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Autore: Just_Sebastian    25/04/2015    0 recensioni
Piccolo avvertimento: per ora metto il rating arancione, ma visto che siamo in due a scrivere questa storia potrebbe poi diventare rosso (visto che l'altro matto che mi aiuta a scrivere vuole per forza inserire almeno una scena rossa, cosa che ovviamente scriverà lui perché non sono molto bravo con queste cose!). Ah e Blaine e Sebastian si trovano al McKinley!
Dal prologo:
- Prima di tutto vorrei ringraziare voi tutti per essere venuti – aveva cominciato Figgins – Come alcuni di voi sanno, la nostra scuola è gemellata con un’altra che si trova a Beacon Hills, in California, la quale è stata vittima di un terremoto di recente. [...] Dato questo nostro “rapporto di parentela” per così dire, io e il preside della Beacon Hills High School abbiamo deciso di far studiare qui da noi i loro studenti finchè i lavori alla loro scuola non saranno terminati -
Buona lettura a tutti!
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota: qualche personaggio nel telefilm di appartenenza ha magari un anno in più o in meno rispetto agli altri, ma ho preferito mettere tutti nella stessa classe perché altrimenti si sarebbero create delle aule con venti sconosciuti e due personaggi del Glee o di Teen Wolf, cosa che (per motivi ovvi) risulta molto difficile da gestire… Perdonatemi
 
 
 
 
CAPITOLO 1
 
 
 


 
Ed eccoci qui, davanti all’entrata della scuola ad aspettare il pulmino che avrebbe “consegnato” i nuovi ragazzi nelle braccia del McKinley. Tutti avevano cercato di dare il meglio di loro quanto a look (persino Finn e Noah), ma si sentiva lo stesso una certa tensione nell’aria: Blaine vicino a me non faceva altro che spostare il peso del corpo da un piede all’altro, aggiustandosi continuamente il papillon per paura che non fosse abbastanza dritto e passandosi le mani sui capelli per controllare che fossero tutti perfettamente tirati indietro, Rachel continuava a tirare i bordi delle maniche del maglione, Tina si rosicchiava le unghie per l’ansia. Le uniche persone che sembravano trovarsi a proprio agio in quella situazione erano Quinn e Santana, che sghignazzavano tra di loro, Brittany e Sam, completamente persi nel loro mondo, e Sebastian, che mostrava un semplice sorrisetto di soddisfazione per non si sa quale motivo, senza rivolgere la parola a nessuno.
 
Cinque minuti (e svariati attacchi isterici di Rachel) dopo si sentì il rumore di un mezzo pesante provenire da dietro l’angolo. La folla cominciò ad agitarsi, ansiosa. Pochi secondi dopo vedemmo il muso blu dell’autobus e a quel punto sembrò che dovesse esplodere una bomba da un momento all’altro per quanto eravamo agitati. L’autobus si parcheggiò con la porta rivolta verso di noi, l’autista spense il motore e la porta si aprì.
 
Seguì una manciata di secondi di attesa, in tutto il cortile non si udiva un singolo rumore. Figgins era in prima fila, pronto ad accogliere i nuovi arrivati, anche se si notava che era molto nervoso.
 
Non si vedeva molto bene attraverso i finestrini, ma si riusciva ad avvertire un bel po’ di movimento.
 
E poi i ragazzi cominciarono a scendere dal mezzo…
 
Sembrò come se una luce mistica avvolgesse l’intero pulmino e la scena fosse ripresa al rallentatore con tanto di musica trionfale di sottofondo mentre i nuovi studenti scendevano gradino dopo gradino, con sguardi spaesati e un po’ timidi. Sorrisi notando quest’ultimo particolare, alleviando un po’ della tensione che avevo in corpo.
 
Nessuno si discostò più di tanto dal veicolo, giusto il minimo necessario per far scendere gli altri. Formarono come una linea difensiva tutto intorno, come se custodissero il diamante più grande del mondo. Una volta scesi tutti quanti passarono degli attimi in cui ci squadrammo gli uni con gli altri finchè non proruppe una voce cristallina dall’altro gruppo: - E be’? È questo il comitato d’accoglienza? Un gruppo di pesci che rimangono a bocca aperta senza dire nulla? -. A parlare era stata una ragazza dai capelli rossi, alta un metro e sessanta all’incirca. Una ragazza vicino a lei le diede una gomitata strillando: - LYDIA! -. Qualcuno del nostro gruppo fece sguardi indignati, altri scoppiarono a ridere invece, e, tra questi, vi era anche Santana che ribattè: - L’ho sempre detto io che è una scuola moscia questa! Animo gente! Abbiamo ospiti, dov’è il nostro caloroso benvenuto? -. E fu solo allora che qualcuno della scuola iniziò a muoversi verso l’autobus, seguito a ruota dagli altri, incoraggiati dalle parole della cheerleader.
 
