Capitolo 2: Partenza
Inuyasha procedette
faticosamente attraverso la boscaglia, avviandosi verso l'unico posto in cui
sapeva che Kagome si dirigeva sempre ogni qual volta
era arrabbiata... il pozzo mangia-ossa. Tutte le
volte che si arrabbiava o minacciava di tornare di nuovo nel suo tempo, lei andava
sempre in quel luogo e - Inuyasha sogghignò in modo
compiaciuto - veniva facilmente bloccata da lui.
Inuyasha si chiese che
cosa avrebbe mai potuto dirle per darle delle spiegazioni. Lui non avrebbe mai
voluto che Kagome si trovasse là (al momento del
bacio. NdT). In realtà, Kagome non avrebbe proprio dovuto essere là.
Le cose sarebbero state più facili se Kikyou non fosse rinata in questo mondo. Ciò non stava a
significare che lui non la rivolesse indietro ma, da quando era risuscitata da
terra e ossa, lei non era più la stessa.
Beh,
non era più la stessa Kikyou che lui conosceva
prima...
Inuyasha rallentò il passo
mentre si avvicinava al pozzo mangia-ossa. Poteva
sentire l'odore di Kagome nell'aria del primo
mattino.
"Dunque, è qui intorno." Pensò Inuyasha mentre si guardava in giro per vedere dove lei fosse.
Kagome sedeva da sola,
le gambe piegate al petto, appoggiata contro un lato del legno marcio del
pozzo. Il suo viso era rivolto al suolo, ma Inuyasha
poteva sentire, persino stando appollaiato al di sopra degli alberi distanti
alcune dozzine di metri, i suoi deboli singhiozzi e l'odore salato delle sue lacrime.
"Sta
piangendo" Pensò Inuyasha shockato. "Di certo non può stare davvero così
male..."
Kagome se ne stava
seduta a terra, facendo scorrere un filo d'erba fra le dita, mentre piangeva.
Era arrabbiata. Arrabbiata con Inuyasha perché amava Kikyou, arrabbiata con Kikyou
perché amava Inuyasha, e, più di tutto, arrabbiata
con sé stessa perché si era permessa di affezionarsi così tanto ad Inuyasha.
Kagome inspirò
rumorosamente con il naso e strappò il filo a metà, lasciando che i pezzi
ricadessero a terra, mescolandosi con tutti gli altri steli.
Avrebbe dovuto avere del buonsenso... Inuyasha non era della sua epoca e non poteva capirla fino
in fondo. Là le cose erano così diverse, tanto che Inuyasha
e i suoi amici di quel tempo lontano non ne avevano la minima idea. Inuyasha non riusciva a comprendere cosa fossero la scuola,
gli esami d'ingresso per la scuola superiore, i compiti a casa, o persino
qualcosa di semplice e comune per lei come un gelato. A causa di tutto ciò,
sapeva Kagome, non si sarebbe mai inserita con la
gente di quel luogo e sarebbe per sempre rimasta un'estranea.
"Apparteniamo
veramente a due mondi separati" concluse.
Kagome pensò a cosa le
mancasse del suo mondo. Per stare con Inuyasha e
cercare i frammenti della Shikon no Tama, lei aveva lasciato la sua epoca, e con essa la
sua famiglia, i suoi amici, la scuola. Certo, ritrovare i frammenti era molto
importante, ma non poteva semplicemente abbandonare tutto ciò che già aveva nel
suo tempo.
In realtà, non aveva mai preso la ricerca dei
frammenti molto seriamente fino a quel momento. Si trattava quasi come di un
gioco... Percepire il luogo in cui si trovava un frammento, viaggiare con Inuyasha, Shippou-chan, Miroku-san e trovarlo, prenderlo e portarlo con sé, e
ripetere il processo all'infinito, finché tutti i frammenti non fossero stati
raccolti e Inuyasha non avesse potuto esprimere il
suo desiderio… o qualsiasi altra cosa si supponeva che accadesse.
Ad ogni modo, non era che lei fosse molto
d'aiuto nel recuperare i frammenti. Senza di lei, Inuyasha
avrebbe sicuramente potuto preoccuparsi di più della propria incolumità, quando
andava a sottrarli agli youkai.
