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Autore: lu1980    19/04/2015    0 recensioni
Dopo tanti anni da solo e una grande delusione, ho voluto dare la giusta compagna al più carismatico della squadra, l'agente Callen.
A fare da contorno tutti gli altri personaggi di NCIS Los Angeles.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G Callen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Quello che segue è puramente immaginario nel rispetto dei diritti d'autore
What follows is purely imaginary in compliance with copyrights


All'ufficio progetti speciali era una normale giornata di lavoro, le squadre erano fuori assorte nei loro compiti, ma l'attenzione di Hetty era, principalmente, posta su un monitor che proiettava le immagini del tetto di un palazzo.

*****

-ancora nulla?-
-negativo, signore-
-Taylor, coprimi cinque minuti-
-ricevuto-
-Smith, chi le dato il permesso di lasciare la posizione!?-
-un bisogno fisiologico, signore-
-quale sarebbe?-
-questo!-
Selene senza dilungarsi oltre levò prima gli occhiali gialli da tiratore poi le lenti a contatto e, dopo averli tolti dalla propria custodia, indossò quelli da vista.
-Smith, che significa!?-
-esattamente quello che ha visto, Granger- rispose indossando un berretto con visiera e riprendendo la sua posizione –grazie, Taylor-
-di nulla … c'è movimento, signore!-
-cecchini pronti!- ordinò Granger prendendo un binocolo e portando la sua attenzione, principalmente, allo spazio coperto da Selene.

*****

-ma che sta succedendo!?- a Callen bastò un'occhiata al monitor per riconoscere Selene tra i sei stesi a terra.
-poco dopo che siete usciti ci è arrivata una soffiata su una riunione di cellule talebane … il direttore ha dato ordine di eliminarli con ogni mezzo-
-e dove si trovano?-
-nel palazzo di fronte e quello sullo schermo, signor Hanna-
-quelli sono cecchini?-
-solo i sei a terra, signorina Blye … il vicedirettore ha radunato quelli presenti in città … e sì c’è anche la signorina Smith-
-Hetty abbiamo il collegamento video sugli obbiettivi-
-sul monitor, signorina Jones, grazie … e mi apra il collegamento-
-arriva … fatto-
-Owen, mi senti?-
==dimmi Henrietta==
-vediamo sia voi che gli obbiettivi-
==devo chiudere, si stanno muovendo per l’appartamento … ci sentiamo dopo==

*****

-cecchini liberi di colpire al mio segnale- guardò nuovamente lungo tutto l’appartamento prima di dare l’ordine –ora … fuoco!-
I colpi partirono rapidi e precisi, i talebani ebbero appena il tempo di capire cosa stesse accadendo prima di cadere colpiti a morte.
I pochi che riuscirono a scappare vennero fermati dagli agenti dei corpi speciali e da quelli della SWAT.
La sparatoria durò poco più di mezz’ora, in sala operativa nessuno osava parlare.

*****

Ci volle quasi un’ora prima che la squadra rientrasse, il primo a fare il suo ingresso fu Granger scuro in volto che volle parlare subito con Hetty, poco dopo, preannunciati dal classico suono della suola degli anfibi, anche il gruppo dei cecchini entrò e si diresse in armeria per le operazioni del caso.
Kensi portò indietro la sedia –vado a vedere che fucili hanno usato!-
-vengo anch’io!- fece eco Deeks.
Callen non disse nulla, si alzò e si mise in modo da poter guardare in direzione dell’ufficio di Hetty senza dare nell’occhio.
-secondo te cosa dicono?- Sam lo affiancò.
-non saprei, Granger, dal gesticolare è irritato per qualcosa-

Il vicedirettore era più che irritato, era praticamente furente.
-dovevo saperlo che la Smith porta gli occhiali!-
-cosa sarebbe cambiato?-
-l’avrei posizionata in un altro punto!-
-in un angolo, casomai!-
-oh Henrietta, per favore!-
-Owen, da quanto ho potuto vedere ha svolto un ottimo lavoro-
-fortuna, solo fortuna-
-riamane il fatto che sia un ottimo cecchino, concorda con me capitano Taylor?-
-sì signora, l’agente Smith, ha svolto il suo compito in modo perfetto- fece volutamente una pausa –lo posso affermare con certezza, in quanto, era tra me ed il caporale Norfor-
-mi auguro che lo metterà nel suo rapporto- disse sarcastico Granger.
-esatto signore- si alzò –chiedo scusa, io e i miei uomini dobbiamo rientrare alla base-
-certo vada pure, capitano, e grazie-
-dovere signora, dovere-

