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Autore: kikka_67    20/04/2015    0 recensioni
Una strana tristezza le invade il cuore mentre osserva le ombre presenti in quegli occhi che la fissano disorientati e il viso di un bambino sorridente le balena in mente, il suo cuore è puro ma “lacerato” da profondi tagli causati dal dolore patito. Un lento sorriso le fiorisce sul viso e scorgendolo il ragazzo si rianima.
- Il mio nome è Narfi…mia signora.....
In questo racconto ritroverete i personaggi di “Non pensarmi .. ti sento!”, premetto che non è necessario leggere la storia precedente per poter comprendere questa. Spero vi piaccia, buona lettura.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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 Loki lentamente  ritrova  la sua apparenza asgardiana e   pare divenire più imponente  mentre un alone fulgido di regale alterigia  lo attornia.    Volge le spalle  all’enorme trono di Odino, riconoscendo la fine dei suoi maneggi volti al raggiungimento della sua rivalsa contro chi gli aveva riservato un futuro illusorio, contornato dalle carezze e dall’amore  impostogli da  una donna, che non poteva più chiamare madre, da un buomo da cui non poteva rivendicare i natali e da un fratello con cui non poteva più  condividere il cammino.  Contro  la sua famiglia  menzognera, illusoria e fraudolenta   che gli aveva strappato la sua identità, il suo cuore, la sua anima per bruciarla sul rogo dell’odio nel tempio di Jötunheimen .  
   Un lieve sorriso sardonico  gli  piega  le labbra  mentre osserva le persone  che con cautela  avanzano verso di lui, li guarda uno ad uno incontrandone fugacemente lo sguardo  e non per ultimo incrocia  quello   colmo di disprezzo di suo figlio che cinge solerte le spalle curve di sua madre.  Gli occhi innaturalmente  rilucenti   di Sigyn,  nonostante il dolore  che  segna   i tratti delicati del suo  viso a testimoniare il tormento del suo animo,   lo sfiorano con una straziante premura. Una mano  posta a trattenere  il tumulto dei suoi respiri agri che le scuotono il petto e l’altra  intrecciata con quella di Narfi.  Devi’,   Jane  e Lady Sif  li contornano in silenzio attendendo il momento opportuno per muoversi  contro il Dio degli Inganni.
Il silenzio mortifero che avvolge la sua mente si dissolve lacerandogli violentemente tutto ciò  che  di più  prezioso ancora  serbava   nella sua anima quando  riconosce,  posta  ai piedi di sua moglie,  la sagoma inequivocabilmente  esamine di un animale dal pelo scuro, crudelmente ferito e dilaniato.  L’orrore di una vita bestiale a cui aveva costretto suo figlio maggiore,  per punirlo della sua ferma lealtà e dedizione  ad Asgard era un ricordo amaro distante secoli.   Vali l’aveva ripudiato,  si  era dichiarato   il figlio di Sigyn,  nipote di Frigga e di Odino,     ma aveva rinnegato il suo sangue e le sue origini, aveva alzato la sua spada  per difendere il trono di quello che credeva fosse suo nonno,  contro  di lui, suo  padre.
 Allora  una  furia irrefrenabile  aveva guidato la sua mano, nessuno  doveva  ostacolare i suoi piani e   in quel frangente  il suo potere si era scagliato contro le  deboli forze di Vali  e non lo aveva risparmiato.  L’aveva condannato  ad un’incoscienza bestiale e feroce.   A  lungo il  suo  corpo   si era dimenato  tra atroci sofferenze prima di  assumere  le sembianze di un lupo. Nessuna pietà aveva rallentato i suoi gesti, era suo figlio quello che gemeva e sbavava davanti a lui, l’aveva visto nascere e crescere, forse l’aveva anche amato,  ma nessuna  remora aveva arginato la sua vera natura.

 

- Loki…perché?.. –  il tono angosciato di sua moglie lo distolse dalle sue reminiscenze.
- Mia signora…… Accetterò il destino che mi avete riservato…. Se….  mi verrà permesso di conferire brevemente con mia moglie… -  rivolge l’istanza con  accenno di pretesa che non sfugge  a Devi’ mentre lo osserva guardare Sigyn intensamente.

 

Una  ferrea morsa, all’improvviso,  gli aveva  mozzato   dolorosamente il respiro e  non gli permise   di continuare a proferire parola, Devi’  non  aveva intenzione di   consentirgli  di  mercanteggiare ulteriori concessioni speculando sulla loro etica  che le  portava a comprendere e  condividere  il terribile dolore  di Sigyn che osservava,  con le lacrime agli occhi,  l’artefice dell’atroce  disfatta  del suo primogenito.
  Le fu molto difficile frenare l’impulso di soffocarlo nel suo stesso sangue, di disciogliere le sue  ossa tra le fiamme e gettarne le ceneri  nel fango putrescente dell’inferno di Hela, ma suggerì con un’occhiata a sua figlia di avvolgerlo nelle spire incandescenti del suo potere.  Loki si dimenava e gemeva penosamente costretto  a inspirare folate  di calore  roventi   che gli incendiarono  le iridi smeraldine distruggendone il  fulgore altero. Sif  si avvicinò al Dio degli Inganni, ormai accecato e agonizzante,  levò la spada e per un attimo si soffermò ad osservarlo.