Kagome, di per sé, non era necessaria nel processo di
ricerca. Di solito, lei era solo d'impaccio al gruppo, o veniva ferita, o era
usata contro di loro in quanto punto debole di Inuyasha.
Kagome sospirò, mentre
si asciugava le lacrime dagli occhi.
Comunque, Kikyou
poteva sempre aiutare Inuyasha a trovare i frammenti.
Lei era sicura che Kikyou fosse ancora in vita. E Inuyasha avrebbe probabilmente preferito l'aiuto di Kikyou rispetto al suo.
Un fruscio tra gli alberi allarmò Kagome. Lottando per alzarsi, scrutò le cime dei rami
vicini. Restò all'erta, sperando che non si trattasse di uno youkai, proprio in
quel momento in cui era sola e non aveva alcuna possibilità di difendersi se attaccata.
Respirando pesantemente, i suoi occhi scrutarono gli alberi e i cespugli della
foresta attorno a lei, quando qualcosa catturò la sua attenzione.
"A CUCCIA!" urlò rabbiosamente Kagome e, come su suggerimento, un fulmine rosso e bianco
cadde dalla cima degli alberi, disteso con il volto a terra, davanti ai suoi
piedi.
"Urgh"
gemette Inuyasha mentre lottava contro il potere del
rosario attorno al suo collo, nel tentativo di rialzarsi. "Kag-!"
"Cosa stai facendo qui?!" chiese Kagome, per metà sorpresa che lui fosse lì e per metà arrabbiata per essere stata vista mentre
piangeva.
Cercando di alzarsi, mentre il potere del
rosario svaniva, Inuyasha urlò "Sono solo venuto
a vedere dove diavolo fossi! Volevo essere sicuro che i frammenti fossero
salvi!"
Kagome aggrottò le
sopracciglia. "Bene, i frammenti sono proprio qui ed evidentemente tu mi
hai trovata" affermò semplicemente, tirando fuori dalla tasca la
bottiglietta e facendola ondeggiare davanti al volto di Inuyasha.
Gli occhi di Inuyasha
non lasciarono mai quelli di lei. "Stava
piangendo per te" ricordò a sé stesso. "Beh, dì qualcosa stupido!" si maledì silenziosamente.
"Perché stai piangendo?" chiese, il
suo tono era piatto e senza molta emozione. Era il massimo che riusciva a
sforzarsi di dire. "Sei ancora arrabbiata per ciò che hai visto?"
Kagome rimise i
frammenti in tasca e sospirò. Decise di essere perfettamente onesta con lui.
"Sì".
Inuyasha non seppe come
reagire. Supponeva che lei avrebbe detto "No! Cosa te lo ha fatto
pensare?" e avrebbe lasciato cadere l’argomento.
Inuyasha sospirò e distolse
lo sguardo. "Ascolta, io sono... dispiaciuto per ciò che hai visto. Se
avessi saputo che tu eri lì, non l'avrei mai fatto".
Ma
lo hai fatto, stupido.
"È... È tutto ok. Capisco" disse
piano Kagome, i suoi occhi erano abbassati.
"Capisco come ti senti riguardo a Kikyou".
Inuyasha la sbirciò
dall'angolo dell'occhio. C'era qualcosa di strano nel suo tono. "Cosa stai
nascondendo, Kagome?" chiese.
"Nulla" giunse la sua semplice
risposta. "Veramente nulla".
"Bene allora. Andiamo. Torniamo indietro
dagli altri prima che inizino a preoccuparsi. Ti porterò io".
Kagome sospirò e chiuse
gli occhi, mentre scandiva le seguenti parole. Parole delle quali sperava di
non doversi mai pentire. "No. Non voglio ritornare indietro, Inuyasha".
Inuyasha si voltò verso di
lei. "Eh? Di cosa stai parlando, donna?"
"Mi hai sentita." disse Kagome. "Non tornerò indietro".
"Che cosa stai dicendo? Certo che
tornerai indietro se non vuoi restare qui fuori tutta la notte e venire
attaccata da qualche bastardo demone affamato" replicò Inuyasha.