Assieme al militare arrivò anche Sam in armeria.
-Sel, non serve che tieni gli occhiali da tiro anche qui-
-questi sono miei-
-tuoi?-
-solitamente qui porto le lenti a contatto, ma lo stare su quel tetto sotto al sole mi ha irritato gli occhi e ho dovuto toglierle-
-il tuo vicedirettore ha fatto una scenata per questo-
-c’era da aspettarselo, Taylor-
-ma con la direttrice ha avuto poco da ribattere … quella donnetta è micidiale!-
-Hetty è una specie di mito nell ncis- rispose Kensi.
-è una grande direttrice siatene orgogliosi-
 -lo siamo- disse il Seal.
Norfor, Kamos, O’Brian andiamo!-
I militari accennarono un gesto con la testa ed uscirono.
-Smith, avrai il nostro rapporto, il prima possibile-
-grazie, e tu il mio-
-vi accompagno- Deeks uscì con i militari.
Riamasti soli, Selene, tolse la casacca della mimetica mostrando una maglietta nera vistosamente alonata di bianco dalla sudorazione.
-ora capisco perchè hai dovuto togliere le lenti a contatto-
-quel tetto era un forno … abbiamo sudato al pari di quanto si beveva-
Sam stava per dire la sua quando si accorse che Selene portava al polso uno di quei braccialetti in gomma e cristalli che vanno di moda, cosa a cui non avrebbe dato peso se non fosse stato che era dello stesso colore di quello che aveva comperato Callen giusto il giorno prima durante la loro pausa pranzo.

*****

-possibile che ignorasse la cosa, Callen!?-
-è così, signore-
-diamine, Callen! Sono mesi che lavora nella sua squadra!-
-Owen, inizi ad esagerare-
-affatto Henrietta! … oggi per poche ore sotto al sole ha dovuto togliere le lenti, possibile che quando ha lavorato sotto copertura come prostituta NON SI SIA MAI CAPITATO!? … BLYE!? VENGA QUI!-
L'urlo echeggiò per per tutto l'ufficio, facendo fermare tutti i presenti.
-a stare sul quel tetto si è preso un'insolazione?-
-no Sel, temo sia altro-
-e di molto serio- aggiunse Deeks -Hetty si è alzata in piedi, e non ha una bella faccia-

*****

-ora basta, Owen, qui dirigo io e decido cosa va bene e cosa no!-
-questo non toglie che debba farne rapporto al direttore-
-fallo pure, e io farò il mio-
Granger indispettito se ne andò.
-signorina Blye, vada pure e mi mandi Selene- disse tornando a sedere.
-sì Hetty-
Callen attese qualche istante prima di parlare -che intenzioni hai?-
-nessuna, rimane tutto com'è … siedi pure, mia cara-
-perchè urlava così tanto? Ho forse fatto qualcosa di sbagliato?-
-al contrario … anche il capitano Taylor ti ha elogiato-
-meno male, per un attimo ho temuto-
-solo che Granger non ha gradito il fatto degli occhiali- disse Callen.
-è scritto sulla mia scheda, no? E poi non sono il primo cecchino con le lenti da vista-
-certo ma, Owen, non ha apprezzato il gesto che hai fatto-
Lo sguardo si fece triste -lo so, non dovevo lasciare la posizione-
-questa è la regola … ma c'è anche quella che dice che nessuno deve creare una situazione di pericolo per gli altri-
-tenendo le lenti rischiavi di non vederci bene- Callen si alzò e le posò una mano sulla spalla stringendo un poco la presa, poi si allontanò tornando alle scrivanie.
-mi sono fatta un nemico?-
-chi Owen?- rise –tempo di arrivare a Washington e avrà scordato tutto-
-che sollievo!-
-vai pure, hai del lavoro che ti spetta, giusto?-
-un lungo rapporto da scrivere, vorrai dire!- sorrise e tornò anche lei alla sua postazione.
Suonò il telefono -pronto? … mi dica direttore-