All’inizio fummo tutti un po’ impacciati, ma dopo poco iniziarono le strette di mano, le risate e le presentazioni, finchè non si decise a scendere anche il preside della loro scuola che andò direttamente incontro a Figgins (che era rimasto nel bel mezzo del piazzale) senza degnarci di uno sguardo, salutandolo calorosamente come un vecchio amico. L’altro, vedendo tanto calore e allegria, riuscì finalmente a sciogliersi un po’ e contraccambiò il saluto sorridendo. Poi, rivolgendosi a noi, annunciò: “Bene ragazzi, potete rientrare in classe! Purtroppo, dato quest’improvviso cambiamento, non abbiamo avuto il tempo necessario per organizzarci come si deve, quindi sarete costretti a condividere il vostro banco con qualcun altro, e gradirei che vi disponeste in modo da avere un membro della nostra scuola vicino ad un ragazzo/a della Beacon Hills High, così da accelerare l’inserimento dei nuovi arrivati - seguì un momento di pausa - Bene, detto ciò, vi auguro una buona permanenza nella nostra scuola! -.
 
- Ehy Kurt! - mi chiamò Rachel da dietro - hai già qualche idea su chi vorresti che si sedesse vicino a te? -. La guardai un po’ male: - Rachel, sono appena arrivati, sì, ho stretto la mano a qualcuno giusto per cortesia ma nulla di più -. Vedendosi stroncato il proprio entusiasmo, mise su un lieve broncio che durò pochi secondi poiché era troppo impegnata ad andare a conoscere nuove persone. Quanto a me, continuai a salutare cordialmente con un ampio sorriso fino a che il preside non ci costrinse a tornare nelle aule. Mi sedetti al mio posto insieme a tutti gli altri e notai che vi era una sedia in più al mio banco, come d’altronde ce n’erano in tutti i banchi della classe. Probabilmente le avevano messe i bidelli mentre eravamo fuori. Una volta che tutti prendemmo posto, vedemmo la professoressa Milligan che camminava a passo svelto verso di noi, seguita a ruota da una ventina di ragazzi. Una volta arrivata annunciò: - Bene ragazzi, vi chiamerò uno dopo l’altro e vi indicherò dove sedervi! -. Sentii Rachel che bisbigliava tra sé e sé: - Speriamo che me ne capiti uno carino vicino! Ti prego, ti prego, ti prego fa che sia carinooo! Cioè magari non un super macho tutto muscoli e niente cervello, a quel punto sarebbe interessante solo da un punto di vista prettamente fisico e di certo… - smisi di ascoltarla perché già non la sopportavo più, quando ci si metteva sapeva essere davvero logorroica.
 
- Argent Allison! - chiamò la donna. Si fece avanti una ragazza dai lunghi capelli bruni dall’espressione molto timida, con un sorriso appena accennato e la riconobbi come la ragazza che aveva messo a tacere la rossa nel cortile della scuola.
 
- Allison tu vai a metterti vicino ad Artie, lì in fondo! -. Il ragazzo la accolse con un ampio sorriso, stringendole la mano, e l’altra sembrò rilassarsi un po’.
 
- Boyd Vernon Milton! - continuò la professoressa. Da dietro spuntò un ragazzo di colore e con uno sguardo molto serio.
 
- Ok, tu ti metti… Ah, ecco! Vicino a Puckerman! - il giovane appena chiamato alzò il braccio per farsi vedere. Andò a sedersi con passo molto lento, mormorando un “ciao” a mezza bocca prima di sedersi.
 
- Carver* Aiden e Ethan! -. Due gemelli in prima fila fecero un gesto con la mano per farsi riconoscere.
 
- Allora, Ethan, vai vicino a Tina, lì a sinistra, mentre Aiden, tu ti siedi accanto a Mercedes -.
 
- Lahey Isaac! - un ragazzo biondo e dagli occhi verdi mosse un passo avanti - tu ti vai a sedere vicino a Sebastian -. A quest’ultimo si illuminarono per un attimo gli occhi vedendo chi si sarebbe trovato vicino e mise su il suo solito ghigno, salutando teatralmente con un ampio movimento del braccio il nuovo arrivato, che fece un sorriso imbarazzato in risposta, non sapendo come reagire a un simile gesto.
 
Dopodichè fu il turno di Daniel Mahealani (ricordava molto Blaine nelle espressioni e nel modo di porsi), che venne messo vicino a Brittany, di Lydia Martin (la rossa del parcheggio), la quale finì accanto a Santana (Nda HO PAURA DI QUESTA ACCOPPIATA!) e di Scott McCall, al quale fu detto di sedersi vicino a me. Era un bel ragazzo, non potevo negarlo, e sembrava anche piuttosto simpatico, ma non molto sveglio purtroppo.
 
