scu…
“Re Vegeta! Ehc olleb ivredevir!” li interruppe la voce di Beet che era in piedi e perfettamente in forma a fianco a Goku.
“Beet! Iats eneb?” gli chiese il principe voltandosi.
“OmissineB! E iov?”
“Omaibba emaf!” dissero i due bambini all’unanimità facendo ridere anche Pan e Trunks, che avevano intuito quale fosse il loro imminente desiderio.
Questa volta però, non fu necessario Shenron, per esaudirlo, bastò un solo piccolo e buffo esserino a otto mani, tre occhi e naso a trombetta per soddisfare la voracità di ben quattro (più uno) sayan.





NA: questo capitolo era stato pensato con ben altro finale, ma la mia coautrice e due recensioni mi hanno fatto cambiare 'rotta'. E' uscito così. Spero sia di vostro gradimento. Il prossimo sarà l'ultimo, purtroppo. Ne approfitto per ringraziare tutte le persone che hanno recensito, quelle che hanno inserito questa storia in una delle categorie e anche tutti coloro che hanno solo letto. Spero di aver scritto qualcosa di piacevole per tutti. 
Al prossimo  e ultimo capitolo.
Grazie
DDS
   
 
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