*****

Sedette e guardò Kensi -mi spiace-
-per cosa?-
-ti sei presa una girata da Granger per colpa mia-
-non dirlo neanche per scherzo! Siamo una squadra e, come tale, ci diamo sostegno a vicenda, giusto?-
-ben detto-
-la mia partner ha pienamente ragione-
Callen si limitò a sorridere.
-e poi non gli mica detto balle … nessuno qui si era accorto che tu portassi le lenti a contatto!-
-ora che fai, tieni gli occhiali o le lenti?-
-gli occhiali, Deeks, sono molto più comodi … le lenti le userò al bisogno-
Sam allungò una mano in direzione del biondo -dieci dollari, grazie-
-avevate scommesso!?-
-sì, Kensi, e ho vinto io-
Hetty, come al solito, comparve dal nulla -signori, voi non avete delle tracce da seguire?-
-sì Hetty-
-bene, signor Callen, andate- aggiunse con un cenno della mano.
Invece di tornare al suo ufficio sedette alla scrivania di Kensi.
-devi dirmi qualcosa?- chiese continuando a digitare sulla tastiera.
-quando scoprii la relazione tra il detective Deeks e la signorina Blye ti chiesi di pedinarli-
Selene smise di scrivere, quella frase suonava come avvertimento.
-ricordi?-
-perfettamente! Ore e ore di appostamenti, anche durante gli incarichi-
-io mi sono sempre opposta alle relazioni tra colleghi … e quando le scoprivo, e quante ne ho scoperte … ho sempre diviso i due … cercando sempre di agevolarli-
-mi stai forse dicendo che hai fatto controllare anche noi? Da mamma e papà, suppongo-
-esatto-
-vuoi dividerci?-
-no, al contrario, vedere voi mi ha fatto ricredere … ho avuto la prova evidente che, se si vuole, si possono gestire le due cose-
-perchè mi dici questo?-
Si alzò in piedi -non saprei … forse per riappacificarmi in qualche modo coi fantasmi del passato- rispose allontanandosi.
Selene si rimise al lavoro, il vibrare del cellulare la riportò alla realtà e le si rese conto che aveva davanti una pagina piena di lettere e numeri senza senso, lesse il messaggio di Callen che l'avvisava che avrebbe tardato in quanto avevano preso il sospettato ed ora era sotto interrogatorio.
Guardò l'ora, erano le cinque, il che voleva dire che aveva passato più di due ore in uno stato di trance, riordinò le sue cose e tornò a casa.
Avendo pranzato con un panino al volo, cucinò della pasta con le verdure e ne lasciò una porzione nel piatto per il microonde.
Guardò il telegiornale ed impostò televisore e videoregistratore sullo spegnimento automatico per poter registrare l'episodio della settimana di ncis Los Angeles in modo da rivederlo con Callen e farsi un po' di risate su quello che gli sceneggiatori si inventavano per farlo sembrare reale quanto la vera ncis.
Conoscendo la metodica, Callen, sarebbe rientrato attorno alla mezzanotte, nell'attesa decise di portarsi avanti con i rapporti, prese in mano i vari appunti, quando l'occhio le cadde sulle sigle dei suo compagni le tornarono in mente le parole di Hetty, chiuse il computer e andò a dormire.
Aprì gli occhi sentendo dei rumori e si rese conto che non aveva per nulla dormito, si girò verso la finestra, nell'ordine si udì:
chiave nella serratura, apertura e chiusura della porta,
tonfo del borsone sul pavimento,
microonde suonare e piatto vuotarsi,
camminata in bagno, scarico acqua e apertura della medesima nella doccia,
zip del borsone aprirsi,
carico della lavatrice e programmazione per lavaggio notturno con annessa asciugatura,
chiusura dell'acqua della doccia,
uso dell'asciugacapelli, per un nanosecondo
camminata verso la camera,
posa di cellulare, distintivo e pistola sul comodino,
recupero del pigiama e movimento del lenzuolo,
posizionamento sul materasso e ….
-cosa c'è che non va?-
-nulla-
Giramento di lato sul materasso.
-Sel … anche se siamo quasi al buio, vedo come stai respirando-
Le parole arrivare tra il collo e orecchio talmente tranquillizzanti che le coraggio di parlare -oggi dopo che ve ne siete andati … zia mi ha fatto uno strano discorso-
Allungò il braccio invitandola a girarsi -Hetty, ne fa spesso-
-questo era diverso … mi ha detto che voleva rispettare la regole e dividerci, ma ha spettato per vedere come riuscivamo a gestire lavoro e privato … e-
-e?-
-non l'ha fatto … perchè ha capito che riusciamo a gestire bene la cosa … e per-
-far pace col passato-
-l'ha detto anche a te?-
-sì, giusto stamattina- si chinò a baciarla, ma ricevette una gelida risposta -cosa c'è ancora?-
-è veramente per far pace col passato, o l'ha fatto perchè ci sono io di mezzo? ... Io non voglio avere un trattamento diverso da voi-
-e non ce l'hai, prova a pensarci, hai avuto agevolazioni su qualche cosa?-
Rimase a fissarlo per qualche istante -no- sorrise.
Questa volta il bacio venne ricambiato, lui fece scorrere la mano lungo il fianco per entrare poi sotto la maglietta.
-G … dai-
-ssss … tu sei di riposo ed io inizio a mezzogiorno-

