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Autore: kimiko_13    01/05/2015    1 recensioni
Irene è una ragazza italiana, si è trasferita in Corea per lavoro, l'amore l'ha delusa una volta ma in Corea spera che il suo principe arrivi.
Francesca è da più di un anno in Corea e lavora alla SM. Lei non è fatta per le storie lunghe ma un certo cerbiatto anche lui incline alle storie serie potrà fargli cambiare idea??
《 "Fra, il lavoro mi ha trattenuto." "Tutto questo tempo? Tu non me la racconti giusta... Racconta, racconta..." "Sei tanto curiosa ma non ho fatto niente di che..." No, Irene, menti spudoratamente tanto sei solo andata nel dormitorio degli Exo e due di essi vi hanno invitato ad uscire, no non ho fatto niente di che. 》
《 "Chanyeol." Tentai, invano, di avere un tono di voce calmo. Eppure non ci riuscì. Il suo nome era così difficile da pronunciare.
"Beak, perché hai quella faccia? Sai benissimo che io amo te. E sono gay, mi piacciono gli uomini, non le donne."
Come faccio ad esserne sicuro?
"Chi mi dice che non stai mentendo?"
"Ti sei sempre fidato di me. La fiducia è sempre stata alla base del nostro rapporto, Beakhyun."》
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Xiumin, Xiumin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Are you ready for love? V

Soffici labbra accarezzavano le mie. Una danza lenta, dolce, senza fretta. Una sensazione di pace paradisiaca. 
Ormai, da una settimana, erano questi i miei pensieri. Una settimana, sette giorni, un periodo di tempo breve, eppure mi pesavano il doppio, se non il triplo. Xiumin il giorno dopo ebbe un book fotografico e i giorni seguenti furono estremamente pieni per loro, risultato? Io non lo vedevo da quel giorno. Anche se nel frattempo, in ogni momento libero ci scrivevamo, sembravano due adolescenti, forse lo eravamo ancora, un po' cresciuti ma pur sempre ragazzi innamorati. Innamorati, mi chiedo se sia questa la parola per definirci.
Oramai ci conoscevamo discretamente, e man mano che scoprivo i suoi modi dolci, i difetti, i pregi, mi innamoravo. Forse era innamorati era la parola giusta, ma perché mi risultava così difficile da accettare? Tutto, però sembrava filare liscio come l'olio. Sembrava una favola, da piccola ho sempre sperato in quelle storie e chi non l'ha fatto? Chi al sentire le favole della buona notte non si immedesimava in esse?
Tra poco però la sveglia sarebbe suonata ed sarei dovuta andare a lavoro, ma fu il telefono che vibrò a convincermi ad aprire gli occhi.

     Da: Minseok
        Buon giorno

Si può avere un risveglio migliore? Non credo.

     Da: Irene
        Buon giorno

      Da: Minseok
         Oggi abbiamo la giornata libera quasi non ci credo

Minseok aveva la giornata libera, era una cosa più unica che rara, quindi avrei potuto vederlo. Le mie labbra si curvarono in un sorriso. Ma in fondo quando tutto va liscio i problemi sono un agguato, il mio si riassumeva in una semplice parola, le fan. Finora non ne abbiamo mai parlato, infondo le nostre chiacchierate erano chat quindi non potevano essere viste. E non c'era niente di dichiarato. Noi siamo die persone che vogliono conoscersi, ecco. 
Ma chi voglio prendere in giro, la verità mi era così ostile. Ero rimasta così segnata dalla mia ultima esperienza che non volevo in nessun modo ripeterla. Lui era carino all'inizio, l'uomo perfetto, il principe azzurro, invece quella era tutta una maschera.
"Mi è sempre piaciuto avere a che fare con donne come te. Così intraprendenti e orgogliose, che al primo che le coccola si concedono. Sciocche, illuse."
Queste furono le sue parole, furono scioccanti ma ora al solo pensarci lo prenderei a sberle.
Quindi, cosa potevamo fare? Al loro dormitorio c'è troppa gente, e sinceramente non vorrei ripetere alcune delle esperienze, in giro non se ne parla, rimane solo casa mia. Si dai si potrebbe fare, tentar non nuoce.

