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Autore: frencia92    27/04/2015    1 recensioni
Retroscena di Baltimora.
Tony e Gibbs, il passato che torna ed un presente tormentato.
*prima di pensare 'che schifo' provate a leggere, grazie!
Attendo commenti di ogni genere!
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'TIBBSmania '
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2.
Alla fine della giornata, Gibbs congeda tutta la squadra per averli più riposati la mattina dopo, per continuare le indagini.
Gibbs si rifugia come suo solito a bere Bourbon in cantina.
Pensa alla faccia di Tony quella mattina. Il momento in cui Ducky ha scoperto il volto di quello che in passato è stato amico e partner di Tony, pensa al dolore che deve aver provato ed a quanto ne stia provando anche in questo istante.
Il liquore scivola in gola veloce, come se così potesse cancellare ogni immagine di quella pessima giornata.
Assorto nei suoi pensieri non si accorge nemmeno della figura seduta sugli scalini in completo silenzio.
Si volta e rimane piacevolmente sorpreso nel vederlo li seduto, con lo sguardo perso nel vuoto.
"Hai bisogno di me?"
"Dove ho sbagliato...?"
"Cosa pensi di aver sbagliato?!"
"È colpa mia... è morto perchè non ho risposto alle sue chiamate."
"Tony... tu non potevi saperlo. Non hai commesso alcun errore, credimi! Ora, l'unica cosa che devi fare è impegnarti a fondo per trovare quel bastardo, così gliela farai pagare..."
Tony sospira pesantemente, stringe forte gli occhi mentre un nodo gli si forma in gola.
"Tony... sono qui."
Gibbs gli si avvicina veloce, prendendo il suo viso tra le mani "Se senti la voglia di piangere... devi farlo. Io sono qui per sostenerti, oggi e sempre. Ho bisogno del tuo sorriso ogni mattina per stare bene quindi... ti prego... lasciati andare."
A quelle semplici parole, gli occhi di Tony si stringono di più, le lacrime scendono da sole e nonostante cerchi di nasconderle Gibbs le nota subito.
Si avvicina e con dolcezza appoggia le sue labbra sul suo viso, catturando quelle lacrime piene di dolore.
"So che è difficile. Non temere, sono qui per te."
Tony, ascoltando quelle parole, si lascia andare in un abbraccio, tiene le braccia strette al collo di Gibbs continuando a piangere "Grazie del tuo appoggio..."
"Non ringraziarmi. Ti amo e questo è il mio modo di dimostrartelo. Andrà tutto bene, te lo prometto. Troveremo quel bastardo..."
"Grazie, Jethro. Ti amo anch'io."
Rimangono abbracciati sulle scale per vari minuti, le lacrime di Tony presto si stancano di scendere dai suoi occhi e il suo respiro ritorna pian piano normale.
 
"Ti senti meglio?"
"Un pò..."
"Bene, vieni con me."
Si staccano dall'abbraccio e Gibbs lo prende per mano, salendo le scale.
Entrano in salotto e si siedono uno accanto all'altro guardandosi negli occhi.
Tony sembra smarrito agli occhi di Gibbs, gli accarezza il viso ancora segnato dalle lacrime e lo avvicina al suo.
Appoggia le labbra sulle sue e Tony capisce.
Allunga le mani sul suo volto tenendolo stretto come se potesse scappare da lui e lo bacia con forza.
Sente di avere un'estremo bisogno di tenerselo stretto a se con tutto se stesso e Gibbs lo sente. Con una mano sulla schiena lo attira a se, continuando a baciarlo. I loro respiri si fanno via via più intensi e accelerati, i loro cuori battono forte all'unisono.
In quel preciso istante si sentono finalmente completi. 
Le menti si liberano dei pensieri mentre si stringono sempre di più, Gibbs approfitta del bel momento di calma e di totale liberazione di Tony e lo spinge sul divano salendo sopra di lui, decidendo che è il momento adatto per fare l'amore, perdendosi l'uno nell'altro.
 