*****

-nooo, avrei voluto esserci!- Kensi era euforica -Sam che lo teneva e tu hai aperto la botola! … hai capito Deeks!?-
-mi immagino la scena- rise.
Il telefono suonò per la chiamata interna.
-Callen! … arriviamo Hetty … tutti di sopra-

*****

-abbiamo un caso?-
-non proprio … qualcuno di voi ha sentito Selene?-
-io stamattina, per i proiettili che abbiamo trovato- rispose Kensi.
Hetty si fece seria -nessun altro?-
-Hetty?- Callen aggrottò la fronte.
-signori, per cortesia, dovreste uscire … Erik chiuda-
-Hetty, che succede?- ripetè il caposquadra lentamente.
-l'ufficio di reclutamento ha ricevuto questo video … prego Erik-
Sul monitor comparve un uomo di circa cinquant'anni, con i capelli nerissimi corti ed una faccia che non prometteva nulla di buono, prima di parlare fece un ghigno.
“Callen ... agente speciale Callen, siccome, non riesco a trovare il tuo dannato ufficio, ho pensato a questo divertente modo per dirti una paio di cose … la prima”
-è russo?-
-no, Rumeno, Kensi-
La telecamera si spostò mostrando quattro ceffi con in mano un kalashnikov, che si allargarono mostrando un corpo a terra vestito della tuta arancione del carcere, corpo che Callen riconobbe subito, strinse i pugni e si avvicinò maggiormente al monitor.
La telecamera fece uno zoom sul viso, reso irriconoscibile da un misto tra sangue raffermo e capelli appiccicati.
Kensi rivide i giorni in Afghanistan e cercò le dita della mano di Deeks.
L'inquadratura tornò sul primo uomo.
“temo che i miei uomini ci siamo andati un po' pesanti … sicuramente avrai capito di chi si tratta …  ma voglio darti ugualmente un piccolo indizio”
Alzò la mano e, stretto in pugno, aveva un braccialetto.
“la seconda te la dirò di persona … ti farò sapere dove e quando … quasi scordavo, Vasile Comescu, piacere … e, tranquillo, ci occuperemo noi di lei”
Il filmato terminò con una risata, dopo di che, il monitor tornò nero e Callen, fù subito davanti alle porte.
-apri, Erik!-
-no-
-perchè Hetty!? Devo trovarla!- la voce era tremante dal nervoso.
-signor Calen, si calmi, o dovrò dare ordine di farlo con la forza-
-fate capire qualcosa anche a noi?- disse Deeks -chi è?-
-Selene- rispose Callen a denti stretti.
-come fai a dirlo? È una maschera di sangue!-
-Deeks!- ruggì -conosco ogni centimetro di quel corpo, esattamente come tu quello di Kensi!- gli urlò contro.
A quello scatto d'ira rimasero tutti senza parole, allora intervenne Hetty.
-ERIK APRI!-
Come risposta ricevette un ceffone da Sam che lo fece quasi cadere.
-che ti prende?- chiese con la calma della sorpresa.
-tu l'hai fatto a me per Michelle, ricordi?-
-gradirei la vostra attenzione … sarò breve … per ovvie ragioni so del signor Callen e di Selene … e per altre so di voi- guardò Deeks e Kensi -e di voi- si girò verso Erik e Nell -ovviamente, nulla di tutto ciò uscirà da questa stanza … e per altre ragioni non vi dividerò come vorrebbe il regolamento … badate però, a non darmene il motivo- Hetty battè le mani -ora al lavoro! … signor Callen?-
-Kensi Deeks, voi andate all'ufficio di reclutamento … noi a parlare con i nostri contatti dell'est Europa-
-bene … Erik, apra-

*****

Quando riprese conoscenza, aveva dolori ovunque, era stesa su un vecchio divano in quello che doveva essere stato un ufficio, si sedette guardandosi attorno, c'erano anche tre sedie ed una scrivania con sopra alcuni dei suoi oggetti personali che erano nella borsa, con fatica si alzò e constatò che c'era anche un bagno in pessime condizioni.
-meglio di niente- tornò alla scrivania e prese la confezione di assorbenti -per la serie “sempre nel momento sbagliato”- disse chiudendosi dietro la porta.
Rimase in bagno parecchio tempo, il sangue secco faticava a venire via, uscendo dal bagno trovò compagnia, era una ragazzina di dieci, forse dodici anni coi capelli biondi e gli occhi chiari.
-parli la mia lingua?-
-sì-
-fai parte di loro? Posso sapere il tuo nome?-
Annuì -Danita … papà, mi ha detto di darti questi- porse un'altra tuta arancione, un paio di asciugamani ed il necessario per le medicazioni.
Selene prese il tutto e controllò cosa cera per le ferite -grazie-
Danita non rispose corse alla porta e diede un colpo, un uomo armato aprì e richiuse subito.
La stanza aveva delle finestre, ma era troppo in alto per poter saltare fuori, il palazzo di fronte le impediva di capire dove si trovasse.