         Da: Irene
            Davvero? Ma è fantastico! Senti che ne dici di vederci magari a casa mia? Per le nove. Così nessuno potrà disturbarci.

Forse risultavo un po' maliziosa, beh ormai è fatta. Che poi pensandoci non mi sarebbe dispiaciuto un finale del genere.

         Da: Minseok
              Si allora per le nove a casa tua. Scrivimi l'indirizzo.

Scrissi l'indirizzo, aspettai la risposta e bloccai il telefono. Indovinate un po', sto sorridendo come un'idiota. Ora però mi devo sbrigare ad andare a lavoro. Presi i vestiti che avevo preparato ieri sera e mi diressi nel bagno adiacente alla mia stanza. Fra non si era ancora svegliata, ogni giorno dovevo inventarmi qualcosa per buttarla giù dal letto. Ma per ora mi preoccupai del mio aspetto, oggi avevo un importante meeting e dovevo essere impeccabile per rappresentare la SM al meglio. Mi feci una doccia, in modo che ogni pensiero negativo della settimana scivolasse via insieme all'acqua e lasciasse spazio a quelli positivi. La doccia mi rilassò e terminata, iniziai a truccarmi leggermente, giusto un velo di fondotinta e mascara, per apparire sofisticata e curata. Poi mi iniziai a vestirmi, un completo blu e una camicetta bianca tutto accompagnato da vertiginose decoltè. 
Andai in cucina per preparami il mio cappuccino. Il mio era una sorta di rituale che mi aiutava ad iniziare bene la giornata. Intanto per mia fortuna, Francesca si era svegliata.
"Buongiorno!" Le dissi.
"Buongiorno." La sua voce era ancora impastata di sonno anche se era già pronta capii quindi che non era in grado di formare una frase. Quindi la notizia gliela avrei detta dopo. Finii velocemente il mio cappuccino, presi la mia borsa e uscì per dirigermi all'agenzia. Chissà se oggi l'avrei incontrato, lì dove tutto iniziò. 
Entrai comunque e mi diressi verso il mio ufficio pronta per la nuova giornata.


Non dormì tutta la notte, giornata libera e quindi giornata con la mia cucciola. Ormai l'ha chiamavo così, conoscendola attraverso le chat avevo scoperto che era molto dolce e la prima volta che per sbaglio l'ha chiamai così, le piacque subito. Non vedevo l'ora di scriverle, come sempre, ormai era quello il mio pensiero poter comunicare con lei anche se attraverso dei messaggi. Mi sentivo felice, finalmente dopo tanto tempo, e questo non faceva che farmi sentire meglio. Irene mi rispose quasi subito e fremetti per comunicarle la notizia. Non mi immaginavo minimamente la sua proposta. A casa sua, un appuntamento in pratica. Che uomo sono se lei deve chiedermi di uscire? 
"Hyung è pronta la colazione." Jongdae mi riscosse da i miei pensieri. 
"Arrivo." Scrissi la riposta e riposi il telefono nella tasca e mi affrettai a raggiungere il gruppo. Man mano che mi avvicinai il chiacchiericcio aumentava. 
"Giorno." Salutai.
"Buongiorno." 
Presi il mio posto e cominciai la colazione, avevo letteralmente la testa fra le nuvole e intanto guardavo il telefono. Per mia sfortuna non fui l'unico ad accorgemene.
"Minseok sembri con la testa altrove." 
"È vero lo Hyung è diverso in questo periodo." Come al solito qualsiasi cosa mi riguardasse era al centro dell'attenzione. 
"Irene." Dissi semplicemente. Forse fu una mossa sbagliata, perché chissà cosa avrebbero potuto pensare. 
"Quindi oggi ci daremo da fare." 
"Mica ho detto che la vedrò."
"La faccia con cui ci hai risposto poteva essere dato solo da un appuntamento." Giusto. Posso essere più idiota di così?