- Oggi rinnego il  giuramento che feci alla mia patria e al mio Re. Ripudio l’onore  della guerriera che ero.  Non ho più nulla da sacrificare per rivendicare per me il primo fendente che reclamo…..in questo momento…. -


La lama lacerò i vestiti e poi il petto di Loki che non esalò neanche un lamento, mentre la spada di Sif gli spaccava il cuore in due. Sospinto dalla forza dell’attacco  il suo corpo si abbatté  di schianto sul marmo freddo accanto a quello  del lupo.  Lentamente la guerriera estrasse la spada e ne pulì la lama, mentre i singhiozzi disperati di Sigyn   riecheggiavano  tra le pareti dorate della sala del trono. 

- NOO!! – urlò  inginocchiandosi tra i due corpi.


Con una mano accarezzava il pelo morbido del lupo mentre con l’altra sfiorava con amore il viso di suo marito.  Tutto ciò  che aveva sempre temuto di dover affrontare nella sua vita, alla fine, si era avverato. Nonostante Loki l’avesse delusa, tradita e  abbandonata più volte, lei aveva continuato ad amarlo, così come amava i suoi figli. Ogni madre è destinata a riporre in un angolo del cuore  le proprie paure per permettere ai suoi figli di  vivere la loro  vita.  Una madre diventa abbastanza forte da lasciarli andare, per quanto possa essere difficile sopportare la nostalgia e l’ ansia. Una madre è pronta a donare fino all’ultimo respiro per i  propri figli e Sigyn non aveva smesso un istante  di pregare il Cielo che prendesse il suo spirito in cambio di quello  di Vali.  I pietosi gemiti  che scuotevano il petto di Loki stordito dal dolore, si univano ai lamenti di sua moglie. Prese a dibattersi in preda a violenti spasmi e si aggrappò terrorizzato al  braccio di  Sigyn che   cercava di  sostenerlo  inutilmente.

- S-sigyn…. la collana……. Mi soffoca…. – mormorò con voce tremante.

 

§§

 


Loki venne trasportato nella Stanza della Guarigione.  Thor sopraggiunse  in quel frangente e trovando il fratello steso in terra agonizzante lo aveva sollevato tra le braccia e l’aveva affidato ai Guaritori, a cui fu vietato di toccare la collana che ancora ornava il suo collo. A nulla valsero le  rimostranze di Devi’ e Lady Sif. Il principe non volle accettare nessuna discussione, avrebbe atteso  che Odino si pronunciasse sulle colpe del  principe reietto.

- Thor!! Non puoi permettere che di nuovo sia rinviato il suo castigo!!  Ha ucciso, tramato e violato ciò  che aveva  di più caro, ha distrutto la vita di suo figlio!! Non merita di vivere!! – esclamò Sif con veemenza, per orgoglio non aveva  mai svelato a nessuno del  dolore  che,   a causa dell’insana smania di vendetta del Dio degli Inganni, aveva subito.
- Silenzio! Ho  perfettamente  chiaro ciò che ha fatto! Non sei di certo tu che mi puoi dire cosa devo fare!!  Ti posso assicurare che verrà punito, quando sarà abbastanza forte da subire il suo destino in piedi! Dobbiamo aspettare che mio padre decida come procedere!!  -    urlò Thor con rabbia .


§§

 

Era  in  momenti come quello  che il peso che  opprimeva il cuore di Odino  superava di gran lunga la fatica che gli costava  governare sui nove regni. Era stato ed cercava di essere  un Re giusto, imparziale, severo e fermo nelle sue posizioni  anche  quando,  la questione che gli veniva sottoposta coinvolgeva direttamente uno dei suoi cari.   Era stato  chiamato a giudicare e ad  imporre   il giusto castigo nei confronti di un pazzo assassino pieno di rancore e amarezza che lui stesso aveva scatenato.
Ma nonostante stesse fissando lo sguardo pieno di odio di un uomo pallido,  meramente  aggrappato al suo orgoglio stolto,  Odino in realtà vedeva solo lo sguardo trasparente di quel neonato che aveva salvato da morte certa tanti secoli prima.  Si era  assicurato che ricevesse  la formazione  adeguata  al figlio di un Re, perché  Loki  era un principe. Certo, un principe rinnegato di un regno nemico, ma nelle sue vene scorreva il sangue di un Re ed era quella la ragione  per cui  si  permetteva di  non abbassare lo sguardo di fronte a lui, che i suoi  arti rimanevano ben piantati in terra  anche quando il corpo tremava,  era quello il motivo per cui  era convinto che le sue azioni per quanto fossero  riprovevoli, inammissibili e  atroci,  fossero state sempre consapevoli. E per quanto avesse  tergiversato a lungo   ad emettere una sentenza, era conscio che  ormai  non  poteva più  esimersi   dal farlo.