*****

-anche questi non sanno niente-
-hanno troppa paura, G-
-ci sarà pure un altro modo per avere qualche informazione!-
-senti, torniamo in ufficio, ci riposiamo una mezz'ora e riprendiamo-
-anche se dico di no, guidi tu-
-esatto- mise in moto e partirono.
Per gran parte del tragitto, Callen, rimase in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto.
-Sam … quando l'hai capito?-
-fin dal prima volta che ha messo piede in ufficio-
Accennò un sorriso -e io dovrei crederci?-
-ti sei illuminato come una lampadina quando hanno messo la sua scrivania con le nostre-
-guarda che era Deeks-
-no, eri tu, amico … e poi-
-e poi?-
-ho visto quando l'hai baciata in armeria-
-touchè-

*****

Le luci stavano calando, lo stomaco reclamava già da parecchie ore, nello stabile di fronte si accesero le luci, grazie alla mancanza di tende la stanzetta si illuminò di quel tanto per potersi muovere in sicurezza e vedere se entrava qualcuno, sentì la serratura della porta aprirsi.
-c … ciao-
-ciao, Danita-
La ragazzina posò sul tavolo una cassetta di legno di quelle per la frutta da cui estrasse un piatto con della carne grigliata, del pane e un paio di bottiglie d'acqua.
-mi hai portato la cena?-
Non rispose, corse rapidamente fuori.
Selene prese le bottiglie e le schiacciò forte per vedere che non ci fossero fori, poi passò ad esaminare gli alimenti, mentre lo faceva si riaprì la porta.
-puoi stare tranquilla, non ho intenzione di ucciderti … almeno per ora-
-tanto non ce la farai, la mia squadra verrà a liberarmi-
-per tua informazione, mentre eri svenuta, abbiamo girato un divertente filmato che è stato recapitato ad un amico comune-
-brutto bastardo!-
In risposta al suo tentativo di tirare un pugno, Comescu le diede uno spintone che la fece cadere all'indietro andando a sedere sul divano.
Lui le fu subito sopra -considerando le tue condizioni hai uno scatto niente male-
Mentre parlava allungò una mano all'interno della coscia, Selene dovette dar fondo a tutte le poche forze che aveva per poterlo allontanare provocando un brusco rumore che fece entrare l'uomo che era di guardia.
-inizio a capire perchè ti porta a letto- rispose posando sulla scrivania il suo braccialetto -te lo rendo, ha fatto la sua parte-
-è questo che insegni a tua figlia?-
-Danita? La rimando in Romania col primo aereo-
La porta si chiuse e lei iniziò a piangere in silenzio guardando il cielo che si stava lentamente riempendo di stelle, mentre stringeva tra le mani il braccialetto.

*****

-signor Callen, ancora qui?-
Chiuse il computer -non chiedermi di andare a casa, non ce la faccio-
-lo immaginavo … mi sono permessa di farle una sorpresa-
-Hetty, non sono dell’umore giusto-
-neanche per me?-
-Nate! Ma non eri a Washington?-
-vi lascio, avrete molto di cui parlare-
Hetty si allontanò un poco prima di voltarsi ed accennare un sorriso.
-da dove vuoi iniziare?-
-facciamo che mi dici quanto sai, e, io mi aggancio-
Nate fece un lungo respiro –tutto … a parte le cose più intime-
Callen iniziò a camminare avanti e indietro -mi scoppia la testa … con Tracy, non era così … sono miliardi di impulsi che mi bombardano … e faccio fatica a gestirli … oggi ho anche gridato contro Deeks- finì sedendo sul divano.
-vi siete chiariti poi?-
-praticamente subito … ma per il resto?-
-si chiama amore-