La mia giornata lavorativa era appena giunta al termine. Non stavo nella pelle, dovevo assolutamente ritornare a casa e sistemare tutto e dirlo a Francesca che sarà entusiasta. Quando gli raccontai tutto ciò che successe l'ultima volta aveva iniziato a shipparci, da buona fangirl quale era. 
"Oddio siete carini quanto la Hunhan o la Taoris. Come la Beakyeol no, perché loro sono insuperabili. Comunque quanto potete essere carini?" Queste furono le sue parole dopo il mio racconto, puro momento di shipping.
Continuavo ad avere un sorriso stampato in faccia che nemmeno il traffico di Seoul aveva spento, nonostante mi stesse facendo perdere tempo. Alla fine riuscì ad arrivare ad un orario decente a casa, dove trovai una Francesca sdraiata sul divano intenta a guardare la nuova puntata di Weakly Idol. Quando guardavano quel programma quasi sempre finivano a rotolare per terra dalle risate. 
"Ciao!" Esordì entrando in casa.
"Ciao, indovina chi ci sono come ospiti?"
"Non lo so ma dalle voci sembrerebbero i BTS."
"Esatto, peccato che più li guardo più mi sento una pedofila."
"Allora non seguirli."
"Sai benissimo che non posso."
"Comunque stamattina mi sono dimenticata di dirti una cosa."
"Deve essere estremamente importante se no lasciami guardare la tv." 
"Riguarda me e Minseok."
"Parla ragazza." Chissà perché non avevo dubbi sulla sua risposta.
"Stamattina, come al solito Minseok mi mandato un messaggio come buongiorno."
"Awww, quanto potete essere patatosi?" 
"E mi ha detto che oggi hanno la giornata libera e quindi lo invitato a casa. Sai le fan..."
"Posso urlare?"
"Si."
"Cazzo ma è fantastico! Poi mi devi raccontare tutti i particolari di stasera." Arrosì. "Ma la privacy?" 
"Non ne ricordo il significato." Sospirai non cambierà mai. Ora però avevo altro a cui pensare.


Dopo la colazione imbarazzantissima la giornata proseguì e io aspettavo impaziente che le lancette si muovessero. Il tempo sembrava volesse farmi morire dentro.
"Minseok, Irene ti ha detto dove andrà la sua amica?" Luhan di punto in bianco mi fece questa domanda. Era strano da quando era stato con l'amica di Irene, sembrava sempre in attesa di qualcosa, come una chiamata o qualcosa del genere. Da quanto avevo capito non si erano sentiti da allora e Luhan non la stava prendendo bene.
"No." "Peccato." E se ne andò dalla stanza. Intanto arrivarono Beakhyun e Jongdae, la mia pace era durata troppo a lungo per essere vera.
"Quindi stasera uscite, dove?" 
"Se siete venuti per un interrogatorio, andateneve."
"No, che brutta parola. Noi li chiameremo chiarimenti. Poi Hyung lo sai che ci piace scherzare."
"A casa sua." 
"Interessante. Ma sono già le sette se fossi in te mi inizierei a prepararmi." 
"Beakhyun non ci metto un ora e mezza per prepararmi non sono come te." 
"Dovresti invece."
Sta di fatto che comunque mi dovevo preparare, così mi diressi verso la mia camera. 


Ormai era tutto pronto e aspettavo il suo arrivo. Continuavo a guardarmi allo specchio, sistemandomi sempre qualcosa, trucco, vestito, capelli. Era nervosa e non sapevo come calmarmi.

   Din don.