Poi ci furono Erica Ryes insieme a Finn, Stiles Stilinski insieme a Rachel, Jackson Whittemore accanto a Blaine (si sentì un piccolo urletto di gioia molto gaio quando fu annunciato il suo posto) e Kira Yukimura accanto a Quinn. Per una questione di spazio Mike e Sam furono messi vicini.
 
Visto che avevamo perso gran parte della lezione tra l’arrivo dei nuovi e la sistemazione nelle aule, la prof ci lasciò il resto dell’ora libera per fare conoscenza.
 
Quello che avevo appena saputo chiamarsi Scott si voltò verso di me.
 
- Ciao! Piacere, io sono Scott! - mi porse la mano. La strinsi facendo un gran sorriso. Per fortuna era anche educato.
 
- Piacere, Kurt! - mi sorrise di rimando.
 
- Allora Kurt… Cosa mi racconti di questa scuola? Ti ci trovi bene? - mi chiese.
 
Il mio sorriso si trasformò in una specie di smorfia.
 
- Scuola pubblica, un sacco di “simpaticoni” della squadra di football, servizi igienici abbastanza precari, professori neanche troppo isterici o antipatici - feci una pausa per pensare a qualcos’altro da dire - Ah già! E poi ovviamente c’è il Glee! -.
 
Mi guardò con espressione confusa.
 
- Il Chi? -. Non seppi se ridere perché aveva capito male o piangere perché non aveva mai sentito parlare di una cosa per me tanto importante.
 
- Il Glee! - risposi con voce quasi isterica - non ne hai mai sentito parlare? -.
 
Se possibile mi guardò con un’aria ancora più confusa, scuotendo lievemente la testa e ridendo, imbarazzato.
 
- No, sono desolato -.
 
- Il Glee è il club di canto corale coreografato! Di questa classe ne facciamo parte io, Blaine, Sam, Mercedes, Tina, Rachel, Finn, Mike, Puck, la Unholy Trinity... -.
 
- La Unholy Trinity? - mi interruppe - chi sarebbe? -. Risi ricordandomi che non conosceva nessuno della scuola.
 
- È un gruppo formato da tre ragazze delle Cheerios, le cheerleader della scuola, che si fa chiamare così. Ne fanno parte Brittany, Quinn e Santana! - mentre le elencavo gliele facevo vedere indicandole. Quest’ultima, vedendo che facevo un cenno verso di lei, mi lanciò un occhiata assassina.
 
- Hummel cosa vuoi da me? - mi domandò con voce contrariata.
 
- Nulla Satana… Ehm volevo dire Santana! -. L’altra si limitò ad ignorarmi e a tornare a chiacchierare con la sua nuova vicina di banco. Scott mi rivolse uno sguardo tra lo sconcertato e il divertito.
 
- Mio Dio, sembrava in procinto di spellarti vivo! -. Feci un movimento vago con la mano ad indicare che non era nulla di importante e che non c’era da preoccuparsi.
 
- Santana non è pericolosa, sembra aggressiva ma in realtà ha un gran cuore, solo che non vuole ammetterlo -. Passammo il resto dell’ora a parlare del più e del meno, mi raccontò della sua scuola e io approfondii la descrizione della mia, parlammo del lacrosse, lo sport praticato da Scott, e del Glee, gli raccontai tutte le guerre interne che c’erano state e quelle in corso in quel momento. Mi parlò molto soprattutto del suo migliore amico, Stiles, che sedeva poco dietro di noi. Dalla descrizione sembrava la copia di Rachel, ma al maschile: esuberante, ottimista, un po’ troppo chiacchierone forse, ma molto simpatico (caratteristica che, purtroppo, alla ragazza a volte mancava).
 
In realtà passammo l’intera giornata in questo modo, i professori non avevano davvero intenzione di fare lezione, ad eccezione di alcune parole per dare il benvenuto ai nuovi passarono la giornata a farsi i fatti propri alla cattedra, lasciandoci liberi di parlare.
 
Quando suonò anche l’ultima campanella mi alzai insieme a Scott e ci avviammo insieme verso l’uscita. Mentre camminavamo ragionai sul fatto che si erano formate tantissime nuove amicizie nella scuola del McKinley…
 
- Hey perdenti! - sentii una voce poco avanti a me e un secondo dopo una sensazione di puro gelo mi pervase le membra - benvenuti al McKinley! -.
 
…ma a quanto pare il bellissimo carattere di alcune persone non era cambiato di una virgola.
 