*****

Nonostante provasse e stare sveglia non riusciva a tenere gli occhi aperti, la stanchezza era troppa, facendo attenzione a non produrre troppo rumore posizionò le sedie davanti alla porta, se qualcuno fosse entrato e lei non avesse sentito la serratura ci sarebbero andati a sbattere contro.
-capo, perché vuoi fargli credere che gli violentiamo la ragazza? Facciamolo e basta-
-no! Voglio distruggerlo psicologicamente! … quando arriverà qui con i suoi compagni gliela voglio ammazzare davanti agli occhi!-
Arrivarono due dei rumeni con una prostituta.
-capo! Guarda che bravi siamo stati!-
-ottimo!-
-eih belli! Siete troppi per me!-
-ma non tu per noi … Vladi, la telecamera- rispose Comescu.
Un urlo straziante risuonò ovunque facendola svegliare di soprassalto.
-ma che diamine!-
Altre urla e grosse risate giunsero da oltre la porta, facendo ben capire cosa stesse accadendo.
Dopo quasi un'ora le urla cessarono, si udirono dei passi salire la scala e avvicinarsi, Selene tolse le sedie pronta a difendersi quando si sarebbe aperta la porta.
-ti abbiamo portato un po' di compagnia- ringhiò Comescu entrando -divertirti-
I rumeni buttarono a terra una ragazza dai capelli rossi, che si vedeva essere chiaramente una prostituta unitamente ad altro materiale da medicazione, Selene l'aiutò a rialzarsi e la fece stendere sul divano.
-fammi vedere- le tolse i capelli dal viso ma lei le allontanò la mano in malo modo terrorizzata -no … non devi aver paura di me … guarda- le mostrò il distintivo -sono l'agente Selene Smith del ncis, riesci a parlare?-
-s … Sarah-
-sei una loro protetta?-
-no! … quei bastardi, mi hanno violentato solo per fare un video!-

*****

La squadra arrivò e posò le proprie borse sulle scrivanie.
-guardate lì- Deeks indicò il divano.
-ero certo che sarebbe rimasto qui-
-sì, ma non è solo- Kensi si avvicinò –Nate!-
Lo psicologo venne abbracciato da tutti.
-ti ha chiamato Hetty?-
-sì Sam … data la delicatezza del caso-
-ma dov'è!? Nel suo ufficio non c'è-
-non guardare noi- rispose Callen.
Il fischio di Erik li fece girare.
-tutti su!- disse mentre dietro di lui gli analisti scendevano la scala.
Veloci corsero al piano superiore, come entrarono nella sala operativa le porte vennero chiuse.
-novità?-
-sì … non buone signor Callen … vi avverto, sono immagini forti … Nell, dall'inizio grazie-
“ciao, agente Callen, ti sono mancato? … sto ancora pensando a dove darci appuntamento … nell'attesa sto facendo divertire un po' i miei uomini”
L'inquadratura si sposta su un lato del capannone dove c'è il gruppo degli uomini ad incitarne uno di loro con delle grida disperate a fare da cornice, poi torna su Comescu.
“da qui non si vede bene … è meglio avvicinarsi”
Un altro cambio inquadratura e uno zoom sulla scena che lascia ben poco all'immaginazione.
-non è lei, vero?-
La domanda di Deeks era rivolta a Callen che non gli rispose, allora il detective guardò Getz.
-lo escludo- rispose con tono certo.
-cosa te lo fa pensare?-
-l'inquadratura Deeks… è troppo distante- Callen accennò a girare la testa -se fosse veramente Selene avrebbero piazzato la telecamera a pochi centimetri-
-vogliono giocare?-
-no Sam … pensavano di usare il fattore psicologico- rispose lo psicologo.
-e ci sono riusciti?-
-no, amico- Callen si girò -Erik, Nell analizzate il filmato e cercate di capire dove potrebbe essere quel dannato capannone!-
-subito- rispose il tecnico.
-noi che facciamo?- chiese Kensi.
-andiamo nella zona battuta dai rumeni e ne facciamo parlare qualcuno! … Erik, apri-
-un momento- Hetty li fermò -se necessario, potete usare quello che sapete-

*****

Sarah stesa sul divano aveva lo sguardo sul soffitto, era il tipico aspetto di chi si trovava sotto shock, Selene, alla finestra, la osservava pensando a come poterla aiutare quando si udirono i passi sulle scale.
=tesoro, sei sveglia?=
-stanno arrivando-
-n … no, ancora, no- Sarah scattò a sedere.
La porta si aprì.
-vieni con noi- disse uno dei due entrati in direzione della rossa -il capo ha detto che possiamo divertirci un po'-
-no!-
-non fare i capricci!- i due avanzarono e la presero con la forza.
-bastardi, lasciatela in pace! Le avete già fatto abbastanza del male!
Ne nacque una colluttazione a cui uno dei due rumeni mise fine dando a Selene un colpo col kalashnikov sul fianco già dolorante, la ragazza si ritrovò a terra mentre la porta riveniva chiusa.
Alzando lo sguardo si accorse che uno dei due aveva perso il cellulare, lo prese e compose il numero.