Mi precipitai al citofono e cercai di apparire il più possibile a mio agio, un'impresa titanica in quel momento. Minseok bussò una alla porta.
"Ciao." Mi resi conto solamente dopo di quanto bello poteva apparire. I jeans stretti, la maglia a V, la felpa stile college americano. Era troppo e per un instante temetti che le gambe non avrebbero più retto.
"Ciao." Mi rispose aspettando che io lo facessi entrare.
"Scusami, ero soprappensiero. Entra pure." Che bello iniziare un appuntamento con una figura di merda. Quanto posso essere idiota?
"Figurati." Si tolse le scarpe e gli feci strada verso il salone.
"È da un po' che non ci vediamo." Io che ho sempre un argomento ora non so cosa dire e non vorrei che si creasse una situazione imbarazzante proprio no. 
"Un settimana precisa. Scusa se non ho potuto vederti prima ma..."
Non lo feci finire di parlare, sapevo benissimo che se fosse stato per lui ci saremmo incontrati spesso. "Beh potremmo dire cause di forza maggiore no? Comunque alla fine tra i nostri messaggi si può dire che abbiamo recuperato."
"Si non credo di aver mai parlato così tanto nella mia vita." 
"E per uno di poche parole come te deve essere una cosa speciale." 
"Si abbastanza. Ci conosciamo da poco e mi hai già un po' cambiato." 
"Dicono che i miei comportamenti si acquisiscono subito, sono contagiosa."
"Quindi dovrei stare alla larga eppure mi avvicino sempre di più."
"Sei incurante del pericolo." Ci sedemmo sul divano, lui era po' sorpreso della mia risposta.
"Forse." Ora che eravamo uno vicino all'altro avevo una tremenda voglia di baciarlo, non avevo mai avuto questa voglia, di solito il mio ex inziava a baciarmi quasi subito. 
"Siamo terribili. Dietro uno schermo conversiamo per ore e ora che siamo qui non parliamo."
"Forse perché le parole non servono."
Quasi come se mi avesse letto nel pensiero mi baciò. Mi ritrovavo a non capire più niente e solo una passione, interna, repressa e primitiva si impossesava di me.
Xiumin mi baciò e io mossa da un irrefrenabile follia, volevo qualcosa di più, quel ragazzo sapeva stregarmi. Trasmessi in quel bacio tutto ciò, che per timidezza, per contegno, non avrei mai fatto ma ormai quella casa era soccube delle perversioni umane. All'inizio era sorpreso, poi man mano che passava il tempo, non potevamo separerci, l'istinto mi diceva che avrei dovuto agire, e per una volta l'ho ascoltai. Ci staccano per mancanza di ossigeno, era strano ognuno stava scoprendo una parte dell'altro nuova, diversa ma estremamente accattivante. 
"Scusa non so cosa mi sia preso." Eccola lì, tutta la nostra insicurezza.  
"Tranquillo se non mi fosse piaciuto, ora non sarei sicuramente senza fiato." Era così difficile regolarizzare il respiro.
"Quindi che facciamo?" In quel momento avrei voluto facepalmarlo, guarda ora giochiamo a carte, ma evitai.
"Continuiamo?" 
Minseok, senza rispondermi, si alzò e mi prese in braccio e lo guidai verso la mia camera. Una volta arrivati, mi adagiò sul letto dolcemente, questa sua personalità mi avrebbero fatto impazzire prima o poi. Dopo che mi sdraiò mi baciò. Ormai le nostre intenzioni erano chiare eppure si fermò. Mi chiesi quale fosse il motivo per cui la nostra magia fosse finita.
"Sei sicura?" Abbassò gli occhi.
"Minseok, guardami!" Raramente lo chiamavo per nome ma quando lo facevo era per una questione importante. "Insomma sono io che ti ho fatto un invito esplicito. Quindi ora finisci ciò che hai cominciato." Le mie parole lo rasserenarono. Si avvicinò di nuovo alle mie labbra e sorrise. "Alcune volte mi chiedo cosa abbia fatto per meritarmi una persona così fantastica." "Addirittura." Mi zittì con l'ennesimo bacio.  Passò al collo. Mai avrei pensato che fosse così bravo oppure mai nessuno era riuscito a coinvolgermi così tanto. Stuzzicò il mio collo così intensamente che mi sembrava il paradiso. Baciava, mordeva, leccava e io sua vittima succube di tutto ciò. Iniziai a gemere e godette, questa sua nuova parte mi era estranea ma mi piaceva.