 


- Loki Laufeyson ti condanno a vivere in eterno nei meandri dell’infermo di Hela a patire per l’eternità ciò che hai imposto alle tue vittime. Siederai sulle loro ossa che ti lacereranno le carni e verrai accecato dal veleno dell’odio che hai suscitato.  - 

 

 

Dopo aver pronunciato quelle atroci disposizioni, Odino venne colto da un dolore simile ad una ferita mentre osservava  il corpo di suo figlio scomparire per raggiungere il suo ultimo giaciglio. Senza più forze permise all’ oblio del sonno ristoratore di sommergerlo e annichilirlo nell’incoscienza.

 Vali venne seppellito nel cimitero  accanto ai  reali Odison  dopo una breve cerimonia in presenza di poche anime. Narfi sorreggeva sua madre che piangeva disperata davanti al sepolcro, mentre Thor  e i suoi guerrieri assistevano in silenzio.
Devi’ e Jane  avevano parlato a lungo con la regina Frigga, Hela era la figlia illegittima  di Loki e non  ritenevano che fosse  un carceriere adeguato per  il principe reietto  .  Le rimostranze delle due dee non avevano  alterato  i lineamenti pacatamente  afflitti della donna. Hela,  aveva predetto,   incarnava   perfettamente la terribile Dea degli Inferi,   anche se era  in effetti  la figlia illegittima del Dio degli Inganni,   la sua natura spietata  non le avrebbe  permesso  di risparmiare l’anima  di nessuno dei suoi sudditi dannati. Nel momento in cui Loki avesse varcato la soglia dell’Inferno, sarebbe stato in suo potere per l’eternità.

 


§§

 


                                             - Madre, ti prego non andare. – l’aveva pregata Narfi più volte.
                                             - Narfi ….ti lascio il mio amore,  ti accompagnerà per sempre. Ma cerca di capire che non posso vivere senza quello  di tuo padre. E’ sempre stato il mio destino  amarlo e continuerò a farlo per l’eternità. – lo aveva rassicurato con un sorriso.

 


 Sigyn avanzava lentamente nella semi oscurità che  l’avvolgeva, fermamente sorretta dalla giustezza  e necessità   delle sue decisioni.   Su i suoi lineamenti  permaneva un’espressione serena e dolcemente determinata a ritrovare il suo sposo in quel luogo colmo di corpi putrefatti e urla strazianti.
 Lo scorse disteso, strettamente  imprigionato da corde robuste,   sulle  rocce che lo avvolgevano, aveva la pelle del petto malamente ustionata e profondi tagli segnavano le sue labbra.  Ansimava e gemeva debolmente ma quell’essere in fin di vita  era indubbiamente il Dio degli Inganni.   Con mano tremante lo aveva accarezzato appena e Loki aveva gridato con tutto quel poco fiato che gli rimaneva.


- Mio signore… - aveva mormorato dolcemente.
- Continui a farti beffa di me? Dileguati!!  Non sono degno neanche di sognarti! - sussurrò mesto.
- Mio signore non sono il frutto della vostra fantasia… e se mi permettete…. –
- Già ….. e perché mai Odino avrebbe permesso questa pazzia?! Inviare una sposa ad accudire un traditore rinnegato! Finalmente ho smarrito del tutto la ragione! Vieni avanti mia sposa e baciami……ho bisogno di te…. – decreta a voce più alta atrocemente sardonico.
- Forse avete ragione…. non siete in voi, il mio sposo non mi avrebbe parlato in quest…. –
- Si sono sicuro… nella pazzia troverò in fine un riposo senza inquietudini…..  S-sigyn? – chiama  con voce strozzata.
- Si…. mio signore…. – replica avanzando di qualche passo.
- NOOO!!! Ti ordino di andartene! Non ho bisogno di te!| Non ho bisogno di nessuno! Odino ha perso il senno? Mandare in questo……. luogo una donna inutile?! Vattene, mi hai tormentato abbastanza!  - 
- No Loki… non me ne andrò.. –
- Quando…. sei diventata mia…. sposa… mi hai giurato obbedienza….  VATTENE!!! – 

Le sue urla sembravano più una preghiera che un’ imposizione e  mentre Loki crollava esausto sulle rocce Sigyn lo raggiunse e s’inginocchiò accanto a lui.
 
- Ti sbagli….. Loki….  quando sono diventata tua….  ti ho giurato fedeltà ed è ciò che mi condurrà….. accanto a te…. per l’eternità…... -   

  

                                                                                             THE END.

 

 


Ringrazio come sempre chi ha speso il suo tempo seguendo la mia storia e chi mi ha regalato due parole nelle recensioni. Grazie. A presto Kikka.
 
  
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