*****

-una chiamata dall'esterno- disse Erik.
-avranno sbagliato … rispondi?-
-come al solito … pizzeria bella italia, buongiorno!-
==Erik! … mi senti?==
-Sel?-
-Nell, chiami la squadra-
Nell sollevò il telefono per chiamare un interno –Callen, salite!-
==s … sì==
-dove sei? No, cioè come stai?- mise in vivavoce.
==viva … loca ... lizzami==
-lo stiamo già facendo-
-che succede?- chiese entrando, mentre risuonò uno straziante urlo di dolore.
-Sel!?- domandò il tecnico.
-Selene?- fece eco Hetty.
==al … piano di ... sotto==
-Sel, sono io, resisti- a Callen tremò la voce –tra poco siamo lì-
Si udì un altro urlo.
-ci sei?-
==sì … G … Erik?==
-quasi, stiamo triangolando-
==sbrigati … stanno salendo==
-quanti sono?-
==dodici … sta finendo la batt……==
-Sel!? … Erik, dimmi che ce l’ahi fatta-
-sì! È un capannone abbandonato a downtown-
-andiamo!-
-signor Callen, siate prudenti-

*****

Rapidamente nascose il telefono e si mise in attesa di una scena già nota.
Aiutò Sarah a rialzarsi e questa scoppiò a piangere, la fece sedere sul divano.
-Sarah, ascoltami- disse a voce molto bassa -prima uno dei due ha perso il cellulare … ho chiamato la mia squadra … stanno arrivando-
-quando?- chiese granando gli occhi.
Riflettè un attimo -stanotte, sfrutteranno il favore del buio-
-ma … mancano ancora tante ore-
-sì, ma poi saremo libere! Riposati, ne hai bisogno-
Selene si portò alla finestra mentre la osservava dormire di un sonno agitato.

*****

Un furgone nero e anonimo con i segni di un furto giaceva poca distanza dall'ingresso del capannone.
-Hetty, siamo in posizione … sì, stai tranquilla- chiuse il telefono -abbiamo il satellite puntato-
-ottimo, cosa ti ha detto?-
-il solito, Sam-
-non credo- prese il telefono e lesse un messaggio -signor Hanna, non gli faccia fare cose avventate-
-l'ha mandato anche a me- disse Kensi.
-idem- fece eco Deeks -c'è movimento-
Tutti si portarono al monitor.
-hanno portato la cena-
-e quello è Comescu- Callen si fece molto serio.