Mi tolse la maglietta, il mio reggiseno sembrava piacergli o semplicemente lo sguardo malizioso era rivolto a ciò che stava coprendo. Eppure continuò con la sua dolce tortura alla mia pelle scoperta. Dopo che fini di torturarmi, mi lamentai. "Hey piccola, mica lascio la cose all'inizio." Mi ribaciò, eravamo l'uno bisognoso dell'altro. Poi passo a combattere, proprio combattere avete capito bene, con il gancino del reggiseno e quando riuscì a torglielo quasi esultò. Iniziò a baciare il seno e devo dire che godevo come se non ci fosse un domani. "Perché tutte queste doti le scopro solo ora?" "Solo ora lo stiamo facendo. Non sai che tortura è stata dormire al dormitorio con te e non poterti toccare." "Già i tuoi compagni si fanno i film se pure ci mettiamo a fare sesso di fronte a loro." Avevo parleto troppo e mi punii tirando i capezzoli. "Lo sai che mi fai impazzire quando fai così." "Anche tu non sei da meno. Ma te l'hanno mai detto che parli troppo?" Quando stavo cercando le parole giuste senti che stava passando al mio ventre e come se era bravo. Esplorava il mio corpo e ora stava passando ai pantaloni, che furono tolti molto velocemente. Ormai gemevo, mugugnavo, ero un ammasso di muscoli e non riuscivo a dare un pensiero coerente se non: MINSEOK. "M-Minseok." "Si cucciola." "Sai però una cosa, sei ancora troppo vestito caro." "La pazienza è la virtù dei forti." Iniziò a svilarsi la maglietta rivelando i suoi dominali ben scolpiti e le sue braccia che adoravo. Decisi che era giunto il mio momento.  Così accrezzai il suo petto e lasciai piccoli baci sul collo e un piccolo gemito uscì incontrollato dalla sua bocca, che non fece altro che accrescere il mio ego. Allora salì a baciarlo di nuovo, ormai le labbra di entrambi erano rosse. Poi giocherellai con la lampo dei suoi jeans. Scivolarono velocemente via. 
"Che ne dici di lasciare fare a me ora?" Non risposi ma gli lasciai campo libero. Mi tolse l'ultimo indumento che era rimasto e iniziò a stuzzicare la mia zona sensibile. "Minseok, non ce la faccio più." Lo pregai, di solito non lo avrei mai fatto il mio orgoglio me lo impediva ma ora avrei perso la ragione. Mi baciò dolcemente prima di inserire un dito dentro di me, e sempre delicatamente ne inserì un altro. "Direi che ormai sei pronta." "Era anche ora." Liberò la sua erezione ben piazzata e si posizionò su di me. 
Quando entrò, non capii più niente, le sue spinte regolari e precise mi mandavano alle stelle. Lo assecondavo in ogni suo movimento e eravamo l'uno il pezzo mancante dell'altro. Le spinte man mano erano più violente e rapide. In poco tempo raggiugemmo l'orgasmo. Uscì da me e si accasciò al mio fianco. "Minseok ti devo dire una cosa. Forse è stupido o affrettato ma ogni volta che sto con te, mi sento bene e vorrei che il tempo con te non finisse mai."
"Tutto ciò si riassume in una parola, piccola."
"Minseok, siamo sicuri di essere pronti per l'amore?"
Lui non rispose e io sfinita mi addormentai fra le sue braccia, in quel momento non c'era posto migliore dove stare.

Angolo autrice

Non sono morta. Chiedo venia per il ritardo ma ci ho messo secoli per scrivere per questo capitolo spero vi piaccia perché è stato un inferno scriverlo.
Quindi si spera al mio presto.
Kimiko_13



  
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