"Tu non capisci, Inuyasha."
disse Kagome mettendosi una mano alla bocca mentre i
suoi occhi iniziavano a riempirsi di nuovo di lacrime. "Io... voglio tornare
nella mia epoca, adesso".
Inuyasha storse il naso.
C'era qualcosa che non andava in lei. Aveva un odore diverso dal solito. Il suo
odore in genere era felice, mentre questa volta sembrava sinceramente triste e
lui non sapeva il perché.
Cosa voleva dire con 'Tornare alla sua
epoca'? Voleva tornare e studiare per quegli 'esami' di cui parlava sempre? O
forse doveva andare in quell'orribile edificio chiamato 'scuola'. Sicuramente
sarebbe stata via per qualche giorno, forse un settimana al massimo, ma,
allora, perché stava piangendo?
"Feh,
ritornare nella tua epoca, eh? Per quanto tempo questa volta?" chiese Inuyasha mentre incrociava le braccia al petto.
Kagome scosse solo la
testa, mentre le lacrime le scendevano lungo le gote. Stringendo il pugno
davanti alla bocca iniziò a singhiozzare piano. "Tu non... capisci."
bisbigliò tra deboli singhiozzi.
Inuyasha iniziò ad essere
invaso dal panico, mentre all’apparenza tentava di rimanere calmo. Perché continuava in quel modo? Era a causa
di ciò che aveva visto?! Dei, questa donna lo confondeva così tanto.
Facendo la sola cosa che sapeva fare, Inuyasha mise le proprie braccia sulle spalle di lei e si
inginocchiò per guardarla negli occhi, che erano rivolti verso il basso. "Kagome, cosa non capisco?"
Trasalendo al tocco di Inuyasha,
Kagome si scansò da lui. "Non voglio tornare
indietro" gridò. "Non posso più stare qui, Inuyasha!"
Le sue parole furono rotte dai singhiozzi, mentre gli voltava la schiena.
"Cos-?! Che follie stai dicendo?!"
chiese Inuyasha. "Certo che tornerai
indietro!"
"Perché...?" bisbigliò Kagome mentre si sforzava di tenere le lacrime sotto
controllo. "Tu non hai più bisogno di me".
"Che vuoi dire?" chiese Inuyasha, alzando la voce. "Certo che sei necessaria
qui! Tu sei la sola persona che può trovare facilmente i frammenti della Shikon!"
"No..." bisbigliò Kagome. "Tu hai Kikyou che
può farlo. Non c'è più bisogno di me qui".
Inuyasha era spaventato.
Certo, Kikyou poteva usare la sua vista per trovare i
frammenti, ma questo cosa aveva a che fare con Kagome?
Lei non stava seriamente pensando di lasciarlo per sempre, vero?
Kagome ascoltò il
respiro di Inuyasha. Non stava replicando alla sua
ultima affermazione perché anche lui sapeva che era vera. Lei non era più necessaria
qui.
"Inuyasha, ho
deciso una cosa" disse piano, dandogli di nuovo la schiena. Non poteva
sopportare di vedere la sua reazione quando avrebbe pronunciato quelle parole.
"Me ne andrò... e questa volta, non ritornerò. Ho delle cose di cui
occuparmi nel mio tempo e non ce la faccio più a vivere queste due vite
contemporaneamente". Kagome trasse un lungo
respiro. "E ora che Kikyou è ritornata, può
rimpiazzarmi nel compito di trovare il resto dei frammenti e poi tu potrai
esprimere il tuo desiderio di diventare uno youkai
completo quando li avrete trovati tutti. Così, come vedi, io non sono più
necessaria qui" pronunciò quest'ultima parte il più veloce che poté.
Inuyasha rimase inchiodato
al suolo. ‘È seria’. Allungò una mano
verso la spalla di lei. "K-Kagome!"
"Per favore, non tentare di fermarmi"
disse Kagome mentre respingeva la sua stretta.
"Ho fatto la mia scelta. Mi dispiace".