*****

Iniziava a calare la notte, l'odore di carne arrosto si diffuse ovunque.
-dobbiamo lamentarci col cuoco … anche oggi lo stesso menù … dai Sarah, alzati da quel divano e datti una rinfrescata!-
-t … temo … non sia possibile- la voce era flebile.
Selene corse fuori dal bagno -stai male? … o mio dio! È un'emorragia!-
Sarah si era seduta, mostrando una grossa macchia di sangue.
-per … me è la … fine-
-devi resistere! I miei compagni sono qui fuori-
-so … no troppo … debole-
Si udirono degli spari e diverse grida.
-sono loro!-
Qualcuno saliva velocemente per la scala, Selene prese una delle sedie e si preparò ad agire, la porta si aprì fece fare alcuni passi all'uomo e poi gliela fracassò tra schiena e collo.
-torno presto- disse mentre lo disarmava tra smorfie di dolore.
-s … Selene-
-sì?-
-grazie-
-mi ringrazierai dopo-
Detto questo corse fuori e sparò il primo colpo centrando uno dei rumeni, un secondo venne colpito da Sam.
-G, in alto!-
-ho visto-
Altri due caddero a terra.
-Kensi, la scala!-
-ricevuto … Deeks, coprimi!-
-arrivo!-
Altri colpi ed altri tre caddero a terra privi di vita.
-che bello vedervi!- esclamò Selene sparando, però dovette mollare l'arma per i troppi dolori.
-ti hanno conciato male!- rispose Kensi.
-sempre meglio di loro- Deeks fece la sua battuta stupida.
Un'altra raffica di colpi ed altri tre cadaveri.
Alla fine rimase solo Comescu con quattro uomini, nascosti dietro vecchie casse così come gli agenti.
-COMESCU! Arrenditi!-
-mai Callen! … piuttosto la morte!-
Callen guardò in direzione delle altre casse che fungevano da riparo per Kensi, Deeks e una sofferente Selene.
-G?-
-sto pensando Sam! … trovato … gli propongo uno scontro testa a testa-
-e ti sembra una buona idea!?-
-sì … ho voi a coprirmi … Kensi, Deeks?-
A diversi metri di distanza i due si guardarono in faccia.
-che dice G?-
-vuole fare da esca, Sel- rispose Deeks.
Chiuse gli occhi e fece un lungo respiro -è una mossa avventata, ma l'unica per farli uscire allo scoperto-
Con fatica si sporse in avanti cercando lo sguardo di Callen, quando lo trovò si portò la mano destra sul cuore, anche lui fece lo stesso gesto.
-è deciso, vado-
-G … non lasciarla vedova prima del tempo-
Il biondo sorrise ed uscì allo scoperto.
-Comescu, esci e affrontiamoci!-
L'uomo lasciò il suo nascondiglio -con immenso piacere-
Lo scatto fu rapido da ambedue le fazioni, solo che, ad avere la meglio, furono gli agenti federali.
-ti aiuto ad alzarti-
-grazie Kensi … Sarah, di sopra-
-vado io- si offrì Deeks.
Riuscì a fare solo pochi passi, Callen fu più veloce e la raggiunse subito abbracciandola e baciandola.
-G?-
-lo sanno-
-siamo sotto satellite!-
Sorrise –Hetty, ha già tolto il segnale-
-l'ho detto a Sarah che sareste arrivati-
-chi è Sarah?-
-una prostituta, l'hanno usata per girare un video-
-l'abbiamo ricevuto- Sam gli posò una mano sulla spalla -tutti e due- si corresse.
-aiutami a salire, mentre arrivano le ambulanze-
-l'ambulanza- la corresse Deeks -ha perso troppo sangue-
Selene si lasciò cadere a terra scoppiando a piangere.

*****

Un luce fioca di presentò ai suoi occhi
-ciao, bambina-
-mamma … che ci fai qui?-
-non rispondevi al cellulare, G faceva il vago, allora ho chiamato Hetty e abbiamo preso il primo aereo-
-sai già tutto?-
-abbiamo visto anche i filmati-
-per quanto resterò in ospedale?-
-non lo so, quando è arrivata l'ambulanza hanno dovuto sedarti, non ricordi?-
-ricordo che non riuscivo a smettere di piangere-
Si sentì la porta.
-tesoro!-
-ciao pa'-
-primi lividi di guerra?-
-e che male-
-mi sembra che stai meglio … che sei più tranquilla-
-un po', ci vorrà il suo tempo per il resto, papà … Sarah?- chiese rivolta  a sua madre.
-quella povera ragazza … il detective Deeks ha dato la foto ai colleghi della buoncostume-
-ho capito-
-ora che ti abbiamo visto sveglia possiamo andare … io e la mamma abbiamo un volo che ci aspetta-
-partite subito?-
-dobbiamo, ma sappiamo di lasciarti in buone mani- baciò la figlia in fronte -andiamo, c'è qualcun'altro che ti reclama-
Salutò i genitori mentre uscivano, li vide parlare con qualcuno sulla porta, ne riconobbe subito la voce.
Entrò sorridendo -volevi battermi in cicatrici?- chiese scherzosamente sfiorandole le labbra con un bacio.
-lascio a te il primato … haia … hai parlato con i dottori?-
-Hetty … non hai nulla di rotto, solo parecchi ematomi-
-io … -
-sss, dormi, mi racconterai tutto a casa-

*****

La mattina delle dimissioni andò Getz a prenderla.
-non è la strada per casa, e neanche per-
-l’ufficio? Lì ci tornerai tra quindici giorni … stiamo andando da un’altra parte-
-dove?-
-vedrai-
Andarono al cimitero, da distante stavano assistendo alla funerale di Sarah.
-vai pure, Nate, chiamo un taxi-
-non serve- rispose indicando di girarsi-
-ciao … grazie Nate-
-figurati, ci vediamo nei prossimi giorni-
Riamasti soli, Selene, appoggiò la testa alla spalla di Callen.
-alla polizia hanno detto che non aveva famiglia-
-tutte quelle donne, sono la sua famiglia-
-vuoi avvicinarti?-
-meglio di no … portami a casa, così puoi rientrare-
-non serve, Hetty ci ha dato la giornata libera-
-quindi?-
-sono tutti a casa che ti aspettano-
-sarà una lunga serata di chiarimenti-

 

 

  
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