Si risveglia di soprassalto ancora sul divano, si guarda intorno alla ricerca di Tony, inutilmente. Osserva il pavimento, notando l'assenza dei suoi vestiti.
"Tony? Sei in cantina?"
Non sente risposte, perciò si riveste ed inizia a cercarlo.
Guarda fuori dalla finestra notando che l'auto di Tony non c'è più.
Sospira, sperando che non ne stia combinando una delle sue, poi l'illuminazione "ora so dovè andato..."
 
Apre la porta dell'appartamento dell'amico scomparso, si guarda intorno scoprendo che non è cambiato nulla dall'ultima volta che è stato li.
Ricorda la discussione avuta con quello che era il suo partner, ricorda il momento in cui si è reso conto che era sporco dentro, che si era fatto corrompere. Ricorda tutto il disprezzo per l'amico, era furioso con lui quel giorno, non ci poteva quasi credere.
Osserva la foto accanto al divano, si rivede al Distretto di Baltimora accanto all'amico e al loro capo.
Riprende il cellulare e, osservando quella foto con grande attenzione, riascolta il messaggio dell'amico sulla segreteria.
In quel momento capisce tutto.
Alza gli occhi al cielo, imprecando "Che bastardo..."
Sente dei passi avvicinarsi alla porta e sfodera la pistola.
Gibbs rimane sulla porta osservando il suo uomo. Lo vede diverso, più sicuro di se.
"Sempre quel brutto vizio di seguirmi, Gibbs..."
"Non ti ho seguito. Stai bene?"
"Si. Ora so chi dobbiamo arrestare."
"Bene. Allora andiamo."
Gibbs sorride all'intuizione giusta di Tony. Nemmeno lui ci avrebbe mai pensato.
Chiama il Direttore Vance per un mandato, poi accompagna Tony al Distretto di Baltimora.
 
"Signore e Signori, è tornata la Leggenda... Anthony DiNozzo Junior!!" urla a gran voce con fierezza un agente.
Si alza un forte applauso mentre Tony e Gibbs, seri come non mai, si avvicinano al capo del distretto.
"Bentornato, Tony! Agente Gibbs... l'uomo che mi ha portato via il mio migliore agente..."
Allunga la mano per salutarlo e Gibbs con un sorriso soddisfatto, gli allunga il mandato.
"Cosè?"
"Un mandato di perquisizione. Siamo stati a casa sua ed abbiamo trovato tante prove. Ha ucciso lei Danny, lui aveva scoperto che era corrotto quanto lui e voleva smascherarla parlando con Tony.
Sapeva che DiNozzo non avrebbe lasciato correre, perciò lo ha ucciso, facendolo passare come una nuova vittima del Killer dei Porti..."
Con grande disprezzo negli occhi e grande serietà, Tony lo ammanetta "Lei è in arresto per omicidio."

 
Tony osserva le stelle seduto sulla veranda di Gibbs.
Gibbs, dalla finestra della cucina lo osserva preoccupato. Decide di raggiungerlo per fare due chiacchere.
"Stai bene?"
"Si. Ora sto bene."
"Comunque... non avresti potuto fare nulla. Anche se lo avessi incontrato prima di morire sarebbe stato ucciso. Sapeva troppo ed era un pericolo."
"Lo so. Però avrei potuto salutarlo, avrei potuto dirgli che non ero più arrabbiato con lui."
"Capisco. Adesso cosa pensi di fare...?"
Tony sorride sornione guardandolo negli occhi "Beh... ho in mente qualcosina, se sei d'accordo..."
Gibbs ride sollevato "Ahahahah! Non cambierai mai, Tony... andiamo dentro e vediamo se ti posso accontentare..."










Buongiorno a tutti!!
Ecco qui l'ultimo capitolo della storia. Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto.
Ringrazio chi ha avuto la forza e il coraggio di recensire.
Alla prossima, spero... 😁
Baci, frencia92
 
   
 
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