Guardai Scott vicino a me con gli occhi sbarrati e la bocca semi aperta per la sorpresa, anche lui colpito in pieno da una granita.
 
- Ehm… - provai a dire qualcosa, ma non mi venne in mente nulla. Mi limitai a fargli un cenno verso il bagno per andare a darci una ripulita.
 
Mi tolsi la giacca e iniziai a sciacquarmi la faccia e il collo, ripulendomi da quella sostanza zuccherosa. Vidi Scott vicino a me fare lo stesso, con aria corrucciata. Notai solo in quel momento il suo fisico, sotto alla felpa che portava non si vedeva affatto, mentre ora con addosso solo la maglietta intima si delineavano tutti i suoi muscoli, frutto di anni di allenamenti a quanto pare. Mi accorsi solo quando mi guardò per un momento che lo stavo fissando da una decina di secondi. In quel momento sentii una voce alle mie spalle: - Ehm… Ho interrotto qualcosa Faccia da Checca? -. Avvampai a quelle parole.
 
Non potevi trovare momento migliore Sebastian.
 
- Smythe, come puoi vedere ci hanno tirato una granita, ci stiamo semplicemente lavando - risposi con tono freddo - Tu piuttosto che ci fai qui? - gli chiesi.
 
- È venerdì, ricordi? - mi rispose con un ampio ghigno da pervertito. Solo dopo un paio di momenti ricordai.
 
- Ah già, i tuoi “appuntamenti” del venerdì - commentai.
 
- Esattamente Hummel - il suo sorriso (se così lo si poteva definire) si allargò ancora di più.
 
Sebastian aprì una delle porte dei gabinetti ed entrò mentre noi finivamo di pulirci e ci rivestivamo. Per tutto il tempo Scott era stato semplicemente in silenzio con un’espressione pensierosa in volto.
 
Quando uscimmo non c’era praticamente più nessuno e mi scusai con lui: - Mi dispiace che il benvenuto sia stato così, come ti ho detto quelli della squadra di football si divertono a rompere le scatole più o meno a tutti -.
 
Alle mie parole si risvegliò da quella sottospecie di trance.
 
- Non è nulla, tranquillo. Non è stata colpa tua e in fondo è solo un po’ di ghiaccio e sciroppo, niente di più - abbozzò un sorriso. Nonostante le sue parole continuavo a sentirmi un po’ in colpa, ma almeno non era più pensieroso e quello mi tranquillizzò.
 
Percorremmo un tratto di strada insieme finché lui non dovette prendere un’altra stradina che portava ad un B&B lì vicino. Mi spiegò che la sua scuola e la nostra avevano messo in comune dei fondi per far alloggiare i ragazzi della California lì durante quel periodo. Ci salutammo cordialmente e poi ognuno continuò per la propria strada.
 
Sì, decisamente Scott non era niente male.
 
 
 
 
 
 
 
*il cognome è quello degli attori, non sapevo che inventarmi!
 
SPAZIO AUTOREEEE!!!!
 
CIAO GENTEEEEEEEHHHHH!!!!!! Sono tornatoooo!!! (Seppur con un ritardo di mesi e mesi). Dovete perdonarmi, questa storia non voleva saperne di venire fuori e quindi ci ho impiegato dei secoli. Ma sono di nuovo qui per la gioia di tutti! (Sì certo, come no XD). Cooooomunque, parlando della storia, non so perché ma quando la prof ha cominciato a chiamare i tizi dell’altra scuola mi sembrava tanto la Cerimonia dello Smistamento di Harry Potter, la Milligan me la immaginavo come la McGranitt (lo so, sono malato, perdonatemi). Ah e vorrei specificare che solo perché ho messo due persone come vicini di banco NON vuol dire che siano destinati a stare insieme! Vedrò in seguito come far evolvere tutte le coppie (speriamo bene). Anyway, avevo pensato di scrivere un capitolo per ogni personaggio (o coppia, poi vedrò) e, molto probabilmente, la prossima sarà su Sebastian, ma dovrò fare i conti con l’altro tizio che mi aiuta a scrivere la storia che probabilmente vorrà iniziare da Blaine, quindi se anche voi mi lasciaste un parere vi sarei eternamente grato! Per quanto riguarda Kurt e Scott… Ho un po’ di colpi di scena che voglio che succedano, quindi poi si vedrà ahahah. Vabbè detto ciò non mi resta che ringraziare Anna_Vik, PandoraPam01 e Darrenforlife (ti adoro anch'io mio carissimo stronzetto) per le recensioni e darvi appuntamento al prossimo capitolo, che, si spera, non arriverà tra altri quattro mesi. Ciaoooooo
 
- Just_Sebastian
  
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