Camminò lentamente verso la bocca del pozzo e
vi guardò all'interno. Nell'oscurità della notte, il tunnel sembrava non avere
fondo. Sospirando, mentre si asciugava le ultime lacrime, Kagome
tolse la cravatta dalla sua uniforme scolastica e la piegò. "Volevo
tornare indietro e dire personalmente addio a tutti, ma sapevo di non poter
sopportare di vedere le facce degli altri quando gli avrei annunciato che non
sarei più ritornata. Così avevo programmato di andarmene senza dire nulla, ma
tu sei venuto. Qui." Camminando velocemente verso Inuyasha,
gli porse il suo fazzoletto. "Per favore, dà questo a Shippou-chan.
E prendi anche i frammenti".
Silenziosamente, Inuyasha
prese il fazzoletto e la piccola bottiglietta che Kagome
gli porgeva, e li fissò tra le sue mani. Kagome si voltò
ed iniziò di nuovo a camminare lentamente verso il pozzo.
"Non andare".
Kagome si voltò verso Inuyasha che stava stringendo la cravatta in una mano e la
bottiglietta nell'altra. I suoi occhi non volevano incontrare quelli di lei.
"Per favore... non andare".
"Inuyasha...
io devo andare. Non c'è posto per me qui" gridò Kagome,
sentendo le lacrime che iniziavano a sgorgare di nuovo.
"Se te ne vai, io verrò e ti trascinerò
indietro con la forza!" aumentò il tono di voce, stringendo ancora più
forte la cravatta nelle proprie mani.
Kagome gli sorrise
tristemente. Camminò verso di lui ancora una volta, gli mise le braccia attorno
alla vita e lo abbracciò. "Mi dispiace" bisbigliò contro il suo
petto. "Mi mancherai".
Spaventato, Inuyasha
rimase fermo lì, guardando la cima della testa di Kagome.
"Kagome..." bisbigliò.
Rompendo l'abbraccio, Kagome
si voltò per camminare verso il pozzo per l'ultima volta. Mise una gamba al di
là del bordo del pozzo. "Dì a Shippou-chan e a Miroku-san addio per me e dì loro che li amo entrambi".
Fece una pausa come se stesse pensando a cosa dire dopo. Le sue successive
parole furono semplici e quasi inudibili, tranne che per un paio di sensibili
orecchie canine. "Tu mi
mancherai maggiormente. Addio... Inuyasha".
Inuyasha trattenne il respiro
e si lanciò in avanti il più velocemente che poté, ma, nel momento in cui
raggiunse l’ingresso del pozzo, Kagome se n'era già
andata.
"KAGOME!"
Gridò cercandola nell'oscurità del pozzo, sebbene sapesse che non sarebbe più riapparsa.
Mentre ringhiava, era già entrato per metà
nel pozzo, con la piena intenzione di seguirla, trascinarla indietro, e, se
avesse dovuto, anche legarla o rinchiuderla, finché non avesse riacquisito la
ragione, così da comprendere le assurdità che aveva detto e decidere di restare.
Questo pensiero lo shoccò.
"Lei non vuole che la segua questa
volta, non è vero?" dichiarò a sé stesso.
Il vento continuava a sferzare attorno a lui,
mentre se ne restava fermo per un minuto buono, per metà nel pozzo e per metà
fuori.
Ringhiando rabbiosamente, saltò fuori dal
pozzo e si lanciò indietro, lungo la direzione dalla quale era venuto, stringendo
la bottiglietta dei frammenti della Shikon in una mano e il fazzoletto nell'altra. Avrebbe
trovato quell'idiota di un bonzo e quella monella di una kitsune
che aveva minacciato di prenderlo a calci nel sedere e avrebbe chiesto loro
cosa avrebbe dovuto fare, perché, pensò Inuyasha con
un brivido, per la prima volta, non sapeva veramente come comportarsi, e ciò lo
spaventava.
…Continua...
Nota
della Traduttrice (2003): sniff, sniff, ogni volta che leggo questo capitolo quasi mi
commuovo...
Visto come sono stata veloce a tradurre?
Bene, a questo punto stiamo entrando nel vivo della storia. Spero che questo
capitolo vi sia piaciuto!
Vorrei tanto sapere cosa ne pensate... che
dite, me lo lasciate un commentino? Per me e per l'autrice è molto importante
conoscere la vostra opinione!
Alla prossima
(sperando che sia presto),
Elysa_chan